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Autore: Alyssa85    18/09/2006    7 recensioni
Ryo è innamorato di Kaori, questo lo sappiamo tutti. Ma lo sweeper più famoso del mondo non si è ancora dichiarato. Per paura, forse? Complice una dolcissima canzone, le cose potrebbero anche migliorare per la coppia più indecisa che conosciamo...
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene, ecco la mia prima ff su City Hunter! Scritta assolutamente sull'onda dell'ispirazione ^__^

Naturalmente, il testo della canzone non è farina del mio sacco, purtroppo, ma di Jon Bon Jovi. La canzone è una delle più romantiche che io conosca, “Thank you for lovin me” e mi sembrava piuttosto adatta a descrivere la situazione del povero Ryo...

Che altro dire?

Buona lettura!

THANK YOU FOR LOVIN ME


Tokyo,quartiere di Shinjuku.


E' l'una di notte e molti stanno dormendo. Molti, ma non Ryo Saeba. Non City Hunter. Lui non può dormire. Sta male e non sa come venire a capo di questa assurda situazione.

E' l'una di notte, e la sua socia, Kaori Makimura, non è nel suo letto. Ma forse è nel letto di qualcun altro. E l'unica cosa che Ryo sa con certezza, è che pensare a lei tra le braccia di un altro uomo gli fa un male cane.

Lei, così vicina, così bisognosa di protezione, ma forse anche bisognosa di affetto, di amore. Una cosa, questa, che lui non è mai stato in grado di darle. Eppure lui l'ha sempre fatto per il suo bene. Non poteva dichiarare apertamente di amarla. La loro vita era già abbastanza difficile senza che tutti i criminali della città venissero a sapere che City Hunter aveva un punto debole. E già fin troppe volte era stato sul punto di farsi scoprire.

Quel che è peggio, ora, è che lei è sul punto si scappare via da lui per sempre.

Ryo chiuse gli occhi e appoggiò la testa all'indietro contro al muro. Era seduto sul davanzale interno della finestra, nella sua camera al terzo piano. Gli occhi che potevano vagare per le vicine strade della città. Tokyo, una città che non dorme mai, animata sempre da luci in movimento, vita notturna nei locali a luci rosse. Quegli stessi locali che spesso e volentieri lui aveva frequentato per seppellire l'amore per quella donna che gli stava facendo perdere la testa. Aveva provato a soffocare questo sentimento in ogni modo, con ogni mezzo, ma sempre inutilmente. E quante volte era sul punto di dichiararsi, di baciarla, di buttarla sul letto e farle capire quanto l'amava. E quanto volte si era fermato. Le parole gli morivano in gola non appena il suo pensiero andava ad un possibile futuro insieme. Aveva davanti agli occhi immagini di lei presa in ostaggio solo per arrivare a lui, magari con un coltello puntato alla gola. Aveva già visto questa scena troppe volte per i suoi gusti, e non ci teneva minimamente a riviverla.

Ora, da solo in quella grande casa, Ryo ripensava ai momenti passati insieme a lei. Lei che è felice, lei che piange, lei che ride, lei che è pensierosa. Lei che è ingenua, lei che è sexy... Tremendamente sexy, quando girava per casa in asciugamano, sicura com'era che Ryo non la degnasse di uno sguardo. Ma si sbagliava da grosso. Lui era uno sweeper, lui era City Hunter. Lui aveva occhi ovunque e vedeva tutto. E quanta fatica per trattenersi.

Eppure ora vorrebbe non essersi mai trattenuto. Gli tornano in mente tutte le volte in cui lei gli aveva apertamente manifestato i suoi sentimenti e lui l'aveva delicatamente respinta. Non poteva farci niente, era più forte di lui. Aveva paura, paura per lei e per sé stesso. Con il lavoro che faceva, come avrebbe mai potuto assicurarle un futuro tranquillo. Un giorno, lui avrebbe potuto non tornare più a casa, proprio come aveva fatto il suo vecchio amico Hideyuki, morto in una sparatoria mentre lavorava. A quel punto, lei come avrebbe potuto resistere? Sarebbe crollata. E lui non poteva permetterlo.

