07/02/2012
1 recensioniMi fa camminare attraverso un bosco.
- Dove mi stai portando?-
Non risponde.
- Dove stiamo andando?-
Non risponde.
- Mi fai male! Non tirarmi così il braccio! Ahia!-
Si blocca,mi guarda negli occhi.
- Non possiamo aspettare , capisci?-
Non capisco cosa intenda.
- Non possiamo aspettare?-
- No.- Riprende a tirarmi il braccio.
Capisco di dover stare zitta, non ho paura con lui.
Non è mai stata una persona attenta a spiegarti i dettagli, erano state tutte sorprese con lui.
Come la nostra prima volta.
Mi aveva messo una benda sugli occhi e mi aveva presa in braccio.
Arrivati nella stanza mi aveva tolto la benda.
Non era un posto bellissimo, ma era lì che l'avevo sentito piangere la notte in cui ci siamo conosciuti.
Pioveva, sentivo qualcuno piangere, urlare.
Mi addentrai nel bosco, nella parte Ovest.
Più mi addentravi, più gli urli si facevano sempre più forti e acuti.
Urlava di dolore.
Vidi una piccola casetta, doveva essere abbandonata.
Entrai e c'era lui.
Con le ginocchia al petto, che urlava.
Mi avvicinai e lo sfiorai, lui smise di urlare.
- Sei arrivata.-
Aveva una voce così dolce, ma anche dura allo stesso tempo.
Decisa, diretta e chiara.
Lo misi sulla mia moto e si addormentò.
Non disse altro, fino a che non fummo davanti all'ospedale.
- Dove siamo? Quello è un ospedale?-
Annuì.
- Non voglio andare all'ospedale!-
- Ma hai una ferita...-
Mi voltai, ma la ferita sul petto che avevo notato nella casetta, era sparita.
- Dove?-
- Lì.. nulla, scusa.-
- Piacere, Bill.-
Alla luce lo vedevo bene.
Capelli neri corvino, dalle punte cadevano leggere gocce di pioggia.
Occhi castani dorati, profondi e di una bellezza accecante.
Il suo corpo era elise e slanciato.
Mani curate più di qualsiasi altra persona al mondo, erano più belle delle mie dopo essere passata dall'estetista ogni singolo giorno della settimana!
Nere, rigorosamente nere e bianche sulla punta.
Belle, di una rigorosa grazia.
Indossava un paio di jeans neri e una maglietta bianca aderente.
- Ehm.. Piacere Crystal.-
Non l'avevo più rivisto per giorni, quando lo incontrai per sbaglio ad una festa.
Ma torniamo al presente.
- Ci siamo quasi.-
- Cosa? Ma..-
Riconosco quell'ultimo tratto di strada, l'avevo fatto di corsa.. la notte in cui c'eravamo conosciuti.
E alla fine.. la casetta.
Non è più abbandonata, ma interamente in legno.
Si ferma,lasciandomi il braccio.
- Bill..che succede?-
Gli sfioro la spalla ma si scrolla la mia mano di dosso.
- Tu non capisci,vero?-
- Qui è dove...-
- .. Abbiamo fatto l'amore.-
Rievocare quei piacevoli ricordi mi fa brillare gli occhi.
Mi prende in braccio,mi bacia dolcemente.
- Ti amo.. lo capisci?-
Una lacrima mi scende sulla guancia.
- Ti amo anche io , Bill.-
Piange.
- Non voglio che piangi...-
- Tu non capisci...-
- Allora spiegami!-
- Io.. sto ... per partire.-
- C- cosa?-
- Non ci rivedremo mai più.-
- Dove vai?-
Entra in casa, con me in braccio.
Apre la finestra.
- La vedi quella stella?-
Annuisco.
- Ricordi di avermela dedicata?-
- Si..-
- Tu senza saperlo..mi hai dedicato la stella da cui provengo.-
Lo guardo incredula.
- Io.. abito su una stella.-
Si avvicina alla luce della luna.
Il suo volto brilla.
- Ma.. tu non devi andare.-
- Io dovevo venire qui solo per.. te.-
- Cosa?-
- Dovevo sapere che esistevi davvero.. che almeno tu , mi amavi davvero.-
- Davvero ti amo.. te lo giuro!-
- Non devi giurare amore mio,lo so.-
- Eh allora non andare! Ho bisogno di te!-
- Ho giurato che appena ti avrei trovata, a distanza di due anni... sarei tornato.. per essere incoronato Re.-
- Verrò anche io.-
- Ahah.. Amore per quanto tu sia pura, non puoi.-
- Non andare.-
- Il momento è adesso.-
Mi bacia. Mi stringe forte.
- Chiudi gli occhi.-
Ubbidisco al comando. - Io ti amerò per sempre.-