Crossover
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Autore: ToraStrife    10/02/2012    3 recensioni
"Why do the Vampires in Twilight Sparkle?". Lo sapremo nel momento in cui Bella scoprirà per la prima volta il segreto di Edward. E intanto un misterioso equino, stufo di sentirsi sempre nominato in causa dalla domanda di cui sopra, ha deciso di intromettersi per verificare con...zoccolo.
Genere: Azione, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Fumetti, Libri
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Why the Vampires in Twilight Sparkle? Forks, le famose foreste di Forks, quelle dove è più facile incontrare una creatura sovrannaturale che non uno scoiattolo.
Una cosa abbastanza buffa, considerando che  ci vivono Licantropi e Vampiri, ma se cerchi dei Sasquatch o Bigfoot, non ne trovi neppure....l'orma.
Insomma, è pieno di immigrati (mostri) dall'Europa, ma di autoctoni manco l'ombra.
Sempre che, naturalmente, non ci escludi le famiglie di cannibali maniaci con maschere di pelle umana e armati di motoseghe. Che siano gli esseri umani i veri mostri americani?

Va beh, lasciamo stare, cercate piuttosto di immaginarvi la classica foresta misteriosa e pericolosa dove nessun essere umano osa avventurarsi, fin dai tempi di Cappuccetto Rosso.

Per sottolineare la crepuscolare bellezza di un così siffatto paesaggio gotico, nell'etere risuonava come colonna sonora un significativo brano di musica alternativa. Che fossero i Muse, i Paramore, o qualche altre sfigata band che qualche incauto aveva deciso di bollare come "Band dei Vampiri" non si sapeva.

Un momento, Band dei Vampiri?

E allora perché non metterci i Cradle of Filth o i Theatres des Vampires?

*Cambio della colonna sonora*.

Improvvisamente dagli alberi iniziarono a colare rivoli di sangue, uno strano eco di ruggiti demoniaci riempì l'aria e un branco di esseri succhiasangue si fece strada tra gli alberi, cantando (a grugniti o grida stridule) della loro centenaria vita, tutta omicidi, massacri e sgozzamenti ai danni degli umani. Da qualche parte, in mezzo alle urla, potevate anche riconoscere dei sacrifici umani, con qualche canto latino di contorno.

- No, no, no! Così non va! Noi Cullen non facciamo del male agli esseri umani! -

Scusate, c é quel vampiro dai capelli ossigenati che si sta lamentando. Forse non gli piace troppo avere a che fare con fans con giubbotti in pelle e borchie.

*Cambio colonna sonora*

Rieccoci qui con qualche musichetta di rock alternativo dai toni malinconici che va molto d'atmosfera da queste parti.

Forks, dicevamo, una di quelle cittadine tranquille e noiose, talmente noiose che, in segreto, c è sempre qualcuno, il quale, per ammazzare la noia, finisce per ammazzare degli esseri umani.
Sapete, Cabot Cove, Cristal Lake, e tutte quei posti lì: paesini dove ogni anno scompaiono campeggiatori a decine e ti continuano a dire che "sono solo leggende", anche dopo decine di puntate o pellicole.
E poi si lamentano di Sunnydale.

Va beh, abbiamo divagato abbastanza. Fatto sta che in mezzo a questa foresta fitta che lasciava intravedere solo ogni tanto qualche raggio di sole (e questo è il meno, pensate la vicinanza col lago e i banchi di nebbia che si formavano durante la notte) potevamo vedere due figure a noi familiari.
Bella Swan, topo da biblioteca dalle tendenze solitarie e depresse, che faceva fatica a socializzare ma era riuscita subito a fare amicizia con il primo vampiro che aveva incontrato (botta di culo, la chiamano nei film horror).
Edward Cullen, l'erede fashion di Lestat De Lioncourt, giovane (o vecchio?) idealista che preferiva cenare con un topo piuttosto che con un essere umano, per puro credo etico.
Che poi, detto tra noi, un topo farebbe vomitare un normale essere umano, figurarsi un vampiro; ma forse i vampiri hanno il vantaggio di non poter dare di stomaco.

La scena si svolgeva dopo che Bella aveva passato una notte insonne a cercare informazioni su quello strano ragazzo "reo" di averla salvata da un furgone (e in quel frangente non stava neppure attraversando la strada: sospettiamo che Bella sia letteralmente una calamita di sfiga  e guai, e considerando cosa succederà a Cullen in futuro, la cosa sembra avere un certo fondamento).

