Delle cinque sorelle, Mary era senza alcun dubbio la più bruttina, la meno amabile.
Non aveva lo spirito forte di sua sorella Elizabeth; né la dolcezza e l’incantevole bellezza di Jane. Neanche la presunzione e la sfacciataggine di Lydia, persino l’insignificante Kitty era preferibile a lei.
Non era bella, non era dolce, ma Mary sapeva che aveva un cervello.
Era sempre china sui libri, con l’aria seria di chi vuol raggiungere i propri obiettivi a tutti i costi. Avrebbe studiato notte e giorno, se ciò fosse bastato a renderla attraente agli occhi degli altri; si sarebbe persino accontentata di quel cugino che era venuto a far visita.
Eppure dietro tutti quei discorsi articolati, quello studio disperato di chi si aggrappa all’ultimo spiraglio di luce, si nascondeva un animo fragile che nessuno, però, pareva aver compreso.
L'inutile angolo dell'inutile autrice:
Non ho idea da dove sia uscita questa cosa: stamattina il gelo di questi giorni mi ha gentilmente svegliata e m'è balzato in testa Orgoglio e Pregiudizio. Perchè scrivere su Mary? Perchè l'ho sempre trovata, passatemi il termine, una povera sfigata. Insomma tutto finisce bene per tutti - addirittura per Lydia che sposa il suo Ufficiale cialtrone - tranne che per la Mary. E' vero che è noiosa, saccente, invisibile ma credo che anche lei come tutti meriti un po' di felicità.
Dopo questo delirio vado via. Un bacione enorme a chi ha letto :)