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Autore: PollyFTSissi    08/02/2012    7 recensioni
Sherlock e John all'età di 13 anni, quando dell'amore ancora non sanno niente...
[Sherlock/John] (c'è bisogno di dirlo? xD)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Lestrade , Molly Hooper, Mycroft Holmes , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa iniziale: Con una telefonata urgente il sindaco di Bari, Emiliano, ha chiuso le scuole domani e dopodomani per il maltempo, e visto che sono euforica, permettetemi di parlare di Sherlock e John 13enni <3

 

My first kiss

 

POV John

Un'altra noiosissima settimana è cominciata, e come ogni lunedì non ho assolutamente voglia di lasciare il caldo tepore delle coperte, ma alla fine sono stato brutalmente catapultato fuori dal letto da mia sorella.

Una volta pronto esco e mi ritrovo in mezzo al gelo più totale e come al solito Sherlock è fuori dal mio cancello ad aspettarmi.

«Spicciati o faremo tardi!» mi dice agitando una mano, che rimette subito in tasca per il freddo.

«Sai che novità!» sbuffo io raggiungendolo.

«Ma sai che oggi la prof di inglese è assente?»

«... Mi stai dicendo che avremo 3 ore di supplenza?»

«Non sei contento?»

«Diamine! Ovvio che sono contento!» alzo la voce colpendogli la schiena, correndo verso la scuola ormai poco distante.

Ovviamente mi ha raggiunto quasi subito, visto che lui è sempre stato più veloce di me nella corsa. Entriamo in classe ed alla prima ora c'è religione, naturalmente la prof non c'è mai e intanto facciamo i compiti di francese che ovviamente nessuno si degna di fare.

Seconda ora, francese, lei parla, parla, parla ma nessuno la ascolta, poverina, quasi quasi mi fa pena.

Terza ora, supplenza, entra in classe un professore alto, biondo, con gli occhi celesti e la camminata femminile. Decisamente omosessuale.

In quest'ora cazzeggiamo allegramente, divisi in tanti piccoli gruppi. Seduti intorno a me ci sono Sherlock, Greg, Molly e Mycroft.

Greg è un nostro amico, o meglio mio, visto che Sherlock gli dà sempre dell'idiota e bisticciano continuamente.

Molly è una ragazzina molto graziosa, dolce ed altruista, innamorata di Sherlock dai tempi dell'asilo, ma lui non si è mai interessato alle ragazze e per questo mi spiace per lei.

Mycroft invece è il fratello maggiore di Sherlock, l'eterno ripetente visto che è già la terza volta che fa l'ultimo anno delle medie. Non è assolutamente ignorante, anzi, è colto ed intelligente, solo che è un tipo che va sempre contro le regole, per questo viene continuamente ripreso dai professori. Alla fine siamo un bel gruppetto anche se siamo molto diversi l'uno dall'altro.

«Allora» dico richiamando la loro attenzione «Cosa vi va di fare?»

«Secondo me dovreste farmi da cavie per i miei esperimenti!» dice Sherlock entusiasta.

Molly mi sembra estremamente d'accordo, ma Mycroft tronca il loro entusiasmo sul nascere «Secondo me dovremmo giocare ad “Obbligo, giudizio o verità”»

Siamo tutti d'accordo, tranne Sherlock che si stava divertendo a torturare Greg con la punta acuminata del compasso.

Si comincia da me e chiedo a Molly che siede alla mia sinistra «Obbligo, giudizio o verità?»

«Obbligo»

«Mh, bene! Allora... Devi baciare Sherlock su una guancia!» dico con un grande sorriso.

Lei ovviamente lo fa con estremo piacere e mi ringrazia con lo sguardo.

Finito il giro, in cui Sherlock si è divertito come un matto perché ha dovuto svuotare la cartella del povero Greg nel cestino della spazzatura, è il turno di Mycroft che mi chiede «Obbligo, giudizio o verità?»

«Obbligo!» gli rispondo io.

«Aaaallora» mormora pensandoci qualche secondo «Devi baciare mio fratello!»

«Sulla guancia?» chiedo tranquillo.

«Come sei ingenuo John, sulle labbra!»

Io e suo fratello lo guardiamo straniti gridando all'unisono «Che?!»

«Queste sono le regole! Su!»

Io lo guardai imbarazzato e lui portò le braccia al petto «Io non lo bacio! Punto!» disse a Mycroft tornando al suo posto.

«Cristo come sei antipatico!» sbuffò.

