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Autore: ShadowMoonLady    07/02/2012    4 recensioni
Se il generale quella notte non avesse dormito male, se Falck non si fosse messa a pensare, arrivando in ritardo, se quel sayan non l’avesse guardata con insistenza, scambiandola per una prostituta del luogo, se l’aliena avesse già utilizzato una volta il teletrasporto, se al guardiano non fosse caduta la pistola, se i due innamorati fossero andati a destra, trovando la strada sbarrata, se avessero detto a re Cold più tardi dell’accaduto, se non si fosse arrabbiato, se Loveno non fosse stato il custode dell’uovo, spingendolo per voglia di vivere a quell’atto pazzo. Se li avessero presi, se in quel preciso istante non fosse nato quel bambino, sarebbe nato Freezer, che in soli tre anni avrebbe distrutto Vegeta sei. Ma non andò così, per questa volta. E per altri vent'anni il pianeta era salvo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Freezer, Goku, Nuovo personaggio, Re Vegeta, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1


In un momento, ci fu silenzio. Radish guardò Kakaroth, Kakaroth guardò il padre, che guardò rassegnato entrambi. Poi scoppiò il finimondo. “KAKAROTH!!! VIENI QUI!” Radish si buttò con tutta la forza dei suoi 9 anni sul fratellino di appena 5. Il padre sospirò pesantemente. Cosa si faceva in questi casi? Nonostante capitasse più volte al giorno, non capiva come riappacificarli. Così, semplicemente, cercava di non far distruggere loro la casa. “Picchiatevi fuori. Non metteteci molto che dovete andare nella Palestra” disse monocorde. In questi casi avrebbe voluto con ancora più forza che la moglie non fosse morta. Era riusciti a crescerli bene, comunque. Sapevano combattere. E uccidere. Erano orgogliosi.  Bè, Radish lo era.
Da fuori si sentì un urlo. Radish aveva atterrato Kakaroth. Bè, era migliorato il piccolo. Era persino riuscito a tenere testa al fratello per 10 minuti. Sospirò di nuovo ed uscì. Trovò il maggiore seduto sul piccolino, che gli teneva le braccia schiacciandolo. Kakaroth non si lamentava però. Semplicemente lo guardava, aspettando che sbollisse. “Chiedi perdono moccioso” disse Radish “Giura che non entrerai MAI più in camera mia. MAI” continuò. Bardack semplicemente guardava quella scenetta quotidiana. Adesso Kakaroth avrebbe chiesto scusa, uccidendo come sempre il suo orgoglio, e finalmente avrebbero potuto uscire. Si stava già dirigendo verso i due, per spiccare insieme il volo, quando sentì qualcosa che non avrebbe mai immaginato. “No” disse semplicemente il più piccolo. Il padre si immobilizzò. Voleva dire che non aveva fallito completamente nell’insegnargli l’orgoglio?. “Cosa hai detto?” sibilò il maggiore, strizzando gli occhi e stringendo la presa. Kakaroth si dimenò, tentando di liberarsi. Era stanco del fatto che il suo fratellone per ogni singola cosa lo prendesse a botte e lui dovesse chiedergli scusa. Non aveva fatto niente questa volta!! Era andato in camera del fratello perché da quella si arrivava alla sua di camera!. “Non ho fatto niente di male” continuò un po’ più sicuro. Il fratello era sbigottito, forse più del padre. approfittando quel momento di debolezza, in cui aveva diminuito la presa, Kakaroth si liberò sotto lo sguardo atterrito dei due, tornando in piedi. Aveva un espressione incredibilmente seria. “Andiamo alla Palestra” disse, librandosi in aria, trascinandosi dietro due stravolti Bardack e Radish. Quest’ultimo non aveva neanche avuto la prontezza di ribattere, tanto era sorpreso. Sul volto del genitore comparve