Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _StayStrong    05/02/2012    16 recensioni
Hermione è passata al lato oscuro ed sembra più spietata che mai; lei, Regina dei Grifondoro, si trova ad affrontare la tana del lupo e a farne parte. Un compito,una maschera, una profezia, un amore quasi indotto e un gioco del destino.
DRAMIONE.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nota dell’Autrice:
Ho deciso di unire l’ultimo capitolo con l’Epilogo in modo da potervi posta poi in contemporanea anche il primo capitolo del seguito (TROVERETE IL LINK SOTTO L’EPILOGO).
Volevo spiegare il perché ho deciso di far finire male questa prima parte della storia anche se so che non dovrei giustificarmi.
E’ la prima volta che faccio finire male qualcosa che scrivo perché amo i lieto fini, così come li amo tutti; ma la vita lo scorso settembre proprio quando avevo iniziato la storia, mi ha mostrato che non sempre c’è un lieto fine per tutti e me l’ha sbattuto in faccia in modo poco “fine”, come se già non lo sapessi.
Mio cugino, lo scorso settembre non ha avuto un lieto fine alla sua vita;
questa storia che ho amato la dedico a lui, come a lui dedico il mio primo 30 in due anni di università e un bacio che va verso l’alto sperando lo possa raggiungere.
Detto questo, che forse mi potevo risparmiare forse penserete, vi auguro una buona lettura.
Un bacione,
Stay Strong,

#Francy.

 

Se solo sapessi...

 
Il mondo si era fermato un’altra volta. Si era fermato, per Draco, Harry, Ron, Ginny, Neville, tutta la famiglia Weasley e tutti coloro che consideravano Hermione come parte della loro famiglia. Nessuno voleva credere che quello che le era successo fosse veramente accaduto.

Hermione non poteva morire, non lei, non l’eroina della guerra, non la spia formidabile che era diventata, non la signora Malfoy, non la strega più brillate dell’ultimo secolo, degna sostituta della Mc. Granitt.

Respirava a malapena, la maledizione non l’aveva ancora consumata, capitava di rado che i colpiti non morissero sul colpo, ma lei era forte e stava combattendo, mentre Draco piangeva tenendola per le braccia, nessuno lo aveva mai visto piangere di lacrime così vere e sincere.

Harry si trovò a sperare che l’amore potesse far rivivere le persone, donare la vita a chi stava per esserne privato.

“Draco...” disse quasi in un sussurro la ragazza, con la coda ormai sfatta, e dei boccoli ribelli che le cadevano sul viso e sul collo, rimanendo appiccicati per il sudore.

“Non dovevi farlo” le disse il marito, tra le lacrime “Herm, non dovevi metterti davanti, non dovevi. Avrei dovuto essere io...” ma non lo fece finire, concentrò tutta la poca energia rimasta per solleva un po’ la mano e raggiungere il braccio del marito che le stava cingendo la vita.

Aprì e chiuse la bocca per due o tre volte, la voce non riusciva al uscirle e faceva sempre più fatica a respirare, Draco le posò una mano sulla testa e le bisbigliò di non sforzarsi tanto, mentre tutti guardavano la scena ammutoliti, era come se ci fossero solo loro due, l’amore stava annullando ogni distanza.

“Se solo sapessi...” incominciò la ragazza che si sentiva sempre più venire meno, come se una parte di se volesse in tutti i modi uscire dal suo corpo, stufa di lottare.

“Non ti stancare, mi dirai tutto a casa...” disse ancora Draco, ma entrambi sapevano bene che quel dopo, non sarebbe mai arrivato e che la loro casa Hermione non l’avrebbe mai più vista.

Non sarebbe mai più entrata dal portone con la mantella addosso, non avrebbe più insultato Goyle a destra e a manca perché non la trattava con rispetto, non avrebbe più confabulato in un angolo con Piton, non avrebbe mai più invocato  un Patronus per comunicare con i suoi amici d’infanzia, non avrebbe mai più fatto l’amore con Draco, non l’avrebbe più baciato.

