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Autore: xkissmejdbieber    07/02/2012    3 recensioni
"Sinceramente, non ho mai capito nulla della mia vita.
L'unica mia certezza, con la quale mi sceglio ogni mattina,
è il mio amore per te."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                              BORN TO BE TOGETHER.


                                                                                                 "Everybody wants something, gotta want something
                                                                                                   what are you living for?
                                                                                                   Everybody needs something, fighting for something
                                                                                                   and i know what you're fighting for,
                                                                                                   cause we all want love."



Si tuffò in quei due occhi azzurri come il cielo, azzurri come il mare. Era sorpresa come ogni volta che dopo un duro inverno ci si immerge nel blu, si ritorna a galla infreddoliti, sorpresi, divertiti. Fu così che si gettò con sicurezza in quei due occhi, risalì su come se con le sue mani sottili stesse cercando di raggiungere il cielo, le dita aperte in quello sforzo spasmodico, quel cielo così azzurro. Mare e cielo si toccano creando l’infinito che vedeva in quei due occhi vigili, luminosi come la sua stanza in una giornata di sole. Il mare esiste per dar vita all’infinito con il cielo, il mare lo rispecchia, lo cerca, lo insegue. Cosa sarebbe senza il cielo? Cosa sarei io senza quei due occhi? Probabilmente una persona estranea a quella che ora vi sta parlando; probabilmente una mancata sognatrice, una persona priva di amore, probabilmente sarei il mare senza cielo. Esistiamo per completare qualcun altro  e per essere completati. Siamo metà erranti, divise dall’inizio dei tempi, animate con il compito di porre fine alla nostra ricerca, di diventare parte dell’infinito. Ci sentiamo completi quando ci innamoriamo dei dettagli, li osserviamo con cura, li imprimiamo nella memoria, li andiamo a ripescare per sentirci meglio e meno soli perché allora, rivivendo i dettagli, ci sentiamo vivi e perfetti. La perfezione, quella più alta si trova in due persone che si amano per i loro dettagli, per le loro imperfezioni, per un sorriso, per una camminata buffa. Ami i dettagli e li assorbi rendendoli parte di te. È quello l’amore che vi auguro di trovare, esattamente quello. Appena lo troverete ne sarete consci, sin dal primo istante vi soffermerete sui movimenti che compie quella bocca instancabile che vorreste fermare con la vostra, vi soffermerete su quegli occhi e li stimerete bellissimi, li assaporerete fino in fondo, fino a memorizzare ogni loro sfumatura tanto da poterli vivere e percepire in una stanza vuota, buia, fredda. Si, ho detto vivere e percepire. Noi viviamo e percepiamo ciò che vediamo, ogni cosa. Vi ritroverete a sorridere pensando a quegli occhi. Nessuno, tranne chi ama i dettagli, può capire, agli occhi di chi lo fa sarà per sempre preclusa questa possibilità. Se ami i dettagli, lotta! Se ami sul serio i dettagli sarai capace di commettere follie, di vincere te stesso. Non importa l’età, il sesso, la razza, il carattere, le condizioni e le possibili conseguenze di qualsiasi gesto che compi, l’amore saprà infilarsi nella tua carne, rompere corazze e porte chiuse, saprà brillare sotto la tua pelle e ti renderà parte di un gruppo: quello di chi ama. Allora esci, vivi, cerca l’amore. Lo potresti trovare seduto in un una metropolitana, in un negozio mentre cerca un vestito nuovo, in una discoteca, in un banco di scuola, in una libreria affollata. Non sai mai dove e con chi potresti trovare l’amore, ma non essere cieco e stupido, lasciati travolgere dagli avvenimenti, non ti chiudere nella tua vecchia vita come una farfalla in