La pioggia prese a scendere copiosa, quasi come a manifestare un pianto.
Un pianto silenzioso, ma terribilmente partecipe e vivo anch’esso alla fine di quello scontro.

Su quello strascico di terra, ormai mista ad acqua e fango, un’aura andava sempre di più ad indebolirsi, a perdere l’energia che aveva sempre avuto: più per gli altri che per se stesso.

Vegeta lo avvertì. Avvertì quella vita che pian piano andava affievolendosi e gli venne un tonfo al cuore.
Non era stata solamente la sua capacità interiore di captare le auree a farglielo capire, ma fu quasi un sesto senso.
Allo stremo delle sue forze, si alzò da terra. Come per costatare con i suoi occhi ciò che aveva solamente percepito.

Pochi metri più in là c’era la fonte da cui veniva quella angosciosa sensazione.

“Karoth” – sussurrò basito.
Volò quel poco che bastava per raggiungere il corpo morente. Questa volta avevano affrontato un durissimo scontro e, anche se il nemico era stato distrutto, un altro vuoto stava per giungere.

La pioggia aveva spazzato via il sangue che fuoriusciva dalle ferite, sparse dappertutto, ma non poteva cancellare quella voragine. Un enorme buco aveva spappolato lo stomaco e il basso ventre del compagno.
Tossiva quest’ultimo, esausto.

Quando vide Vegeta, si dipinse appena, un sorriso sul suo volto.
“V-Vegeta”.

Si avvicinò a quel richiamo. Incredulo, guardò quel corpo martoriato, troppo per poter durare ancora a lungo.
“Vegeta, ti prego. Salvami.”
Intanto rimaneva immobile, come se qualcuno l’avesse paralizzato. Non aveva idea di come poteva esaudire la sua richiesta e soprattutto se ne avesse voglia.
“Come? Che cosa dici? … Come dovrei salvarti?”
“Facendo..ciò che avresti voluto fare da tempo.”

A quella richiesta, Vegeta rimase ancora più sconvolto.
Era dal primo momento in cui l’aveva conosciuto che desiderava ucciderlo. Ora ne aveva l’occasione.
Sicuramente, Goku non reggeva il dolore e preferiva farsi fare fuori all’istante.
Eppure Vegeta, non riusciva a muovere un dito. Guardava il corpo del suo eterno rivale che col tempo si era trasformato in un compagno di incredibili avventure.

“Non vale.” – disse Vegeta sorridendo – “Immaginavo che avrei dovuto fare tutto io, invece sei già messo male.” – disse con un tono che sembrava più di compassione che malvagità.
“Hai ragione, questa non ci voleva. Ma fallo comunque.” – sorrise anche lui.

Vegeta rimase in silenzio, accasciato sempre di più su quel corpo per poter sentire quella fioca voce.
“F-fallo.” – fece una breve pausa – “Mi farà piacere rivedere il drago delle sette sfere.”
“Chi ti fa pensare che ti farò tornare in vita?”- rispose subito Vegeta.
“Oh. Lo so che lo farai.” – disse in una risata molto stanca e stringendo il braccio dell’amico con le ultime forze che gli erano rimaste in corpo.

Vegeta non rispose, in cuor suo sapeva che sarebbe successo. Magari non sarebbe stato lui, ma quegli altri stupidi terrestri.
Accennò ad un sorriso, come un saluto momentaneo, prima di mettersi in posizione. E quasi con sollievo, sapeva che l’avrebbe rivisto presto.

Dalla mano del principe dei Saiyan uscì una debole luce. Divenne sempre più grande, pronta a colpire Goku, il quale attendeva, con un debole sorriso, la mossa del compagno.

Improvvisamente un lampo di luce, e poi un boato.

Intanto, le gocce di pioggia continuavano a scendere, spettatrici di un’insolita amicizia, che non era ancora finita.
 
 
  Salve! Ok, non so cosa sia venuto fuori.
So solo che stamattina ho avuto uno spunto, un'illuminazione(?) e d'istinto ho cominciato a scrivere. Io adoro Goku e Vegeta e specialmente la loro "insolita amicizia".
Vorrei sapere cosa ne pensate, sono graditi i vostri commentucci:3

baci, soundslife