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Autore: tyurru_chan    10/02/2012    1 recensioni
[Drakengard 2]
“Oh andiamo Nowe… non restare li impalato sei un uomo fa qualcosa!” aveva replicato la figura misteriosa.
Era stanco di vedere quei due sempre insieme senza però mai combinare nulla.
Perché era chiaro come il sole che il ragazzo drago e la principessina provavano qualcosa l’uno per l’altro. Eppure per qualche assurdo motivo non lo ammettevano.
Lui era troppo ingenuo, lei troppo testarda probabilmente.
E uno come lui non poteva starsene a guardare senza fare nulla.
E quale modo migliore per avvicinare un uomo e una donna se non fargli passare la notte da soli insieme nello stesso letto?
(Nowe/Manah)
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Era scesa la sera.

Le prime stelle avevano iniziato a fare la loro comparsa nel cielo plumbeo, segno che stava per arrivare la notte.

Una notte come tante…

O Almeno questo era quello che pensavano due giovani di nostra conoscenza, il quale si trovavano alle prese con un equivoco... alquanto imbarazzante.

“Mi dispiace, davvero…” aveva tentato di giustificarsi l’anziana padrona della locanda “ma ci è rimasta solo questa stanza libera, le altre sono tutte occupate”

Manah emise un leggero sospiro di disappunto, appena percettibile, nell’udire quelle parole.

Avevano passato tutto il giorno a combattere contro briganti, mostri e ovviamente anche contro gli stessi cavalieri del sigillo, che li braccavano senza sosta. Non erano ancora riusciti a individuare l’ubicazione esatta del prossimo distretto del sigillo, quindi erano al momento senza una pista da seguire.

Per questo avevano deciso di fermarsi in quel piccolo villaggio di confine per un po’ di meritato riposo.

Peccato solo per un piccolo, non proprio trascurabile intoppo.

Ma andiamo per ordine.

La suddetta stanza era semplice, con le pareti e il pavimento in legno, un tavolino quadrato al centro e una piccola cassapanca per stipare le loro cose accanto alla porta del bagno, una finestra da cui filtrava quel poco di luce notturna e un piccolo comò, proprio accanto al morbido e spazioso letto.

Ecco, su quest’ultimo punto, il problema in questione era proprio il letto.

Nulla da ridire, peccato solo per il trascurabile dettaglio che loro erano in due, anche se il suddetto giaciglio era tranquillamente abbastanza ampio per starci comodamente entrambi.

“Mi spiace per l’incomprensione, davvero, credevo foste una coppia sposata…”

“Non siamo sposati!” avevano immediatamente replicato Nowe e Manah all’unisono, lui con tono imbarazzato, arrossendo lievemente e lei con il suo solito tono composto e impassibile.

“Che strano… eppure stamattina quel signore con i capelli bianchi che ha richiesto la stanza per voi, mi ha detto che avrei dovuto ospitare una giovane coppia…”

“Urick…” si ritrovarono a pensare i due in quel momento.

E di chi altri poteva trattarsi?

Solo lui poteva essere tanto infantile e stupido da divertirsi a giocargli uno scherzo simile nel bel mezzo di un conflitto apocalittico.

Nowe, inutile dirlo, era troppo imbarazzato da quella situazione per replicare qualcosa.

Manah, invece, era quasi tentata di uscire a cercare quello stupido di un uomo mascherato e di dargliene di santa ragione.

Anche perché, casualmente, Urick non si era visto tutto il giorno.

Si era solo limitato a cercare loro un alloggio per la notte, dopodiché, si era dileguato per delle faccende lasciandoli soli.

Che misteriosa coincidenza.

Chissà cosa gli passava per la testa.

“Chiedo perdono ma…  ora devo lasciarvi, vi chiedo ancora umilmente scusa per questo piccolo inconveniente…” affermò dispiaciuta la minuta signora, chiudendosi la porta dietro di sé.

I due restarono in silenzio per un po’ guardandosi attorno.

Manah sospirò nuovamente rassegnata, poggiando una mano sulle tempie nel tentativo di calmarsi e tornare lucida.

Avrebbe ammazzato Urick a tempo debito per questo suo simpatico scherzo.

Ora aveva altro a cui pensare.

“Manah… se vuoi posso dormire sul pavimento non c’è problema…” aveva proposto Nowe con voce flebile.

“Non dire sciocchezze! Hai combattuto tutto il giorno, non penserai che ti lasci dormire per terra! Sei quello che più di tutti merita di riposare.” Lo aveva ripreso lei seccata.

Che razza di situazione.

Tanti problemi per uno stupido letto.

Potevano benissimo dividerlo insieme infondo si trattava solo di dormire.

“Nowe, per me non c’è nessun problema e il letto è abbastanza grande per starci entrambi… sempre che l’idea di dividere il letto con me non ti dia fastidio.”

“Eh? No, no, anzi… cioè… va bene… se va bene anche a te…” aveva iniziato a farfugliare sconnessamente il ragazzo drago, portandosi una mano dietro la testa in modo impacciato, abbassando lo sguardo per l’imbarazzo.

