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Autore: My Pride    08/02/2012    4 recensioni
~ Raccolta di flash fiction e one-shot incentrate sulle coppie ZoSan e RuNami ♥
» 58. Tequila Sunrise
«Mi stai facendo passare per il cattivo ragazzo, cuoco».
«Ricorda, marimo: non esistono uomini cattivi.... se sono cucinati bene»

[ Quarta classificata al contest «Rapido e indolore» indetto da Ro-chan { 23 } ]
[ Quinta classificata al contest «Flash Fiction Istantanee» indetto da Dark Aeris { 6 } ]
[ Seconda classificata al contest «Il mondo dei Peanuts» indetto da Dark Aeris { 26 } ]
[ Seconda classificata al contest «Due cuori e...» indetto da Frandra e Silyia_Shio { 24 } ]
[ Seconda classificata al contest «Scrivimi una raccolta» indetto da visbs88 { 29/32/33/34 } ]
[ Terza classificata al contest «Say it with Disney!» indetto da Lady Nazzumi e valutato da Dark Aeris { 23 } ]
[ Prima classificata e vincitrice del Premio Christmas Spirit al contest «All I want for Christmas is you» indetto da Frandra { 29 } ]
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Mugiwara, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Do one, melt one, love one'
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How say stupid things Titolo: How say stupid things
Autore: My Pride
Fandom: One Piece
Tipologia: One-shot
[ 1238 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji, Accenni FRobin, Usopp
Genere: Generale, Vagamente Erotico, Sentimentale
Rating: Giallo / Arancione
Avvertimenti: Shounen ai, Slice of Life,
New World Arc, What if?, Linguaggio a tratti un po' colorito
Piscina dei prompt: Zoro/Sanji, Mai inimicarsi il cuoco
Winter Challenge: 13° Luogo Automobile
Misc Mosaic 10&Lode: #07. Notte


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.


