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Autore: CrissColfer_    09/02/2012    3 recensioni
Questa è la storia di un amore.
Banale?Assolutamente no...
Puro,semplicemente puro... Kurt incontra Blaine,nasce qualcosa di più che di una amicizia,qualcosa che va oltre una stretta di mano.
Amore...amore fottutamente perfetto
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«L'amore immaturo dice: "Ti amo perché ho bisogno di te".
L'amore maturo dice: "Ho bisogno di te perché ti amo.»




Kurt voltò ancora lo sguardo verso il finestrino umido e bagnato da piccole goccioline di pioggia. La giornata si prospettava triste e noiosa ed il tempo atmosferico rispecchiava leggermente il suo umore.
Temporale.
Scosse la testa accennando uno sbuffo ed appoggiando la guancia nivea sul sedile che odorava di nuovo.
Al suo fianco Finn Hudson guidava imperterrito verso la scuola lanciando di sottecchi qualche sguardo al fratello con aria preoccupata. L’umore cupo di Kurt si faceva sentire,era così malinconico,lievemente trasandato nello stile e sempre nervoso. Tutto a causa di un litigio,un litigio che tutti avrebbero definito banale,ma per quel ragazzo così speciale e delicato la cosa era molto più complicata.
Si trattava infatti di un litigio tra lui e la persona che amava,che lasciava nella sua vita una scia di gioia anche solo con un sorriso e che dava a Kurt una marcia in più per andare avanti: Blaine Anderson.
Eppure,dopo quella serata  passata a dire cose quasi piene d’odio,a sentire parole mai dette prima e sguardi malinconici con occhi pieni di lacrime,la situazione era diventata a dir poco irreparabile.
I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Finn che penetrò nelle sue riflessioni.
:”Cosa c’è che non va?”
Kurt scosse la testa girando di poco lo sguardo verso il fratello ascoltando le sue parole.
:”Secondo te?”  chiese lui con tono freddo tornando poi a guardare il finestrino con aria distratta.
Finn sbuffò accelerando dopo aver dato una rapida occhiata all’orologio.
:”Scusa se tuo fratello si preoccupa per te...” a quelle parole Kurt si raddrizzò sul sedile innervosendosi,l’atteggiamento di Finn gli dava sui nervi,o più semplicemente quella situazione,quel litigio con Blaine lo portava quasi al nervosismo completo.
:”La predica dei miei amici basta ed avanza Finn...” disse Kurt aprendo la portiera della macchina e scendendo nel parcheggio del McKinley.
Sarebbe stata una giornata come quelle che aveva trascorso di solito,una giornata triste da quando aveva avuto quello stupido litigio.
Il suo passo fu affiancato da quello di Mercedes Jones che,con la sua veloce camminata,lo aveva raggiunto in fretta allacciandosi al suo braccio.
:”Kurt,ho un idea per un duetto magari....”
:”Merc,non sono in vena scusa...” La ragazza si staccò dal suo braccio fermandosi,in quei giorni quella era la tipica risposta di Kurt. Ogni giorno il suo sorriso non si ripresentava più; I vestiti di Rachel erano diventati accettabili,le offese di Santana erano diventate a dir poco amabili e la sua voglia di essere il migliore calava pian piano.
Aprì la porta d’ingresso e si affrettò a raggiungere l’armadietto aprendolo velocemente,gettò alcuni libri dentro e sospirò malinconico. Il suo sguardo cadde distrattamente su una cornice,fissa sul suo armadietto,raffigurava un ragazzo che con un sorrisetto sghembo occupava uno sfondo blu. E poi quella frase,quella maledetta frase che significava troppo e allo stesso  tempo niente. Una piccola e solitaria lacrima scivolò lungo quella calda guancia nivea e morbida che rimaneva leggermente arrossata.
In un istante,le lacrime scesero imperterrite sul suo viso rigandolo in un colpo,non gli interessava che i giocatori di football stessero ridendo di lui o anche solo che la gente lo reclutasse una femmina.
Importava ciò che sentiva.
:”Oh Kurt tesoro,tutto bene?” chiese una voce gentile alle sue spalle.
Il  ragazzo si asciugò in fretta il viso voltandosi. Di fronte a lui,una piccola ragazza,che indossava un paio di calze bianche ed un maglione nero, lo fissava con uno sguardo indagatore e malinconico.
Kurt non disse una parola,si limitò a sorridere e a lasciare irrisolta la domanda.
Si incamminò per il corridoio singhiozzando per qualche attimo mentre Rachel rimaneva a fissare la sua figura scomparire per il corridoio.
Niente Blaine,niente coraggio di andare avanti.
 