Non che il giovane avesse secondi fini però… non era abituato a dividere il letto con qualcuno,aveva sempre dormito da solo sin da piccolo. Bè, da bambino dormiva sul dorso di Legna, ma la cosa era un po’ diversa…

 

 

C’è da precisare però, che i due non erano proprio soli in quel momento…

In quello stesso istante qualcuno li stava osservando dal tetto dell’abitazione di fronte la locanda, impugnando un binocolo, sbirciando quello che succedeva attraverso la finestra della loro stanza.

“Oh andiamo Nowe… non restare li impalato sei un uomo fa qualcosa!” aveva replicato la figura misteriosa.

Non che ci volesse molto a capire di chi si trattasse… se non dell’artefice stesso di tutto quel trambusto.

Certo, Urick era consapevole che Manah gliel’avrebbe fatta pagare a caro prezzo quel tiro mancino, ma ne era valsa la pena.

Era stanco di vedere quei due sempre insieme senza però mai combinare nulla.

 Perché era chiaro come il sole che il ragazzo drago e la principessina provavano qualcosa l’uno per l’altro. Eppure per qualche assurdo motivo non lo ammettevano.

Lui era troppo ingenuo, lei troppo testarda probabilmente.

E uno come lui non poteva starsene a guardare senza fare nulla. E quale modo migliore per avvicinare un uomo e una donna se non fargli passare la notte da soli insieme nello stesso letto?

Anche se stava iniziando a ricredersi anche su quel punto, visto che era passata mezz’ora e ancora non stava succedendo praticamente niente.

Lei era andata in bagno, probabilmente a cambiarsi e a sistemarsi un po’. Lui era rimasto in stanza a mettere un po’ di ordine tra le loro cose… utensili, armi, manufatti magici, mappe, erbe mediche e altro.

Urick sbuffò visibilmente seccato.

Possibile che Oror non avesse insegnato niente a quel ragazzo su come comportarsi a letto con una donna?

Iniziava veramente a dubitare che la sua idea di farli dormire insieme desse qualche frutto.

Quei due erano troppo presi dalle loro battaglie e dai sigilli per pensare ad altro.

Che pazienza che ci voleva con due così ligi al dovere.

 

 

Tornando ai due diretti interessati, la giovane maga bionda ne aveva approfittato per farsi un bel bagno caldo e mettersi un vestito più comodo per la notte. Ovvero, una semplice maglia bianca larga a mezze maniche che aderiva perfettamente alle sue forme, con dei laccetti sul davanti molto simile a quella che indossava di solito, con la differenza che di lunghezza questa le arrivava fino al ginocchio. Era da tanto che non si riposavano un po’, tutte quelle battaglie e le notti passate all’aperto li avevano sfiancati. Iniziò a pettinarsi con calma i sottili e lisci capelli biondi, morbidi al tatto. Non era mai stata vanitosa o altro, era pur sempre una guerriera, ma non aveva certo intenzione di non curare la sua persona quando ne aveva l’opportunità.

“Nowe…?” lo chiamò mentre usciva lentamente dal bagno in punta di piedi.

“Si…?” rispose lui di rimando mentre era indaffarato a mettere a posto un po’ di cose nella cassapanca.

“Il bagno è libero se vuoi. Finisco io di mettere in ordine non preoccuparti”

“Oh… va bene.” Rispose voltandosi verso di lei.

Da quando erano li da soli era la prima volta che i loro sguardi si incrociavano.

Era stato questione di un attimo. Anche se solo per poco.

Nowe distolse lo sguardo ancora un po’ in imbarazzo e si diresse verso il bagno passandole accanto e chiudendosi la porta dietro di sé.

Manah restò lì immobile sul posto con aria pensierosa per un po’ per poi voltarsi lentamente verso quella porta chiusa dove si trovava lui.

 

 

Urick, che nel frattempo continuava a tenerli d’occhio dalla sua fedele postazione, si lasciò sfuggire un ghigno compiaciuto. Ovviamente, da attento osservatore quale era, non gli era sfuggita l’insolita reazione di entrambi quando si erano dati il cambio per il bagno. Forse, dopotutto, non erano proprio due casi disperati come pensava.

 

 

“Ma cosa mi prende?” pensava Nowe tra se e sé, mentre rimuginava sulla situazione cullato dal piacevole tepore dell’acqua calda. Era appoggiato ai bordi della vasca a braccia incrociate fissando la porta dove dall’altra parte si trovava lei.

Quando le era passato accanto per dirigersi verso la porta del bagno, quasi sfiorandola con il braccio, aveva percepito quel buon profumo che lei emanava. Sapeva di camomilla… una fragranza così dolce e inebriante… e proprio in quel momento per la prima volta gli si era insinuato nella mente un pensiero non proprio… casto.

Il cuore gli batteva forte al solo ripensarci.

