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Autore: ChibyLilla    06/02/2012    1 recensioni
FIC RIVISTA E MODIFICATA (Il titolo originale era "Non è tutto come sembra", ma in inglese mi piaceva di più!)
E se un segreto potesse salvare Sasuke dalle grinfie di Orochimaru?
Potrebbe quello stesso segreto cambiare ciò che Sasuke pensa del fratello?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha, Sorpresa, Tsunade
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Nothing is as it seems

POV TSUNADE

-Signorina Tsunade, è arrivata quella persona- la voce di Shizune, appena entrata nell’ufficio, mi costringe ad alzare lo sguardo dal foglio che stavo leggendo.

-Fallo entrare- le rispondo, accartocciando il pezzetto di carta su cui avevo scritto la nuova tecnica da usare per vincere le mie scommesse.

-Perché mi hai voluta qui? Cosa è successo?-

Vedere quel ragazzino così preoccupato mi fa sempre una strana sensazione.

-Ogni cosa al suo tempo, Itachi. Intanto dimmi perché sei da solo e dove si trova al momento il tuo compagno-

-Se fossimo venuti entrambi avremmo destato troppi sospetti-

Annuisco, pronta a spiegare le ragioni di questo colloquio.

 

Vi starete chiedendo perché Itachi Uchiha, nemico giurato di Konoha, sia qui a parlare con me: ebbene, sono passati ormai quasi due anni da quando ha iniziato a fornirci informazioni preziose riguardanti i piani criminali di Alba.

 

-Riguarda tuo fratello- gli dico con tono serio, fermandomi per qualche secondo ad osservare la sua espressione preoccupata.

-Orochimaru lo ha portato via da Konoha- asserisco, lapidaria.

Resta immobile, gli occhi fissi in un punto indefinito sulla scrivania.

-Devo andare- balbetta, dopo qualche attimo di completo silenzio; poi iniziava correre.

-Shizune fermalo, io vado tu sai dove-

-Agli ordini signorina-

Anche la mia fedele collega sparisce via correndo; poi tocca a me.

 

Corro fino a farmi mancare il fiato, ne sono consapevole: ma ho davvero bisogno di fare in fretta.

Persa nei miei pensieri, vengo riscossa da una voce indefinita.

 

-Cosa ci fai da queste parti?-

-Esci allo scoperto- urlo afferrando il kunai con la mano destra e osservando con circospezione intorno a me.

-Calma, sono io- una maschera arancione mi è alle spalle.

-Madara, era te che cercavo, Itachi…-

Gli racconto quel che è successo, con un groppo in gola, come se la responsabile di tutto ciò fossi io.

-Quel ragazzo è troppo impulsivo, ma è forte, non vedo il perché di tante preoccupazioni-

-Perché Orochimaru è più forte, lo sai anche tu che Itachi da solo non può fare nulla-

Silenzio.

Non me ne andrò di qui fino a che Madara non mi avrà dato la certezza che li rivedrò tornare a Konoha sani e salvi. Entrambi.

-Vado a cercarli, tu torna al tuo lavoro- mi risponde, finalmente.

 

Poco lontano, Shizune ha trovato Itachi.

-Fermati Itachi, lo vuoi capire che peggiori solo la situazione?-

Di fronte al suo perenne mutismo, la donna è costretta ad arrendersi: tentare di dissuaderlo è del tutto inutile, tanto vale seguirlo senza sprecare fiato e sperare che la fortuna possa assisterli.

-Itachi!- urla Shizune, quando due mani forti lo prendono dalle spalle, costringendolo a fermarsi.

-Vuoi fermarti una buona volta?- gli dice l’uomo che lo tiene fermo.

Shizune si commuove di fronte allo sguardo spaventato del giovane di Konoha e appare un tantino perplessa, mentre lui continua a ripetere frasi sconnesse, privo di quella calma razionalità che lo contraddistingue da quando aveva quattro anni.

Madara dal canto suo, ha imparato come comportarsi in casi questi: lo abbraccia e lascia che si sfoghi.

Pensare che questi dovrebbero essere criminali di livello S…

 -Calmati- dice l’uomo mascherato e sembra davvero che quella parola basti -Dobbiamo organizzarci- prosegue.

-Torniamo da Tsunade- propone la mia fedele compagna, ma è scontato dire che nessuno le presti attenzione.

“Daremmo troppo nell’occhio, tu vai e dici che è tutto ok, quando avrò un piano ve lo comunicherò”. Questo è il modo in cui viene liquidata.

Shizune torna da me, Madara riporta Itachi al covo di Alba.

 

POV MADARA

Ero certo che quel ragazzino avrebbe fatto qualche altra sciocchezza, dovevo tenerlo sott’occhio; invece me lo sono fatto sfuggire da sotto il naso per la seconda volta in due giorni.

Aspetto silenzioso che Pain inizi a parlare, quando è proprio lui a dar voce ai miei pensieri.

-Kisame, il tuo compagno di squadra?- chiede stizzito.

La triglia gigante risponde con un indifferente “non ne ho idea”.

-è ad allenarsi- improvviso.

Nessuno mi chiede come possa saperlo.

-bene, ad ogni modo, ho delle missioni da assegnarvi- riprende Pain, indicando ad ognuno il posto da raggiungere.

Alla fine, restiamo al covo solo Kisame ed io, mentre Zetsu è sempre nel giardino.

