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Autore: OnlyHope    15/09/2006    16 recensioni
Tutto comincia da una fermata d'autobus una mattina di marzo. L'inizio di una nuova vita che deve in qualche modo andare avanti, nonostante il distacco, la lontananza e le paure. È la storia del coraggio di una ragazza che ama incondizionatamente un ragazzo. Questa è la storia di Sanae.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Don't Be Afraid to Fly ' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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BUTTERFLY

CAPITOLO 1

L’inizio della fine


  
 
Mi guardo intorno e tutto è uguale a com’era ieri, a un mese fa.
La stessa strada, gli stessi negozi, le stesse macchine che mi passano vicine, rischiando di schizzarmi addosso spruzzi d'acqua dalle pozzanghere.
Ma in fondo, mi chiedo, anche se mi bagnassero davvero me ne accorgerei? 
Credo di no, oggi proprio no.
Gli alberi sono fioriti come ogni primavera, come ogni marzo e mentre aspetto qui sul marciapiede, i petali rosa si staccano lievi dai rami dei ciliegi e mossi dal vento mi circondano come in un abbraccio.
Osservo il cielo azzurro e seguo il volo delle rondini sopra la mia testa, nell'attesa del momento in cui la mia vita cambierà.
Anche se tutto intorno a me sembra uguale e invariato, io so che nulla, d'oggi in poi, sarà più come prima.
Perché tutto sta per svanire e diventerà un ricordo.
Mi guardo ancora intorno, mentre i minuti passano inesorabili e lui tra poco sarà qui.
Lo vedrò sbucare da quell’angolo, giù in fondo alla strada e allora sarà il principio della fine.
E che arrivi allora questa benedetta fine, no?
Così smetterò di pensare a questo momento.
Dopo mesi e mesi, smetterò di avere paura, sentendomi angosciata.
Che arrivi, così sarò finalmente libera.
Libera di provare solo dolore, puro e semplice dolore.
Che inizi allora il mio calvario nel momento in cui vedrò il suo viso, perché saprò che è per l’ultima volta.
Tempo scaduto, Sanae.
Eccolo che arriva.
È arrivato il momento dell’addio.
L’inizio della fine...
 
 
 
"Scusami ma proprio non ce l'ho fatta a non venire…" sussurro mentre leggo nei suoi occhi la sorpresa, non pensava proprio di trovarmi qui.
Lui abbozza un sorriso sincero e si avvicina a me.
"Ti ho portato questi!" gli porgo un pacchetto.
"Sono scarpini nuovi, quelli che avevamo visto insieme in quel negozio in centro. Ho pensato che sicuramente ora ne avrai bisogno, sì ora che parti..." mi precipito ad aggiungere, perché ho paura di questo momento.
Paura di cosa fare, paura di non avere la forza necessaria.
Perché sto realmente prendendo coscienza di cosa rappresenti questo addio per noi, ma soprattutto per me.
Mi viene da piangere.
"Ti ringrazio..." mi sorride con dolcezza.
"Di tutto, di tutto quanto..." continua, fissandomi così profondamente...
Un groppo alla gola mi toglie il respiro.
Abbasso gli occhi non riuscendo a sostenere più il suo sguardo.
Devo resistere ancora un po', poi non mi mancherà il tempo per piangere.
Resisti!
Mi ripeto mentre il mio sguardo si fissa sul marciapiede, ho un sussulto però quando mi accorgo che lui si sta avvicinando ancora di più a me.
Così tanto, che ora i nostri corpi si sfiorano e il suo viso è sempre più vicino al mio.
"Sanae, io..." sussurra appena al mio orecchio e i miei occhi si chiudono, liberando una calda lacrima, che sento bruciare sulla guancia mentre scivola fino all'altezza del mento.
 
E sento il suo profumo ora, non lo dimenticherò mai.
Avverto il suo respiro, non lo dimenticherò mai.
Le sue labbra calde sulle mie, non lo dimenticherò mai.
E il calore della sua mano sul mio viso, non lo dimenticherò mai.
 
Mentre allontana lentamente la sua bocca dalla mia, percepisco alle sue spalle il rumore del motore dell’autobus, che nel frattempo è arrivato alla nostra fermata.
Apro gli occhi debolmente...
È la fine, è arrivata... La fine.

Lui abbassa lo sguardo e si allontana da me, lasciando che la sua mano mi accarezzi il volto prima di staccarsi dalla mia pelle.
Quando non sento più il suo calore, avverto il vuoto che proverò ogni giorno, d'ora in poi... È la fine.
E mentre vedo allontanarsi le sue spalle, verso un mondo che non sarà più il nostro, le lacrime scendono sul mio viso come mai nella mia vita.
I singhiozzi scuotono tutto il mio corpo ma non m’importa più di trattenerli, perché ora non ho più nulla da perdere.
"Realizza il tuo sogno!!" trovo la forza di urlare con la voce rotta dal pianto, cercando ugualmente di sorridere.
Non ce la farò mai senza di te.
Lui si ferma, si volta e senza pensarci un secondo, ritorna sui suoi passi.
Mi raggiunge e mi stringe a sé con forza, amore e disperazione.
"Te lo prometto..." ripete più volte nell'incavo del mio collo, prima di liberarmi dal suo abbraccio e allontanarsi questa volta definitivamente. 
Sale veloce sull’autobus, le porte si chiudono e il mezzo riprende la sua corsa verso l’aeroporto.
Lo seguo con lo sguardo annebbiato dal piangere, finché non diventa un puntino lontano nel traffico.
Ecco, ora è sparito e non lo vedo più.
È la fine.
"Ti amo, Tsubasa..." sussurro piano.
Ed è davvero la fine.
   
 
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