08/02/2012
1 recensioniDannazione, era così bella.
I suoi occhi.
Vere e proprie schegge di ghiaccio
che ti imprigionavano con una
potenza indescrivibile.
I suoi occhi.
Così dolci, così grandi, capaci
di scavarti dentro e riconoscere
ogni tua singola emozione.
Il suo sorriso.
Quel sorriso sghembo, che lo rendeva
consapevole dell’effetto che faceva
su qualsiasi essere, umano o meno,
me compresa.
Il suo sorriso.
Pieno di allegria e serenità.
Quel sorriso che la faceva assomi-
gliare più che mai ad un angelo.
Quel sorriso da cui non sarei stato
in grado di allontanarmi.
Il modo in cui sapeva essere un idiota,
in cui diceva le cose meno opportune
nei momenti meno opportuni, in cui
si sedeva con i gomiti poggiati sulle
ginocchia.
Il modo in cui sapeva sempre dire
la cosa giusta, in cui si prendeva
cura di tutti, anche a costo di soffrire, in
cui tentava di fingersi offesa dalle
mie battute, ma con scarsi risultati.
Il modo in cui riusciva, nonostante
tutto, a farmi sorridere, in cui riusciva
a farmi dimenticare le sofferenze che
vivevo ogni giorno, in cui riusciva
a farmi sentire felice.
Il modo in cui sapeva consolarmi,
in cui sapeva convincermi che non
ero solo un bastardo senza cuore,
in cui faceva venire fuori la mia
parte più umana.
Il modo in cui era fin troppo a
conoscenza della sua bellezza
e del suo fascino, e non
perdeva occasione per
metterli in mostra.
Il modo in cui non era consape-
vole di essere qualcosa di molto
simile alla perfezione.
Il modo in cui non si rendeva
conto che stava diventando ogni
giorno più importante, che
ormai non avrei più potuto
fare a meno di lui.
Il modo in cui non si rendeva
conto che ormai tutta la mia
vita ruotava intorno a lei, e che avrei
fatto qualsiasi cosa pur di
proteggerla.
Il modo in cui non sapeva
la verità. La stessa verità
che io stessa faticavo ad
ammettere.
Non sapeva che lo amavo.
Il modo in cui non sapeva
la verità. La stessa verità che mi
torturava ormai da tempo,
facendomi soffrire più che mai.
Non sapeva che la amavo.