Quando tornai a casa erano le 4.35 del mattino. Avevo dovuto fare il doppio turno per coprire una collega che all’ultimo aveva chiamato dicendo di essersi presa la febbre ed ero stanchissima. Aprii la porta senza neanche prendermi la briga di accendere la luce; attraversai  con cautela il piccolo soggiorno stando attenta a non inciampare in qualcosa e mi diressi verso la stanza da letto. Mollai cappotto e borsa sulla poltrona lì vicino e mi buttai sul letto con ancora tutti i vestiti addosso, addormentandomi all’istante.

La luce filtrava tenue dalle tende color lavanda, il sole era ormai alto da molte ore ma il cielo era invaso da nuvole grigie e minacciose e un il vento freddo faceva oscillare pericolosamente le chiome degli alberi. Ero sveglia da un po’ ma ero ancora stanca e rimasi a crogiolarmi tra le calde coperte che profumavano di pulito.
Quando il cellulare iniziò a squillare e ‘rude boy’ di Rihanna riempì la stanza mi feci forza e, tirando via le coperte, mi alzai e andai a prendere il cellulare rimasto nella tasca del cappotto. Guardai il numero sul display e risposi.
“’ehi Liz, buongiorno”
“buongiorno a te! Dimmi che non ti ho svegliato ti prego”
“tranquilla ero già sveglia” mormorai sbadigliando
Sentì una voce iniziare a piagnucolare aldilà della cornetta
“ehi, è tua sorella quella che piange?” chiesi
“non parlarmi neanche di lei, sono ore che rompe le palle. Comunque senti, mi serve un favore” rispose Liz
“ahaa, sapevo che c’era qualcosa sotto! Che ti serve?”
“non è per me, è per quella rompipalle della mocciosa”
“dille che non le comprerò mai un pony, quindi può anche smetterla di chiedermelo tutte le volte che mi vede” borbottai andando in salotto e sedendomi sul divano
“magari fosse quello. Si è innamorata di una band –una di quelle che solo lei riesce a scovare- e da quando ha saputo che vengono a Londra a fare un concerto ci assilla in una maniera allucinante” rispose
“mi dispiace per voi, giuro. Cosa vuoi che faccia?”
“tu abiti vicino a quella libreria dal nome strano..com’è? Belle’nbook? Vabbè.. lì vendono i biglietti per il concerto. Ce li prendi tu che poi ti ridò i soldi?”
“nessun problema, passo a prenderli e te li porto in giornata”
“aah, oggi sei libera dal lavoro?”
“vorrei ben vedere! Quella stronza di Brittany è malata e l’ho dovuta coprire io ieri sera”
“capisco.. vabbè allora ti aspettiamo. Sentito mocciosa? Jess prende i biglietti, quindi smettila di piangere”
“poverina dai.. senti, devo prenderne due?” riposi ridendo
“tre!”
“perché tre?”
“perché tu vieni con noi, ovvio no?”
“cosa?! no che non vengo! non so neanche chi sono ‘sti tipi!” urlai alzandomi dal divano
“perché io si? No spè.. si chiamano tipo Two roads..”
“One Direction!” urlò qualcuno in lontananza
“sentito no? One Direction mi suggeriscono dalla regia”
“ma non li conosco” piagnucolai
“eh, perché io si? Comunque non mi frega niente! Sei la mia migliore amica e devi venire, punto e basta”
“che palle!”
“ci vediamo più tardi, ciao!”



ps! avevo in mente questa ff da un po' solo che avevo paura di iniziare a scriverla.. sono dannatamente incostante ma spero davvero di riuscire a portarla fino alla fine.
Grazie alle ragazze che su twitter mi hanno appoggiata dandomi la forza di mettere tutto nero su bianco! Se voleste seguirmi sono @phenomeniall___
viste le scuole chiuse per la neve, spero di trovare il tempo per buttar giù gli altri capitoli e di farveli leggere il prima possibile.
recensite, qualsiasi sia la vostra opinione e se mi seguite su twitter e volete il followback chiedete e sarà fatto :3
grazie mille!
-lau