un bozzolo, potresti ritenere ciò che hai più sicuro di quello che potresti avere, puoi scegliere tra la terraferma e il mare aperto. Se tu dovessi scegliere la prima rimarresti ancorato alle consuetudini, se dovessi scegliere la seconda non saprai mai cosa potrà accaderti fino a quando succederà; potresti trovare ostacoli sul tuo cammino, potrebbe succedere di tutto, ma vivendo e andando avanti ti sentirai più vivo e avrai la consapevolezza di star assaporando le sfumature. Cosa ti rimane, alla fine, di una vita passata sulla terraferma, senza follie da ricordare, senza dolore, senza emozioni improvvise? Cosa ricorderai, quando sarà terminato il tuo tempo, di una vita chiusa negli schemi, nelle consuetudini? Un bel niente, ecco. So che si desume facilmente la mia giovane età da queste parole ma, a mio avviso, dovremmo per sempre conservare questa voglia di vivere, questa voglia di lasciarci trasportare da tutto. Ricorda chi sei e il tuo punto di partenza poi segui il destino. C’è chi non ci crede, io ci credo. Non siamo trottole impazzite che girano cozzando le une contro le altre senza nessuno schema, senza nessuna logica. Per me esiste il destino. Ci incontriamo, tocchiamo, scontriamo seguendo un filo che ci conduce nel labirinto costituito dalla nostra vita.
Io, per esempio, ho trovato l’amore su di una panchina, che fumava scazzato per chissà cosa. Lui si fissava la converse di pelle beige mentre, immerso nei suoi pensieri, si portava la sigaretta alle labbra con gesti pacati e con una calma che mai gli vidi addosso dopo. Non so perché al mio passaggio alzò lo sguardo e allora mi resi conto che potevo smettere di cercare. Ci guardammo per qualche manciata di secondi negli occhi, lui si era fermato con la sigaretta bloccata tra le due labbra strette per non farla cadere e un’espressione che chiunque che non fossi stata io avrebbe giudicato da cretino. Eppure io mi fermai a contemplarlo. Eravamo due estranei, non ci eravamo mai visti prima di allora. Mai avevo visto quei boccoli castani perfetti e ribelli che gli circondavano il viso pallido senza una logica, quegli occhi che mi avevano tanto rapita spezzavano il biancore della sua pelle, il naso piccolo sotto il quale c’era quella bocca sottile arrossata e un po’ screpolata dal freddo di Londra in quella lunga settimana, che reggeva una stupida sigaretta. Passati quella manciata di secondi lui si tolse con un gesto rapido la sigaretta dalla bocca e mi sorrise facendo uscire il fumo dalle narici un po’ dilatate per consentirne la fuoriuscita, i due denti centrali dell’arcata superiore un po’ più grandi, sporgenti e squadrati degli altri, ma forse solo io nella mia lettura attenta del suo volto me ne resi conto. Ma era un sorriso perfetto, aperto e amichevole. I suoi occhi divennero più luminosi e dolci. Lui si alzò in piedi, stretto nel suo cappotto di feltro color tabacco e mi si avvicinò reggendo sempre la sigaretta nella mano sinistra. Continuò a sorridermi come se fossimo due amici che si rincontrano dopo anni, abbassò per poco lo sguardo e poi mi tornò a fissare negli occhi con intensità. Reclinò di poco il capo e mi spostò una ciocca di capelli ramati che mi era andata a finire davanti all’occhio  con la sua grande e chiara mano destra impregnata di un odore buono e dolce che non aveva mai sentito. La ritrasse con delicatezza per poi porgermela nuovamente per una stretta di mano.
“Piacere, sono Harry.”
“Piacere, Anne.”



My little space.
Okkei. Questa one shot non era prevista come ogni cosa che faccio
Ieri sera tardi, non avendo nulla da fare mi sono messa a scrivere e questo è il risultato è.è
Non ho parlato molto dell’incontro e per arrivarci ho fatto questo lungo giro,
perdonatemi ma ero in vena filosofica.
Mi auguro vi sia piaciuta perché io mi sono auto applaudita (sono modestissima, YO). Recensite pulzelle e pulzelli (?) dal nobile animo.
Armata di amore e di un lanciafiamme (?),
la vostra cara @kissmejdbieber on twitter.

  
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