«Non fa nulla, non preoccuparti» dissi io per tranquillizzarlo.

Neanche io avevo questa gran voglia di ubbidire a Mycroft, ma perché si era comportato così? Forse non sono abbastanza carino? Oppure non gli sono più simpatico? Questi dubbi mi assillano da due ore ormai in cui abbiamo visto “Billy Elliot” con chiari riferimenti di una presunta relazione omosessuale tra lui e il suo migliore amico.

All'uscita nevica e con il mio ombrello verde smeraldo inizio ad incamminarmi verso casa, ma verso il semaforo vedo Sherlock con i ricci bruni fradici attaccati al viso pallido. Mi avvicino, un po' esitante e lo riparo sotto il mio ombrello «Vieni, ti accompagno a casa» mormoro prendendolo per un braccio.

Per tutto il tragitto è silenzioso e mi chiedo il perché. Ma non sarà mica ancora arrabbiato per la storia di prima? Il filo dei miei pensieri viene interrotto poiché vedo che siamo sotto il palazzo dove lui abita.

Gli apro il portone ed entro anche io per ripararmi un po' dal freddo.

«Grazie per il passaggio, John» sussurra lui.

«Ma figurati...»

Mi sorride appena e preme il bottone per chiamare l'ascensore che arriva poco dopo e mentre sale io lo guardo malinconico, triste perché non siamo riusciti a chiarire.

Mi volto per uscire, ma la sua voce mi richiama «John!» ed io mi giro, speranzoso.

«Per quello che è successo prima... Mi dispiace, credo di averti fatto fraintendere tutto. Non voglio che tu pensi che io mi sia rifiutato di baciarti perché non mi piaci... E' che non mi piace che mio fratello faccia il prepotente con me, ma soprattutto che costringa te a fare qualcosa che non vuoi fare»

Io gli sorrido, ed abbasso il sguardo, imbarazzato.

«Ma non mi avrebbe costretto a far nulla» mormoro. Sherlock mi guarda incredulo e mi si avvicina «Davvero?» mi chiede con un sorriso.

«Beh sì...»

«Quindi tu mi avresti baciato?»

Alzo lo sguardo verso di lui, incontrando i suoi occhi freddi come il ghiaccio, ma che ora mi sembrano la porta verso la sua anima.

«Certo, lo avrei fatto»

«John» dice serio «Vuoi baciarmi?»

Avvampo istantaneamente, incredibilmente stupito dalla sua domanda. Sì, è vero, lo vorrei baciare, ma perché sento il desiderio di dare un bacio al mio migliore amico? Il panico, assieme alla confusione, mi assale e rimango lì impalato a guardarlo.

Lui sospira «Capisco» e fa per andarsene, richiamando l'ascensore. Io sono indeciso sul da farsi ma devo prendere una decisione, e alla svelta.

Entra nell'ascensore e posa lo zaino nell'angolo e poco prima che si chiudano le porte io le faccio riaprire mettendo il piede in mezzo.

Mi guarda perplesso ed io entro con lui «Cosa significa questo?» mi chiede confuso.

«Che sì...»

«Sì cosa?»

Lo so che ha capito, ma vuole sentirselo dire. «Sì, voglio baciarti!» dico a voce forse troppo alta.

Le porte si chiudono e lui si sospinge verso di me e preme le labbra contro le mie, cingendomi la vita con le sue braccia lunghe e magre, mentre io porto le mani dietro la sua nuca attirandolo a me. Ha un sapore particolare che ricorda vagamente la vaniglia, solo senza quel dolciastro nauseante. Le sue mani sono delicatissime ma decise, mi accarezzano dolcemente la schiena ma allo stesso tempo mi tengono stretto a lui.

Quando ci separiamo l'istinto mi dice di baciarlo ancora, ma sono senza fiato e quasi non riesco a connettere il cervello.

Sherlock spinge il tasto con il numero del piano e posa lo sguardo su di me «Ma questo, per te... Cosa significa?»

«Non ne ho idea, sono confuso»

«Già, anch'io...»

«I miei genitori dicono che si baciano le persone che amiamo... Questo vuol dire che noi due siamo...?»

«Oh Dio, non so... Cioè, tu mi piaci però... E' strano, ecco tutto»

«Già strano...»

«... Secondo te dovremmo metterci insieme?»

«Non credo, insomma, noi siamo ancora amici, no?»

