Ho un serpente … 
                           …da qualche parte

 
-Andy! A tavola!-
-Arrivo mamma!- il bimbo ripose i suoi giocattoli preferiti, Woody il Cowboy e Buzz Lightyear . Andy adorava quei giocattoli e perciò avevano un posticino privilegiato sul letto, in una scatola tutta per loro, che donava una certa intimità ai due giocattoli.

-Buzz! È uscito?- sussurrò Woody
-Via libera- lo space ranger guardò lo sceriffo con occhio malizioso – Non ne vedevo l’ora, sai?-
Woody mise la testa fuori dalla scatola: -Slinky! Controlla quando arriva Andy e avvisaci quando  sta salendo le scale- - Come vuoi, sceriffo-
Finalmente i due giocattoli potevano godere di un momento tutto loro. Woody pigiò il bottone sul petto del compagno, aprendo il casco. Buzz gli si avvicinò e gli diede un bacio a fior di labbra. Il cappello del cowboy cadde, ma nessuno dei due ci fece troppo caso: erano presi da ben altre faccende.
 Il giacchettino di Woody scivolò via, e pian piano anche la tuta da astronauta dello space ranger finì ben lontana dal suo proprietario. Woody dovette dire addio ai suoi stivali da sceriffo molto cazzuto, scoprendo un cavo. Molto prontamente Buzz lo tirò, la cosa lo divertiva molto: “ ho un serpente nello stivale!” gracchiò Woody.
-Devi farlo ogni volta, sceriffo?- lo space ranger rideva di gusto.
-E’ più forte di me, lo sai bene-
Entrambi i giocattoli fremevano di desiderio: finalmente avevano un po’ di pace dal continuo lavorare alle dipendenze di Andy e potevano dare sfogo ai loro più reconditi istinti.
-Secondo te possiamo farlo davvero? Se ci scoprono?- il tono di voce dello sceriffo, solitamente temerario e sicuro di sé, faceva trasparire un velo di incertezza.
-Certo! Cosa credi che facciano Barbie e Ken tutto il giorno?-
-E tu come fai a saperlo? Devo forse essere geloso?-
Buzz zittì il compagno infilandogli le mani nei jeans
-Ma... non c’è nulla qui sotto!-
-Perché, tu pensi di essere messo molto meglio?- Woody era alquanto risentito dei commenti del compagno.
-Maledetta Mattel … -

*** NidA (note inconcludenti dell'autrice) ***

Chiedo perdono. 
Davvero non so come mi vengono fuori certe fagianate. 
E' terribile e delirante, e non immaginate quanto mi sono sentita "mentalmente  deviata" nello scriverla.
Oddio, sto messa davvero male.