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Autore: N i s h e    07/02/2012    0 recensioni
"- Allora non era tutta una tua fantasia...- Dice rivolgendo un'occhiata agli enormi tendoni.
- Cosa? Il Circo Della Notte? No, non lo era. -
Si guardano, si scrutano cercando particolari ormai persi dal tempo."
[Dopo aver letto le prime pagine scaricate qui, sono andata a cercare la trama del libro, incuriosita.]
Genere: Fantasy, Mistero, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HOHO

La musica risuona leggera e quasi innocua, nelle orecchie del ragazzo. 
Prova a seguirne la melodia sulla sua vecchia chitarra: gli occhi chiusi e improvvisamente rilassati, quando scopre di riuscirci.
Ci riesce e la sua mente si espande oltre l'abisso della realtà.
Sa di trovarsi nello spiazzale d'erba isolato ed enorme, a qualche passo dalla sua casa.
Non ci passa mai nessuno di là, ecco perché gli piace così tanto. Quando ha voglia di essere invisibile agli altri, scappa lì, Marco.
Il fatto che non ci sia un futuro ben definito ad aspettarlo, non lo preoccupa. Vive ancora con sua madre, nella sua vecchia camera. 
Ogni tanto qualcuno gli offre la possibilità di svolgere un lavoretto, senza troppe pretese. 
Con i soldi che guadagna, contribuisce a non far impazzire sua madre, e qualche sera alla settimana va ad ubriacarsi da solo insieme ad altre anime come lui.
Non ha amici, non ne vuole avere. Preferisce la compagnia più che esaustiva della sua vecchia, grandiosa, chitarra.

Marco ha quasi diciannove anni, la scuola l'ha abbandonata quando ne aveva sedici.
Le persone del suo paese lo considerano un tipo da evitare: i lunghi capelli biondi e lo sguardo penetrante e grigio, a quanto pare non aiutano.
Lui ama più di ogni altra cosa suonare. E stare da solo. Ecco perché la gente lo evita. 
Non riesce a trovare una sola ragione, per tenere gli occhi aperti al mondo. Da quando ha deciso di vivere ad occhi chiusi, non si è mai pentito.

Suona ancora, immaginandosi negli abissi più profondi degli oceani...a fluttuare insignificante.
Adesso, , riapre gli occhi, avvertendo un cambiamento dentro l'aria fresca e asciutta del pomeriggio.
-Continua a suonare, perché ti sei fermato? - 
Chiede la giovane voce di una ragazza, alle sue spalle. Marco allontana le dita dalla chitarra, volta la testa verso la fonte della voce. 
- Era bello, quello che riuscivi ad immaginare. Era come se fossi anch'io, nell'abisso del grande Oceano! -
La ragazza gli sorride, dondolando leggermente sui tacchi. Ha un vestito color lavanda, leggero, che fluttua impercettibilmente quando si muove.
Marco la fissa confuso, insospettito, le sopracciglia un po' aggrottate. 
Ha lunghi capelli ricci e occhi enormi. Sorridendo gli si avvicina con una mano tesa verso di lui. Quando apre le dita, scoprendo la cosa che ha in mano, Marco si alza di scatto, indietreggiando.
La ragazza ha in mano quella che sembra un'ampolla, è piena di un liquido blu intenso, a tratti verdastro.
Pulsa quando l'acqua sbatte contro le sue pareti trasparenti. Si ingrandisce sempre di più, sotto lo sguardo sconcertato e spaventato del ragazzo.
Nella bolla i loro capelli fluttuano verso l'alto, mentre si tengono per mano guardandosi negli occhi. 
- Cosa stai facendo? Cos'è questo? - Farfuglia quasi, Marco, senza riuscire a staccare gli occhi dalla bolla.
- Smettila!- Sbotta, guardandola negli occhi per la prima volta.

- Tranquillo, non è niente di pericoloso. - Lo rassicura lei, mentre la bolla si scioglie nella sua mano e l'acqua cade libera oltre quelle esili dita.

- Cos'era quella roba? - Chiede Marco fissando l'erba bagnata ai suoi piedi.
- Tu hai sentito parlare di noi, vero? - La ragazza lo fissa. Ha uno sguardo penetrante e limpido.
- Io...- Mormora Marco, confuso.
Alzando gli occhi perde un colpo...
Enormi tendoni si stagliano imponenti sul prato desolato davanti a lui. Un brusio impercettibile riempie l'aria, un uomo con una strana camicia bianca trasporta uno scatolone dall'aria pesante. Una luce si accende, appena intravista nell'apertura del capannone centrale.
La ragazza non si volta, continua a fissarlo tranquilla, mentre lui non riesce a darsi una misera spiegazione per tutto quello che gli sta capitando davanti agli occhi.
- Da dove è sbucato fuori tutto questo? Non c'era un attimo fa, cosa cavolo...  - Si chiede sbalordito, Marco.
- Stai facendo un sacco di domande che potresti evitare di fare, sai? - Lei lo guarda con una malizia negli occhi, girandogli intorno.
- Non ricordi proprio niente? -
- Cosa dovrei ricordare, scusa? -
- Il Circo Della Notte, te ne ho parlato anni fa! -
Marco alza gli occhi, fissando la cima degli enormi tendoni. Sembrano stiano toccando le nuvole.

- Non ne so nulla, visto che non ti conosco. -
- Non riesci più a farle? -
- Ma...Fare cosa? Tu chi sei?!- Chiede il ragazzo quasi esasperato.
- Sono Celia, Marco! -

Sente il suo cuore perdere un battito, la bocca si spalanca inesorabilmente.
Dentro quegli occhi neri da donna, rivede all'istante una bambina buffa, dai capelli talmente ricci e l'espressione perennemente imbronciata.
- Celia? -
- Ti sei ricordato, finalmente! - Esulta lei, con un grande sorriso. Sembra una bambina più che mai, adesso.
Un sorriso riluttante inizia ad aprirsi sul volto del ragazzo, si ricorda di lei...
- Allora non era tutta una tua fantasia...- Dice rivolgendo un'occhiata agli enormi tendoni.
- Cosa? Il Circo Della Notte? No, non lo era. -
Si guardano, si scrutano cercando particolari ormai persi dal tempo.
- Non ti sei più allenato, quelli non erano solo giochi tra di noi. -
- Riuscivo a farle anche io? - Chiede esitante, Marco, la fronte aggrottata.
Celia annuisce in silenzio, senza staccargli gli occhi di dosso.
- Suoni divinamente, lo sai? -
- Io...grazie.-  
Riesce a suonare come un ringraziamento imbarazzato, nonostante tutto.
- Suona ancora, ti prego. - Lo supplica Celia, con un sorriso.
- Ma...non capisco. -
- Non devi capire nulla, ora. Il vento continuerà a scuoterci i capelli e noi saremo ancora una volta, perennemente in balia del mondo. Suona ancora, mi piaceva. -
- No. - Vuole vederci chiaro, Marco.
Celia appoggia una mano sul suo braccio, lo stringe lievemente.
- Ti prego. -


- Celia, guarda! Ho colorato questa margherita di Blu, solo innalzandola al cielo! -
- Questo albero, invece, è ritornato di nuovo minuscolo! -

   
 
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