Note dell'autrice

Ciao lettori! Allora, dopo i numerosi consensi ricevuti ieri con la mia one-shot sul binomio Vegeta/Goku, dovevo in qualche modo cadere in basso. Eh si, sono di nuovo qui con una nuova, brevissima, one-shot. Non so cosa mi sia successo e non so se potrete perdonarmi dopo averla letta ^^ a voi il giudizio!
Oggi, se non erro dovrebbe fare ritorno Vegetuzzo bello, sarò incollata al televisore **





Vegeta aspettava impaziente l’arrivo della balia.
Nella sua mente, facevano eco le parole di Bulma. “Senti tesoro, non è che io non mi fidi di te. Ma mi sentirei più tranquilla se sapessi che, mentre oggi non ci sono, Trunks stia con una baby-sitter”.

Questa poi. Pensò seccato.
Ad ogni modo avrebbe avuto più tempo per fare altro, piuttosto che badare a quel pannolino ambulante.

Suonarono alla porta e svogliatamente andò ad aprire, curioso di chi si sarebbe presentato alla sua vista.
Era una ragazzina, sembrava apposto. Anche se aveva tutta l’aria di essere una svitata.

“Buongiorno!” – “Mmm” – “Wow, questa casa è meravigliosa! Posso rimanere a mangiare qui stasera?” – “Eh? No!” – “Oh, ok.” – rispose distratta la ragazza, non badando al tono minaccioso di quel padre così affascinante.

 Dopo essere entrata in casa, rimase a fissare il Saiyan.
“Che cos’hai da guardare?! E’ a lui che devi badare, non a me!” – disse Vegeta, arrossendo e indicando il figlio sul pavimento, intento a giocare.
“Oh, ma sicuro! Che bimbo tenero, le somiglia sa?”

A braccia conserte e con l’espressione accigliata, il padrone di casa si voltò e andò in un’altra stanza.

“Ma veniamo a noi due, bel bimbetto! Lo sai che sei adorabile?”
Il piccolo Trunks rispose con una tenera risata e muovendo su e giù le braccine.

La ragazzina, occhialoni in viso e tutta lentiggini, si avvicinò al faccino del piccoletto cominciando a farfugliare le solite cose che si dicono ai bimbi.
“Pu-pu! Lalalala! Tiri-tiriii! Jgsgsahbasgjahvyw!”

Vegeta, che aveva sentito quei strani versi, fece capolino nella stanza in cui c’erano il figlio e la ragazza svitata.
Quest’ultima, continuava a mettercela tutta per fare uscire dalla sua bocca strani suoni che facessero divertire Trunks.

La cosa cominciava ad irritare molto Vegeta. Osservandoli, non riusciva a capire chi dei due fosse più piccolo.
Quei versi facevano eco nella sua testa, erano diventati insostenibili. Strinse un pugno, chiuse gli occhi e le sue sopracciglia cominciarono a vibrare. Sentiva che stava per scoppiare.

In un decimo di secondo fu davanti alla ragazza, in preda agli spasmi.
“Aaaah insomma! Falla finita! Con chi ti sembra di avere a che fare? Non ti permetto di andare oltre! Nessuno parla così al figlio del principe dei Saiyan! Esci subito di qui!”
La ragazza non se lo fece ripetere due volte e spaventata si mise a correre così forte verso la porta d’uscita, che sembrava stesse volando.

Vegeta acquisì un’espressione soddisfatta.
Il piccolo Trunks, rivolto verso il padre, agitò, ridendo, le tozze manine in segno di approvazione per la reazione del padre. Ridacchiò più di quanto non lo avesse fatto con quella ragazza.
Vegeta lo osservò stupito. “Ti faccio ridere, eh?”.
Ma ci rinunciò, era inutile prendersela anche con un bimbo, con il suo bimbo.
In fondo, preferiva essere lui, senza poi troppi sforzi, a far ridere il piccoletto, invece di avere babbei ai piedi.