05/02/2012
- Entrata della palestra di Pechino
La squadra
delle Dragon Ladies stava aspettando all'esterno del Capital Indoor
Arena, luogo in cui si erano tenute nel 2008 le partite di pallavolo
delle Olimpiadi. Le ragazze, a parte Mila, Glin e Nami, non avevano
mai visto tanta gente entrare in uno stadio e se la stavano
letteralmente facendo sotto dalla paura!
"Non ce la posso
fare a giocare di fronte a tutti quegli spettatori!" disse
Maria. "Perchè è venuta tutta questa gente? In
fondo è solo un torneo benefico, non una gara ufficiale...".
"Non guarderanno mica tutti te, giocheremo in contemporanea
con così tante altre squadre che risulterai solo un puntino
piccolissimo dagli spalti!" le rispose ridendo Glin.
"Ma
ci sono davvero così tante squadre a Pechino? Non sapevo che
la pallavolo fosse così amata nel nostro paese..." si
chiese Xiu Lan.
"Ehi, guardate chi sta arrivando? Kaori
Takigawa! è venuta dal Giappone con le Tokyo Hawkers”
urlò qualcuno tra la folla.
Tutti si girarono
simultaneamente e partì un "Ohhhhhhhh" di sorpresa,
poi una serie di applausi e infine una standing ovation. Kaori era
infatti molto famosa in Oriente, perchè giocava a livelli
elevatissimi da quando era solo una bambina. Il suo nome nella rosa
delle giocatrici della nazionale giapponese per Olimpiadi di Seul
1988 era stato il primo a essere scelto, mentre Mila e Nami si erano
dovute sudare il posto, rischiando fortemente di non passare. In
seguito, Mila aveva subito quel brutto infortunio al tendine
d'Achille, che l'aveva penalizzata moltissimo, tanto che non era più
stata convocata fino al 2008, mentre Kaori aveva proseguito la sua
brillante carriera senza incontrare ostacoli.
In quel momento,
Kaori avanzava guardandosi intorno in cerca di qualcosa, o meglio
qualcuno, due persone che non vedeva l'ora di incontrare.
"Sapevo
di trovarvi qui, ragazze! Come state?", chiese alle sue due
migliori amiche, alle quali dall'emozione sembrava essersi incollata
la lingua.
"Ka-Kaori...che ci fai qui?" Come mai sei
venuta dal Giappone? Giocherai anche tu oggi?" le domandò
Nami esterrefatta.
"Certamente Nami, non potevo mancare...il
nostro paese è in difficoltà e sento il dovere di fare
tutto ciò che è in mio potere per dare una mano. E poi,
diciamocelo, non potevo lasciarmi scappare l'occasione di venire a
trovarvi proprio qui a Pechino, amiche!", rise la rossa.
"Hai
fatto benissimo Kaori!" sorrise Mila. "Come sta tuo
padre?".
"Molto meglio, grazie. Si sta riprendendo...ha
rischiato proprio grosso, lo davano per spacciato. Devo ammettere che
la mia vicinanza lo ha aiutato molto...".
"Dev'essere
stata dura, Kaori".
"Si, lo è stato, ma non
parliamo di questo ora. Oggi vi farò vedere di cosa sono
capaci le Tokyo Hawkers...è passato molto tempo da quando ci
avete sconfitto, care Dragon Ladies. Eravamo ancora inesperte, ma
adesso le cose sono cambiate. Lo sapete, vero, che siamo la squadra
più forte del Giappone?".
"Ma non dobbiamo
scontrarci con voi oggi, Kaori. Per noi è già stato
programmato un altro incontro..." provò a dire
Nami.
"Mmmmmh...vedremo. Ho in mente una sorpresa, ragazze.
Dico anche a voi!" esclamò,
facendo sussultare il resto della squadra.
"Ci vediamo dopo,
Dragon Ladies!" salutò Kaori, avviandosi allo
spogliatoio.
"Che ha in mente di fare secondo voi?"
chiese Mila. Le ragazze si guardarono incerte, ma nessuna parlò.
In
quel momento sopraggiunse la signora Yang, che, vedendo che le
ragazze non erano ancora entrate in palestra, sbraitò: "Volete
muovervi? Siete imbambolate forse? Stanno aspettando solo voi per
cominciare!"
