Da qualsiasi parte si girasse c’era lo sbuffo di un pennacchio rosso o giallo, uno sfavillio di paillettes d’argento, o un volo di colombe e coriandoli, lo schiocco di un frustino dalle corde colorate. Fiamme improvvise erompevano dalla bocca del mangiafuoco; esplosioni al magnesio accecavano i passanti, lasciando aspre esalazioni chimiche nell’aria; ovunque odore di petrolio e di cavalli, di gesso, di sudore, di bruciato, di tabacco e di caramello.