Passo dopo passo, i due si erano addentrati di parecchio nella foresta, proprio come il Lupo e Cappuccetto Rosso.
Fosse stato un normale romanzo (o film) horror, il Lupo sarebbe immediatamente saltato sulla vittima e poi sarebbe pure passato dalla Nonna per il dessert (in questo caso non Grand Soleil, ma Grand Guignol).
Ma questo non è horror, ma narrativa fantastica per ragazzi(ne) e quindi in questo caso Lupo e Cappuccetto presto sarebbero finiti a fare i Due Porcellini nella casa della Nonna.
A patto, naturalmente, che Cullen vincesse prima il suo problema bulimico con il sangue. Mettetevi nei suoi panni, dopotutto: se la vostra ragazza si tagliasse e dalla giugulare uscisse Nutella, chiudereste la ferita o preparereste una confezioni di panini tagliati?

Uffa, ma torniamo sul sentiero nel bosco.
Bella aveva il cuore agitato, in effetti si sentiva un pò come Cappuccetto Rosso. I due si erano fermati da un pezzo all'ombra di un vecchio tronco coperto di muschio. Il silenzio che si era creato tra i due era divenuto insopportabile. Fu così che Swan decise di rompere gli indugi per prima.

- So cosa sei. -

Il platinato la squadrò senza scomporsi troppo. E la sfidò a sua volta.

- Dillo. A voce alta. -

- Un.... vampiro. -

- Hai paura? -

- Diciamo che non riesco a crederci. Stiamo camminando che è praticamente giorno e tu non sei un tizzone ardente! -

- E' la prima volta che vedi un vampiro, vero? -

- Stando a quanto ho letto, ho pure forti dubbi di trovarmene uno davanti. -

- Non credere a tutte le leggende che raccontano su di noi -

- Non dovrei credere neppure a quanto scrive la Meyer, di conseguenza. -

- Uhm, non è questo punto. C è un'altra domanda fondamentale: di cosa ci nutriamo? -

Bella fece un passo indietro di riflesso, ma il suo cuore la convinse nella sua risposta.

- Tu non mi farai del male. -

- Lusingato. - rispond Ed, mentre la prese per un braccio.

- Dove andiamo? -

- A cena, che domande. Ho fame -

- Aiuto! Lasciami! Mi vuoi dissanguare! -

- Vedo che hai fame anche tu. Ti sei già rimangiata quello che hai detto poco fa. -

Poi, sospirando, Cullen volle tranquillizzarla.

- Ti trascino in cima alla montagna, oltre la coltre di nebbia.-

E così dicendo la coppia si avviò verso destinazione. Una radura tra gli alberi era rischiarata dal sole come un perfetto occhio di bue sul palcoscenico di un teatro buio.

Cullen cominciò a togliersi i vestiti. - Devi vedere il mio aspetto alla luce del sole -

- E c é bisogno di spogliarsi? -

- No, quello è puro fanservice -

Mentre Cullen muoveva i primi passi verso la luce, Bella notò con gran sorpresa che la luce non solo non era deleteria per il  non morto, ma addirittura provocava uno strano effetto collaterale.

- Ecco perché non ci mostriamo alla luce del sole. Si vedrebbe quanto siamo diversi... io sono questo -

*Cambio colonna sonora*

"Se tu lo vuoi, tu lo sarai, una di noi....."

Ehy, chi ha messo la sigla delle Winx?

Bella con occhi spalancati e mascella a ridosso di cadere sul pavimento, stava osservando un Cullen imbarazzato in preda a effetto glitter 3d che faceva sbrilluccicare completamente il suo corpo adamitico. Per non parlare delle strane ali da farfalla che gli spuntavano dalla schiena.

Bella non si era ancora ripresa, mentre Cullen si apprestava a tornare all'ombra e riverstirsi in fretta.

*La colonna sonora torna alternative rock*

- Capisci? .... Capisci adesso  perché noi vampiri dobbiamo mantenere il segreto? -

- Lo credo bene - mormorò Bella ancora traumatizzata.

- La gente ha sempre odiato noi vampiri. Ci tratta come mostri, ci da la caccia, ha paura di noi e non può accettare la nostra esistenza... -

Bella si intenerì e provò compassione per un così bel ragazzo condannato a secoli di così bizzarra immortalità. Intanto, Edward continuava il suo lamento greco.

- .... ci chiama gay e si prende gioco di noi. -

- Sul fatto dei gay non ti preoccupare, non dicono così di tutti i vampiri, ma solo di te. -

- Ah si? Che botta di culo! Ma io non sono.... - convenì Edward.

- Vedessi che trenini che fai con Jacob e i suoi fratelli.... cioé... questo nelle ficcyne delle fans. -

- Figata. - fu il commento sarcastico di Cullen.

