'Le ragazze hanno i pidocchi, lo sanno tutti.'

'Non è vero, Noah Puckerman! Te lo sei inventato! Si dà il caso che io mi lavi tutti i giorni!'

Il bambino dai ricciolini scuri rise. Gli piaceva fare innervosire Quinn, soprattutto per il modo in cui arricciava il naso quando era arrabbiata.

L'asilo era la parte più bella della giornata, per Quinn. Arrivava sempre puntuale e passava la maggior parte del tempo con Brittany e Santana, le sue migliori amiche. Le piaceva giocare con loro con le barbie e i minipony, ma ogni tanto raggiungeva Noah nella sabbiera e parlava con lui. Era simpatico, per essere un maschio. E, anche se ogni tanto lui e Mike Chang venivano sgridati dalla maestra, era un tipo tranquillo.

Abitavano nello stesso isolato, a due passi di distanza l'uno dall'altro, perciò ogni tanto si incontravano per giocare, anche se la maggior parte delle volte finivano per non concludere niente, dato che lui voleva far correre le Hot Wheels mentre lei proponeva di giocare con la casa delle barbie.

Ma si divertivano lo stesso, insieme. E spesso, Quinn desiderava segretamente che potessero giocare nel giardino dei Fabray per sempre.

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Noah non riusciva ancora a credere che Quinn l'avesse invitato al suo sesto compleanno. Era appena iniziata l'estate e l'asilo era ufficialmente finito. Noah sarebbe rimasto in città per tutta l'estate, perché suo padre aveva perso (di nuovo) il lavoro e non c'erano abbastanza soldi per andare al mare. Ma la notizia della festa a casa Fabray lo aveva rallegrato, e non poco. Doveva assolutamente trovare un bel regalo per la sua amica, quindi obbligò sua madre a portarlo ai grandi magazzini. Girovagò più del previsto tra gli scaffali del negozio di giocattoli, ma non c'era niente che lo attraeva. Quinn era piena di barbie (aveva persino quelle più rare), ed era la stessa storia per i peluche. Poi lo vide, il regalo perfetto: una coroncina di plastica dorata, con alcuni diamanti rosa e bianchi. Il tema della festa era 'Principesse Disney', e il viso di Noah quasi si illuminò al solo pensiero di quanto sarebbe stata felice la sua amica.

Sarebbe stato il più bel compleanno nella storia di Lima.

Il giorno della festa, subito dopo pranzo, Noah corse in cameretta e si infilò il vestito per la festa. Era il completo che indossava per le cerimonie in Sinagoga: un paio di jeans scuri, scarpe da ginnastica e una polo nera. Prese il regalo e si avviò verso casa Fabray.

La villetta dall'altro lato della strada era stata trasformata in un piccolo castello fiabesco: palloncini di tutte le tonalità del rosa erano sparsi per il giardino e l'ingresso, due lunghi tavoli erano completamente occupati da dolci di ogni genere e, proprio vicino alla piscina sul retro, vi era un enorme castello gonfiabile già pieno zeppo di bambini urlanti.

'Noah!' la vocina inconfondibile di Quinn lo fece voltare. Il bambino sentì lo stomaco chiudersi mentre le allungava il pacchetto regalo: e se qualcun altro avesse pensato di regalarle una corona? Tutti i suoi sforzi sarebbero stati vani.

Il piccolo ammasso di capelli biondi iniziò a scartare il pacchetto, il sorrisetto innocente sempre stampato sulle labbra. Indossava un vestitino rosa e un paio di ballerine intonate, e i capelli erano stati legati in modo principesco. Sembrava essere uscita da un cartone della Disney.

'Noah è.. è bellissima!' prima che potesse accorgersene, le labbra rosee di Quinn si posarono delicatamente sulla guancia del bambino, che arrossì violentemente.

'Pensavo.. si insomma.. che così saresti sembrata ancora di più una principessa'

'E' il regalo più bellissimo di sempre!' si posò la coroncina sui capelli setosi e sorrise. 'Come sto?'

Noah sorrise.

'Sei bellissima'.