Nascose il viso ancora rosso, sia per la vergogna che per il vapore, tra le braccia cercando di scacciare quei pensieri che lo stavano torturando.

Se solo l’avesse saputo che si sarebbe trovato in una situazione simile avrebbe chiesto qualche consiglio in più a Urick sull’argomento. Non sapeva come comportarsi con lei in una situazione del genere e questo lo faceva sentire a disagio. Manah invece sembrava così tranquilla e disinteressata sulla questione...

“Nowe?” la voce di lei che bussava alla porta interruppe il filo dei suoi pensieri.

“Va tutto bene? È parecchio che sei li dentro…”

“Eh? Si tranquilla ho quasi finito.” Disse lui uscendo velocemente dalla vasca.

Si era talmente perso nei suoi ragionamenti che non si era accorto dello scorrere del tempo.

“Nowe posso entrare devo darti una cos…”

“NO!” replicò immediatamente lui spiazzato che, ovviamente, essendo appena uscito dalla vasca si poteva dedurre che non avesse nulla che lo coprisse.

“Oh… va bene… fai con calma ti aspetto allora.” aveva risposto con tono più basso lei, probabilmente non aspettandosi quel tono così alto da parte sua.

Nowe, a quelle parole, tirò un sospirò di sollievo e dopo essersi asciugato prese a vestirsi, indossando solo i pantaloni e la maglietta smanicata nera, che di norma portava sotto la camicia. La cintura, la camicia e il resto degli accessori che di solito portava sempre decise di non indossarli, sarebbero stati scomodi per dormire, quindi li ripose in un cesto e li lasciò lì pronti per il giorno dopo.

Anche se aveva l’impressione che gli mancasse qualcosa…

Ci rifletté per un momento guardandosi attorno.

La collana che portava al collo… ecco cos’era. Si diede mentalmente dello stupido come aveva potuto dimenticare un oggetto a lui così caro?

La cercò tra i suoi vestiti, nella vasca, ovunque ma non c’era… com’era possibile eppure non se ne separava mai.

Possibile che…?

Uscì dal bagno e vide Manah affacciata alla finestra che lo scrutava con aria seccata.

“Cercavi questo per caso?” disse lei mostrandogli un filo alquanto consunto con su legato un piccolo ciondolo “ti è caduto prima che entrassi in bagno”

Nowe alla vista del suo ciondolo tirò nuovamente un sospiro di sollievo.

“Grazie…” disse timidamente avvicinandosi anche lui alla finestra accanto a lei “quell’oggetto è molto importante per me”

La giovane maga non disse nulla, si limitò a sorridergli dolcemente e a porgergli quel piccolo cimelio nella sua mano.

A quel contatto il ragazzo drago arrossì leggermente.

La dita di lei erano così morbide ed affusolate. Senza rendersene conto aveva stretto anche la mano della ragazza oltre alla collana.

La bionda infatti lo fissava con aria perplessa per quel gesto confidenziale alquanto insolito.

“Manah… quando tutto questo sarà finito, le battaglie, i distretti, Caim…” quell’ultima parola l’aveva pronunciata con tono più basso sperando di non risvegliare in lei brutti ricordi “tu… tu cosa farai?”

La ragazza lo fissò con aria malinconica.

Non aveva una risposta.

Perché semplicemente non ci aveva mai pensato. Non aveva mai pensato alla possibilità di un futuro a cui guardare per sé.

Per quanto si impegnasse nella difesa dei deboli e degli innocenti i suoi occhi erano sempre e solo rivolti al passato… mai al futuro.

Nowe però continuava a scrutarla in attesa di una risposta, accarezzandole delicatamente le dita.

Risposta che non arrivò, perché lei si limitò a distogliere lo sguardo e ad allontanarsi da lui, costringendolo a lasciare la presa sulla sua mano.

“Manah…”

“E tardi tanto vale andare a letto.” Lo zittì lei, sedendosi al bordo del letto, sperando che il discorso finisse lì.

“Perché non vuoi parlarmene?”

“Perché non c’è nulla da dire!” sbottò Manah seccata dall’insistenza del giovane “Inoltre si può sapere a te cosa importa?”

A quelle parole il cuore del ragazzo perse un battito.

Al silenzio di lui, la maga gli voltò le spalle e si mise a letto, sdraiandosi di fianco nel lato opposto al suo.

"Perché l’amava…" ecco cosa avrebbe voluto dirle. Era tanto semplice… eppure così complicato da dire a parole.

Chiuse gli occhi amareggiato e si infilò sotto le coperte sdraiandosi sul fianco, sul lato opposto rispetto a lei.

Era quasi come se su quel letto ci fosse un muro invisibile che divideva i due, e non solo perché entrambi si erano piazzati ai lati opposti del letto lasciando il centro del materasso vuoto… era anche l’atmosfera che c’era tra loro a essere diventata improvvisamente fredda.

“Scusami…” aveva detto lui in un sussurro sperando che lei l’avesse udito.

“Buonanotte Nowe.” Detto questo spense la candela ancora accesa sul comò.

  
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