Eppure, in questo momento, mentre lui se ne stava a rimuginare su quanto non aveva fatto o detto, lei era a casa di un altro uomo, a dedicargli i suoi sorrisi e la sua bocca.

Stanco di questi pensieri, Ryo si alzò dal davanzale, si accese una sigaretta e accese la radio. Chissà cosa passava la radio di notte?

L'aria venne riempita dalle note di una nota canzone di un cantante americano e, per quanto tristi gli risultassero in quel momento, continuò ad ascoltarne le parole...


It's hard for me to say the things
I want to say sometimes

There's no one here but you and me
And that broken old street light
Lock the doors
We'll leave the world outsid
e


Già... Alle volte, quando era solo con lei, a casa, gli veniva una gran voglia di chiudersi a chiave in camera insieme a lei, e fare l'amore fino all'alba. E baciarla, e amarla e.... Quante cose...


All I've got to give to you
Are these five words when I
Thank you for loving me
For being my eyes
When I couldn't see
For parting my lips
When I couldn't breathe
Thank you for loving me
Thank you for loving me


Se dovesse essere onesto fino in fondo, l'unica cosa che dovrebbe fare, sarebbe guardarla negli occhi e ringraziarla per tutto quello che lei aveva fatto per lui, per sopportarlo ogni giorno e ogni notte quando tornava a casa ubriaco, per preparagli la colazione ogni mattina, per essergli vicino anche nei momenti più difficili. Ma soprattutto, per amarlo così intensamente...


I never knew I had a dream
Until that dream was you
When I look into your eyes
The sky's a different blue
Cross my heart
I wear no disguise
If I tries, you'd make believe
That you believed my lies


Già, lui non aveva mai pensato di desiderare qualcosa che già non avesse. Aveva le donne, aveva degli amici, non tanti ma c'erano, aveva il suo lavoro, l'unica cosa che gli riuscisse davvero bene. L'amore? L'amore era solo un qualcosa di sui aveva sentito parlare. Non c'era stato tempo per l'amore di nessun tipo nella sua vita.

Orfano sin dalla più tenera età, era stato addestrato a sopravvivere e ad uccidere se necessario. Era diventato bravo nel farlo, e l'ultima cosa di cui avesse bisogno era una donna petulante al suo fianco. Finchè non era arrivata lei.

Quante bugie dette, quante verità nascoste. E lei, docilmente ingoiava tutto. Si arrabbiava, certo, ma lui sapeva che in cuor suo Kaori lo perdonava ogni volta.


Thank you for loving me
For being my eyes
When I couldn't see
For parting my lips
When I couldn't breathe
Thank you for loving me
Thank you for loving me
You pick me up when I fall down
You ring the bell before they count me out
If I was drowning you would part the sea
And risk your own life to rescue me


E quella pazza di Kaori voleva sempre aiutarlo, stargli vicina in ogni momento. Negli ultimi otto anni, era lei quella che aveva rischiato di più durante il loro lavoro. Lei, così impetuosa da gettarsi sempre nel pericolo pur di portare a termine un incarico. Da finire spesso e volentieri nei guai. Ma lui l'amava così com'era, per il suo carattere forte, la sua determinazione... Non poteva farne a meno. Lui si sarebbe gettato nel fuoco per salvarla.


Thank you for loving me
For being my eyes
When I couldn't see
For parting my lips
When I couldn't breathe
Thank you for loving me
Thank you for loving me
When I couldn't fly
Oh, you gave me wings
You parted my lips
When I couldn't breathe
Thank you for loving me
Thank you for loving me
Thank you for loving me
For loving me


La canzone cominciò a sfumare nel silenzio della stanza per lasciare il posto al dj della stazione radio.

Ryo si avvicinò alla finestra e si appoggiò con una mano alla parete.

Così, da solo nella sua stanza, aveva realizzato di amare Kaori più della sua stessa vita, ma per niente al mondo glielo avrebbe confessato. Non voleva metterla in pericolo più di quanto non fosse già.