 
 
Dall’altro lato della città a pochi km dal McKinley, Blaine Anderson era al centro della sala... Ma la sua mente era altrove,forse proprio a quei pochi km che lo dividevano da Kurt.
:”Blaine,mi spieghi dove hai la testa?”  A parlare era stato Thad Harwood,membro del consiglio degli Warblers,il ragazzo inarcò un sopracciglio e fissò Blaine con uno sguardo esasperato.
Blaine alzò lo sguardo e fissò Thad con aria confusa,non aveva sentito nemmeno una parola così finse di prestargli attenzione come faceva in quel periodo.
“Vi chiedo scusa...Ero distratto.” Sussurrò con voce stanca il ragazzo.
Thad scosse la testa fissandolo e portandosi una mano sulla tempia.
:”Possiamo ricominciare?” chiese scrutandolo.
Blaine alzò di nuovo lo sguardo e si strofinò il viso con le mani ormai sudate,fissò Thad e si aggiustò la cravatta sbuffando.
:”Torno subito...” Aprì la porta centrale chiudendola dietro di se ed incamminandosi per il corridoio.
In quell’ora non era molto affollato,alcuni studenti chiacchieravano indisturbati,sorridevano e scherzavano tra di loro rivolgendo a Blaine qualche sguardo spensierato.
Lui li ricambiava,distrattamente ma li ricambiava come se nulla fosse,come se in quel momento lui non fosse presente. La sua figura camminava per la scuola ma la sua testa...non c’era.
Svoltò a destra ritrovandosi di fronte al bagno del primo piano,appoggiò al schiena al muro e buttò la testa indietro fissando il soffitto.
I suoi pensieri in quel momento erano offuscati,come se ci fosse un vetro opaco che lasciava trasparire appena qualche immagine,appena qualche sagoma ma senza far capire cosa ci fosse dietro.
Poi un sussurrò immaginario,una voce improvvisa raschiò la superficie di quel vetro leggermente,lasciando trasparire qualche immagine. E poi,un ricordo improvviso...Il vetro crollò,rimase fissa di fronte e nei suoi occhi l’immagine di Kurt Hummel.
Gli occhi di Blaine si arrossarono pian piano,diventando sempre più lucidi.
Strinse la mano a pugno e si girò di scatto colpendo il muro,il dolore nella sua mano crebbe a dismisura lasciando che le nocche si arrossassero di poco.
Quel lieve fastidio era sopportabile,o forse lui non lo sentiva affatto;Ciò che era successo la scorsa notte era peggio di qualsiasi agonia.
Le sue parole,quelle di Kurt erano soppresse da singhiozzi...dal più e dal meno.
Scosse la testa asciugandosi le lacrime con l’indice destro,si aggiustò la cravatta e percorse di nuovo a passo svelto il corridoio ritrovandosi ancora di fronte all’aula degli Usignoli.
Spalancò la porta e sospirò con un sorriso sulla faccia.
:”Ok..Teenage Dream daccapo.” Disse sistemandosi al centro della sala.
Socchiuse gli occhi e di nuovo quell’immagine che aveva fatto crollare tutto,gli passò per la mente.
Il suo coraggio era svanito sul serio,non c’era più; ogni cosa era andata perduta,ogni speranza,ogni singolo gesto era perso ormai solo al pensiero di non poter più sentire quel leggero profumo di vaniglia sul collo di Kurt.
Kurt che sorrideva,Kurt che piangeva,Kurt che rideva...Kurt. Kurt era ovunque,in ogni gesto,parola,respiro o battito.
Ovunque.
Si stavano perdendo,la loro vita era diventata così semplice e stupida senza l’uno e l’altro.
Se nessuno avesse fatto il primo passo si sarebbero persi...per sempre.
 



Ciao a tutti:33 E' la mia prima fanfiction ed amo la Klaine,mi sentivo quindi in dovere (?) di scrivere qualcosa su questo amore perfetto...fottutamente perfetto.
Dedico questa ff ad una ragazza speciale,che mi ha insegnato ad amare sul serio. Margherita,grazie.
<3 
  
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