    Era da una buona manciata di minuti che, sfidando il gelo e le intemperie che sembravano sfondare il rivestimento della Sunny e penetrare al suo interno, Zoro e Sanji se ne stavano a fissare, imbambolati come due emeriti idioti, quella che Franky aveva avuto il coraggio di definire invenzione. Non che non lo fosse davvero - perché, accidenti, avrebbe di sicuro fatto luccicare gli occhi di Rufy e Chopper non appena ci avrebbero posato sopra lo sguardo -, però era un veicolo così bizzarro che sarebbe stato difficile da imputare persino come mezzo di trasporto. Non era una moto né tanto meno un sommergibile, poiché i sommergibili non avevano di certo quattro ruote. In fondo a cosa sarebbero servite, in mare? La forma, però, ricordava proprio qualcosa che avrebbe potuto benissimo solcare gli abissi, per quanto tendesse ad essere leggermente ovale e avesse un muso accessoriato con quello che sembrava essere il più grosso motore mai esistito. E quei fronzoli che aveva di lato? A cosa diavolo servivano? Forse avrebbero fatto meglio a non domandarselo. Franky aveva un'idea tutta sua del fantastico e dell'elegante, e lo dimostravano tutti gli armamentari in più che si era costruito addosso durante quei due lunghi anni di lontananza. Come accidenti facevano lui e Robin a... nay, forse non volevano sapere nemmeno questo.
    «Come l'ha chiamato quest'affare, Franky?» si ritrovò a chiedere di punto in bianco lo spadaccino, accigliato a dir poco. Perché avevano accettato di vedere in anteprima quell'invenzione e si erano persino offerti di provarla e lucidarla? Och, giusto... quella strozzina di Nami aveva minacciato di triplicare i debiti che aveva con lei - che da quel che ricordava aveva estinto da un bel po' di tempo, maledetta strega - e aveva fatto gli occhi dolci al cuoco. E quell'idiota, dopo aver praticamente sparso sangue ovunque alla vista delle sue bocce - che, doveva ammetterlo, erano cresciute in maniera esorbitante, in quei due anni, ma lui non ci aveva buttato un occhio, nossignore, l'aveva semplicemente notato e basta, perché in quanto spadaccino aveva un senso dell'osservazione fin troppo sviluppato e ci aveva dunque fatto caso -, non se l'era fatto ripetere due volte, dannazione!
    Quest'ultimo si stava ancora tamponando il naso quando sentì la domanda, riemergendo dal suo catatonico mondo dei sogni solo per fissare con sguardo vagamente annebbiato un punto imprecisato della vettura. Sembrava persino che non la stesse osservando per davvero, e probabilmente quella costatazione non era poi così lontana dalla realtà. «Franky Mobile...»
    Lasciando praticamente perdere il tono canzonatorio, Zoro sollevò un sopracciglio. «Franky che?»
    «Non chiedere a me cosa passa per la testa di quel cyborg, marimo», rimbeccò immediatamente il cuoco con una breve scrollata di spalle, cercando con una mano il pacchetto di sigarette solo dopo aver messo via il fazzoletto ormai inutilizzabile. Aveva decisamente bisogno di una sigaretta, se voleva distrarsi. E poco ci mancò che ricominciasse a perdere sangue al pensiero delle sue belle sirene, affrettandosi a scuotere il capo e a strofinarsi un braccio sotto il naso. Scoccò poi un'occhiata al Vice Capitano, tentando di darsi un contegno. «Diamoci piuttosto una mossa, quaggiù sto morendo di freddo», bofonchiò, e, stringendosi nel maglione che indossava, si avvicinò maggiormente alla vettura, ignorando lo sbuffo scocciato che si era lasciato sfuggire Zoro.
    Lo spadaccino si ritrovò poi ad accostarsi a sua volta, squadrando quel trabiccolo da tutte le angolazioni. Per quel che ne sapeva, quell'aggeggio era a posto, dunque perché avrebbero dovuto in qualche modo preoccuparsi di quella diavoleria? Certe volte quello stupido cyborg e quella strega d'una navigatrice non riusciva proprio a capirli.
    Sollevò lo sguardo al soffitto e si chinò per osservare uno degli specchietti laterali, gettando una rapida occhiata all'interno. Sembrava piuttosto spaziosa, doveva ammetterlo. Aprì dunque uno sportello e, sotto lo sguardo scettico del cuoco, si accomodò sui sedili, confermando immediatamente la sua ipoteso: quell'ammasso di ferraglia non solo era spazioso - riusciva a distendere tranquillamente le gambe senza nessuna fatica e c'era anche posto per le sue katane -, ma era persino comoda. E fu in quel mentre che un pensiero lo folgorò all'istante, facendo sì che voltasse lo sguardo verso il compagno.
«Sali», lo esortò, e Sanji arcuò elegantemente un sopracciglio nello scorgere il vago sorrisetto che sembrava aver solcato le sue labbra.
    «Non ci penso nemmeno, stupido marimo», rimbeccò, vedendolo aggrottare la fronte.
    «Non abbiamo tutta la notte, damerino», berciò il Vice Capitano. «Dobbiamo pur provare questa carretta, no? Quindi datti una mossa senza fare storie».
    Sanji ridusse le labbra ad una linea sottile. In effetti quel cretino non aveva tutti i torti, però qualcosa, dentro di lui, continuava a gridargli insistentemente
allarme. Continuò dunque a tenerlo d'occhio con fare guardingo, e, aprendo a sua volta la portiera, prese posto sui sedili, restando lì per lì piacevolmente scombussolato. Franky aveva fatto davvero un ottimo lavoro, stavolta. «Certo che questo affare è proprio co-», non ebbe il tempo di terminare la frase che lo spadaccino gli saltò letteralmente addosso, facendogli scappare un'esclamazione sorpresa e soffocata. Il suo sesto senso non sbagliava mai, dannazione. «Che cazzo fai, marimo pervertito?!» esclamò adirato, appioppandogli un calcio al fianco mentre tentava al tempo stesso di allontanarlo da sé.
    Dal canto suo, frattanto, Zoro non sembrava per niente infastidito quanto lui. Pur scacciandogli di continuo il piede con cui il cuoco continuava, imperterrito e sempre più violento, a colpirlo, le mani avevano cominciato a vagare un po' ovunque, avendo persino l'ardire di infilarsi al di sotto del maglione come se possedessero vita propria; Sanji rabbrividì al contatto con le dita gelate dello spadaccino, imprecando furiosamente contro di lui fino a che, senza alcun preavviso, quest'ultimo non si chinò verso il suo viso per tappargli la bocca con la propria, soffocando nel fondo della sua gola un piccolo mugolio d'apprezzamento. Oh, accidenti. Perché diavolo si finiva sempre così, con quella stupida testa d'alga?
    Sgranò gli occhi nel sentire l'erezione del compagno premere contro di sé, e lo scansò immediatamente per riprendere fiato e tentare in qualche modo di riprendere il controllo della situazione. Non potevano farlo lì dentro. Era categoricamente escluso.
«Non ne ho voglia, marimo di merda, quindi vedi di piantarla», bofonchiò, benché fosse diventato fin troppo palese che, a discapito dei suoi pensieri, il suo corpo stesse reagendo più che bene alle carezze che il Vice Capitano gli stava riservando.
    Difatti, allargando esageratamente il sorriso e succhiandogli la pelle della gola, lo spadaccino si lasciò sfuggire un piccolo sbuffo ilare.
«A me pare che a lui non dispiaccia», disse poi, facendo scivolare una mano verso il basso per poggiarla senza tanti complimenti fra le cosce del cuoco, che sussultò nel sentirgli sfiorare con la punta delle dita l'erezione ormai alta ancora imprigionata nei calzoni.
    Arrossì
vistosamente fino alla punta dei capelli. «Sei un fottuto stronzo!»
    «E tu una checca isterica, ma non mi sembra di lamentarmi».
    Bastarono quelle poche e semplicissime parole dette in tono ironico a scatenare le ire del cuoco, e forse non solo a causa del paragone: un suo ginocchio andò ad incastrarsi perfettamente fra le cosce di Zoro, scontrandosi inesorabilmente con i suoi attributi con una potenza così disarmante che non lasciò allo spadaccino nemmeno il fiato per gridare, per quanto avesse sbarrato l'occhio e spalancato la bocca per il dolore prima di accasciarsi su se stesso con le mani premute sull'inguine. Ma Usopp, di vedetta durante quella lunga e gelida notte, poté affermare di aver comunque sentito un ululato sofferente - appartenente forse ad un fantasma, aveva pensato tremante - aleggiare su tutta la Sunny
.





_Note inconcludenti dell'autrice
Ruolare mi fa male. Dico sul serio. Diciamo che l'idea base è nata proprio a causa di una role con la mia nipotola sul forum Soleil City GDR - che tra l'altro, ha indetto il suo primo contest, Summons Rewind, e potete trovarlo qui o qui -, e la frase «Sei un fottuto stronzo!» era originariamente un «Sei un fottuto rozzo!», ma per esigenze di copione ho dovuto rivederla. Nipotola, perdonami 
E mi sento piuttosto solidale con il povero Zoro, però io sono di parte dunque non faccio testo. Viene quasi da chiedersi perché abbia scritto una storia simile a discapito del suo soldatino, in verità...
Nay, lo ribadisco.
Ruolare mi fa decisamente male.
Alla prossima.


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