Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: Giulietta_3    08/02/2012    6 recensioni
Mi sono sempre chiesta ' E dopo? Cosa sarà successo? ' Bhè ho cercato un po' di interpretare il significato del manga e ho provato ad adattarlo al futuro dei personaggi. Non aspettatevi nulla di eccezionale xD
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ero in ritardo, in TREMENDO ritardo ma i miei pensieri erano rivolti a tutto tranne che alla scuola dove sicuramente avrei preso l’ennesimo rapporto.
Erano 5 le parole che mi frullavano nel cervello mentre scendevo le scale di corsa.
Appuntamento, Akito, sangue, dolore, morte.
‘Mama io scappo sono in ritardo ’ Gridai mentre mi infilavo le scarpe sulla porta.
‘Ha preso tutto da sua madre’ le sentii dire con fierezza ad un Rei abbastanza infastidito.
Erano ormai tre anni che io e Akito ci eravamo fidanzati ma lui ancora non aveva digerito la cosa.
Quando quel giorno ero tornata a casa e avevo annunciato la notizia Rei sputò per tutto il salotto l’acqua che stava bevendo e incominciò a preparare le valigie.
‘Sana tesoro non ti preoccupare, ce ne andremo e non ti dovrai più preoccupare di lui..’
A quel punto prima che io potessi dire qualsiasi cosa era intervenuta mia madre e con un calcio l’aveva fatto tacere.
Uscii di casa di corsa e buttai le braccia al collo ad un Akito irritato, molto irritato.
‘E’ inutile che mi abbracci. Sai da quanto tempo ti sto aspettando?’ e contraddittoriamente a quanto mi aveva detto ricambiò il mio abbraccio.
‘Scusa’ gli sussurrai a fior di labbra pregustando già una dolce vittoria.
‘Va… bene ma ora è meglio se… corriamo’ disse con voce roca scostando il suo sguardo dal mio.
Ero cosciente dell’effetto che avevo su di lui e di quanto si sentisse impotente e imbarazzato ogni volta che gli dimostravo affetto.
Dopo dieci minuti di corsa estenuante arrivammo a scuola in tempo  (Cosa alquanto strana).
Mi accompagnò sulla porta della mia classe e mi salutò con un bacio sulla fronte.
Adoravo il fatto che mi accompagnasse ogni mattina sulla soglia della porta per due motivi.
Il primo era che così tutte avrebbero capito che lui era mio.
Il secondo era che lo faceva perché voleva “Delineare il suo territorio” così aveva detto.
Fuka mi aspettava con le braccia incrociate.
Brutto segno.
‘Non mi devi dire nulla?’ iniziò.
‘Parli con me?’ ero realmente sorpresa. Cosa avevo fatto stavolta?
‘Dimmi che mi stai prendendo in giro! No Sana non puoi davvero aver dimenticato! Ieri, io e te, centro commerciale … ricordi??’ disse all’apice dell’esasperazione.
‘Oddio Fuka scusa me ne ero completamente dimenticata!’ dissi sincera.
‘Ma perché? PERCHE’? Da quando stai con Akito sei diventata ancora più rimbambita’
‘Scusa prometto che mi farò perdonare’ dissi in ginocchio.
‘Lo spero ’ e se ne andò scocciata al nostro posto.
La seguii e mi sedetti.
Davvero Akito mi aveva rincitrullita in questa maniera? Stavo cadendo davvero in basso.
Effettivamente pensavo solo a lui, ai suoi occhi d’oro così profondi, ai suoi muscoli scolpiti e a quei capelli così morbidi…
Eccoci di nuovo!
Le ore passarono, lente e inesorabili, mentre io non facevo altro che aspettare l’ultima ora.
Non l’avrei mai ammesso ma non vedevo l’ora di rivederlo di nuovo.
Appena suonò la campanella presi la borsa e senza salutare nessuno corsi fuori dalla classe.
E lui era lì, una specie di dio greco dei poveri con i capelli mossi dal vento proveniente dalla finestra aperta.
