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Autore: talpy    17/09/2006    7 recensioni
rieccomi qui con una one shot. triste..credo la più triste che io abbia mai scritto forse a causa della persistente pioggia o forse del ritorno a scuola...comunque..coppia draco ginny, come sempre(daltronde le adoro), guerra...ditemi che ne pensate!!un bacio
Genere: Romantico, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ce lo siamo detti tante volte.
Forse troppe.
Non contiamo nulla l’uno per l’altra.
Siamo solo un passatempo.
Un modo per trasgredire le regole.
Per sentirci carichi di adrenalina,
Anche se dentro ci sentiamo morire.
Siamo solo una storia di sesso,
In un mondo che avrebbe bisogno di amore.
Per sopravvivere a questa guerra,
A questo schifo.
Strano che tutto sia iniziato da te.
Da quella sfida lanciata per caso.
Non ti avevo mai considerata se non come una debole Weasley, l’eterna innamorata dello Sfregiato.
Senza fegato.
-tu sei solo uno stupido ragazzino arrogante.
Non hai coraggio di ribellarti.
Sei un vigliacco.
Mi fai schifo.
E no, no Malfoy, non preferirei essere te,
Con tutti i tuoi soldi, piuttosto che me stessa.
Perché io, a differenza di te, ho il coraggio di lottare,
Di cambiare.
E ora lasciami andare perché ho di meglio da fare,
Invece di perdere il mio tempo con te.-
Forse ti ho presa troppo alla lettera.
Forse ho reagito in quel modo perché volevo assorbire un po’ del tuo tanto decantato coraggio.
Forse volevo solo sentirmi vivo.
Libero di fare delle scelte,anche se sbagliate.
Forse volevo solo farti stare zitta.
O forse volevo solo baciarti.
In quel corridoio vuoto, in quella sera calda.
Mi aspettavo una tua reazione.
Che venne, anche se non era esattamente ciò che credevo sarebbe successo.
Hai risposto a quel bacio.
A quella muta richiesta d’aiuto.
E in te ho trovato solo uno specchio di me stesso.
Quando ti ho guardata negli occhi ho visto stupore, paura.
Perché non era giusto quello che stavamo facendo,
Baciarci, abbassare le nostre difese al nemico.
Ne il dove,
In uno stato scosso da una guerra in cui noi eravamo avversari.
Ne il perché,
Per cercare un appiglio.
Mi hai guardata, sprezzante.
-mi hai fraintesa-dicesti.
Sorrisi.
O meglio ghignai.
E ti ribaciai.
Ancora e ancora.
Con rabbia.
E tu facevi lo stesso.
E poi,
Dopo mesi,
Ancora ci chiedevamo cosa significasse tutto quello.
Niente, ci dicevamo.
-come siamo finiti qui?-
Qui, legati l’uno all’altra,
In un letto ancora caldo di noi.
-bo-
E non trovavamo una risposta,
Forse perché non c’era.
O forse perché avevamo paura i trovare una risposta troppo grande per noi.
-comunque non è niente, ricordatelo.-
E lo pensavamo.
Lo sapevamo.
Che non era niente.
Che era solo sesso.
-lo so benissimo.-
Ce lo siamo ricordati.
Anche quando me ne sono andato.
Lontano da te.
Vicino a lui, per servirlo.
Ce lo siamo ricordati quando sono tornato da te.
Fresco di marchiatura.
Per evadere, ancora una volta.
E non mi hai respinto.
Perché sapevi, perché sapevamo
Che non era nulla.
Che tutto quello non contava nulla.
E che lo facevamo esclusivamente per l’adrenalina.
Ce lo siamo ricordati lì.
Sul campo di battaglia.
Quando io mi scontravo con tuo fratello e tu con nott senior.
Ce lo siamo ricordati quando la sera stessa ci siamo incontrati.
Quando io mi sono scusato per aver quasi ucciso quello che doveva essere un mio nemico,
Ma che era tuo fratello.
Ce lo siamo ricordati quando mi hai medicato quelle ferite.
Ce lo siamo ricordati quando sei diventata ufficialmente un auror.
Ce lo siamo ricordati sempre.
In qualunque momento di questa stupida storia.
Di questo stupido tentare di sentirsi vivi.
Liberi di scegliere.
Ciò che non era giusto per noi.
Ma ora.
Ora non riesco a ricordare nessuna di quelle fredde parole che ci scambiavamo.
Nessuno di quei -non ti amo- sussurrato da voci stanche,
Emanato da corpi nudi.
Abbracciati.
Ne nessuno di quei-neppure io- detti da persone felici in quel momento,
Avvolti in quelle braccia.
Non ricordo più tutte le volte che ti ho detto che non contavi niente per me.
Ne di tutte quelle in cui tu lo hai detto a me.
Non ricordo le volte in cui abbiamo detto che non ci saremmo più visti.
Perché era sbagliato e stupido.
Non ricordo nulla.
Nulla di tutto questo.
Riesco solo a ricordare i tuoi baci sulla pelle.
Il tuo sorriso un po’ malinconico quando mi dicevi che eravamo sbagliati per questo mondo.
Ricordo di quel senso di panico che mi invadeva quando ti vedevo combattere.
E schivare quei colpi mortali.
Ricordo i nostri corpi.
Pieni di quella strana sensazione di calore dopo essere stati assieme.
A cui non riuscivo a dare un nome,
Ne a trovare una motivazione.
Ricordo te.
Ogni piccolo particolare di te.
Quegli occhi così tristi.
Ma così determinati.
Quella voce troppo stanca.
Ricordo di come apparivi diversa dopo ogni mio bacio.
Di come io mi sentivo diverso dopo ogni tua carezza.
Ricordo il tuo attorcigliarti i capelli quando ti chiedevo di non andare il giorno dopo in un dato posto.
La tua consapevolezza di a cosa andavi incontro presentandoti a quegli agguati da me annunciati.
Ricordo la rabbia nel vederti lì, a combattere.
Anche se potevi evitarlo.
È vero.
Sei sempre stata più coraggiosa di me.
Ricordo il tuo prendermi la mano quando ero nervoso.
Quando la paura mi assaliva.
Ricordo quando la mattina mi alzavo dal nostro giaciglio, mentre ancora dormivi.
E mi stupivo per quell’aria serena che avevi.
E poi mi guardavo allo specchio e notavo che era la stessa che avevo io.
Ma ora.
Preoccupato.
Sono preoccupato.
Ho sentito una strana sensazione percorrermi il corpo.
Non ne capisco il motivo.
Mi guardo intorno.
Cercando di capire.
Tante vittime.
Mi muovo tra i corpi,
Ignorando la mia meta.
Mi avvicino a quella figura a terra.
E ti vedo qui distesa davanti a me.
Fredda come non lo sei mai stata.
Vuota come non ti ho mai vista.
E ti guardo perso.
E non mi rendo conto di quanto tutto questo sia assurdo.
Di quanto sia strano il rendersi conto che in fondo non era una storia di sesso.
Ma una storia d’amore.
  
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