E non poteva andarsene senza avergli detto per la prima e ultima volta quanto lo amasse.

“Se solo sapessi...” ripetè la ragazza “Se solo sapessi che credo in quello che faccio anche a costi di sacrificarmi; che quello che mi è pesato di più è essere stata lontana; che mi sono sentita sola finché non ho trovato te; che questo è stato il sacrificio più giusto; che solo ora posso comprendere esattamente tutto quello che mi hai detto; che è stata una sfida tutti i giorni; che l’affetto che mi hai dato mi ha dato la forza di andare avanti; che con te non ho mai avuto secondi fini; che proteggerti non è mai stato un peso; se solo sapessi che molte volte ho dovuto calcolare tutto fino all’ultimo dettaglio; che la prima volta che ho sentito veramente di amarti e quando mi hai fatta preoccupare...” poi si fermò per riprendere il fiato e cercare di trovare forza negli occhi di Draco, dello stesso colore del mare in tempesta, di un grigio assurdamente bello, opacizzato dalle lacrime che gli solcavano il volo.

Hermione poteva percepire e sentire tutto il suo dolore, provava lei le stesse cose, tanto che anche i suoi occhi stavano diventando lucidi.

“Se solo sapessi quanto mi è costato adulare chi ha fatto del male a me e alla mia famiglia; se solo sapessi che mi sono sentita impotente così tante volte e quanto ho avuto paura di fare dei passi avanti senza capire cosa lasciavo; che ti sono grata per ogni parola, per ogni gesto; che è arrivato un punto in cui mentirti mi faceva stare male. Se solo sapessi quanta gioia hai saputo darmi nei miei momenti più bui, senza rendertene conto; che ho amato un altro prima di te, ma mai quanto poi ho amato te; che ci sono stati momenti in cui avrei voluto avere una vita normale con te; che non ho mai messo me stessa al primo posto, ne la mia felicità. Se solo sapessi, Draco, che non vorrei mai tornare indietro perché la mia storia mi ha portata da te. Se solo sapessi quanto ho imparato; che essere forte questa volta è stato difficile...” poi smise di nuovo, sentendo le labbra del marito sulla sua fronte sudata.

“Se sola sapessi che ti amo, Draco. Ti amo e avrei voluto dirtelo in un momento diverso da questo” gli disse con l’ultimo filo di voce che le era rimasto, una lacrima del ragazzo le cadde sulla guancia, la sua fronte appoggiata ai crini marroni della ragazza.

Lo stava abbandonando, l’aveva salvato.

“Ti amo anche io, Hermione. Sei la prima persona che abbia mai amato e sarai anche l’ultima” le disse baciandola sulle labbra, la ragazza reagì per quel che poté a quel bacio così delicato e dolce, all’ultimo che si sarebbero dati, tra le lacrime.

“Promettimi che andrai avanti, Amore mio, per tutti e due. Vivi e ama anche per me, fallo per me. Non lasciarmi andare via senza sapere che tu andrai avanti...” disse piano, lui annuì, non voleva vederla stare male, avrebbe alleggerito il suo peso se poteva, era l’unica cosa che desiderava in quel momento.

E poi avrebbe voluto spostare le lancette dell’orologio.

“Te lo prometto. Ma io ti amo...” lei sorrise, mosse le labbra in un anche io che non uscì e poi chiuse gli occhi tra le sue braccia mentre smise di respirare.

Draco la strinse a sé e urlò di un dolore che non era l’unico a provare.

La battaglia era finita, ma aveva portato con se Hermione.

Harry piangeva stringendo forte a se Ginny, in lacrime.

Ron era in ginocchio, disperato, con una mano di Neville sulla sua spalla, che stava tentando di far forza all’amico e anche a lui, che con la mano libera teneva quella di Luna che ancora non aveva realizzato l’accaduto.

