Nessuno sa che Polonia è molto bravo a suonare il pianoforte.
è una cosa che tiene per se, un segreto personale che custodisce con gelosia. La musica è il mondo in cui si rintana nei suoi momenti più difficili perchè, quando le sue dita scorrono sui tasti bianchi e neri del suo pianoforte, subito sembra sentirsi meglio.

Neanche Lituania, benché vivesse con lui tanto tempo fa, era a conoscenza di tale interesse da parte di Feliks per la musica.
Nel momento in cui vide per la prima volta il pianoforte del suo amico, stanziato in un angolino vicino alla grande vetrata della sala, aveva pensato che si trattasse di una specie di ornamento vanesio, un soprammobile per grandi Signori. Ammetteva che era da Polonia comportarsi in questo modo e, comunque, non era certo l’unico che si disponeva così nei confronti di quello strumento.
Così, quando un giorno lo vide seduto lì a suonare , quasi gli prese un accidenti.
Polonia era tutto intento ad eseguire con notevole maestria un notturno del grande Frederic Chopin,il compositore polacco per antonomasia ,e Toris non potè non trattenersi dall’avvicinarsi a lui con circospezione.
Seduto al pianoforte, il polacco cambiava completamente modo di fare. I suoi lineamenti apparivano seri e concentrati, le sue mani si muovevano rapidi sulla tastiera e la musica che suonava era meravigliosa. Le pause piazzate in maniera giusta, producevano un effetto di tranquillità, emozione,una melodia che sembrava quasi trascendente.
Non aveva mai sentito suonare qualcuno così, a parte Austria.

Quando Feliks smise di suonare, lo fissò con un sorriso sulle labbra –Tipo,come sono andato?- domandò con infantile innocenza, quasi come se non si fosse ricordato di aver tenuto la sua capacità nascosta all’amico.
-Sei…bravissimo. – commentò Lituania incredulo e affascinato –Perché non mi hai mai detto di saper suonare il pianoforte?-
Era tornato da poco, Toris, dopo aver ottenuto l’indipendenza da Russia. Rivedere il suo amico di sempre, era stata una gran gioia per lui.
-Tipo, non c’è mai stato bisogno di dirlo, tipo. – rispose con noncuranza.
-Si, invece!- ribattè l’altro, un po’ offeso –Perché non mi hai mai fatto sentire come suonavi?-
Il sorriso di Polonia si accentuò di più –Tipo, io suono solo quando sono triste. – ciò che seguì dopo, lo disse piano, quasi come se non volesse farsi sentire –Quando tu eri con me, tipo, non sentivo la necessità di suonare, perché ero felice!-

Toris rimase interdetto.Sebbene l’avesse detto a bassa voce, lui l’ aveva sentito lo stesso.
-Vuoi suonare una melodia a quattro mani con me, tipo?- gli chiese, riacquistando il sorriso allegro di sempre –è ,tipo,uno degli strumenti più meravigliosi di questa terra!-
L’altro sorrise, tra se e se. Perché no?

Una cosa, se si fa in due, viene molto meglio…






Salve a tutti! Eheh, dovevate aspettarvelo, sono tornata con una LietPol.
Non posso farci niente, quei due mi piacciono troppo! Non so, ispirano tante storie fluff e io ci sguazzo come un pesciolino dentro una boccia molto grande!
Comunque sia, spero vi sia piaciuta ^^ Questa storia è dedicata a:
- Chi ama la LietPol
- Ci ama la UsUk ma che non per questo disprezza la FrUk e viceversa
- Chi ama il rosa e i pony (oppure i pony rosa che è ancora meglio xD)
- Chi ama Chopin (Austria approva)
- Chi pensa che Finlandia è un marito (Svezia non approva)
- Chi recensisce le mie storie con una pazienza che farebbe invidia a San Giuseppe (perché sopportare me come autrice è un impresa da pochi xD)
- Chi pensa che Francia non è solo un pervertito maniaco, né Inghilterra solo una verginella isterica
- Chi ama Hetalia senza essere per forza una bimbominkia inutile
- Chi ama lo yaoi, ma che non per questo disprezza le het (e, naturalmente, viceversa)
E mi pare di aver concluso xD Spero che lascerete almeno una piccola recensione,magari anche negativa, angusta e acida!
A presto
Cosmopolita.