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Autore: Smiler    07/02/2012    1 recensioni
Allison, iniziava a non capirci più niente, tutto attorno a lei girava, le luci della discoteca iniziavano a farle venire il mal di testa, per poi cadere nel buio.
Rivide tutta la scena davanti a lei, come se stesse vedendo un film:
-Prendine metà, non ti farà niente- Melanie, aveva una pasticca bianca in mano, spezzata in due parti.
-No, Mel, meglio di no…- Allison, sapeva che le avrebbe fatto male, ma alla fine, la prese…
Dopo quel momento, solo dolore, il dolore oramai faceva parte di lei…
Allison rimase così, inerme per tutta la serata, perché quando si svegliò non era nella sua stanza, né tantomeno in quella di Melanie. Si girò alla sua destra, e vide un ragazzo.
-Che ci faccio qui?- Allison era ancora stordita, non riusciva a vedere ancora molto bene.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di cazzate, ne avrò fatte tante, ma questa è la peggiore. Sapevo che mi avrebbe fatto male, ma Melanie, continuava ad insistere… pur di farla smettere la presi… Uscii dal bagno con Mel, ma poi le scomparse, non la trovavo più o forse era li affianco a me ma non la vedevo…
 
Allison, iniziava a non capirci più niente, tutto attorno a lei girava, le luci della discoteca iniziavano a farle venire il mal di testa, per poi cadere nel buio.
Rivide tutta la scena davanti a lei, come se stesse vedendo un film:
-Prendine metà, non ti farà niente- Melanie, aveva una pasticca bianca in mano, spezzata in due parti.
-No, Mel, meglio di no…- Allison, sapeva che le avrebbe fatto male, ma alla fine, la prese…
Dopo quel momento, solo dolore, il dolore oramai faceva parte di lei…
Allison rimase così, inerme per tutta la serata, perché quando si svegliò non era nella sua stanza, né tantomeno in quella di Melanie. Si girò alla sua destra, e vide un ragazzo.
-Che ci faccio qui?- Allison era ancora stordita, non riusciva a vedere ancora molto bene.
- Ti ci ho portata io, eri svenuta in mezzo alla pista. – non riusciva a vedere bene il ragazzo, quindi non si seppe dire se lo avesse già visto…
 