"Corriamo! Ci scusi, signora Yang!"
rispose Glin, precipitandosi assieme alle compagne.
Capital
Indoor Arena
Uscendo dallo spogliatoio, le Dragon Ladies
furono accolte da un boato. 18.000 spettatori (e tutti i giocatori
sul campo) le stavano osservando. Erano davvero le ultime ad essere
arrivate! Il presidente dell'associazione delle vittime del terremoto
si alzò immediatamente e annunciò: “ Siamo
finalmente pronti per dare il via a questo torneo. Sono molto felice
che così tante squadre abbiano deciso di partecipare, in
particolare, ringrazio le Tokyo Hawkers per essere giunte fin qui dal
Giappone. La Cina farà questo ed altro per aiutare i paesi
amici. Questo è uno dei grandi meriti dello sport: favorire il
gioco di squadra! Per concludere, auguro buona fortuna a tutti...e
divertitevi!”
Ogni squadra si avviò verso il
rispettivo allenatore per conoscere il nome della squadra da
affrontare. Ming Yang, emozionata, riferì alle Dragon Ladies
quale partita le attendeva.
"Si gioca ad eliminazione
diretta: da 50 squadre iniziali, ne resteranno 25. Poi si faranno 2
gironi di 12 e 13 squadre ciascuno e si arriverà alla fase
finale. Intanto però concentriamoci sulla prima partita, che
giocheremo contro i White Horses".
"Ma è la
squadra di Shiro!! Non ci credo, che bello!!" esultò
Mila.
"Il nostro allenatore...siamo spacciate!"
bisbigliò Katherine a Glin. Ma l'allenatrice aveva
sentito.
"Non dirlo nemmeno Katherine! Voi farete comunque
del vostro meglio, non voglio sentire scuse!".
"Si
signora Yang".
"Partiranno Azuki, Maurel, Wong, Liu,
Dong e Malansano. Quelle in panchina si tengano calde, sarà
una partita molto difficile. Ci sarà bisogno di frequenti
sostituzioni , perchè giocare contro dei ragazzi implica che
dovrete difendere colpi più potenti e perciò vi
stancherete più in fretta. Siate veloci nei movimenti, cercate
di usare l'astuzia più che la forza per fare punti
altrimenti...."
Mila non stava ascoltando una parola delle
raccomandazioni della signora Yang perchè la sua testa era
troppo impegnata a pensare a Shiro. Erano giorni che non lo vedeva e
sapeva già che in campo avrebbe guardato più lui che la
palla; almeno non si sarebbe dovuta preoccupare della sua gelosia,
non c'era pericolo che si sarebbe messa a sbavare su altri
pettorali...Piuttosto, ma le sue compagne? Che effetto avrebbe fatto
tutto quel testosterone alle Dragon Ladies? Mila cominciava a capire
perchè i maschi dovevano giocare sempre con i maschi e le
femmine con le femmine...
Primo set
Le due squadre scesero in campo per fare riscaldamento. I White Horses erano davvero dei bellissimi ragazzi: apparivano muscolosi e forti, anche se non altissimi. Le Dragon Ladies impiegarono 5 minuti buoni per disporsi a coppie a palleggiare: Mila sembrava incantata, Gina fissava il numero 5, tale de Rosa, pelle olivastra e occhi penetranti, con uno sguardo che non prometteva niente di buono; Glin osservava invece acutamente il numero 9, Zhang, un ragazzo sorridente con gli occhiali. Jin Mei era occupata a tenere dietro a tre cose diverse: Mila, Shiro e la palla: non voleva farsi beccare da Mila mentre sospirava guardando il ragazzo. Ming Hua, in coppia con lei, non si era accorta di nulla, perchè era impegnata a lanciare sguardi provocatori a Watanabe, numero 2, il più piccolo d'altezza, ma che sembrava dotato di una simpatia travolgente. Nell'altra metà campo, Sun, numero 1, un ragazzo alto e muscoloso, fissava Maria, mentre Rousseau, numero 8, nativo francese, aveva già adocchiato Katherine. Il numero 3, Schmidt, un biondino molto timido che se ne stava in disparte, ammirava il viso concentrato di Nami, ma appena questa distoglieva gli occhi dalla palla, impaurito, faceva finta di niente. Un ragazzo americano, Johnson, numero 4, era stato colpito dalla timida Amanda, mentre Atouba, numero 10, dalla pella scura, guardava di sottecchi Xiu Lan.
