Anime & Manga > D'Artagnan
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Autore: lady lina 77    07/02/2012    5 recensioni
La mia prima fics Athos/Aramis con la presenza come solo comprimario stavolta, di d'Artagnan.
Aramis, dopo la sconfitta di Mansonne non sa più chi è e che scopo ha la sua vita nei moschettieri. E prende una decisione difficile, se ne va per iniziare di nuovo tutto da capo, pensando che a Parigi non c'è più posto per lei. Ma dieci anni dopo quel mondo fatto di spade, complotti, moschetti, torna a bussare alla sua porta...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non aggiorno... da prima di Natale XDDD Fra le vacanze, il Censimento da finire, la vacanza in Austria, un calo di voglia di scrivere, mi son presa un pò di vacanza!

Questa è una A/A, come specificato e questi capitoli iniziali mi servono appunto per preparare il terreno ai due moschettieri. Questo è l'ultimo capitolo in cui non ci sono, nel prossimo... una certa donna moschettiere entrerà in scena...

Ringrazio da subito chi vorrà leggere e commentare. I vostri giudizi mi fan sempre molto piacere!





Il rapimento



Montignac, Purasin e Champignon erano tra i più scalcinati furfantelli di Parigi. Di mezza età, senza ne arte ne parte, smunti e vestiti di abiti mal combinati nei colori e consunti, tentavano da sempre di sbarcare il lunario in maniera disonesta. Non facevano però in tempo a progettare un furto, un rapimento, un qualcosa di un tantinello illegale che le guardie di Richelieu li avevano già belli che arrestati! E c'è anche da dire che le guardie di Richielieu non brillavano per intelligenza, quindi... Ci avevano tentato con tutti... Furti alle vecchiette, borseggi, rapine... Tutto era sempre finito male, con conseguente ospitata nelle reali prigioni parigine per qualche notte...

Però, a furia di sbagliare, si erano un pò perfezionati, avevano imparato qualcosina dai loro errori! Soprattutto, che bisognava osservare, prima di agire! Oh certo, niente di trascendentale, rimanevano i soliti tre idioti ladruncoli che tutta la feccia di Parigi prendeva in giro, anche a causa dei nomi ridicoli che si portavano attaccati addosso...

E siccome l'orgoglio è uomo e la voglia di rivalsa anche, avevano deciso per il colpaccio che facesse azzittire tutti e desse loro gloria, oltre che un mucchio di denaro: rapire il piccolo principe, futuro re di Francia: Luis...

Si erano appostati, vestiti e attrezzati come burattinai, fuori dal Louvre, osservando, aspettando, sperando di cogliere l'attimo giusto per rapire il bambino e chiedere un cospiquo riscatto. Insomma, prima o poi non sarebbe capitato che il bambino uscisse per una passeggiata con le bambinaie reali? E non sarebbe capitato che tali bambinaie avessero un momento di disattenzione di cui approfittare? E non sarebbe capitato che il bimbo, lasciato incustodito, si sarebbe avvicinato ai burattini? I bimbi amano i burattini e per questo si erano scelti quel travestimento idiota...

No ovviamente! Non poteva succedere, era folle solo pensarlo!

Ma loro, stoicamente, stavano davanti al Louvre ad aspettare...

E quel giorno, quando d'Artagnan giunse al palazzo reale coi figli, un campanello si accese nel cervello raggrinzito dei tre...


...


"Bambini, vado a farmi annunciare dalle guardie all'ingresso, aspettatemi quì buoni, capito?" - ordinò il guascone ai figli.

"Capito!" - risposero insieme Julie e Demian.

D'artagnan li guardò poco convinto, lanciò un'ultima occhiataccia ai due e si allontanò di una decina di metri, dirigendosi all'ingresso del palazzo.

Julie e Demian si misero tranquilli appoggiati al muro di cinta del Louvre, aspettando che il padre li richiamasse...

Finchè la bimba fu attratta da una bancarella di marionette, semi nascosta dalle piante dei giardini davanti al palazzo reale...

"Shhh bei bambini, venite a vedere le marionette!" - sussurrò Montignac ai due gemelli – "Vi piacciono, vero?".