-Che…che è succes…Melanie!- e che… ci ero cascata, Melanie, non è una delle mie migliori amiche, avevo appena iniziato a frequentarla, mi avevano detto che non portava bene, mi avevano detto che frequentava ‘brutti giri’, ma io non volevo crederci…
- Ti senti meglio?- mi ripresi dai miei pensieri, al suono della voce del ragazzo, appena mi fece notare il mio stato, sentii il vomito salirmi, corsi al bagno ma, non voleva uscire. Restava lì, fermo, facendomi male, sembrava volermi fare un dispetto per quello che mi ero fatta, minacciava di uscire, facendomi stare male, ma poi si bloccava. Il ragazzo, che mi aveva seguita, mi porse una mano, per aiutarmi ad alzarmi.
-No…Si…non lo so…-  guardai negli occhi, il ragazzo, due occhi verdi, coperti da qualche ricciolo… mi sorrise, notando che lo stavo fissando, non distolsi lo sguardo, continuai a fissarlo, mentre lui fissava me.
-Come mai sei rimasto, sta’ notte?-
-Non potevo lasciarti sola, senno quando ti saresti svegliata, non ci avresti capito niente…- mi avvicinai a lui, tanto da far sfiorare i nostri nasi, nei suoi occhi passò una luce strana, e gli sussurrai un’grazie!’ per poi allontanarmi.
-Mi accompagni a casa?- mi annui, e io andai in bagno a darmi una sciacquata alla faccia, togliendo il trucco della sera precedente, e sistemandomi i capelli al meglio.
Tornai poi, in stanza e vidi la mia sacca su una sedia, fortuna che me la tengo sempre addosso, quando ballo.
Tirai, fuori l’I-Phone con la cover brillanti nata, e guardai che ore fossero. 10.00.
Ok, fortuna che i miei sono via per lavoro, senno sarebbero stati cazzi amari. Vidi anche due chiamate perse da Melanie e un suo messaggio lo aprii:
Hei All, dove sei finita? Ti ho cercata tutto il tempo… Comunque io sono ritornata a casa, non avevo più voglia di stare lì… chiamami appena puoi…
Devo tagliare i ponti con lei, è per colpa sua, se mi sono persa la serata, mi sono ritrovata in camera con uno sconosciuto…
-Sei pronta?- il ricciolino mi apparve dietro, adesso che ci penso, non so neanche il suo nome…
-Sai, stavo pensando una cosa…- lui mi guardò incitandomi a continuare -…non so nemmeno come ti chiami…-
Mi sorride, ha un sorriso davvero fantastico…non so neanche descriverlo, no Allison, sei tu che ammagli, non ti fai ammagliare.
-Harry, Harry Styles, te?- mi sembrava di averlo già sentito quel nome… bah…
-Allison, Allison Smith!- sorrise, e mise la marcia.
-Allora Allison, come mai eri sola?-
-non è che ero sola, ero venuta con un’altra ragazza, è per colpa sua, ma anche mia, se sono stata male, poi lei se n’è andata- continuavo a pensare, a dove avessi sentito il nome di questo ragazzo…
Il’viaggio’, durò una mezz’oretta, della quale la metà, restammo in silenzio e il resto, parlammo. Mi raccontò, un po’ di lui, un po’ dei suoi amici con cui viveva, ma ancora non avevo capito chi fosse… aspetta… Harry, Harry, Styles, Harry Styles, STYLES!
-Ho capito chi sei!- esclamai felice, lui mi guardò, un po’ stupito da quell’affermazione, un po’… intimorito?! Sembrava aver…diciamo paura che avessi capito chi fosse…
-Te sei Styles, quello che veniva alla Mastery High School, quello che giocava nella squadra di football, l’anno scorso… non ti ricordi di me?-  sembrò tirare un sospiro di sollievo…
-Sinceramente no… mi sono lasciato alle spalle tutto…- lo guardai incredula… Come fa’ a non ricordarsi di me? Tutti si ricordano della capo cheerleader Allison Smith, nessuno se la scorda.
-Davvero non mi ricordi?- lui mi guardò e fece cenno di no con la testa… Ci rimasi male, come può non ricordarmi??
-Ah, siamo arrivati…- la mia villa, splendeva a quella poca luce del sole che arrivava…
-Vuoi…entrare?- ci pensò su, poi acconsentì.
Tirai fuori dalla sacca, le chiavi di casa, dopo aver fatto un giro e mezzo, finalmente misi piede in casa. Silenziosa e accogliente. Sì, è la mia casa.
Mi girai e vidi Harry, ancora fuori dalla porta.
-Oh, entra!- entrò e mi venne accanto.
Salii in camera seguita da lui, e appoggiai la sacca, per terra, affianco alla scrivania.
Decisi, che la doccia, me la sarei fatta più tardi, ora avevo……un’ospite.
Mi avvicinai pericolosamente a lui, e gli soffio sulla guancia un –Vuoi bere qualcosa?-
Poi mi tiro indietro, e lo guardo…ora che ci penso non abbiamo fatto nemmeno colazione…
-Oh, aspetta! Se mi aspetti, che mi preparo, andiamo ad un bar a fare colazione.-
-Oh, si certo va bene.- disse questo e poi si sedette sul mio letto.
Presi il necessario e andai in bagno.
-Oh, questo si che è un bagno.- guardai il mio bagno, lo adoro.
Iniziai a spogliarmi, e mi misi sotto la doccia. Il getto caldo dell’acqua, mi rilassa.
Dopo 20 minuti esco e, mi metto dei jeans, stretti grigio chiaro, sopra una maglia stretta, e la felpa grigia, e, ci misi le converse grigie.
  
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