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Autore: cyclopis    07/02/2012    7 recensioni
Hermione Jane Granger sfogliava velocemente un libro della Biblioteca con un certo nervosismo. Di solito si vedeva la dolce Grifondoro assaporare dolcemente ogni parola incisa con l’inchiostro, sfiorare le pagine di pergamena con i polpastrelli come se fossero seta più pregiata; seduta a gambe incrociate, la gonna si posava sulle sue gambe magre fino alle ginocchia, le labbra arricciate e i capelli crespi per l’umidità.
-Non è proprio giornata, pensò la ragazza quando un’altra voce giunse alle sue orecchie. La più piccola dei Weasley, capelli rosso fiamma e una tipa che sapeva il fatto suo. «Hermione è spaventata»-ridacchiò.
«Spaventata?» -Harry la guardò perplesso.
«Si, spaventata» - Hermione picchiettò le dita sul tavolo.
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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Are you lost or incomplete?






a J.K Rowling, per avermi fatto sognare con questa saga.


 
So I look in your direction 
-introduzione-







 







Hermione Jane Granger sfogliava velocemente un libro della Biblioteca con un certo nervosismo. Di solito si vedeva la dolce Grifondoro assaporare dolcemente ogni parola incisa con l’inchiostro, sfiorare le pagine di pergamena con i polpastrelli come se fossero seta più pregiata; seduta a gambe incrociate, la gonna si posava sulle sue gambe magre fino alle ginocchia, le labbra arricciate e i capelli crespi per l’umidità.
«Certo che Piton è proprio un idiota. » -sbuffò qualcuno dietro di lei, gli occhiali rotondi appollaiati sul naso. «Tre pagine di tema sull’amortentia.» -La guardò insistentemente, deglutendo un po’ a fatica.
«Se pensi che ti farò copiare il tema ti sbagli di grosso, Harry! Devi studiare, ecco, studia.>>
Hermione sbottò seccata, fulminandolo con lo sguardo castano.

« E comunque ciao, eh!».
 In realtà era la solita routine: Harry o Ron che le chiedevano di dare uno sguardo ai compiti che lei aveva già finito prima ancora che fossero assegnati, lei che li sgridava, lei che gli lasciava la pergamena. Quel giorno, però, Hermione era particolarmente..nera. I suoi capelli stavano diventando qualcosa di inguardabile, aveva un mal di testa assurdo e.. non riusciva nemmeno a leggere  un bel libro!
«Voi maschi non capite proprio nulla» -Non è proprio giornata, pensò la ragazza quando un’altra voce giunse alle sue orecchie. La più piccola dei Weasley, capelli rosso fiamma e una tipa che sapeva il fatto suo. «Hermione è spaventata»-ridacchiò.
«Spaventata?>> -Harry la guardò perplesso.
«Si, spaventata>> - Hermione picchiettò le dita sul tavolo.
«Perché?>>
Ginny alzò un sopracciglio con disappunto.-
« Sei il cercatore dei Grifondoro,capitano pure, e non sai che dalla prossima settimana il vecchio Silente farà la settimana dedicata alle quattro case?».
«Ovvio che lo so ma perché dovrebbe spaventare Hermione? » -Rise il ragazzo sopravvissuto, guardandola di sottecchi. La ragazza in questione si torturava le labbra fino a quando non sbuffò così sonoramente da far spaventare Ginny che aveva ammiccato verso un tassorosso.
«Harry, sarà basata sul Quidditch.»-sbottò Hermione, pronunciando quelle parole come qualcosa di orribile.- «E Silente vuole fare dalle lezioni per quei pochi studenti dalsesto in su che non sanno volare in modo che tutti nella settimana potremmo giocare a Quidditch e fare tutte quelle cose che gli verranno in mente. Dopo la guerra ovviamente vuole che l’unità sia la cosa principale. Non poteva fare qualcosa di più semplice, che ne so, tipo imporre un saluto o che so io?»
Per chi conosceva Hermione, sapeva benissimo che lei e Quidditch non andavano per niente d’accordo, al solo ricordo del primo anno rabbrividiva e inoltre aveva ancora un livido nel braccio e un bernoccolo nella fronte perché quella stupida scopa le era finita addosso senza nessuna pietà. Ovviamente quello era il motivo principale del nervosismo della grifondoro.
«Ti farò io lezioni, sarà semplice vedrai!»-Harry con la sua sincerità e il suo sorriso era spiazzante ma le amiche si guardarono, alzarono gli occhi al cielo, sospirarono e Ginny gli scompigliò i capelli neri.
«Unità, Harry. Le lezioni verranno fatte dai capitani e da due persone della squadra ma ovviamente saranno fatte da case diverse. Ad esempio ai Grifondoro potrebbe capitare il capitano di corvonero, tassorosso o peggio..».
«…serpeverde.»- concluse Hermione.
Harry rimase un attimo in silenzio poi non riuscì a reprimere una risata.

