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Autore: love is outlaw    06/02/2012    2 recensioni
E' una one-shot che mi è venuta così ahahah, buona lettura (?)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faceva molto freddo quella sera. Ero a Mullingar da una settimana ormai, spiazzata in una famiglia per un soggiorno studio estivo.
Avevo saltato la cena, non me la sentivo proprio di mangiare con quel mal di pancia. 
Al piano di sotto sentii delle voci, e poi qualcuno ridere. Probabilmente era arrivato il figlio di quelli la, che da quanto mi avevano raccontato, doveva tornare appunto la sera stessa da un campeggio in Galles.
Feci finta di niente, strizzai gli occhi e mi coprii fino alle orecchie con il piumino color lavanda, girandomi verso la finestra e dando la schiena alla porta della camera in cui dormivo. Quella del loro figlio maggiore, che ora era partito per le vacanze con dei suoi amici.
Maura, la donna che mi ospitava, parlò in uno stretto slang irlandese, di cui non capii mezza parola. 
Subito dopo qualcunò buttò qualcosa di abbastanza pesante a terra, e salii le scale piano piano, attento a non fare rumore. Per sua sfortuna però, avevo un'udito molto sviluppato.
Cercai di ignorare il ticchettio della suola sul legno e misi la testa sotto al cuscino per non sentire. Ero del tutto nascosta fra le coperte. 
Ecco, ora andava meglio.
Al piano di sotto sentivo ancora del vociare, e per un momento mi sembrò più vicino, come se qualcuno avesse aperto la porta della camera.
Mannò, se fosse stato così sicuramente avrebbero acceso la luce, o come minimo detto qualcosa.
Infatti, due secondi dopo quella sensazione scomparì, e tornò tutto come prima. Silenzio totale.
Sospirai, sul punto di addormentarmi.
Ma..
"Ha, ciao merda! Ti sono mancato eh?" Qualcuno mi su buttò letteralmente addosso ed iniziò a sfregarmi le nocche sulla testa.
Spalancai gli occhi e scattai mettendomi seduta, cercando di levarmi il ragazzo di dosso.
"Ma che fai?" Urlai contro al biondo che ancora mi stava sopra. 
Aveva un'espressione scioccata, quasi sbiancò per la vergogna.
"Ma chi sei? Dio scusa, non volev.."
"Ma chi sei tu!" Dissi ancora scossa "Ti pare forse il modo?" Mi spostai una ciocca di capelli rossi che mi era ricaduta sul viso.
"Credevo fossi Greg, mio fratello. Davvero non volevo, non ho nemmeno la più pallida idea di chi tu sia.." Si giustificò lui arrampicandosi sugli specchi.
"Greg? Ma se è in vacanza idiota! E comunque io sono la ragazza italiana, quella che sta qua per il soggiorno studio"
"Soggiorno studio?" Inclinò il viso di qualche millimetro, con faccia allibita.
"I tuoi non ti hanno detto niente?"
"Veramente n.."
"Comunque sia, ti dispiace levarti?" Lo aggredii fissando la mia gamba ancora sotto di lui.
"Oh, si, scusa" Si affrettò lui mettendosi in piedi.
Rimasi zitta, con sguardo severo, e lo guardai ancora.
"Beh, forse è meglio se vado di sotto.." Si mise una mano dietro alla nuca massaggiandosi il capo "Allora ciao.. come hai detto che ti chiami?"
"Anna" Lo fissai non del tutto convinta.
"Bene, Anna. Io sono Niall comunque" Calò il braccio mettendosi le mani nelle tasche. "E scusa ancora, notte" Mi fece un cenno arricciando il labbro superiore ed uscii dalla camera.
Rimasi ancora per qualche secondo seduta sul letto, e poi mi misi a ridere da sola. 
Proprio come nei film, pensai.
Solo un po' più doloroso.
Mi ributtai all'indietro tirando su le coperte e rificcandomici sotto.
Ora che ci pensavo, non avevo fatto caso a quanto attrattivi fossero i suoi occhi blu.
  
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