una sorta di sorriso. Finalmente il sayan dentro a suo figlio stava crescendo. Lo raggiunse e leggermente impacciato gli diede una pacca sulla spalla. Per chiunque poteva essere un gesto qualsiasi, ma non per Kakaroth. Era il massimo segno di affetto che il padre potesse dargli. Sorrise, grato. Poi Bardack riprese in mano la situazione, chiudendo questa imbarazzante e sbalorditiva parentesi, andando avanti e spartendo ordini. Kakaroth lo ascoltava  con attenzione, dimentico di poco prima, tornando a essere il piccolo sayan un po’ strano, per nulla obbediente e sempre allegro. Per il fratello non era certo lo stesso. Gli bruciava ancora il fatto che lo avesse battuto. Lo sguardo di ammirazione che il padre gli lanciava, poi, era oltremodo bruciante. Sentiva nel petto una sensazione che conosceva bene. Si era aperta una battaglia, e lui ne sarebbe uscito vincitore. Si fermarono davanti alla Palestra, e il padre volò via, forse per qualche missione. Il minore rivolse a Radish un sorrisone. Era sempre bello andare a combattere insieme, nella palestra, con tutti gli altri bambini. Kakaroth, nonostante fosse un bambino molto socievole, non aveva mai avuto un vero e proprio amico. Erano tutti troppo occupati a combattere, e nessuno voleva mai giocare. Almeno però si divertiva a combattere. Aprì la porta al fratello, che gli passò avanti senza rivolgergli uno sguardo. Il piccolo sayan rimase deluso. Non se l’era forse presa per prima? Si chiese in preda allo sconforto. Voleva tanto bene al suo fratellone. Lui però se ne andò dritto dai suoi amici, ondeggiando la lunga coda, e cominciando a fare lo sbruffone. Capendo che non si sarebbe girato per chiamarlo, chiuse la porta. La palestra era enorme, formata da 12 sale, 4 su ogni piano. Il primo piano era per quelli di 3 classe come Kakaroth e il fratello, il secondo per quelli di 2 classe e l’ultimo per quelli di prima. Una volta Radish e Kakaroth, non pensando alle conseguenze se li avessero visti, si erano inoltrati fino all’ultimo piano. Era molto più bello del primo. Il primo aveva le stanza tutte uguali, tanto per cominciare. Nonostante fosse ognuna per guerrieri di diverse fasce d’età, li strumenti e i macchinari erano pressoché identici, come l’arredamento, con lo stesso pavimento in pietra e le stesse spoglie pareti bianche e  con un finestrone in alto per cercare di rendere l’aria più respirabile.  Il secondo era uguale, tranne per qualche differenza praticamente nulla. Ma l’ultimo… l’ultimo era fantastico. Kakaroth e Radish avrebbero dato un tutti e due gli occhi per poterci andare. I pavimenti e i soffitti erano di un materiale plastificato, indistruttibili. Il soffitto era alto il doppio, finendo a cupola, per maggior spazio, a cui erano attaccati attrezzi mai visti prima e la gravità pareva pure un’altra. Sembrava quasi che stanza per stanza potesse essere modificata. Poi erano stati trovati da uno dei custodi, e se l’erano dovuta dare a gambe. Kakaroth si ricorda ancora il sorriso complice che gli aveva rivolto il fratello, ed era stato uno dei momenti più belli per lui. Sbuffando, era entrato. Si diresse verso la fine della sala, la sua era la prima camerata, essendo ancora molto piccolo. Gettò un rapido sguardo al fratello, che stava ridendo spensieratamente mentre tirava dei pugni a un amico e decise che quel giorno ci avrebbe dato dentro. Il fratello sentiva sulla pelle le occhiate del fratello, ma fece finta di niente. se lo meritava. Nonostante avesse una brutta sensazione alla bocca dello stomaco, si mise a ridere ancora più forte.
