Fanfic su artisti musicali > Bullet for My Valentine
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Autore: Keskiyo    09/02/2012    2 recensioni
Tessa viene dall’Inghilterra,ama vestirsi in modo appariscente,il contrario è la sua migliore amica: Viola,che ascolta gruppi rock alternative e metal. Si conoscono da sei anni ed entrambe abitano nella più grande città d’Italia:Roma. Hanno diciassette anni e Viola odia la gente che Tessa frequenta. Gente troppo superficiale per Tessa che,per essere integrata a scuola,è costretta ad adattarsi a quelle persone così frivole. In Tessa cambierà qualcosa non appena deciderà di fare un grande “regalo”alla sua migliore amica,andare al concerto del suo gruppo preferito: i Bullet For My Valentine!
Ciaoo a tutti! È la prima volta che scrivo una storia su i Bullet For My Valentine,spero che vi prenda abbastanza per continuare a seguirmi!! Recensite se volete! Grazie,ciaooo!!! 
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi  sto stancando della puzza di sigaro che emana il signore che mi cammina davanti,così sorpassandolo mi ritrovo le scarpe zuppe. Ho preso una pozzanghera gigante,una di quelle su cui ci puoi fare surf. Arrivata a destinazione busso il citofono,mi risponde la mamma di Viola(la mia migliore amica),mi apre,salgo le scale e chiudo la porta dietro di me. La casa è accogliente come sempre,il salone è tinto di un arancione caldo e l’aroma, che aleggia immancabilmente qui dentro,è di sandalo. Vado a salutare la madre di Viola in cucina. Questa stanza di tutta la casa,ovviamente,è la più calda. Trovo Selvaggia girata di spalle,che prepara una cioccolata calda per Lia (la sorella più piccola di Viola)che è seduta sulla sedia con le ginocchia portate al petto. << Tessaa!! >>. Corre ad abbracciarmi e la prendo imbraccio,le do un bacio enorme sulla guancia,profuma di fresie,mi tocca le ciocche blu che ho fatto da poco. Selvaggia si gira appena sente Lia pronunciare il mio nome. << Tessa! Da quanto tempo! Oddio ma cosa hai fatto ai capelli? >>. Inizio a ridacchiare. << Mamma voglio anche io i capelli così! >>. Selvaggia guarda divertita Lia. << Sì certo tesoro mio, quando sarai più grande ne riparleremo >>. Lia scende dalle mie braccia e Selvaggia mi abbraccia. Mi chiede come sto e mi chiede anche della mamma,si conoscono da quando io e Viola abbiamo stretto amicizia,su per giù da sei anni. Selvaggia è una persona molto cortese e generosa,è una super mamma e ovviamente Lia e Viola l’adorano. << Tessa vuoi anche tu qualcosa? >>. << No grazie Selvaggia,vado da Viola >>. << Okay,attenta è talmente tanto su di giri,che sembra che si è scolata due bottiglie di vino e sai bene che è astemia >>. Rido e vado in corridoio,scorgo la testa di Viola che si affaccia fuori dalla sua camera.  << Oh mio dio Tessa! Non puoi capire chi viene a Roma!! >>. Vado verso di lei ed entro nella stanza. Le sono sempre piaciuti i gruppi metal,rock alternative,insomma roba che io non mi sognerei mai di ascoltare,i poster dei Metallica e dei Placebo spiccano sulle pareti fucsia scuro,qualche poster dei Paramore è arrotolato in uno scatolo e qualche bracciale con le borchie sbuca dal portagioie. Penso a qualcuno di famoso come Avril Lavigne,i Dari,Bruno Mars oppure Jennifer Lopez,invece le sue parole mi lasciano solo una gran confusione. << I Bullet For My Valentine!!!! >>.  Viola  inizia a saltare e a gridare come una pazza e forse sta anche per piangere,non ho mai visto la mia migliore amica dark comportarsi così,mai. << E chi cazzo sono? >>. Tutta la sua euforia scompare,ha la bocca aperta e l’espressione accigliata,ha i palmi delle mani rivolti verso l’alto,passa dallo shock all’incomprensione e dall’incomprensione alla rassegnazione. Chiude la bocca,abbassa le braccia e si gira di lato verso il comodino,penso che se ci fosse un qualche oggetto che potrebbe uccidermi,lei me lo avrebbe già scagliato contro,invece prende il suo vecchio pupazzo:Twiddy. Il quale ha subito tutte le fasi della crescita di Viola,ce l’ha dalla prima elementare. Quando arrivai qui in Italia dall’Inghilterra,avevo undici anni, Wolverhampton era e penso sarà sempre casa mia,non è una città molto estesa,ma come si può immaginare arrivare qui a Roma nella metropoli più grande del mondo,lascia una bambina di undici anni un po’ spaesata,quasi senza punti di riferimento;ero abituata ai grandi parchi e laghi,mentre appena arrivata a Roma,avevo paura di tutto,non capivo la lingua e l’unico tragitto che facevo era quello scuola-casa. Un giorno mia madre,stanca di vedermi sempre a casa,mi portò con lei a lavoro,assistevo  alle lezioni private di canto che faceva ai ragazzi e ragazze,nessuno di loro si vergognava della mia presenza,anche perché la maggior parte di loro erano molto più grandi di me,ma quando la giornata stava per terminare,vidi entrare una ragazzina della mia stessa età,portava un vestito color glicine,aveva i capelli raccolti in uno chignon e aveva due ciocche di capelli neri che le incorniciavano il viso con due morbidi boccoli,quando alzò lo sguardo mi ricordò un cerbiatto dagli occhioni neri,aveva la pelle chiara e gli zigomi pronunciati,ci aveva messo un po’ di fard rosa per non sembrare un cadavere ma era la ragazzina più tenera che avessi mai visto,profumava di lavanda. Mi strinse la mano e nel dirmi <<  Piacere Viola >> mi accorsi della sua voce cristallina. Ricorderò per sempre quel giorno,il giorno in cui l’ho sentita cantare per la prima volta,nonostante io la senta ancora intonare qualche canzone lo fa sempre di meno in pubblico e sempre di più con mia madre,voleva metter su una band ma mi ha sempre detto che non ce l’avrebbe fatta a reggere la scena. Viola si siede sul letto con Twiddy,inizia ad accarezzarlo e poi mi guarda. Non so se parlare oppure no. << Viola? >>. << Ma come fai a non conoscerli? >> . << Sono anni che ascoltiamo musica diversa io e te >>. << Lo so … ma non è giusto,hai rovinato il mio momento di gloria! >>. << Quando andiamo? >>. << Dove? >>. << Quando andiamo al concerto dei Valentini … i cosi là i … Ballet Valentine,insomma quelli là!! >>. Per Viola è come se avessi bestemmiato,ma non ce la faccio è più forte di me,non me lo ricorderò mai quel cazzo di nome. Viola sembra passarci sopra,così prosegue. << Non andremo,non ho i soldi per i biglietti >>. Dentro di me sto festeggiando,ma quante volte l’ho trascinata a forza in discoteca? E lei odia la mia musica,la mia comitiva e come mi vesto,eppure mi è sempre venuta dietro ovunque andassi … 

 La stanza profuma di lei e forse è giunto il momento di farle un regalo,tanto grande quanto lei l’ha fatto a me quel giorno,stringendomi la mano alle lezioni di canto.

  
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