Blaise e i due Nott non riuscivano a muovere un muscolo, paralizzati; così come la Mc. Granitt in lacrime e piena di sensi di colpa e Piton che piangeva la morte della figlia che non aveva mai avuto.

La famiglia Weasley, già dilaniata, piangeva anch’essa la scomparsa della ragazza che da anni consideravano una figlia, così come l’intera comunità magica.

Ma il giorno dopo sarebbe ancora sorto il sole, e quel sole avrebbe avuto il sorriso di Hermione Granger, in Malfoy.

 

 
 

Otto anni dopo.
 

La piccola Hermione saltellava contenta per il corridoio del Manor, con i codini biondi e gli occhi color dell’oro fuso, uguali a quelli della donna di cui portava il nome.

Si fermò davanti alla porta semi aperta dell’ufficio del padre, che stava scrivendo qualcosa probabilmente da portare poi il giorno dopo nel suo ufficio, poi lo vide appoggiare la piuma, mettere la pergamena nel primo cassetto della scrivania e guardare verso le due foto che aveva sulla sua scrivania.

Una che lo ritraeva con la figlia e la compagna, l’altra invece di una donna che la piccola Hermione aveva imparato ad amare nei racconti della madre Astoria, unica anima buona nella sua famiglia Purosangue, unica ribelle schieratasi con i l’Ordine e l’Esercito.

Vide gli occhi del padre fissare la foto della donna che sorrideva in risposta e i suoi occhi divennero improvvisamente lucidi, non poteva contare tutte le volte che aveva visto quella scena; Draco guardava quella foto e quella ragazza dai lunghi boccoli marroni come mai aveva guardato l’attuale compagna, per cui nutriva un profondo affetto, ma nulla che potesse eguagliare ciò che aveva provato la prima volta che aveva amato.

Portava ancora la fede addosso, appesa in una catenina d’argento dalla quale non si separava mai, era come un amuleto, qualcosa che lo potesse proteggere.

“Papà...” disse la bambina aprendo di più la porta per poter passare, l’uomo sorrise alla bambina ricacciando indietro le lacrime e allontanò un po’ la sedia dalla scrivania in modo da poter aprire le braccia per accoglierci quel piccolo dono del cielo.

Draco considerava la figlia come un dono del cielo, un dono della sua prima e unica moglie e gli occhi lo dimostravano, dorati, così diversi dai suoi grigi e quelli verde smeraldo dalla compagna.

La prese in braccio e notò che la figlia stava guardando la foto come stava facendo lui poco prima e sorrise, la bimba allungò la sua manina verso l’immagine e l’attirò  a se guardandola come se la vedesse per la prima volta.

Poteva capire, anche se aveva solo sei anni, il perché suo padre si perdesse in quello sguardo e perché la madre ne parlava come se fosse stata una sua grande amica; era raggiante, bella, fiera e orgogliosa, aveva gli occhi che erano tali e quali ai suoi.

“Papà mi racconti ancora qualcosa di lei?” gli chiese la bimba sulle ginocchia del papà e con i codini biondi che svolazzavano.

“Cosa vuoi sapere, Amore?” le chiese e la bimba sollevò le spalle e assunse un’espressione corrucciata tipica di chi sta pensando.

“Come hai conosciuto Hermione?” chiese allora la bimba e Draco scoppiò in una fragorosa risata posandole un bacio sulla nuca; la piccolina non aveva ancora riuscito a capire come il padre potesse passare dal pianto alle risa in quel modo, non sapeva ancora cosa volesse dire la parola malinconia.

“Ma mi chiedi sempre la stessa cosa” di lamentò flebilmente Draco e la bimba si girò verso di lui con la foto in mano, Draco sorrise vedendo entrambe sorridere e incominciò a raccontare “Ad Hogwarts, ho conosciuto Hermione a scuola, quando avevamo undici anni...” ma si bloccò quasi subito, sapeva già cosa stava per chiedergli la figlia, tanto che si trattenne nel risponderle prima che potesse porgli la domanda, a lei dava fastidio, in quello aveva preso decisamente da lui, ma aveva la stessa pazienza di Astoria, e ne era grato.