Con
il fischio dell'arbitro, la partita incominciò. La palla era
stata vinta dai ragazzi, che mandarono in battuta Sun. Le squadre
maschili, a differenza delle femminili, battevano quasi sempre in
salto e solo occasionalmente facevano la battuta flottante, pertanto
Sun lanciò la palla ad una velocità maggiore di quella
a cui le ragazze erano abituate. Ming Hua, incaricata di ricevere,
rimase immobile e la palla cadde in fondo al campo. Le ragazze si
guardarono a bocca aperta, dandosi subito per vinte. La seconda
battuta di Sun fu così potente che la palla finì contro
il muro: questa volta le Dragon Ladies tirarono un sospiro di
sollievo. La palla passò a Jin Mei che, volendo stupire i
ragazzi, lanciò una potente battuta uragano. Il libero
Watanabe recuperò la palla senza
alcuna difficoltà e la passò a Rousseau, l'alzatore. Il
numero 8 servì un'alzata perfetta in seconda linea a Sun che
colse impreparate Katherine e Mila, già pronte al muro. La
palla passò a 5 cm dalla mano di Katherine e volò
dritta verso Glin che riuscì a riceverla, ma la mandò
troppo lontana dal campo perchè Ming Hua potesse prenderla. La
battuta seguente di Zhang fu meno potente e consentì a Ming
Hua di ricevere; la palla passò a Jin Mei che la alzò a
Mila. La schiacciatrice, super carica, saltò più in
alto che poté ma si trovò davanti proprio Shiro, pronto
a murarla, e sbagliò clamorosamente lanciando la palla contro
la rete. Dopo una partenza così pessima, la signora Yang
chiese tempo e rimproverò le sue ragazze: "Cosa vi avevo
detto? State giocando con troppa forza! Non è così che
riuscirete a vincere! Dovete prenderli di sorpresa e impedire che
usino i loro schemi!".
Tutto inutile, le Dragon Ladies erano
nel pallone. Il set procedette molto velocemente con una sequenza di
errori sbalorditiva per una squadra così forte come le Dragon
Ladies. I ragazzi arrivarono addirittura a sbagliare apposta i
fondamentali per ridare vita alla partita, ma non ci fu nulla da fare
e il set si concluse 25-9 per i White Horses.
Secondo set
Il
set successivo cominciò discretamente per le ragazze, che si
portarono 9 a 4 grazie all'intesa creatasi tra Glin e Jin Mei. La
schiacciatrice, che aveva capito il punto debole dei White Horses, la
scarsa ricezione e la lentezza nei movimenti, cercava in tutti i modi
di metterli in difficoltà con pallonetti e piazzate nei buchi
della difesa. Era pur vero che i ragazzi, essendo più alti,
raggiungevano più facilmente le palle lunghe, ma la loro
scarsa coordinazione li rendeva più impacciati. A causa di
ciò, i palloni all'alzatore arrivavano lontani e imprecisi,
rendendo difficile per gli attaccanti concludere l'azione. Gina, che
si trovava in zona 1, capendo l'antifona, cominciò a spingere
meno sulla battuta concentrandosi invece sulle zone scoperte e sui
giocatori meno bravi in ricezione facendo discrete batttute flot, che
misero in crisi la squadra dei White Horses portando le Dragon Ladies
al punteggio di 17-10. Alla battuta successiva Gina, stanca, sbagliò
il colpo mandando la palla fuori dal campo, quindi la battuta tornò
alla squadra di Shiro.
Il numero 5, de Rosa, aveva elaborato una
particolare battuta, chiamata “volo di pipistrello”: la
palla sfrecciava a velocità supersonica per poi tutt'a un
tratto fermarsi in alto come trattenuta da una mano invisibile e
infine cadere in un qualunque punto del campo, a seconda della forza
impressa da de Rosa stesso. Questo colpo era particolarmente
difficile da ricevere perchè non si sapeva con certezza in che
momento la palla si sarebbe fermata in aria, pertanto costringeva le
Dragon Ladies a correre come formichine nel campo, facendole stancare
parecchio.