Il quadro sarebbe stato perfetto tranne per un piccolissimo particolare.
Due ragazze, una più vestita da troia dell’altra, erano azzeccate addosso a lui.
Lui mi guardò e con sorriso furbo cinse la vita di una di queste con un braccio attirandola a se.
Una rabbia disumana si impossessò di me.
Volevo rompere la faccia a quelle due ochette in modo tale che neanche le loro mamme le avrebbero riconosciute.
Poi di lui mi sarei occupata in seguito.
Ma non ero una persona impulsiva.
Almeno non quando si trattava di Akito.
Un mio compagno di classe, alto, bello che giocava nella squadra di calcio proprio in quel momento mi passò davanti ed io colsi la palla al balzo.
‘Scusa Fujio ti andrebbe di tornare a casa insieme? Vorrei discutere con te del lavoro di scienze, non mi sono chiare alcune cose’ dissi a voce molto alta in modo da attirare l’attenzione.
‘Ma quale lavor…’
Non gli diedi neanche il tempo di finire la frase che lo presi a braccetto e mi incamminai per il corridoio.
Arrivati in cortile ebbi la tremenda paura che il piano non avesse funzionato quando…
‘Scusami un attimo bamboccio devo parlare con la MIA ragazza’
Akito mi prese per il braccio con una forza disumana e mi porto nel retro della scuola lasciando Fujio completamente disorientato all’uscita dell’edificio.
Mi buttò con forza contro il muro e mi baciò.
Colpo basso, molto basso.
Sapeva che non sapevo resistere ai suoi baci.
Ci provai per un secondo a non ricambiare ma la sua bocca era troppo invitante.
Con la lingua passo al setaccio le mie labbra e le dischiusi in maniera quasi naturale.
Bingo.
Le mie mani si posarono sui suoi capelli e le sue sulla mia schiena.
Io e Aki non avevamo vie di mezzo.
O ci baciavamo a fior di labbra oppure con una passione tale che chiunque passasse avrebbe pensato ad uno stupro consensuale.
E gli diedi un morso e la passione arrivò ad un punto tale che mi dovetti scostare altrimenti gli avrei strappato i vestiti di dosso.
‘Chi erano quelle due?’ gli dissi scostandomi completamente dal suo corpo ritrovando lucidità.
Lui rise, e pensai che non ci fosse niente di più bello di lui su quel pianeta.
‘Davvero? Tu eri gelosa di quelle due?’
‘Non ero gelosa di quelle due ma del modo in cui tu ti strusciavi su di loro’ dissi con convinzione.
Si fece serio e mi guardò fisso negli occhi.
Le mie gambe cedettero e lui mi afferrò per non farmi cadere.
Ma che cavolo di colore erano?
‘Pensi davvero che io possa tradirti?’ Disse appoggiandomi leggermente al muro e portando le sue labbra sul mio collo.
‘N…o ma…’ aveva vinto ormai.
‘Io desidero solo te, non immagini quanto quindi non temere’ fece una pausa poiché la sua bocca era occupata con il mio orecchio.
‘ Piuttosto chi era quel tipo? Tu sei di mia proprietà Sana lo sai?’ odiavo il modo in cui mi trattava, come se fossi uno di quei dinosauri da collezione che teneva sul davanzale, ma la mia mente riusciva a registrare solo i lenti movimenti della sua bocca sul mio viso.
‘Nessuno- dissi- non era assolutamente nessuno’ e mi rimpossessai delle sue labbra.


Spazio autrice.
Mi spiace. So che il capitolo non è molto lungo ma non ho avuto molto tempo per scriverlo.
Perdonatemi per eventuali errori grammaticali ma il tempo che ho a disposizione per scrivere è davvero poco.
Spero comunque che vi piaccia.
La data di uscita del prossimo capitolo è il 12 febbraio. 
A Presto <3
Un grazie speciale a coloro che hanno letto la mia storia e che l'hanno recensita. ^_^
XOXO.
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: Giulietta_3