 
Dopo molte ore di allenamento, entrò nella palestra un sayan in divisa reale. Molto probabilmente una guardia. Andò dal Maestro della prima sala e gli consegnò un foglio. Dopo aver letto con attenzione, si diresse verso i figli di Bardack. “Kakaroth, Radish” li chiamò. Loro, intenti rispettivamente a tirare calci all’aria e a fare sollevamento pesi, si avvicinarono, incuriositi. “Siete convocati alla corte del Sua Altissima Maestà il Re Vegeta insieme a vostro padre Bardack” Kakaroth pensò che il re aveva tantissimi nomi. Radish  era solamente preoccupato. Solo chi commetteva un atto o grave o di alta onorificenza veniva chiamato a palazzo con tutta la famiglia. Guardò il fratello, d’istinto. Si ricordò di essere arrabbiato troppo tardi, e il piccolo sayan lo notò, facendogli un sorrisone stupido. Radish digrignò i denti. Se credeva di essere stato perdonato con così poco, si sbagliava di grosso. Distolse lo sguardo, sprezzante, dirigendosi dietro la guardia. Kakaroth li seguì amareggiato.
 
Bardack era preoccupato. Non era riuscito a conquistare quel pianeta in una settimana, nonostante fossero tornati a Vegeta sei per un giorno, perdendo pure tanti sayan. Sperava solo che non fossero stati convocati i figli, altrimenti era davvero nei guai.
Stava aspettando da diversi minuti nell’atrio maestoso del palazzo, quando purtroppo vide arrivare davanti a se due sagome famigliari. Radish con una scintilla di preoccupazione negli occhi e Kakaroth sorridente, come al solito, che guardava meravigliato il castello. “Guarda che bello Radish…” esclamò meravigliato. Il fratello gli lanciò un’occhiata di fuoco. “Sta zitto moccioso” gli disse, dandogli uno scappellotto sulla nuca. Il piccolo gonfiò le guance, indispettito. “Fate i bravi” disse loro il padre, lanciandogli uno sguardo di ammonimento. Si zittirono. La guardia rimase imperturbabile. “Seguitemi” disse, precedendoli in su verso una porta. Dopo il relativamente piccolo atrio –era quanto casa loro, pensò amaro Bardack- seguì un giardino interno, chiuso da una cupola di vetro,  da cui salivano due scale. Presero quella di destra e arrivarono in un lungo corridoio, pieno di finestre. Si poteva vedere tutto il giardino reale. Era qualcosa di meraviglioso. “è grande quanto il nostro paese” commentò entusiasta Kakaroth, ricevendosi un altro sonoro scappellotto da Radish. Era pieno di alberi enormi, con una fontana enorme al centro, da cui partivano tanti piccoli laghetti. Era un connubio di acqua e terra, davvero meraviglioso. Salirono altri piani, da cui partivano innumerevoli corridoi e innumerevole stanze. Alla fine arrivarono in cima, nella torre centrale, la più alta. La guardia spalancò il portone di legno massiccio e arrivarono nella stanza del trono. Era molto sfarzosa, tutto il contrario dell’elegante e maestosa sobrietà che caratterizzava il resto del castello. Era molto lunga, con tante finestra lungo il corridoio largo, drappeggiate di pesanti tende rosse. Il soffitto era stato affrescato con i disegni delle varie vittorie, mentre il pavimento era coperto da un unico tappeto dorato, con alcuni motivi rossi. Nel fondo della sala c’erano tre troni. Uno più grande e più in alto al centro, in cui era seduto in tutta la sua imperiosità il re Vegeta, in tenuta da battaglia. A destra e a sinistra c’erano due troni, uguali e alla stessa altezza. In uno c’era la regina dei sayan, bellissima nel suo lungo vestito d’oro con i capelli lunghi sciolti e gli occhi di pece. Mentre nell’altro era seduto il principe Vegeta. Era piccolo di corporatura, con i capelli curiosamente appuntiti e la fronte molto spaziosa. Sembrava molto annoiato e scocciato, anche se si vedeva che provava molto gusto in questa posizione si superiorità. Kakaroth notò che doveva avere più o meno l’età sua e di Radish, ma aveva uno sguardo triste. Gli sarebbe piaciuto giocare con lui.