- ....Kaori.... Ti amo da impazzire....-

Le parole gli uscirono da sole dalla bocca, trasportate dall'onda di quel sentimento impetuoso che traboccava dal suo cuore e che non riusciva ad arginare.

Sentì una lacrima formarsi all'angolo di un occhio e si stupì di quanto forte fosse l'amore che provava per lei. Gli sarebbe bastato averla tra le braccia almeno per un minuto, stringerla a sé come non aveva mai fatto...

- E' la prima volta che te lo sento dire...-

Ryo ebbe un sussulto e si girò di scatto verso quella voce.

- Kaori!-

-......-

- Da quanto tempo sei lì?-

- Non da molto... Quando sono entrata in casa, ho sentito della musica provenire dalla tua stanza e mi sono stupita che fossi già a casa. Credevo che non avrei trovato nessuno....-

- E invece io c'ero...-

-......-

- Senti... Per quello che mi hai sentito dire...-

- Non ti preoccupare- lo interruppe lei -lo so. Devo fare finta di niente, e' stato solo un momento sbagliato... Lo so... Purtroppo lo so....-

Ed ecco ancora quegli occhi tristi. La sua voce non trasmetteva altro che tristezza e rassegnazione. Come faceva lui a starsene lì impalato quando il suo istinto gli gridava di correre da lei e abbracciarla? Voleva perdersi nel suo dolce profumo, affondare le mani nei suoi capelli di fuoco!

E allora, cosa ci faceva fermo come un idiota?!

Pensieri, paure, ansie affollarono la sua mente.

- Comunque non volevo disturbarti. Ero tornata solo perchè avevo dimenticato una cosa. Ora me ne vado -

No! Ferma! Le vorrebbe gridare. Non te ne puoi andare!

Ed ecco... Dentro il cuore di Ryo qualcosa si sbloccò. Forse era la paura di vederla andare via e non vederla più tornare. Forse era il momento magico che si era andato a creare. Forse era perchè lei ormai l'aveva sentito mentre dichiarava il suo amore. Forse era tutte queste cose messe insieme.

Ryo fece un passo, poi ne fece un altro e un altro ancora.

Uno di fronte all'altro, gli occhi negli occhi.

Un'altra canzone d'amore salì dalla radio, ma nessuno dei due ci fece caso.

Ryo alzò una mano e fece quello che da sempre avrebbe voluto fare: accarezzarla, sentire la morbida pelle del suo viso sotto le proprie dita.

Vide una lacrima rotolarle lungo la guancia. Non poteva. Non poteva permettersi di farla piangere ancora.

Lentamente, avvicinò le proprie labbra alla sua guancia e le asciugò la lacrima. Ne sentì il sapore salato. Era salata come forse era l'amore di lei per lui. E chissà quante lacrime come questa lei aveva versato per causa sua. Tutte le notti in cui lui era fuori ad ubriacarsi per dimenticarla, tutte le volte che faceva lo stupido con una qualche bella cliente. Lei era lì, che osservava e soffriva e aspettava. E poi, da sola, la notte, la vide piangere in camera nel proprio letto, con lacrime salate a bagnare il cuscino.

Aveva deciso. Quella era l'ultima lacrima che lei avrebbe mai pianto per lui.

Con ancora il sapore salato sulle labbra, incrociò il suo sguardo un ultima volta prima di chiudere gli occhi e appoggiare le sue labbra su quelle di lei.

Dolcissimo.

Tenero.

Atteso.

Non ci sono parole per descrivere il gesto più semplice del mondo, ma allo stesso tempo il più carico di significato.

Un bacio che dura un istante, o forse un'eternità.

Chi se ne importa.

C'è tutta la notte davanti.

Anzi, c'è tutta una vita davanti a loro.



Spero vi sia piaciuta anche se è solo una one shot...

Attendo recensioni, anche negative se proprio dovete ^__^

A presto, spero!

Alyssa85




















  
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