« Ma ti immagini? Lezioni di Quidditch, scopa e Malfoy che ti fa lezioni. Peggio di cos..ahi il collo!».

La grifondoro prese i suoi libri con un grugnito e con grandi falcate scomparve dalla biblioteca. Ginny scosse la testa reprimendo un sorriso.

 
° ° °
 
 
La McGrannit sorseggiò il suo tè ai frutti di bosco, i suoi occhi da sopra la tazzina scrutavano con interesse Silente che con il suo naso adunco stava parlando con un ritratto che ritraeva un uomo dai baffi lunghi e neri e un capello con una piuma: si inchinò e scomparve.
«Minerva.»- i
Il sorriso del mago più anziano e più potente di tutto il mondo magico era solo per quella donna che in quel momento era avvolta da un lungo mantello viola con riporti dorati. 

«Grazie per essere venuta. Un po’ di zucchero?»-Albus mise in bocca un dolcetto al limone e la professoressa notò con una certa sorpresa una rivista di moda babbana vicino ad un libro di incantesimi. Si schiarì la voce e si mise più comoda.
 
« Bene, Minerva, devi solo organizzare la lista degli alunni del sesto anno in poi. Non saranno più di una sessantina. Corvonero con Tassorosso, Serpeverde con Grifondoro.>> Disse.
« Preside ma andrà tutto bene? Queste lezioni, serpe verde e grifondoro poi! Non andranno mai d’accordo. » -con disappunto posò la tazzina da tè -«e poi il prossimo mese ci sarà questa settimana delle Casate  e queste gare con il quidditch e il ballo che vuole far organizzare ai prefetti.. non penso che gli studenti collaboreranno. Non voglio portare nessuno in infermeria. »
 
Albus Silente sorrise, infondo non c’era bisogno di spiegazioni. Ciò che faceva il preside non era fatto a caso, sapeva come gestire quel tipo di situazioni. Era un uomo intelligente e di poche parole, i fatti parlavano per lui.
«Non preoccuparti Minerva. » - mormorò, scoprendo i denti in un sorriso. 
«Vuoi un pasticcino alla crema?».
 
 

 


° ° °



Draco Malfoy fece uscire un po’ di fumo dalle sue labbra, gli occhi grigi erano puntati sulla scacchiera.
 «Scacco matto»-
Il suo amico italiano aveva detto con un sorriso smagliante. Gli occhi blu velati da una certa malizia e soddisfazione. Non che fosse difficile battere qualcuno a scacchi soprattutto se quel qualcuno era Draco Malfoy che aveva appena sbattuto nel tavolo il suo bicchiere vuoto di un whiskey che gli aveva migliorato la giornata.
«E’ assurdo.»-disse il biondo, passandosi una mano affusolata tra i serici capelli chiari. Zabini era una delle persone più intelligenti che Draco avesse conosciuto, che finalmente non era solo un suo tirapiedi ma qualcuno con cui parlare. Era molto simile a lui, in effetti: adorava i piaceri materiali, del sesso e dell’alcol, tutti e due ribelli come se fosse il destino di ogni nobile purosangue ma ,a differenza di Malfoy, con il sangue freddo, capace di farti ragionare e amava qualsiasi cosa fosse bella.Spendere soldi in vestiti, spendere soldi in qualsiasi cosa, belle donne e se c’era qualche cosa che stonava lui storceva il naso e non ne dava nemmeno attenzione, per l’appunto ,come Draco, non amava i mezzosangue che erano considerati quasi come una ragazzina bassa e brutta, un qualcuno di spiacevole da guardare. Solo che Draco amava fare battutine pungenti e diversi insulti invece che non dare alcuna attenzione, non riusciva a tenere la bocca chiusa.
 