Julie fece per avvicinarsi, un pò titubante. "Mh... mi piacciono, sì! Ma papà non vuole che parli con gli sconosciuti!".

"Oh, ma noi non siamo sconosciuti, noi amiamo i bambini e ci piace farli divertire!" - intervenne Purasin.

Demian lanciò un'occhiata per accertarsi che il padre fosse ancora lontano, poi si decise e corse verso i tre, seguito dalla sorella. "Ma davvero ci fate vedere lo spettacolo? Quanto dura? Noi non possiamo stare quì, fra poco arriva papà e non ci lascia quà fuori. Stiamo andando a trovare il nostro amico Luis, il principe! Però peccato, piacerebbe anche a lui vedere lo spettacolo...".

Julie sospirò. "E non ci faranno uscire, Luis non può andare da nessuna parte da solo. E nemmeno noi a dire il vero... Peccato...".

Purasin, con sguardo furbo, si inginocchiò davanti ai due. Nella sua mente, aveva già in mente un piano, ai suoi occhi perfetto. Insomma, era un colpo di fortuna che non potevano perdere. Non solo il piccolo principe, anche i due figli di uno dei più facoltosi moschettieri! Quando li aveva visti arrivare non gli era parsa vera tanta fortuna, quando aveva visto il guascone lasciarli incustoditi gli era parso come un segno del cielo di sicuro successo... Il riscatto da richiedere triplicava, se riuscivano a rapire tutti e tre i bambini! Osservando per settimane i movimenti fuori dal Louvre, i tre avevano imparato a conoscere chi si muoveva in quegli ambienti, chi contava davvero, chi poteva valere una montagna di soldi. I tre ladri avevano ben presto imparato chi era il moschettiere d'Artagnan, quanto fosse famoso alla corte, che era l'erede designato di De Treville... Era un'occasione da non perdere quella! I bambini del moschettiere valevano tanto oro quasi quanto il principino Luis! "Bimbi belli, facciamo un patto segreto fra noi! Vi aspetteremo quì e se sarete tanto bravi da riuscire a sgattaiolare fuori col vostro amichetto in segreto, senza far sapere niente a nessuno, vi faremo vedere lo spettacolo. Ma deve restare un segreto, capito?" - concluse, in tono gentile.

"Perchè?" - chiese Julie, sospettosa.

Montignac sorrise, fingendo dolcezza. "Ma bimba bella, perchè non vi farebbero venire, l'hai detto anche tu! E voi mi state simpatici, mi piacerebbe farvi divertire! Siete capaci a tentare un piano e uscire di nascosto?".

Demian sorrise da furbetto. "Ovvio, io e mia sorella alla fine facciamo sempre quello che vogliamo noi! Siamo bravi a fregare i grandi, aspettateci quì, con Luis arriveremo prestissimo!".

"Julie, Demian, dove siete???" - urlò d'Artagnan che aveva finito di conferire con le guardie, avvicinandosi a dove aveva lasciato i figli.

Julie spinse i tre dietro gli alberi. "Shhh, è il mio papà, nascondetevi o capirà tutto! Ci vediamo dopo!".

"Certo bimbi, a dopo..." - sussurrarono i tre all'unisono, con un sorriso malvagio sul viso, mentre i gemelli correvano via, sulla strada.

I gemelli corsero incontro al padre, fingendo tranquillità.

"Dove eravate, vi avevo detto di non spostarvi?" - li rimproverò il guascone quando li ebbe davanti.

"Giocavamo nell'erba, fra gli alberi!" - mentì Demian.

D'artagnan si guardò in giro, non notando niente di strano. Poi li prese per mano, apparentemente nervoso. "Voi dovete imparare a fare ESATTAMENTE quello che vi dico e non di testa vostra. E se nel parco ci fossero state persone con cattive intenzioni?".

Julie scoppiò a ridere. "Papà, ma perchè vedi sempre nemici dappertutto?".

D'artagnan sospirò. Non aveva voglia di lunge discussioni con due cinquenni e doveva portare delle notifiche al re, quindi non c'era nemmeno tempo.

