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Autore: Yume_Black    06/02/2012    4 recensioni
Ancora non comprendo il perché di ciò.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusa

- Dedico questo malsana "composizione" alle mie due amiche che questa mattina
sono partite per Londra. Chiedo anche loro umilmente scusa per aver scritto certe
cose durate il volo. Perdonatemi! xD -

Scusa.

 

<< Preghiamo i Signori passeggeri di allacciare le cinture e spegnere i cellulari. L’aereo sta per decollare. >>

 

- Londra arriviamo!

 

Eccoci qui, Ambra e Morgana. Due pazze che hanno sognato per tutta la vita di andare a Londra e che, finalmente, ci sono riuscite. Grandi amiche da quando avevo tirato fuori un volume di Death Note aspettando il suono della campanella in prima superiore. Una molto riservata e silenziosa, l’altra estroversa e con un po’ di parlantina. Stessi interessi, stessi gusti. Io, personalmente, senza di lei sarei nulla.

 

Tornando al presente, quello non era certamente il mio primo volo aereo, ma di sicuro il primo in assoluto di Momo. Mi teneva stretta la mano impanicata mentre, per farla rilassare un po’, ascoltavamo l’intera playlist dei One Direction, i nostri idoli indiscussi.

 

- Suvvia, io prendevo l’aereo da sola in terza elementare e guarda, sono ancora qui!

 

Rimasi con le braccia alzate a mezz’aria notando che però la sua espressione rimaneva impaurita. Aveva le orecchie tese come per percepire ogni singolo rumore apparentemente a lei anomalo. Me la immaginai come un piccolo coniglietto mentre muove le orecchie a mo’ di parabola. Un’altra cosa che ci univa, i conigli. Avevo, come dire, adottato uno dei tre figlioletti della sua coppia di conigli. Lo amo più di quanto possa fare con un ragazzo.

 

Ci addormentammo entrambe, io a causa del sonno perso di notte, lei per il nervosismo. Non sognai nulla, la mia mente era stranamente vuota.

 

Uno strattone.

 

- Mamma, ancora cinque minuti…

 

Due strattoni.

 

Provai ad aprire gli occhi.

 

Tre strattoni.

 

Diedi una testata al bordo del sedile. Imprecai, prima di accorgermi delle urla della gente presente sull’aereo. Le hostess non sapevano che fare.

 

<< Signori, vi preghiamo di mantenere la calma. È solo una turbolenza. Restate sed- >>

 

L’altoparlante si interruppe e ci fu un attimo di silenzio.

Sentivo la testa pulsare e mi guardai intorno. Morgana aveva ancora gli occhi pericolosamente chiusi.Le afferrai un braccio e iniziai a scuoterla urlando il suo nome con una potente nota d’isteria nella voce. Lei non si era accorta di nulla, ma appena notò cosa stava accadendo davanti ai suoi occhi sganciò la cintura contemporaneamente alla mia per poi fiondarci ad aiutare le persone a noi vicine.

 

Si susseguirono numerosi strattoni in qui minuti interminabili.

Eravamo sul mare, avevo verificato io stessa. Non era stato possibile fare un atterraggio d’emergenza, la notizia ci era stata liquidata tra un urlo e l’altro.

 

- Non morirai sul tuo primo volo!

 

Ecco ciò che ti avevo detto prima di mettere piede sull’aereo. Questo maledetto aereo.

 

- Scusami.

 

Sussurrai quella parola nel tuo orecchio stringendoti forte a me.

 

Scusami. Non volevo portare sfortuna anche questa volta.

   
 
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