"John sentì la sua schiena sbattere contro il muro con un suono così lontano da non essere nemmeno sicuro che fosse davvero la sua, di schiena.
Sentiva solo i denti e la lingua e le labbra di Sherlock ovunque, sul collo, sulle guance, in bocca e sui polmoni, a premere, o nel cervello, ad urlare."
Mi restano sei minuti. Non scherzo.