Gli uomini portano solo guai!
A Palazzo Vegeta la curiosità era al
massimo livello, era infatti giunto nel pomeriggio un messaggio da parte del Re,
aveva ordinato che una vasca di rianimazione fosse pronta per l'uso al suo
ritorno.
Il piccolo Principe vagava per il gran Palazzo domandandosi per chi fosse quella
vasca di rianimazione. Ricordò di come quella mattina avesse insistito per
poter andare in missione con i suoi genitori e di come entrambi gliel'avessero
negato.
"E' troppo pericoloso Vegeta, sarà per la prossima volta" gli aveva
detto sua madre.
"Scordatelo moccioso, non è una missione adatta ad un marmocchio della tua
età." Gli aveva detto il padre, e ora si ritrovava costretto a vagare fra
i corridoi del palazzo chiedendosi cosa fosse accaduto e chi fosse rimasto
ferito.
Mentre andava verso l'hangar delle navicelle rallentò il passo per ascoltare
ciò che si dicevano due giovani guardie Sayan.
"Sono curioso di sapere chi si è ferito nella battaglia…" disse un
giovane ragazzo dai capelli corti e scompigliati.
"Bè" rispose l'uomo più anziano "non mi stupisco che ci sia un
ferito, anche se la squadra è composta dai guerrieri più forti del nostro
Pianeta, si dice che questa sia stata la missione più difficile degli ultimi
anni."
Il piccolo Vegeta riprese a camminare e, più curioso di prima, attese con
impazienza l'arrivo delle navicelle. Nella zona adibita per l'atterraggio delle
navicelle, vi erano alcuni Sayan appartenenti alle guardie del Palazzo e alcuni
medici fidati che avevano sempre lavorato a Palazzo.
"Principino, sei in ansia per i tuoi genitori?" chiese il medico di
corte, lo stesso che aveva curato e seguito la gravidanza della Regina.
"No, sono i guerrieri più forti del Pianeta, non può essergli accaduto
nulla." Affermò altezzoso.
Il vecchio medico sorrise, non si aspettava nulla di diverso dal giovane
Principe. Lo conosceva da quando era nato e anche se aveva solo quattro
primavere sapeva già parlare come un Sayan adulto.
E mentre il medico alieno tornava ad alzare lo sguardo verso il cielo rosso,
finalmente le navicelle si intravidero nell'atmosfera.
"Eccoli!" Un giovane Sayan, facente parte delle guardie, si avvicinò
non appena atterrarono tutti.
Le navicelle si aprirono e i vari guerrieri che ne uscivano, anche se malconci,
non parevano aver bisogno della vasca di rianimazione, pensò Vegeta.
I suoi occhietti si spalancarono per la sorpresa quando vide che il Re, appena
uscito dalla navicella,
teneva fra le braccia la Regina, apparentemente priva di sensi.
La folla che li osservava rimase ammutolita. Rosecheena, Regina dei Sayan, era
la donna più forte del loro Pianeta, com'era possibile che fosse stata ferita
in combattimento se anche guerrieri più deboli erano usciti incolumi della
battaglia?
Re Vegeta, infastidito dall'immobilità della folla, parlò:"Che diavolo
fate lì impalati? Sbrigatevi! Portatela immediatamente nella vasca di
rianimazione, idioti!"
Istantaneamente i medici e le guardie si mossero verso il sovrano e presa la
donna, rientrarono nel Palazzo diretti verso l'infermeria.
Il Principino li seguì correndo.
Sua madre era stata ferita, gli pareva
impossibile, non era mai accaduto!
Non c'era più nessuno nell'infermeria, solo sua madre immersa nel liquido
azzurro della vasca rigenerante e lui, in piedi, appoggiato sul vetro dell'oblò
ad osservarla.
Erano trascorsi solo dieci minuti, eppure sembrava così tanto che stava lì a
guardarla.
Il dottore aveva detto che le sarebbero bastate poche ore e che non aveva nulla
di grave, ma la sorpresa era stata grande, e non solo per lui.
Sentì dei passi avvicinarsi, e li riconobbe subito, era suo padre.
L'uomo entrò nella stanza e notò subito il figlioletto.
"Che stai facendo?"
Il bambino si voltò senza sapere cosa rispondere, non voleva apparire debole di
fronte a suo padre.
"Temi forse per la sua vita? Non devi figlio mio, lo sai che è la donna
più forte dell'universo"
"Lo so" rispose il piccolo, ma si sentiva ugualmente inquieto.
"Come è possibile che sia rimasta ferita?" Lui non riusciva proprio a
spiegarselo...
Il Re rivolse lo sguardo alla sua destra, ricordare come si era ferita lo
infastidiva parecchio, ma non poteva certo dire al moccioso che era stata colpa
sua.
"E' bastata una distrazione, in battaglia può essere fatale. Te l'avevo
già spiegato, no?"
Vegeta annuì "Non ha visto il nemico?"
"E' così" a salvarlo da altre inopportune domande del figlio fu il
medico che giunse a portar novità.
"Maestà, posso comunicarle con certezza che la Regina non ha nulla di
grave, ha solo ricevuto un colpo in un punto critico che le ha fatto
semplicemente perdere i sensi. Le basterà un'ora di riposo nella vasca e
tornerà più in forma di prima. Nulla di cui preoccuparsi."
"Bene"
Il piccolo Vegeta sorrise rassicurato.
"Sentito marmocchio? Puoi ritornare nelle tue stanze."
Il Principe sussultò, "Voglio rimanere qui, posso?"
Il medico guardò il monarca che fece spallucce: "Fa come ti pare" e
se ne andò.