«Non è assurdo, sei tu l’incapace.>> - disse con leggerezza, cercando tra le tasche le sue sigarette. Trovando solo il velluto pregiato e niente che potesse portagli nicotina al cervello, ne rubò una a Draco che si stava alzando sbuffando.
«Che stupidaggine, Blaise. Vogliamo una rivincita?>> - un leggero ghigno increspò le labbra del giovane che subito dopo si vide una ragazza spuntargli alle spalle e scoccare prima un bacio nella sua guancia e poi in quella di Blaise.
«Smettila Draco, a scacchi contro di te ci vince pure Millicent.>> - ridacchiò Pansy che si gettò sulle poltrone verde scuro della sala comune serpe verde. Le luci delle candele creavano leggeri giochi di luce sulle pareti, ogni figura del quadro russava leggermente: solo Salazar Serpeverde – o meglio, la sua statua posata su un tavolino di legno scuro – sembrava essere in perenne allerta. Grigia chiaro, i capelli lunghi del fondatore e labbra piegate in una smorfia di superiorità.
«Beh ragazzi, io vado a dormire. Ieri Draco mi ha fatto andare in bianco con quelle due corvonero. Credo che siano le più spietate.>>- disse Blaise, circondando mollemente le spalle di Pansy.
«Devo dire che l’anno scorso era più divertente.»- mormorò pensieroso Draco . « Non era così difficile portarsi a letto qualcuna. Ora mi capitano solo racchie.»
«Sei più brutto.»-
Con voce cristallina Pansy aveva sventolato la mano dove portava tre anelli sottili d’oro e uno più grande con una pietra piccola e rossa incastonata all’interno.
 «Ormai preferiscono Potter.»- Draco piegò le labbra in una smorfia di puro disgusto, Blaise e Pansy risero di gusto. Che la ragazza non lo pensasse davvero era ovvio: impossibile dire che Draco Malfoy fosse brutto perché faceva la sua figura, era una bellezza particolare. Negli anni era cresciuto parecchio di altezza, i capelli erano di un biondo chiaro e la sua pelle bianca come quella di un fantasma: con quegli occhi grigi, il fisico magro ma con quelle spalle larghe e i muscoli giusti e non troppo accennati lo rendevano quasi simile a un dolce angelo.
 
 
 
Certo, pensò, un angelo più simile a Lucifero. Apparentemente.

 
Si disse, Draco non era davvero perfido e cattivo come l’avevano dipinto, non aveva mai avuto quel carattere forte simile al padre, era meno coraggioso, più casinista. Più infantile, più influenzabile.

°°°

 
«Devo andare a letto. » - all’improvviso Draco si alzò, slacciandosi la cravatta verde argento,interrompendo i pensieri di Pansy .«Domani devo fare lezioni ai grifondoro. Ve ne rendete conto?»- Gettò l’indumento nella poltrona. «Ci mancava solo questa, lezioni a quattro sfigati che non sanno stare su una scopa, idioti.»
 
 
 
 