Entrarono al Louvre, percorsero i lunghi corridoi e, una volta giunti nella sala del trono, consegnò i gemelli alla cameriera personale del re, perchè li conducesse dal principe loro amico.

"E allora d'Artagnan, è sempre un piacere conferire con voi! E son lieto che abbiate portato i bambini, mio figlio non ha mai modo di rapportarsi ai suoi coetanei e coi vostri gemelli va davvero d'accordo. E la cosa mi fa piacere!" - esclamò gentilmente il re.

D'artagnan fece un profondo inchino. "Fa piacere anche a me e mi dispiace di averli portati senza annunciarli ma oggi han davvero insistito molto!".

"Portateli quando volete. E ora, per il resto, che nuove ci sono da De Treville?" - chiese il re.

E l'udienza ebbe inizio.


...


Il principino Luis era un bimbo dai morbidi e biondissimi capelli boccoluti, sempre tenuti in ordine. Di corporatura esile, sembrava la grazia fatta in persona, coi fini vestitini da principe e i luminosi e chiari occhi azzurri.

Pareva un angioletto, a prima vista...

Peccato fosse invece una delle peggiori pesti di Parigi. Vivace, allegro, intelligentissimo, si trovava perfettamente a suo agio coi gemelli monelli, figli di d'Artagnan. Erano amici... da sempre... E amavano stare insieme, giocare insieme! Erano un trio che ne combinava di tutti i colori, facendo impazzire le bambinaie reali quando erano insieme...

E uniti, erano un'associazione a delinquere...

Ovviamente il piccolo principe aveva ascoltato rapito la spiegazione che i due gemelli gli avevano fatto di nascosto ed era più che deciso a sgattaiolare fuori dal palazzo con gli amichetti per vedere lo spettacolo di marionette... Si erano messi a confabulare dietro a una siepe, fingendo di giocare con i sassi.

C'era solo un piccolo ostacolo da superare... Le bambinaie reali!

Di certo loro non avrebbero dato il permesso a nessuno di uscire!

E così i tre monelli avevano ideato un piano geniale...

"Non vi preoccupate, so come togliercele di torno e so come uscire da quì senza essere visti!" - aveva esclamato, entusiasta, il piccolo Luis.

"Come?" - chiese Julie, curiosa.

Il principino le strizzò l'occhio. "Oh, è semplice! Conoscete il gioco del nascondino vero?".

"Certo!" - esclamò Demian, capendo al volo come l'amico volesse fregare le tate e sfuggire al loro sguardo attento – "E per uscire?".

Luis indicò ai due fratelli una statua, posta in mezzo ai giardini del Louvre. "La vedete quella? Sembra una statua, ma in realtà è un passaggio segreto fatto per uscire dal Louvre senza essere visti. Serve in caso di urgenze o di pericolo per la mia famiglia! Praticamente, è una galleria sotterranea che porta fuori dal palazzo ed è stata mia madre a parlarmene...".

Julie ridacchiò. "Perfetto! Allora Luis, pensa alle tate, poi faremo il resto! Sei un genio!".

Luis annuì, poi corse con gli amici da Madame De Juississe, la bambinaia addetta alla sua cura in quel momento.

"Madame, voglio che per un pò lei non mi segua e non mi guardi, ne me ne i miei amici!" - ordinò il piccolo principe.

La donna, una bambinaia sui cinquant'anni dall'aspetto antipatico e severo, lo squadrò incuriosita e sorpresa. "Principino, mi spiace ma non posso fare quello che voi mi chiedete!".

Luis si imbronciò. "Io e i miei amici vogliamo giocare a nascondino, se voi mi seguite, io perderò in continuazione e Julie e Demian mi troverebbero subito! Per cortesia, siamo in giardini chiusi, lasciateci giocare un pò in pace! E congedatevi per una mezz'oretta, ve la concedo come pausa. E' un mio volere e ordine, sarò re di Francia un giorno, ricordatevelo!".

"Principino Luis, no!" - ribatté l'anziana donna, dubbiosa ma per nulla turbata dalle rimostranze del bambino.