Arrivati dinanzi ai troni,  la guarda reale fece un breve inchino, allontanandosi. Bardack lo fece automaticamente, era andata più di una volta davanti al re. Radish seguì subito l’esempio del padre, mentre il minore rimase in piedi a guardarsi intorno. “inginocchiati!” sussurrò concitato il padre. lui lo guardò inclinando la testa. Perché stava in quella posizione buffa? E cosa gli stava dicendo? Forse era un gioco! Pensò contento. Cercò quindi di mettersi in ginocchio, ma inciampò nei pantaloni e cadde dolorosamente a terra. Se non fossero stati in una situazione tanto importante, padre e figlio maggiore si sarebbero battuti con piacere una mano sulla fronte, cosa che fece al posto loro il principe Vegeta. Dopo che Kakaroth riuscì a sistemarsi, sotto lo sguardo impenetrabile del re, questi cominciò a parlare. “Bardack di Soniroy (NdA non ho la minima idea di dove vivessero, se qualcuno lo sa provvedo subito a cambiare) , non sei riuscito a  conquistare un pianeta insignificante in 5 giorni, disonorando la razza dei sayan. Nonostante sia stato buono e vi abbia concesso di tornare in patria per un giorno, dopo altri 2 di essi che avevi ripreso sotto attacco il pianeta, non sei riuscito a compiere la missione…” Bardack, in preda al panico, tentò di giustificarsi “Mio signore io…” iniziò ma venne interrotto da un’occhiata gelida. “…pertanto, ho deciso di essere buono. Non ti toglierò la carica e non ucciderò nessuno di voi. Anzi, vi farò un grande favore.” Disse con uno strano baluginio negli occhi. tutti in quella sala, compreso il figlio e la moglie, lo guardavano con confusi. Lui fece un ghigno sbilenco. “Ho deciso che prenderò con me tuo figlio Kakaroth, e gli insegnerò a combattere insieme a mio figlio Vegeta, visto che il tuo non sa nemmeno inginocchiarsi. Lo farò diventare un vero e spietatissimo sayan. Quando vi avrò rilasciati, potrete dirvi addio” concluse, lasciando sbigottita l’intera sala. La regina era colpita. Il marito era un re spietato, ma togliere un bambino al padre per non aver preso uno sciocco pianeta era un po’ troppo. Tuttavia decise di non commentare, a differenza del principe. “Ma padre…” iniziò infervorato. Com’era possibile che avesse detto una cosa del genere? Allenarsi con uno di terza classe? MAI! Pensava adirato. “Silenzio” gli rispose. Il perenne broncio del principe si allargò ancora di più. “Bardack di Soniroy, ringrazia il tuo re” disse rivolgendosi al comandante, con la cattiveria negli occhi. “Grazie Mio re” disse, anche se gli costò una fatica immane. Suo figlio!! Il suo piccolo combattente!!. Il re fece un sorriso cattivo. “Potete andare. Gli affetti di Kakaroth verranno presi questa sera da un mio servo” e li congedò.
Radish e il fratello erano congelati dallo stupore. Com’era possibile? No, non era possibile, continuava a ripetersi Radish come un mantra. Kakaroth semplicemente non pensava, ma sentiva pungere con forza gli occhi. Si salutarono con poche parole, di cui quelle non dette aleggiarono nel silenzio. Il piccolo sayan salutò il padre e il fratello con un abbraccio. Chissà tra quanto gli avrebbe rivisti, si chiedeva. Poi arrivarono due guardie, una per scortare Bardack e Radish all’uscita e l’altra per accompagnare nelle sue stanza Kakaroth. Mentre prendevano due strade diverse, si girarono per guardarsi. Speravano tutti che quello non sarebbe stato un addio.
 
 



IL MIO ANGOLINO
Salve a tutti! Si entra finalmente nella storia vera e propria. Con questo capitolo inizia questo immane long, e non so se ne uscirò viva. Nel prossimo capitolo FINALMENTE *si ricorda che è passato solo un capitolo più il prologo ma non ci fa caso* si intreccerà una sorta di rapporto tra Goku (che dovrò trovare un modo per far diventare Goku altrimenti sclero) e Vegeta. Non ci saranno per il momento scene amorose, sono ancora troppo piccoli purtroppo. Ce la fate ad aspettare uno o due capitoli? Dai che siete bravi. Alloooooooora non so cosa dire se non “Per favore, commentate!! Ditemi cosa ne pensate!!”
Baciiii

  
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