Mentre le Dragon Ladies erano sempre più
demoralizzate a causa delle difficoltà in ricezione, i White
Horses si ripresero subito, recuperando lo svantaggio e giungendo a
17-16. La battuta successiva fu talmente spinta che la palla, giunta
proprio sopra di Gina, cadde con così tanta forza sulla sua
testa che la fece svenire per terra. De Rosa sentì un tuffo al
cuore e scattò subito per aiutarla a rialzarsi, ma il suo
allenatore gli intimò: “Fermati e lascia fare a chi è
più esperto di te. C'era bisogno di infierire così
tanto su quella povera ragazza?”.
Il ragazzo, mortificato,
guardò Gina, caricata su una barella, allontanarsi dal campo e
si sentì talmente in colpa che non riuscì più a
toccare la palla. A causa degli errori di de Rosa i White Horses non
fecero più alcun punto e il set si concluse 25-17 per le
Dragon Ladies. I ragazzi non avevano mai visto il loro allenatore
tanto infuriato e fissavano de Rosa come a dirgli: “guarda che
è tutta colpa tua, vedi almeno di scusarti”. Il ragazzo,
che stava pensando a tutto meno che al risultato della partita, contò
fino a 3, prese un bel respiro e fece una cosa che non avrebbe mai
pensato di fare in tanti anni che giocava a pallavolo: scappò
via dal campo.
In infermeria
Gina
era sdraiata sul lettino attaccata al respiratore, mentre il medico
sportivo armeggiava con le lastre appena fatte. In quel momento entrò
de Rosa trafelato, con uno sguardo da cane bastonato che avrebbe
commosso anche il più duro dei cuori. Il ragazzo non disse
nulla, ma rivolse uno sguardo talmente eloquente al medico che questi
capì immediatamente e rispose: “non lo so, ragazzo,
bisogna prima esaminare le lastre. Ha avuto un bel trauma cranico,
poverina. Si riprenderà, ma dovrà riguardarsi per un
po'”.
De Rosa, sconvolto, si avvicinò lentamente a
Gina, poi si sedette di fianco al lettino, guardandola teneramente.
Dopo qualche minuto di silenzio assoluto non resistette più,
le prese dolcemente la mano e le disse: “Mi dispiace tanto”.
Vedendo che non reagiva, riprese: “Non so neanche come ti
chiami, ma sento che devo stare qui. Ti prego, svegliati”. Ma
Gina non dava segno di essere cosciente.
“De
Rosa, ti chiami così vero? Lasciala stare, non l'aiuterai
stando qui”, lo ammonì il medico.
Il ragazzo restò
immobile, aspettando un segno.
“Per favore de Rosa, devo
chiederti di andartene. Ha bisogno di riposare”.
In quel
momento entrò Zhang, che, vedendo la scena, si impietosì
moltissimo e disse al compagno, con voce calma ma ferma: “Antonio,
per favore, l'allenatore vuole vederti. Tornerai dopo a trovarla”.
De Rosa, mesto, si alzò, sempre tenendo stretta la mano di
Gina e le sussurrò: “Non ti preoccupare, torno presto.
Vedrai che andrà tutto bene”. Le lasciò la mano e
si avviò verso la porta.
Nello stesso istante, Gina aprì
gli occhi, fissando il vuoto. “Si è svegliata!!!”
urlò de Rosa. Ma la ragazza li richiuse immediatamente,
ripiombando nel sonno.
Il medico sentenziò: “Molto
bene, de Rosa. È un buon segno, si sta riavendo pian piano.
Quando avrete finito il match molto probabilmente sarà già
sveglia. Adesso vai e cerca di stare tranquillo”.
“Ci
proverò”, rispose de Rosa, lanciando un ultimo sguardo a
Gina prima di chiudersi la porta alle spalle.
ANGOLO DI SQUIDINA
Hello!!!! Spero che il capitolo vi piaccia, io sono fiera di me perchè è stata dura partorirlo. Mi ci è voluta una grossa dose di fantasia, ma sono soddisfatta. Non me ne vogliano i pipistrelli =D
Ho un sacco di idee in mente, prima fra tutte: ho intenzione di mettere delle foto dei ragazzi!!! Così vedrete come me li immagino io :))....Non ho la più pallida idea di come si faccia...chi lo sa mi può aiutare? Non vorrei essere bannata dopo solo 3 capitoli... Please help me!!!!
Baci Squidina