“Andrò anche io ad Hogwarts, papi?” chiese allora e Draco sorrise.

“Certo che ci andrai, Herm” le rispose paziente e la bimba si lasciò andare in un grande sorriso che le fece illuminare gli occhi, e insieme ai suoi quelli del padre.

“Zio Harry dice che sarò una Grifona, come lui” disse la bimba e Draco sollevò gli occhi al cielo. Zio Harry, a volte ci pensava sorridendo, lui ed Harry, contro ogni previsione erano diventati amici, la morte di Hermione li aveva uniti ed entrambi si sentivano in dovere di fare qualcosa l’uno per l’altro in quella circostanza; ma non era mai riuscito ad avvicinarsi alla famiglia Weasley, era off limits, l’unico membro che gli rivolgeva la parola era Ginny, moglie di Harry “Invece Zio Blaise dice che sarò una Serpe, come te, mamma e lui” continuò la bambina e Draco rise di gusto.

“Sono sicuro che sarai una Grifona, Hermione. Fiera, forte e coraggiosa, come la persona da cui prendi il nome; e se sarai in Serpeverde continuerai la tradizione dei Malfoy, Herm” le disse e la bimba gli stampò un bacio sulla guancia uscendo dallo studio saltellando, senza lasciar finire il padre di raccontare una storia che aveva già sentito mille volte.

Prese la foto e la mise al suo posto, continuando a guardarla; si ritrovò a pensare a Ron Weasley e alla sua famiglia, gli sarebbe piaciuto che potessero conoscere la figlia, avrebbero sentito meno la mancanza di Hermione, ne era sicuro, quella bambina aveva qualcosa che ricordava terribilmente la ex signora Malfoy e non solo gli occhi.

Li avrebbe sicuramente aiutati.

In tutti quegli anni passati, dodici, aveva imparato a pensare alla ragazza come il suo angelo custode personale e non poteva sapere quanto avesse ragione. Draco era un mago, ma neppure lui poteva vedere gli angeli, se solo avesse potuto in  quel momento si sarebbe riscosso da tutta quella malinconia.

Dietro di lui si erigeva la figura di una Hermione splendente che lo osservava sorridendo con un’aria triste.

E poi delle parole sussurrate, come una litania.

“Se solo sapessi che sono sempre vicina a te, che darei tutto per poterti stringere...” l’angelo dietro di lei gli mise una mano trasparente e lucida sulla spalla e lui si riscosse per un attimo sorridendo, non sapeva che la forza che lo faceva andare avanti in quei momenti di tristezza e malinconia non era solo l’amore per la figlia e per la compagna ma anche la mano di Hermione, che lo accompagnava da sempre, ovunque andasse.

Draco guardò poi la foto della figlia, parlando a lei come se fosse ancora sulle sue ginocchia e non fosse corsa via sorridendo contenta per andare a giocare con Albus, il figlio di Harry e Ginny.

“Sai, io la sento sempre Herm. E’ qua vicino a noi e ci protegge, e sono sicuro che ovunque lei sia ora sta sorridendo” disse alla bambina sorridente della foto che gli stava mandando un bacio.

Hermione dietro di lui sorrise ancora di più e gli poso un bacio tra i crini biondi, lasciandosi sfuggire una lacrima che cadde sulla mano del marito ma che lui non potè veramente sentire.


 

“Ti amo...” sussurrò poi Draco, si alzò e raggiunse la sua famiglia.
 
ECCO IL PRIMO CAPITOLO DEL SEGUITO -->  The Guardian. 



 
 
 
 
 
 





  
Leggi le 16 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _StayStrong