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Autore: Mendori    08/02/2012    1 recensioni
Prospero l'Incantatore tiene fede al proprio titolo, e dalla sua bocca escono nomi come bandierine colorate da un pugno chiuso.
Genere: Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sfide



Prospero l'Incantatore tiene fede al proprio titolo, e dalla sua bocca escono nomi come bandierine colorate da un pugno chiuso.
Non nomi a caso, nomi per te, bambina mia, che gli trotterelli accanto legata alla catena della sua mano.
«Nina Nina Nina» canticchia ora, picchiettando la lingua sul palato. È quello il suo nome per te, oggi. Te ne regala uno al giorno, mentre tu li rifiuti tutti con infantile ostinazione.
Hai la vaga consapevolezza di come il modo in cui cerca di affibiarti un nuovo nome assomigli a quello in cui si con cui si addomestica un animaletto, sai, tentandoti con ogni leccornia. Ecco, ora vi avvicinate a un ragazzino che vende sulla strada piccole delizie, focaccine e ciambelle; e il dolce ricatto non si fa attendere.
«Ne vuoi una, Nina?» Tu non lo degni di uno sguardo, fissando con fermezza le scritte rosa sul banchetto che gira il collo del bambino. Cerchi di non pensare al buon odore del pane, ti concentri sulle lettere. Sono allungate e un po' batuffolose, a nuvoletta.
Il mago parla col garzone e ti libera la mano, che improvvisamente soffre del freddo pungente dell'aria invernale. Quando la sua mano divora nuovamente la tua, nell'altra stringe una ciambella glassata, alta e gialla, che fa scomparire (è un mago) a grandi morsi. Parla di quello che farete quel pomeriggio, Nina. Tu guardi le punte dei tuoi stivaletti che avanzano decisi e pensi: Celia.


Celia torni ad esserla, quando il mago ha davvero bisogno della tua partecipazione.
Ti fa allenare su piccole cose, dice: dai semi nascono le sequoie. Tu non sai cos'è una sequoia, ma stai zitta, e ti lasci allenare. Lo fai perché ti piace il solletico leggero che senti in testa, quando le cose fanno quello che vuoi tu.
Quando succede, in qualche parte nascosta di te c'è uno scoppiettìo simile quello di un fiammifero che si accende, e all'improvviso il mondo si piega un poco sotto i tuoi desideri, come in un sogno.
Ti sei sentita così quando due giorni fa hai rotto un uovo senza toccarlo.
Ieri avete preso un fiore grande, bello, dal fiorista, e gli hai strappato tutti i petali, uno ad uno. Poi però glieli hai riattaccati, perché non ti piace distruggere e basta le cose.
Oggi sul tavolo c'è un ragnetto, di quelli con le zampe lunghe e sottilissime. Quando sgambetta via, tentando la fuga sulla superficie liscia del legno, Prospero lo acchiappa con le sue mani magre e agili e lo rimette al centro del tavolo.
Ti guarda con un sorriso incoraggiante.
«Prova, Celia»
Tu tentenni nel sentire il tuo vero nome, ma non puoi accontentarlo. Anche se ti fa schifo, non puoi allenarti sul ragnetto.
Sei testarda, scuoti la testa tre volte fissandolo negli occhi. Poi il tuo sguardo scivola più su, oltrepassa le sue sopracciglia e la fronte alta, si sofferma sui capelli brizzolati. Qualche capello cade sul tavolo, e lì rimane.
Il sorriso di Prospero gli muore in bocca. Poi rinasce, e il mago ti guarda come si guarda a una sfida.




 



   
 
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