Li saluto e mi allontano; non mi concedo neppure il tempo di avvertire Tsunade.

Sono certo che quel ragazzino si sia cacciato in guai più grandi di lui.

 

Nemmeno fossi un veggente!

Itachi ha raggiunto Orochimaru ancor prima dell’alba e lo ha affrontato senza un minimo di coscienza.

Sta avendo la peggio, prevedibilmente. Sarà perché sono tre contro uno? Eh si: Orochimaru, Kabuto e Sasuke.

“Cosa pensa di essere venuto a fare?? Mio fratello è venuto qui convinto di potermi battere tanto facilmente? Si sbaglia di grosso…non sa con chi ha a che fare!” conosco i fratelli Uchiha abbastanza bene da prevedere che questi siano i pensieri di Sasuke, magari con l’aggiunta di parolacce e imprecazioni qua e là.

Kabuto finisce finalmente KO, ma Orochimaru e Sasuke gli danno comunque del filo da torcere.

-Sasuke, vattene da qui…- biascica, ormai al limite delle forze.

Il più piccolo lo afferra per i capelli, lanciandolo contro una parete.

Piange.

-Se vuoi uccidermi, fallo pure- gli dice con sofferente- però poi vattene da qui- ripete, prima di perdere i sensi.

-Cosa fai, sas’ke kun?- chiede Orochimaru sorpreso, quando il suo protetto gli impedisce di portare a termine l’agguato.

-Beh, ecco io…- “Perché mi sono mosso?” si domanda, incapace di trovare una risposta sensata. –devo ucciderlo io-

-Capisco, allora prego, accomodati-

 

Quando arrivo la scena che trovo di fronte a me è questa: il minore degli Uchiha brandisce un kunai nella mano sinistra; il fratello maggiore immobile a terra.

Sta per colpire, quando la mia mano lo afferra e lo scaraventa contro un muro.

 Appena in tempo.

-Ora basta, sono stufo. Lo uccidiamo o no?-

-Orochimaru fermo- Sasuke si rialza, ancora convinto che debba vedersela da solo.

-Cosa vuoi fare?- chiedo fingendomi sconcertato, mentre mi avvicino ad Itachi.

Sasuke colpisce Orochimaru, avvicinandosi a me.

Questo non lo avevo previsto.

-Lui ha detto che voleva salvarmi- afferma perplesso, accucciandosi accanto a noi.

Ho intenzione di spiegargli tutto, davvero, ma questo non è il momento.

-Seguimi- gli dico sbrigativo; poi prendo Itachi in braccio e inizio a correre in direzione di konoha.

-Sei un pazzo-

-Zitto e seguimi-

Non ho intenzione di discutere, non adesso, e poi…certe cose non dovrei spiegargliele io, ma il ragazzino indifeso che ora ho tra le braccia.

Arrivati al palazzo di Tsunade, per la stessa via che abbiamo usato in tutti questi anni, raggiungo veloce la sua stanza, preceduto da un Sasuke shokkato che apre la porta istintivamente senza nemmeno bussare.

-Cosa?-

 La donna fissa stupita Sasuke per qualche secondo, poi si accorge anche di me ed Itachi.

Soltanto a questo punto sembra leggere l’urgenza dipinta nei nostri sguardi e mi si avvicina, controllando il respiro di Itachi, poi ci fa cenno di seguirla.

Osservo il ragazzo: è messo peggio di quanto mi fossi accorto.

Resto accanto a Sasuke, mentre Shizune ci raggiunge, eseguendo alla lettera ciò che la sua maestra le dice di fare; poi, dopo un’angosciante attesa di circa tre ore circa, possono dirci che è fuori pericolo.

-Io non capisco- soltanto adesso Sasuke apre bocca.

-è il momento che tu sappia come stanno alcune cose- gli dico, dopo aver intercettato uno sguardo incoraggiante da parte di Tsunade.

D’altra parte è la donna a prendere parola al posto mio.

-Itachi e Madara, da oltre due anni prestano servizio a me, come spie nell’organizzazione; solo che quando gli ho detto che te ne sei andato…-

-Il resto lo conosci- taglio corto, alzando le spalle. Non mi va di ripetere come siano andate le cose.

-Mi dispiace, io non sapevo…-

Già. Lui non sapeva. Come se questo lo giustificasse ad agire, prima di pensare. 

Ma… Dopotutto Itachi è sempre suo fratello e stava per morire a causa sua: penso che questo basti a cancellare tutto l’odio che il ragazzo si convince a dover provare!

Se Itachi mi leggesse nel pensiero si arrabbierebbe.

Lui trova giusto che il fratello lo odi, anzi, trova che questa sia la ragione che gli permette di rialzarsi dopo una sconfitta: sapere di essere vivo e di essere l’unico sopravvissuto ad una strage perpetrata da chi lo ha tradito.

Come se si potesse considerare giusto il tipo di vita che si è costretto ad affrontare…

NdA

Ho deciso di rivedere un po' tutte le fic scritte in passato: trovo che non siano brutte, anzi, forse c'erano più idee prima che ora. Ma erano scritte in modo infantile e c'erano parecchie ripetizioni ed incongruenze.

Non che ora siano perfette, ma mi sembra doveroso metterle a posto.

E così, eccola qui! Una delle prime creaturine partorite dalla mia mente folle!
Fatemi sapere cosa ne pensate, anche a distanza di qualche anno...

Chiby

  
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