Anime & Manga > Majin Tantei Nougami Neuro
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Autore: mizuki95    06/02/2012    2 recensioni
Prima one-shot sulla SasazukaxIshigaki. Sarebbe una specie di continuo del tredicesimo episodio dell'anime. Premetto che NON ho ancora letto il manga, quindi le motivazioni di Ishigaki ad entrare nella polizia potrebbero essere sbagliate. Dopo lo scontro tra Sasazuka e Sai, il primo rimane ferito e finisce in ospedale. Ishigaki gli andrà a fare visita, ma nel suo animo inizieranno a crescere dei dubbi. E' colpa sua se il sempai è rimasto ferito? Avrebbe potuto fare qualcosa? E come reagirà Sasazuka, quando verrà a sapere delle dimissioni di Ishigaki?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qua con la mia prima one-shot su questo anime\manga! Parliamo un pò.
L'idea mi è venuto stanotte, dopo aver visto il tredicesimo episodio dell'anime. Io shippo dal primo episodio questi due, quindi vedere una scena talmente shounen-ai come  Sasazuka che viene ferito davanti ad Ishigaki, non potevo non usarla per scriverci qualcosa!
Pensavo pure di scrivere un'altra one-shot su loro due ed un PoV su Sai, ma mi serviranno ispirazione, idee, canzoni ispiratrici e tempo!
E poi mi dispiaceva vedere che tutte le fan fiction su questo anime\manga sono concentrate su Neuro e\o Yako!
Date spazio anche agli altri personaggi! 8(Q^Q)8
Meritano pure loro!
Già basta che grazie a tutto il casino casinotto di Megavideo e Megaupload ho perso la possibilità di scaricare due doujinshi SasazukaxIshigaki ed una NeuroxSai! 8(ç_ç)8
Ora vi lascio alla one-shot, mi raccomando ditemi che ne pensate con una bella recensione! xD


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Quel giorno era andato, come suo solito, a far visita a Sasazuka all’ospedale. Erano passati diversi giorni da quando il Ladro fantasma Sai aveva ferito il sempai, che sarebbe stato dimesso tra altri due giorni.


 Ogni volta che ci andava cercava di comportarsi normalmente, mostrandogli l’ultimo modellino di questo o quello comprato (che però faceva sempre un bel volo dalla finestra) o parlandogli dell’ultimo anime o programma televisivo che aveva guardato di recente, ma in realtà soffriva.

Sapeva bene di avere molta, ma molta meno esperienza di Sasazuka, ma vederlo ferire da Sai lo aveva sia sconvolto che fatto riflettere.

Lui era entrato nella polizia per seguire le orme del padre, che da piccolo ammirava, ma non si era mai mostrato all’altezza della situazione, finendo quasi sempre come ostaggio, facendosi rubare l’arma dal criminale di turno o facendo la comparsa, vagamente utile per cercare questa o quella prova per conto di Sasazuka.

Quel giorno anche lui era nella residenza, anche lui aveva una pistola…ma come al solito, non aveva fatto di nulla.

 Il sempai era stato ferito davanti ai suoi occhi, senza che lui avesse fatto nulla per impedirlo. Una persona del genere poteva ancora definirsi un protettore della giustizia?

Uno come lui, che non riusciva mai a fare nulla?

 «Ishigaki» lo richiamò alla realtà Sasazuka, fissandolo «Come va la ricerca di Sai?»

 «Ah? Ecco…purtroppo non siamo riusciti a scoprire nulla, mi dispiace»

 «Non fa nulla. Presto si ripresenterà» disse sospirando l’altro, chiudendo la discussione.

 A causa dei pensieri che gli frullavano in testa,Ishigaki non riuscì a trovare un altro argomento di cui parlare. Di conseguenza, inchinandosi un po’ salutò il sempai, andandosene.

 Il giorno dopo un superiore venne a fare visita a Sasazuka «Come ti senti?» gli chiese questi, e Sasazuka rispose «Fra poco tornerò al lavoro»

«Ahah, sempre lì hai la testa, eh? Riposa, Sasazuka. Tanto finchè non troveremo un nuovo partner per te non potrai tornare a lavorare»

«Come un “nuovo partner”?» domandò Sasazuka, ancora all’oscuro.

 Il superiore gli porse una lettera di dimissioni e gli spiegò come stavano le cose «Ishigaki ha dato le sue dimissioni ieri pomeriggio».

Sasazuka osservava la lettera senza particolare attenzione, ma in realtà dentro di sé era in completo subbuglio: perché Ishigaki aveva dato le sue dimissioni? Perché ora, così improvvisamente? E se fosse per…

«Scusate…mi hanno detto che è venuto qualcuno. Ah, buon giorno Takezaki-san!» disse Ishigaki entrando nella stanza e mettendosi sull’attenti, ma l’uomo ridendo gli disse «Non c’è bisogno di essere così seri, ora non sono più il tuo superiore»

«E’-è vero, mi scusi…» rispose il più giovane rilassandosi un po’, quando si accorse dello sguardo tagliente che Sasazuka gli rivolgeva «Comunque sia, io ora devo tornare al lavoro. Buona giornata, Sasazuka, Ishigaki» e così dicendo Takezaki se ne andò, lasciando i due soli.