 
° ° °




La bacheca della scuola di stregoneria di Hogwarts era piena di foglietti di ogni genere, di ogni colore e di ogni forma. Si avvicinava il quattordici febbraio e anche nel mondo dei maghi il giorno di San Valentino era abbastanza gettonato: si notavano post it con scritto “consigli d’amore da Calì Patil” e qualche studentessa di primo che si segnava il numero della camera in modo da andarla a trovare. In un foglietto giallo acceso invece, a caratteri cubitali, c’era scritto che da Tiri Vispi Weasley erano arrivati nuovi prodotti strabilianti. Ad Hermione, però, ciò che faceva più paura era quel foglio di pergamena firmato da Albus Silente dove c’erano già una ventina di firme in ogni Casata per le lezioni di volo; la sua mano le tremò leggermente quando avvicinò la piuma nera per scrivere il suo nome, sbattè più volte le palpebre e alla fine si allontanò di un passo prendendo un bel respiro: il volo era qualcosa che mai avrebbe voluto ripetere, qualcosa che non poteva imparare dai libri, qualcosa di nauseante e che le faceva tremare le gambe tanto da farla crollare.
«OhNon ci credo Granger, sarai la mia alunna. » -
Draco Malfoy si avvicinò con la mano infilata in tasca e il capo leggermente chinato verso il foglietto pieno di firme. Hermione si sentì pizzicare la guancia da quei capelli biondi e subito incrociò le braccia al seno e gli lanciò un’occhiata per niente felice.
«Già, non vedevo l’ora.»- disse sarcasticamente.
Non che loro due si scambiassero molte battute, le poche volte era più qualcosa del tipo “Mezzosangue, Furetto, insulti, insulti. Lo sguardo le cadde nella divisa di quidditch vede e argento che fasciava bene il corpo del ragazzo, la scopa che quasi gli fece venire un conato di vomito, la linea dolce del collo e la sua faccia insopportabile. Doveva davvero lui essere il suo maestro di volo?
« Bene, allora cerca di vestirti decentemente per la lezione, non fare troppe storie e legati quei capelliper Salazar!»- storse le labbra in una smorfia squadrandola da capo a piedi.
«Come ti permetti, Malfoy?»- disse Hermione tra i denti,sfiorandosi di riflesso i capelli un po’ crespi che, fortunatamente, con il tempo si erano alleggeriti creando dei boccoli più definiti. – «Sono pur sempre un prefetto che può toglierti punti e una strega che ti può schiantare contro il muro.»
«Anche io, inoltre il tuo nuovo maestro di volo che può benissimo riferire la tua poca voglia di lavorare..»- mormorò con un sorrisetto, le iridi argentate che luccicavano di malizia e divertimento. « Vedi, io sono pur sempre una serpe e non ci penserei più di due volte a farti abbassare qualche voto da Piton o metterti nei guai, Granger. E certamente i sangue sporco come te non meritano di stare qui.» - concluse con una certa perfidia ritrovandosi ad uscire la bacchetta in un secondo facendola scontrare con quella della ragazza.
«Non giocare con me, Malfarret.»- disse tra i denti Hermione, puntando la bacchetta sul collo del ragazzo, lo stesso che stava facendo lui.
Non ci sarebbero mai riusciti, ecco. Troppo rancore, troppa stupidità da parte di quel serpeverde figlio di Mangiamorte. Il suo respiro era leggermente accelerato, guardava dritto il viso sfilato del giovane, la barba bionda appena visibile e le labbra sottili e rosee piegate in una smorfia di disappunto.
«Torna dai tuoi amichetti e dalle tue ochette, Malfoy. E’ solo quello che sai fare oltre essere un codardo.» - Disse giusto il tempo di ritrovarsi il polso tra le dite affusolate di lui, bianche come lo zucchero, sentendo la pressione di un anello grande con una incisa sopra.
«E tu Mezzosangue devi stare attenta con le parole. Forse ancora non hai capito con chi ti stai mettendo contro, tu e gli altri due.»-ringhiò a voce bassa, le ciglia lunghe e scure che coprivano leggermente le pagliuzze azzurre dei suoi occhi, guardandola sopra i suoi venti centimetri di differenza. Lasciò il suo polso e si voltò prendendo la sua borsa e la scopa strappando il foglio dalla bacheca e mettendolo in tasca.
 
Hermione poteva definire quelle litigate quasi un clichè. 
Tolse una ciocca riccia dal suo viso accaldato andando da Harry e Ron che l’aspettavano in sala comune. Sospirò piano, gli occhi ambrati che cercavano inconsapevolmente quel mantello nero ormai scomparso.
 
 
 
 







 
 ANGOLO UTRICE :D


Allora cari ragazzi, salve a tutti e blabla vi prego leggete questo angolo çwç. Allora è la mia prima seria fan fiction, consigli taaanti consigli che sarò pronta a seguire, comunque.
-Il titolo di questa fan fiction è di una canzone dei Coldplay, gruppo che amo.
-E' una piccola introduzione, non un vero capitolo, dove descrivo un pò la situazione e i personaggi anche se cambieranno nel tempo e li conoscerete pian piano.
- Sarà una stupidaggine, ok già mi deprimo appena posto ._.
  IMPORTANTE!
Il libro non conta la morte di Silente, lui è rimasto vivo fino al sesto, la guerra è stata vinta dalla parte del bene *ohyeah* peccato. ahah, no scherzo..sì. Draco è comunque un ex mangiamorte.
La relazione Draco/Hermione sarà inizialmente complicata ma non la voglio appesantire troppo. Qui volevo solo far capire che Draco non ha cambiato i suoi ideali radicalmente e che Hermione ancora non lo sopporta e non lo vede già subito uno strafigo da stupro (però lo è 8D)
Ecco, recensite queste cinque paginette di introduzione?:3 In ogni caso non mi bloccherò, questa volta è una fan fiction scritta per sfogo!
 
 
  
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