L'anziano dottore decise di allontanarsi, sapeva bene che i Sayan non gradivano
gente intorno nei rari momenti in cui si lasciavano andare ai sentimentalismi.
Vegeta poggiò la piccola mano sul vetro
che lo separava dalla madre.
Aveva davvero temuto per la sua vita. Avrebbe voluto esserci stato quella
mattina, magari avrebbe visto il nemico e lei non sarebbe stata ferita.
Ma se non l'ha visto nemmeno il Re, si disse, come avrei potuto farlo io?
Guardava i suoi bellissimi capelli neri, lunghi, galleggiare nell'acqua e il suo
bel viso coperto dalla mascherina che le permetteva di respirare.
Mai come in quel frangente si rese conto di quanto fosse bella sua madre,
sicuramente non esistevano donne più avvenenti nell'intero universo.
Non vedeva l'ora di vederle riaprire gli occhi scuri e di sentire la sua voce
limpida.
Si guardò intorno alla ricerca di una asciugamano da porle quando sarebbe
uscita, a coprirla c'erano solo una fascia intorno al seno e degli slip scuri.
Poggiò la fronte contro il vetro sentendo che i capelli gli si appiccicavano
alla pelle e chiuse gli occhietti.
Rosecheena si svegliò sentendosi
completamente rigenerata, sentiva di essere immersa in un liquido e capì che
doveva trattarsi della vasca di rianimazione, c'era stata rarissime volte, non
ne aveva mai avuto bisogno.
Si ritrovò a pensare alla battaglia e a come mai fosse lì dentro ora.
Ricordò di aver sterminato tutti coloro che si erano opposti al suo cammino,
non aveva lasciato superstiti, ma come diavolo si era ferita allora?
Dopo la battaglia lei, suo marito, e gli altri guerrieri si stavano riposando e…ma
certo! Ora ricordava, era stata colpa di Vegeta! Tutta colpa di suo marito, come
sempre, si disse, gli uomini non portano altro che guai!
Lei e le altre donne stavano cercando di cucinare improvvisando qualcosa di
decente per gli uomini che avevano iniziato a lamentarsi per la fame e Vegeta le
si era avvicinato lamentandosi del pranzo.
"Cos'è questa roba, donna?"
"Dovrai arrangiarti mio caro, cosa ti aspettavi?"
"Sono il Re dei Sayan, pretendo di mangiare qualcosa di buono!"
Lei lo guardò con aria di sfida "Dovrai accontentarti per ora, qui non
c'è molto da cucinare, mangerai come si deve a casa!"
"Tsk," e si prese tutto il cibo che la moglie aveva cucinato.
"Ehi! C'era anche la mia parte lì!"
La donna, stizzita, si era voltata per cercare qualcos'altro, ma improvvisamente
vide sbucare dal terreno uno degli alieni che credeva di aver ucciso. Non si
fece cogliere alla sprovvista e con un colpo energetico lo eliminò, ma
purtroppo quando si rese conto dell'altro nemico alle sue spalle era già tardi,
sparò un' onda energetica che lo uccise, ma lui era già riuscito a colpirla.
Pazienza, pensò.
Riaprì gli occhi e inarcò un
sopracciglio per poi sorridere. Suo figlio stava lì, in piedi con la fronte
contro il vetro e gli occhi chiusi, una mano appoggiata al vetro.
Allungò il braccio e poggiò la sua mano su quella del Principe.
Quando lui riaprì gli occhi lei sorrise dolce, solo a lui riservava quei
sorrisi, nessun altro li aveva mai visti.
"Madre…" sussurrò Vegeta, poi abbassò lo sguardo sulla mano della
donna che fine ed elegante gli faceva notare quanto fosse piccolo in confronto,
e sorrise.
La vasca di rianimazione emise un segnale sonoro e velocemente il livello
dell'acqua si abbassò notevolmente, finché il vetro non si aprì.
Vegeta cercò gli occhi della madre e sorridendo le porse un asciugamano. La
donna lo prese osservando il suo cucciolo che l'aveva vegliata.
"Eri preoccupato?" chiese mentre si asciugava i capelli.
"No… bè…un pochino."
La donna gli sorrise "Non sai quanto sono forte?"
"Sì che lo so, ma…" abbassò lo sguardo "non ti avevo mai
vista ferita…"
"Non è stato nulla Vegeta, capita a tutti, anche ai migliori."
"Il Re ha detto che è stata colpa di una tua distrazione se sei stata
colpita"
"Cooosa??" Si adirò "Tuo padre ti ha detto che è stata colpa
mia? Al contrario! E' stata tutta colpa sua!"
Vegeta inarcò un sopracciglio, ma che voleva dire?
"Come colpa sua?"
"Ah, lascia perdere!" gettò l'asciugamano su un tavolino e
rivestitasi s'incamminò verso l'uscita.
"Su! Andiamo."
"Sì" Vegeta si mise al suo fianco mentre si dirigevano negli
appartamenti della donna. Il bimbo osservò la madre, visibilmente accigliata.
La donna se ne accorse subito e parlò.
"Gli uomini portano solo guai!"
Il Principino la guardò perplesso e continuò a camminare al suo fianco.
Rosecheena, mentre rimuginava sul marito, si ritrovò a pensare che nonostante
tutto quello che le faceva passare, il Re non le aveva portato solo guai, ma
anche un piccolo Principe.
E sorrise.
Ciao a tutti =)
Come vedete non riesco a fare meno di Vegeta e family.
Spero che la storia sia piaciuta e di non essere sfociata nell' OOC, se così
fosse fatemelo sapere.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto e vi invito a lasciarmi un parere bello o
brutto che sia. =)
Baci baci…