«Ishigaki…» disse Sasazuka con tono tutt’altro che allegro

«S-sì?» chiese innocentemente l’altro, sperando che il sempai non volesse rimproverarlo di qualcosa

«Avvicinati» gli ordinò l’uomo, e Ishigaki obbedì facendo quattro passi in avanti

«Ancora più vicino» gli ordinò categorico il sempai, ed il tono di voce celava talmente male la rabbia che Ishigaki iniziò a tremare dalla paura.

No, ora non era più un suo superiore, non doveva avere paura di lui, non doveva avere…

«Ishigaki, siediti sul letto»

«Sì!» esclamò il ragazzo facendo velocemente ciò che gli era stato richiesto. Anche se sapeva che non era più il suo sempai, gli metteva paura lo stesso!

Quando si sedette sul letto, però, Sasazuka gli afferrò il braccio destro e ve lo fece sdraiare, mettendosi sopra di lui

«S-sempai!» esclamò lui dimenandosi per la sorpresa, accorgendosi che mentre tentava di farlo stare fermo Sasazuka si teneva la ferita con una mano «Ti fa male, sempai?» domandò preoccupato e smettendo di dimenarsi, e l’altro ne approfittò per bloccargli entrambi i polsi sui bordi del letto «Certamente. Quindi ora stai buono e non muoverti»

 «V-va be…» stava dicendo l’altro, quando il sempai lo interruppe baciandolo.

Per circa cinque-sei secondi Ishigaki non capì cosa stesse succedendo, ma quando finalmente lo realizzò ricominciò a dimenarsi più di prima, rosso in viso.

Perché Sasazuka lo stava baciando? Che fosse dell’altra sponda? Anche se fosse, perché proprio lui? Non lo sopportava, no? In fondo era solo un kohai inutile, un partner che non concludeva nulla…mentre pensava queste cose, Ishigaki smise lentamente di muoversi, sempre più ipnotizzato dalla lingua del sempai

”Dell’altra sponda o meno, Sasazuka-sempai bacia davvro bene…”  fu l’ultimo pensiero coerente di Ishigaki, che si abbandonò completamente al bacio.

Quando questo terminò per volere di Sasazuka, il kohai era completamente rosso in viso e aveva un’aria piuttosto confusa «Perché hai dato le tue dimissioni?» gli chiese serio Sasazuka, e l’altro distogliendo lo sguardo rispose «E’ perché…sono inutile…» e coprendosi il viso con le braccia incrociate, si piegò meglio «Da quando sono entrato nella polizia non mi sono reso utile nemmeno una volta. E peggio, a causa della mia inutilità, tu sei stato ferito, sempai…come posso definirmi un poliziotto se non riesco nemmeno a proteggere né me stesso né un mio collega?».

 Sasazuka lo osservò in silenzio per istanti interminabili, per poi togliergli le braccia dal viso e tirargli con forza le orecchie

«Ahiahaiahi! Mi fai male!»

«E’ proprio quello che voglio, razza di idiota» disse l’altro tirandogliele ancora «Visto che non riesci ad aprirtele bene da sole, ti aiuto io. Ascoltami bene!»

 «V-va bene, ma smettila di tirarmele, sempai!»

 «Ecco, questo è proprio il primo punto: io sono il tuo sempai, sono io che devo proteggere te e non viceversa. Sei ovviamente molto più inesperto di me, come puoi anche solo pensare di proteggere me? Idiota!»

 «H-ho capito, mi fai male!» si lamentò Ishigaki, ma Sasazuka non gli mollò le orecchie e continuò «Punto due, un novellino come te non può certo credere di sapere di poter fare qualcosa. Sei ancora alle prime armi, come puoi anche solo pensare di saper fare tutto? Limitati ad ascoltare i miei ordini e seguire il tuo istinto quando la situazione lo richiede!»

 «H-ho capito! Ho capito!»

 «Punto tre…» e qui gli lasciò le orecchie, usando l’indice e il pollice della mano destra per prendergli il mento e avvicinare i loro visi
«Punto tre, se ti fosse successo qualcosa mi avresti solo fatto preoccupare. Sai mirava a te, non te ne eri accorto vero? Voleva rubare la tua pistola, per questo stava puntando a te. Se mi sono messo in mezzo finendo all’ospedale non è certo per sentirti dire che sei inutile e vederti dimettere! Se vuoi scusarti per l’accaduto, puoi fare solo una cosa»

«C-cosa?» e rubandogli un veloce bacio «Tornare al lavoro e aiutarmi. Mi sei indispensabile, alle volte».

Ishigaki lo guardava a metà tra lo stupore e la commozione, scolpendo nella memoria quelle parole dell’uomo.

 Questi, vedendolo con aria trasognata, lo fece scendere dal letto, dove invece lui si ri-distese, e gli diede il permesso di andarsene.
 Ishigaki stava per andarsene quando chiese «Ehm…sempai?»

 «Sì? Che c’è, adesso?»

«Nulla, nulla, solo una domanda…da quando sei gay?»

Sasazuka gli tirò addosso il vaso contenente dei fiori che si trovava sul comodino accanto al suo letto, colpendo la porta solo perché Ishigaki riuscì a chiudere la porta in tempo

 «Cattivo, sempai! Potevi farmi male, lo sai?!»

«Allora non dire più stupidaggini del genere!»

«M-ma sempai, tu mi hai…mi hai…» Ishigaki, completamente rosso in viso dall’imbarazzo e dalla rabbia, scoppiò in un potente grido e allontanandosi sbottò «Per mantenere il silenzio, in cambio voglio tutte le actions figure di Mashiri Tenshi!»
 

The end

  
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