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Autore: keepcalm    06/02/2012    2 recensioni
Salve a tutti. Ritorno con una storia appena sfornata, in un momento di totale maliconia e sulla base di fatti realmente accaduti ma con molta voglia di positività. Ron ed Hermione, in due momenti differenti, che riflettono sulla stessa cosa, e sempre in maniera differente. Come dice il titolo, una paura tormenta il cuore di Hermione. Mi farebbe molto piacere sapere che cosa ne pensate. Chiedo perdono a J.K.Rowling. Buona lettura!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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A volte mi faccio paura. Sono così scontrosa e pungente che mi spavento da sola. Ho riflettuto molto su questa mia imperfezione caratteriale, e sono arrivata alla conclusione che non posso farne a meno, almeno non con tutti. Non sono mai stata brava a trattare con gli altri, che sicuramente non hanno contribuito aiutandomi ad “uscire dal guscio”, ma il punto è che mi sono dovuta arrangiare come meglio potevo: anche se non sapevo bene come rispondere ad un determinato gesto d’affetto o semplicemente ad una frase in cui si necessitava tutto il mio tatto e la mia dolcezza, non facevo notare di essere in difficoltà e quindi ferivo. Poi però, non ho intenzione di negarlo, è diventato ed era già un pò parte del mio abituale modo di fare, tanto che adesso non so più come uscirmene. Ho paura. Paura che un giorno Harry e Ron potrebbero stancarsi di questo mio carattere così saccente, puntiglioso e sarcastico. E non ho paura a rimanere sola, almeno non così tanta, ma ho solo paura di perdere loro, lui. Sono sempre stata sola e sono sempre stata brava a glissare amicizie perché non mi davano nulla o perché a loro non andavo bene per come ero, ma adesso non posso semplicemente dire basta e andarmene: adesso ho qualcosa da perdere. E non mi riferisco ad Harry solamente, ma anche a Ron, soprattutto a Ron. Sì, perché ormai non sono più così tanto sicura che sia solo mio amico o almeno che io lo senta solo come mio amico:  c’è e c’è sempre stata una parte inspiegabile nel nostro rapporto, partendo dal come siamo finiti con l’essere amici( che non ha nulla a che fare con il troll nei bagni da cui mi hanno salvata lui ed Harry) al perché riusciamo ancora a sopportarci, e soprattutto perché non ce la facciamo mai a dire basta. Mi fa male, ma ho notato che il male che mi fa non è proporzionato al bene che ne ricevo quando siamo insieme. È controproducente dire basta, per me e forse anche per lui. Ed ho paura per questo: non voglio ritrovarmi  a dire una frase di troppo o detta troppo in malo modo da doverlo vedere andar via. Ma sono allo stesso tempo troppo vigliacca da abbassare le mie difese e farmi vedere per quella che sono: un’insicura ragazzina con tanto timore di crescere e di rimanere sola.

 

 

A volte è davvero pesante. Riesce a trasformare una situazione da niente in un affare di stato e andiamo non so come a finire su argomenti che non centrano nulla. Per non parlare delle volte in cui faccio qualcosa senza volerlo e per questo peggioro pure le cose. Hermione spesso e volentieri è davvero ingestibile con il suo caratteraccio, questo è vero. Come quella volta(o forse più) che litigammo per quell’orrenda palla di pelo: insomma, non era mica sua madre che avevo offeso; e poi avevo solo detto la verità… comunque sia, io l’ho vista. Lei è più di questo. Come quando ha lottato per gli elfi o per qualcosa in cui crede, come quando viene ai nostri allenamenti di Quiddich con un cappotto in più per me e per Harry nei mesi più freddi e come, tornati in Sala Comune, ci aspetta una bella cioccolata calda che non ho mai capito da dove recupera. Si prende cura di noi, si prende cura di tutti. Ma non è solo questo. Non so bene come spiegarlo o quali esempi fare ma so che Hermione non è mai se stessa interamente: è come se facesse finta di essere una persona inavvicinabile così da allontanare tutti quelli che non se la sentono o che vogliono solo farle del male; ha come una maschera. E io ho il piacere, rare volte, di vederla per come è, senza nessun trucco. Succede sempre quando siamo solo io e lei ma questo non capita spesso perciò mi devo arrangiare: è una persona totalmente differente e mi sento quasi onorato di essere l’unico capace a farla uscire fuori. Una volta, in una delle sue conversazioni un po’ contorte di cui ho sempre fatto finta di non capire nulla, mi ha fatto capire che sa di non essere miss simpatia e che per questo ha paura che io ed Harry ci possiamo stancare di lei e che la lasciamo sola: io ho continuato a fare l’indifferente ma dentro di me avrei voluto risponderle che io non avrei mai potuto abbandonarla perché io sapevo che lei non era così; solo quando era con me era Mione. Sì, è un soprannome che mi piace molto e che le si addice quando si toglie la maschera, ma non ho ancora avuto il coraggio di usarlo perché è una cosa un po’…intima. La vedevo troppo abbattuta però, così ho cercato un compromesso e le ho detto: “ infondo, ti conosciamo da un bel po’. se non ci siamo stancati ancora è probabile che non capiti, no?!” lei mi ha guardato di sottecchi con un mezzo sorrisino. Sapevo che aveva capito, ed è per questo che sono convinto, purtroppo per me, che tra me e lei ci sia qualcosa di più di semplice amicizia. L’ho sempre saputo infondo ma ho cercato di ignorarlo pensando che sarrebbe passata, come un mal di testa, ma non è stato così. Adesso ho paura di smascherarmi dicendo qualche stupidaggine di troppo e fare la figura dello scemo. Non è ancora il tempo, soprattutto perché non sono sicura di quello che prova lei. Tutto arriva per chi sa aspettare, dice mia madre. E non preoccuparti, Mione, non me ne andrò: nonostante il tuo bruttissimo carattere sei una delle migliori persone che abbia mai incontrato.

  
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