Luis si rabbuiò ancora di più, cominciando a battere i piedi in terra e iniziando una tiritera di capricci degni di un re. "Per favore, per favore, per favore! Voglio giocare a nascondino come tutti gli altri bambini!".

La donna fissò i tre, indecisa... Si guardò in giro pensierosa e quindi, realizzato che davvero non poteva succedere niente, che erano al sicuro nei giardini del Louvre, che il sole era alto in cielo, il clima mite, che un pò di indipendenza e di fiducia non avrebbero fatto male al principino, alla fine cedette... "E va bene... Mi allontanerò per dieci, quindici minuti al massimo... Mi raccomando principe Luis, non fatemi pentire di questa concessione e non fate giochi pericolosi!".

"Il nascondino mica è pericoloso!" - replicò Julie, trionfante.

"Fate i bravi..." - replicò la donna poco convinta, allontanandosi da loro ma lanciando ai tre occhiate furtive...

I bimbi la guardarono allontanarsi e poi, quando furono certi che era entrata a palazzo, finsero di giocare a nascondino alcuni minuti, giusto per essere sicuri che Madame De Juississe non li stesse spiando e li cogliesse quindi in fallo, mandando a monte l'intero piano...

Poi, pian piano, fingendo di giocare, si avvicinarono sempre più alla statua... Con gesto veloce, quando furono davanti ad essa, aprirono la porta e sgattaiolarono al suo interno, chiudendo l'uscio dietro di loro.

Si guardarono per un attimo trionfanti, poi corsero come matti in quel corridoio buio che faceva, a dire il vero, un pò di paura ma che avrebbe permesso loro di vivere un'avventura da soli, nel mondo esterno, senza adulti intorno...

Quando furono finalmente in strada, chiusero l'uscio dietro di loro e poi Luis seguì i due amichetti nel parco davanti al Louvre, dove li aspettavano i tre finti burattinai.

Appena li videro, Julie e Demian corsero loro incontro, smaniosi di vedere lo spettacolo.

"Sono loro Luis, vieni!" - gridarono all'amichetto che li seguiva, curioso.

Appena videro i bimbi avvicinarsi, Montignac e Champignon fecero loro segno di avvicinarsi, mentre Purasin si nascondeva dietro a una grossa pianta.

"E allora, i burattini?" - chiese Demian giunto davanti a loro con la sorella e l'amico.

"Oh, li vedrete più tardi..." - sussurrò alle loro spalle Purasin, sbucando come un fantasma dalla pianta dietro la quale si era nascosto. L'uomo afferrò il piccolo Luis di scatto, prendendolo fra le braccia e mettendogli una mano sulla bocca per non farlo urlare, immobilizzandolo e impedendogli di fare alcunché.

Montignac e Champignon fecero lo stesso coi gemelli, bloccandoli e rendendo vano ogni loro tentativo di divincolarsi.

Poi, di corsa e coi bambini saldamente fra le braccia, percorsero il parco, sbucando in una via laterale dove li attendeva una carrozza.

I bimbi, spaventati e presi alla sprovvista, furono buttati senza grazia all'interno di essa, Montingac e Champignon entrarono con loro, mentre Purasin si mise alla guida, spronando i cavalli a partire a tutta velocita.

"C... Che cosa significa?" - chiese Luis, lasciato libero da quel crudele abbraccio, dopo che la carrozza fu partita.

"Già? Perchè?" - continuò Julie spaventata, col fiatone.

Montignac scoppiò a ridere. "Oh, significa che dovevate ascoltare i vostri genitori. Non vi hanno spiegato che non si da retta agli sconosciuti?".

Demian digrignò i denti, rendendosi conto solo in quel momento di quanto erano stati stupidi.

"Volevate un'avventura? Oh, l'avrete..." - sibilò Champignon.

"Dove ci portate? Cosa volete da noi?" - chiese Luis, spaventato.

Montignac scoppiò a ridere a quella domanda. "Oh, andremo lontano da Parigi, in un posto nascosto dove nessuno potrà trovarvi... Finché i vostri ricchi genitori non pagheranno il riscatto per riavervi indietro... Tradotto... Siete nei guai!".

E i due rapitori, scoppiarono di nuovo in una risata malvagia...


  
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