- Però ammetterai che vampiri che sbrilluccinano al sole non se ne sono mai visti in giro -

- Perché? La gente non sa che esistono diversi tipi di vampiri? Ci sono quelli come Dracula che si trasformano in nebbia e in lupi ma sono vulnerabili a croci e aglio. Ci sono quelli stile "Dal Tramonto all'Alba" che li ammazzi con uno sputo di acqua santa ma sono più contagiosi della peste. E poi, ci siamo anche noi Cullen, con poteri mentali, divinatori e indistruttibili alla luce. Ma non facciamo male a una mosca. -

- Dai, Edward, non te la prendere! Sono sicura che la gente parla così perché sono mortali e sono invidiosi della vostra bellezza e immortalità. -

- Si... grazie, Bella. -

- Nonché di quelle favolose ali da fata. -

- Sono ali da pipistrello. Beh, almeno dovrebbero assomigliarci.-

- Dai, Edward, non te la prendere.  Io ti amo così come sei. -

- Si... grazie di nuovo, Bella. Le tue parole sono davvero preziose per me. -

L'atmosfera si era fatta intima, Bella aveva già preparato le labbra per unirsi in un tenero bacio con il bel dannato. Purtroppo, con gran frustrazione della ragazza, Edward parve non accorgersene, che intanto, aperto completamente il rubinetto delle lamentele, non riusciva più a fermarsi.

- E poi... e poi si  burlano di noi! Usano le parole "Brillare" e "Twilight" giocando sull'omonimia di qualche personaggio per bambini, non so di preciso, e fanno domande idiote tipo "Why do the Vampires in Twilight Sparkle?" e giù di risate. -

- Beh, in merito a questo, sono la prima che ha qualcosa da ridire, amico mio -.

Non era stata Bella a rispondere.

E infatti entrambi i ragazzi si voltarono in direzione della voce, per osservare esterrefatti uno strano quadrupede dal manto color lavanda, una criniera colorata di una piccola cacofonia cromatica che spaziava dal rosa fino al blu cupo (sempre che il blu cupo sia un colore realmente esistente, beninteso). 
Se il pugno nell'occhio dato dai colori non bastava, ad adornare un già bizzarro insieme equino vi era un pittoresco cornino che sputava dal centro della criniera, presumibilmente dalla "fronte" dell'animale.
La ciliegina sulla torta andava però dall'espressione quasi umana, anzi quegli occhi che ricambiavano con severità lo stupore della coppia bipede.

- Beh? Che sono quelle facce? -

Il colpo di grazia avvenne con quello strano verso comprensibilissimo, come un linguaggio umano. Anzi, senza girarci attorno: aveva appena parlato.

Edward reagì con fare sospettoso alla situazione.

- Che magia è mai questa? -

Il quadrupede sollevò un sopracciglio, non capendo.

- Magia? Quale magia? Non ci vuole mica una magia per parlare. -

Bella era ai limiti dello Shock. Va bene guardare un cavallo, ma già potrebbero prenderti per pazzo a parlarci. Ma quando è un cavallo a guardarti? E a parlarti? E' inquietante, come minimo.
Sapete, no, come i film di Francis il mulo parlante, o Mister Ed, tanto per restare tra i cavalli.
La ragazza cercò di squotersi da quella situazione: in fondo oggi aveva già incontrato un vampiro, quindi perché non anche un cavallino parlante?

- Ed-ed-ed-Edward, quel cavallo parla! -

- Beh dai, Bella, anche Jacob è un lupo, e parla -

- Ma non quando è lupo! -

Il cavallino, anzi, la cavallina, perché di femmina si trattava, espresse i suoi dubbi.

- Uh, non ho idea di cosa stiate parlando. E non capisco tutto questo stupore. Manco fossi un vampiro o non so cosa...-

- Sono io il vampiro. - ebbe da ribattere Edward. - Ehy, un momento, ma ora ti riconosco! Sei quella il cui nome usano per gli scherzi nei miei confronti! Sei, sei.... -

- Visto che lo sai, non c é bisogno di dirlo. Sono un pò stufa di questi giochi di parole, e non intendo alimentarli neppure in questa fiction. -

Bella era l'unica che non ci capiva un granché.

- Ma insomma, Edward, chi è questa? La conosci? -

Edward, sospirò. - Mio malgrado, sì. E' quel personaggio per bambini che gioca sull'omonimia e.... -

- Ho afferrato il concetto. Ma chi è? - interruppe Bella.

- Beh, sai, quel tipo di protagonista che usano per farli immedisimare con teenager con problemi di socializzazione. Sai, no, in fissa con i libri, sociopatica, solitaria, malinconica, che fa anche qualche magia. -

Edward ripensò alle sue parole.

- Ehy, ora che ci penso, Bella, sei praticamente tu in versione equina. -

Bella si sentì un pò punta dal paragone.

- Io non faccio magie. -

- Ringraziando il cielo. Poi magari ti acchiappava la Disney e ti metteva a fare qualche telefilm tipo "Bella vita da Strega". Tanto i comprimari soprannaturali non mancavano. -

- Yeeech. Non voglio neppure pensarci, Edward. - inorridì la ragazza.

Alla parola "libri" il cavallo si era già illuminato di immenso (cit.).