«Sì, suppongo di sì»

«... Allora, facciamo così, vediamo come si evolve la situazione e poi meditiamo sul da farsi, ok?»

«Certo, perfetto»

Gli sorrido per sdrammatizzare e non posso resistere all'impulso di baciarlo di nuovo, imprigionandolo tra il mio corpo e la parete, quando le porte d'improvviso si aprirono.

«Ma guarda un po'!» dice una voce familiare.

Mi volto e noto che a parlare era stato Mycroft.

«Non è assolutamente come sembra....!» ribatte Sherlock in sua difesa.

«Dai entra in casa, Romeo» lo interrompe ironico.

Lui lo segue, sospirando, e mi saluta con un cenno della mano, chiudendo la porta alle sue spalle.

 

POV Sherlock

Una volta in casa notai, con mio grande piacere, che i nostri genitori erano ancora a lavoro, e cercai di sfuggire a mio fratello sgattaiolando in camera mia.

«Ehi! Ho bisogno di parlarti» mi riprese lui.

Sbuffai ed andai a sedermi accanto a lui sul divano «Se devi darmi della checca fallo subito così ci leviamo il pensiero»

«Assolutamente no! Tutto il contrario. Sherlock, devi sapere che è normale innamorarsi di una persona, indipendentemente dal sesso, ed anche se John è un ragazzo, va bene comunque, sul serio»

«...Sì?»

«Certo, l'amore non bada a queste sciocchezze, Sherlock, se tu lo ami devi vivere questo momento con serenità»

«Ma io non lo so se lo amo... Insomma, come si fa a capire se si è innamorati?»

«Beh, non so, si capisce! Tu come ti senti quando sei con lui?»

«Quando sto con John sto veramente bene, mi sento felice, e poi lui è l'unico amico che ho e quando litighiamo mi sento una pezza, ma quando facciamo la pace è come se tornassi me stesso... Come posso spiegartelo? E' come se io fossi un puzzle a cui manca una tessera, e questa tessera è John, lui mi completa... E' l'unico che mi fa sentire così...» quando mi rendo conto che sto parlando come le ragazzine smielate delle telenovelas vorrei suicidarmi sul momento.

«Se ti piace così tanto, dov'è il problema?»

«Non ci sono problemi, sono solo confuso»

Mi sorride e mi scompiglia i capelli teneramente «Dai, riposati che io intanto preparo il pranzo»

Alla fine, pensandoci bene, Mycroft non è un cattivo fratello dopotutto...

 

POV John

Sherlock non mi chiamò nemmeno una volta quel pomeriggio, ma la mattina dopo lo trovai come al solito fuori da casa mia, insolitamente contento.

«John!» dice correndomi incontro «Guarda cosa ti ho portato!» dischiude la mano e sul palmo vedo adagiato un anellino color giada che mi mette all'anulare della mano destra.

«Che ne pensi? Ti piace?»

«Sì, Sherlock, è bellissimo... Ma perché?»

Lui arrossisce e mi sorride appena «... Perché credo di essermi innamorato di te»

Mio Dio, inutile dire che il mio cuore si è fermato. E' la dolcezza fatta persona, come ho fatto a non accorgermene prima?

«Ci sono anche i nostri nomi incisi all'interno, se ci fai caso...» mi dice imbarazzato.

Io lo sfilo e guardo i caratteri eleganti che compongono la scritta “Sherlock & John” con le lacrime agli occhi.

Gli salto addosso, circondandogli il collo con le braccia «Grazie Sherlock, grazie.»

Lui mi stringe a sua volta e mi bacia una guancia «Ehi...» sussurro piano al suo orecchio «Anche io credo di amarti...»

Io mi scosto appena e lui mi sorride, prendendomi per mano mentre ci incamminiamo insieme verso la scuola, ed io non mi vergogno di farmi vedere mano nella mano con la persona più importante della mia vita.

Fu così che diedi il mio primo bacio, e mai, mai, mai smetterò di camminare al suo fianco, nemmeno per tutto l'oro del mondo.

 

Angolo dell'autrice: Mio Dio, è la prima volta che scrivo in questo sacro fandom, spero di esserne all'altezza, perché mi sono davvero impegnata... Magari fatemi sapere cosa ne pensate, e sono graditi dei consigli, spero di non essere andata troppo fuori dai caratteri. Buona notte (visto che sono le 5 del mattino <3)

P.S.= Scusate il linguaggio non proprio elegante, ma da due ragazzini di 13 anni cosa pretendete? xD

 

   
 
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