Shinigami no tamashii

Fin dalla notte dei tempi, gli uomini si interrogano su quello che sarà il proprio destino una volta giunta la morte.
Ma quando si è sicuri di ciò che accadrà e, soprattutto, quando ciò che ti aspetta è l’eternità, non ci sono speranze a cui aggrapparsi,
nulla in cui credere abbastanza fortemente per costituire uno scopo, una motivazione per arrivare alla fine della giornata,
sforzandosi di dare un senso al tempo che, implacabile, scorre via.
Svegliarsi ogni mattina con il solo scopo di andare al Dipartimento, firmare Cinematic Record,
controllare i rapporti dei propri sottoposti fino a tarda notte, consumarsi gli occhi su infinite scartoffie, senza ignorarne neanche una.
Tutto ripetuto un’infinità di volte, in un ciclo soffocante e che sembrerebbe non avere fine.
Sono nato per questo, il mio scopo è collezionare anime, controllare le morti designate e rimediare a eventuali errori.
Sono arrivato ad avere dei sottoposti, quando io stesso non ero poi così migliore di loro,
e questo mi ha aiutato, fin ora, ad alleviare la mia solitudine.
In maniera distaccata sempre un gradino più in su, non ho potuto fare a meno di osservare le loro personalità, i loro modi di fare.
Chi in maniera diretta, altri con modi più sottili, tutti loro hanno tentato, in qualche modo, di “tirarmi dentro”,
di rendermi partecipe delle loro vite.
Ho perso il conto di tutte le richieste di Knox di accompagnarlo ad una festa, delle infinite volte in cui Sutcliff mi ha definito il suo uomo ideale, dei timidi sorrisi di Humpries, delle pacche che Slingby mi ha affettuosamente dato sulle spalle.
Se fossi una persona diversa, in questo momento sarei con loro, a pensare a qualcosa di diverso dal lavoro, una volta tanto.
Ma io sono William T Spears, lo  shinigami nero per eccellenza e dallo sguardo glaciale.
Il mio non è un atto d’arroganza,non vuole essere un pretesto per elevarmi.
Credo che, senza questo perenne muro di ghiaccio che ho eretto tra me e il resto del mondo, di William T Spears non rimarrebbe nulla.
Per questo rimarrò qui, solo con me stesso, ad osservare ciò che significa vivere, ad imparare qualcosa da coloro che io dovrei istruire.
Sono un vigliacco? Forse sì, ma vi ringrazio per quei piccoli, per quanto inutili, tentativi di cambiarmi, di umanizzarmi un po’.
Ma, per questa vita, probabilmente mi limiterò ad osservare dall’esterno ciò che mi circonda.
Chissà, prima o poi qualcosa potrebbe cambiare in me, il tempo potrebbe spingermi a fare un passo verso di voi e verso ciò che vi circonda.
Ma, fino ad allora non sarò nulla più che uno spettatore silenzioso,
un pubblico critico e difficile della rappresentazione delle vostre eternità.
 

***

Note dell'autrice.
Ciao al quel buon cristiano che ha avuto la pazienza di leggere la mia fanfiction fino alla fine.
GRAZIE!
Ok, detto questo mi dileguo, chiedendoti di recensire la one-shot.
Mi va bene anche un commento tipo ''Fa schifo'' oppure ''Ritirati!'', mi fareste comunque felice.

Alla prossima (eh già, ci sarà una prossima per vostra sfortuna ^^")

San il Distruttore