Amore e desiderio sono due cose distinte:
non tutto ciò che si ama si desidera, né tutto ciò che si desidera si ama.
(Miguel de Cervantes)
 

-Oh mia piccola collo di cigno. Sei perfetta, praticamente come sempre.-

Gwen uscì dalla piccola stanza di Madame Rossini, sorridendo. Quel vestito rosso la fasciava incredibilmente e persino io me ne resi conto. Di solito cercavo di non guardarla per evitare di cadere in tentazione. Dal nostro primo bacio, lei era diventata il pensiero fisso  nella mia testa. Terribilmente intrigante, non riuscivo a togliermela dalla mente. 
La guardai uscire con grazia e abbassare lievemente il capo in segno di saluto a Madame Rossini. Poi si girò verso di me.
-Allora, Gideon, che te ne pare? Sono abbastanza XVIII secolo?- domandò sorridendo. 
Quasi non la sentii e dovetti fare uno sforzo enorme nel toglierle gli occhi di dosso.
-Accettabile- dissi solamente.
Sentii il suo sospiro. I suoi passi leggeri risuonarono dietro di me.
-Gideon, mi devi bendare.- La sua voce era carica di frustazione, quasi quanto ne era pieno il mio cuore. Mi girai verso di lei e con delicatezza, cercando di non rovinare la meravigliosa acconciatura che faceva risaltare la sua perfetta voglia a mezzaluna sulla tempia, le misi la benda nera sopra gli occhi. Poi, deglutendo, presi la sua mano e la condussi verso la stanza del cronografo.
Troppo nervoso anche solo per parlare, sentivo il mio cuore battere velocemente, più del solito. La maggior parte delle volte riuscivo a controllarmi, ma quel giorno era veramente meravigliosa.
-Ehi, tutto bene?-. La sua voce vellutata mi risvegliò dai miei pensieri. 
Mi girai con forza verso di lei e cedetti. La presi tra le mie braccia e la strinsi forte. Passai una mano sul suo collo e avvicinai il suo viso al mio. Le sue labbra erano morbide e fantastiche, come la prima volta che la baciai nella chiesa. Gwen, sorpresa, mise le mani dietro il mio collo e proseguì con il bacio. Il suo tocco era leggero e il suo profumo mi faceva girare la testa.
Mi ero innamorato?
Fu la prima a staccarsi. Io non ne avevo ancora abbastanza e pregavo che si riavvicinasse.
-Gideon...- sussurrò, ma le passai un dito sulle labbra. Era ancora bendata e il tempo scorreva.
-Shh, non prima che io ti abbia detto quello che provo. Sono innamorato di te.-
Sentii il suo cuore prendere a battere ancora più forte. 
-Lo sono da quando ti ho vista, così ingenua e così dolce. Sei bellissima e non c'è niente che io non ami di te.-
-Gideon..- riprovò lei, ma io la zittii con un rapido bacio.
-Ti amo, ti prego, dimmi che anche tu provi la stessa cosa.- 
La vidi sospirare. 
-Cosa c'è?- domandai.
Si inumidì le labbra e salì in me la voglia di baciarla ancora, ma la tenni stretta a me, cercando di capire per quale motivo si comportasse così. 
-Tu non mi ami veramente.- 
Il mio cuore si fermò. Come poteva dire ciò?
-Tu non mi ami. Gideon, non mi ami.- 
-Ma che cosa dici?- domandai.
-Si, tu mi hai solo mentito. Avevi bisogno che io mi innamorassi di te per i tuoi piani, per manovrarmi meglio. Ma io non sono un giocattolo e tu non mi comanderai a bacchetta.-
Poi disse quattro parole che mi distrussero.
-Io non ti amo.-
Si tolse la benda e corse verso la stanza del cronografo. L'avevo portata io molte volte senza benda fino a lì e ora me ne pentii, perché se non le avessi mostrato la strada, ora sarebbe qui al mio fianco, aspettando che io l'accompagnassi. Ma non fu così. Lei scappò via. E persi quella ragazza che avevo amato e desiderato.






PS: Questa scena è di mia pura invenzione. Se volete sapere di più sulla storia di Gwen e Gideon (credetemi E' MERAVIGLIOSA!) allora leggetevi 'Red' di Kerstin Gier e il suo seguito 'Blue'. :)