- Libri? Adoro i libri. Ho letto anche la vostra storia -

Il dinamico duo si eccitò alla rivelazione, con un corale  - Davvero? -

- Sì, ma ho letto anche tutti quelli di Anne Rice e Bram Stoker. Non reggete il confronto, senza offesa, naturalmente. -

- Comprendo - si arrese Bella.

Edward si indispettì, e non esitò a farlo notare.

- Beh, sempre meglio che provenire da una serie con un soggetto, i cavallini pucciosi, adatto esclusivamente alle ragazzine -

- Che però riscuote successo tra gli adulti. Tra le mie ricerche, ieri su Internet .... - intervenne Bella, giusto per segargli le gambe.

La puledra colse la palla al balzo.

- Paradossale, vero? Voi invece avete un soggetto adatto agli adulti, i vampiri, e riscuotete successo tra le ragazzine. -

- Uh, ha la lingua tagliente, eh? - convenne Bella, in parziale simpatia verso la cavallina,  per la quale dovette ammettere di avere un pò di cose in comune.

Edward si limitò a sibilare come un serpente impettito offeso nell'orgoglio.

La giumentina però preferì attenuare i toni giocando la carta della diplomazia.

- Non era mia intenzione offendervi, scusatemi. Ma se hanno dei pregiudizi verso di voi, anche per noi non è piacevole passare per.... capite no? Chissa poi perché. -

- Semplice - rispose Bella. - E' perché siete troppo pucciose, e le cose troppo pucciose sono considerate per ragazzine. -

- Se fosse così, Bella - le si rivolse Ed - anche tu dovresti smetterla una volta per tutte di giocare a Puzzle Bobble. -

- No, piuttosto, penso che il vero guaio - aggiunse la piccola giumenta - sia il fatto che la gente ci consideri una sorta di Hello Kitty a 4 zampe. -


*cambio di scena*.

Una simpatica gattina si era appena avvicinata a uno strano individuo particolarmente occupato a sfamarsi.
Sfoggiando un gran sorriso.. beh, no, visto che è senza bocca, diciamo che sorridendo con gli occhi, si apprestò a farci amicizia.

- Salve signore! Che cosa sta facendo con quella persona svenuta? Oddio! Ma quella persona sta perdendo sangue dalla giugulare! E' ammirevole da parte sua tentare di fermare l'emorragia bevendo il liquido che ne esce, ma credo che sia meglio chiamare un'ambulanza! Signore, mi ascolta?.... signore? -

*ritorniamo da Edward e Bella alle prese con l'intelligente animale. Intanto il sole era già tramontato, e il trio aveva già stretto amicizia, mentre stavano parlando tranquillamente di.... magia.*

Il vampiro era già perplesso.

- Non capisco: che senso ha spiegare la magia su basi scientifiche? -

Il cavallo rise di fronte all'evidente ingenuità della domanda.

- Ma dai, parlate come se la magia fosse una cosa strana e inspiegabile -

- Nel nostro mondo, sì. Noi andiamo avanti con la tecnologia - spiegò Bella.

Il cavallino si incuriosì. - Tecn...cosa? di cosa parlate? -

- Beh, ad esempio le automobili, la luce elettrica,  internet.... -

- Come, quegli scatoloni di metallo, le luci, non funzionano con la magia? -

- Lascia stare Bella, troppo complicato. Per loro la tecnologia è strana come per noi la magia. - dissuase Edward.

Un ragazzino con gli occhiali sentì il bisogno di manifestare la sua dissent...ehm, il suo dissenso.

- Non è vero! La magia è normalissima! Ce la insegnano anche a scuola! -

- Sparisci, Harry l'inglesino.   Siamo già in troppi anche senza di te - sibilò Edward.

Harry il famoso studente mago se ne andò, attirandosì però l'interesse della cavalla, dato in fondo era anch'ella studiosa della stessa materia.

- Uhm, un umano che studia magia? Potrebbe venire utile parlarci più tardi. Devo ricordarmelo!-  poi si girò verso il vuoto e lasciò che la forza dell'abitudine parlasse per lei.

- Spike, prendi nota! Ah, che scema, sono da sola -

- No, no! Ci sono! Sei tu che mi hai chiamato? -

L'inaspettata risposta prese di sorpresa il cavallo, insieme alla coppia di bipedi. Il gruppò volse lo sguardo nella direzione del nuovo ospite.

La giumenta in particolar modo trasalì, in quanto ad accoglierla non c'era il suo familiare assistente, quanto piuttosto un umano vampiro, che contraccambiando il suo sguardo con un inquietante ghigno sporco di rosso, teneva per le mani, il corpicino inerme, con la giugulare aperta, di una sfortunata gattina.

No, non era esattamente lo Spike che si aspettava.



(continuazione e conclusione, alla prossima puntata)



  
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