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Autore: IsaBelle91    10/02/2012    2 recensioni
Dal testo: "Lo odia Katherine … in quel momento lo odia davvero … perché ha rovinato tutto … odia lui e gli errori che ha commesso, gli errori che Lei gli ha sempre perdonato, e odia anche se stessa, perché tornando indietro ci sarebbero tante cose che non rifarebbe, scelte che si sono rivelate un errore … tempo che sa di aver sprecato e che rimpiange ogni giorno della sua “vita” …"
FF Kathefan ... un gioco, una sfida mentale e fisica fra Stefan e Katherine ... che porterà entrambi a cedere e a distruggersi per poi ricrearsi di nuovo ...
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katherine Pierce, Stefan Salvatore
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Night in Paris

 
There’s a weird pleasure
In loving someone
Who dosen’t love you …
 
Dedicata a chi, la dedica, la saprà trovare fra le parole della storia ... 



Partire … andarsene, era sempre stata questa l’unica cosa che Katherine nella sua vita era stata in grado di fare … aveva lasciato la sua casa la sua famiglia, poco più che adolescente in cerca di un futuro migliore, con la testa piena di ideali sull’amore e sulla felicità, e si era ritrovata impigliata nelle maglie di maledizioni millenarie … era morta o per la precisione si era uccisa, per non essere sacrificata da Klaus per spezzare la maledizione, e li quel giorno aveva giurato a se stessa che non sarebbe mai più stata debole, che Katerina era morta.
Era diventata Katherine quel giorno, nell’istante in cui si era impiccata nella piccola casa dove Rose l’aveva ospitata. E per secoli, lunghi solitari secoli passati girando da un continente all’altro, era stata lei. Katherine la donna di ghiaccio che ha sempre giocato con tutti, preferendo la loro sofferenza alla propria.  E avrebbe voluto giocare anche con loro … i fratelli Salvatore.
Damon… idealista, coraggioso, fin troppo nobile rispetto a quel che si diceva di lui … piegare la sua volontà rendendolo Suo senza soggiogarlo era stato un passatempo incredibilmente divertente … spingerlo oltre i limiti che lui stesso si era imposto … ammaliarlo con il proprio fascino fino a farlo addirittura arrivare a mentire alla persona più importante della sua vita, il fratello Stefan … si, nel 1864 era stata Katherine anche con lui …
Stefan … lui era stato tutta un’altra storia. Non era Nobile come il fratello maggiore, non era limpido come lui …  aveva un’anima torbida, Katherine poteva quasi vederla … in bilico costante fra ciò che voleva gli altri vedessero di lui, e quello che lui sapeva in realtà di essere ...Lui era stato la vera sorpresa di quel viaggio nella piccola cittadina di Mystic Falls. E anche, obbiettivamente, l’unico valido motivo per rimanere.
Lui l’aveva scelta, dal primo momento, e lei lo sapeva. Non aveva fatto niente per ammaliarlo in quel modo, non sarebbe stato lui la sua prima scelta, troppo bravo a nascondere chi fosse veramente dietro al perbenismo della sua faccia da bravo ragazzo, interessato solo a compicere il padre… no lei non l’avrebbe nemmeno guardato … se qualcosa nei suoi occhi non le avesse fatto capire che era tutta una maschera esattamente come la sua… una maschera che lei aveva indossato per troppo tempo …
Solo lui era riuscito in quelle settimane in cui stavano insieme, a fargliela togliere.
Era così facile quando stava con Damon, dire “ti amo” sussurrarlo a mezza voce, languidamente sdraiata sul suo petto, con gli occhi velati di quel piacere e quella passione che fra loro non erano mai mancati …. Perché non lo era stato altrettanto anche con Stefan? Perché aveva avuto Paura quando lui le aveva detto per la prima volta che l’avrebbe amata per sempre, mentre facevano l’amore … perché non aveva voluto Crederci Davvero?
Lui la faceva sentire diversa … indifesa e al tempo stesso al sicuro … come se fra le sue braccia si fosse davvero potuta addormentare serena, perché tanto lui l’avrebbe sempre protetta, avrebbe vegliato lui sul suo sonno… si sarebbe davvero potuta permettere una debolezza simile? Eppure era successo, senza che lei nemmeno se ne rendesse conto, nonostante lei per giorni si fosse ripetuta che non poteva  essere debole, o fidarsi, la sua coscienza, o quel che vagamente ne era rimasto dopo secoli di male e dolore arrecato al prossimo, le aveva fatto capire che con lui poteva essere davvero se stessa, che poteva abbassare la guardia, e così aveva fatto … aveva ritrovato Katerina …
E poi ancora una volta era scappata … li aveva lasciati li entrambi, morti per lei… per liberarla … che sciocchi, quanto amore avevano dimostrato, amore quasi inconcepibile per una persona come lei … che aveva sempre giocato …  ma nel momento in cui stava per andarsene si era voltata indietro… ed era stato semplicemente più forte di lei, aveva per qualche istante anteposto Lui anche a se stessa, lui che l’aveva cambiata, amata, protetta … resa felice … lui che non poteva proprio lasciare li così senza un saluto, un’ultima promessa …
Ed era corsa verso di lui per quella promessa, sussurrata sulle sue labbra che ancora sapevano di lei … del loro amore …
 
Amore? Era davvero questo che provava all’epoca? Per 145 anni se lo era domandato senza trovare una risposta certa … l’aveva pensato, ogni qual volta che la malinconia e il desiderio la spingevano sulle sue tracce, spettatrice silenziosa, che a volte era anche intervenuta per aiutarlo senza mai farsi vedere … ma ogni volta, ad un passo da lui, la paura era semplicemente stata troppa e si era fermata … e allora non poteva essere amore, si ripeteva … era amore quello di Damon che per un secolo e mezzo l’aveva cercata senza darsi pace, mentre lei quasi si divertiva ad essere sempre un passo avanti a lui … quasi a volergli lasciare una scia evanescente di profumo che lui non avrebbe nemmeno volendo potuto seguire … si, il suo era amore, ma amore per una persona che non esiste, amore per quella maschera che lei si è sempre divertita ad indossare anche con lui …
E poi semplicemente era successo … come un’abile giocatrice di scacchi, aveva fatto in modo di essere sempre a conoscenza di tutte le mosse che i due fratelli facevano in quel secolo e mezzo, e quando aveva saputo che erano entrambi tornati a casa,  e non era proprio riuscita a resistere alla tentazione di giocare ancora, di tornare a Mystic Falls anche lei …
Ed era stato proprio in quel primo giorno che aveva passato ad osservarli, che aveva capito … lei Lo amava … amava il ragazzo umano che le aveva fatto perdere la testa, il suo profumo il suo sapore … ma amava anche il vampiro che era diventato … con i suoi alti e bassi, con la sua forza e debolezza … lo amava semplicemente, e l’ha capito in definitiva, nel momento esatto in cui ha capito di averlo perso… nel momento in cui l’aveva visto amare un’altra donna.
Non era più suo … e questo per lei era inaccettabile … ed aveva provato in ogni modo a riprenderlo con se … aveva provato a riaccendere quel vecchio fuoco, l’aveva minacciato, aveva tentato di portarlo via da Elena … ma alla fine lui aveva fatto la sua scelta … aveva scelto Elena, l’amore puro incondizionato che nutriva per lei … e a Katherine non era rimasto altro che la possibilità di amarlo da lontano, non poteva smettere nemmeno sapendo che era di un’altra … e l’aveva aiutato, aveva vegliato su di lui da lontano proprio come in passato, proteggendolo da Klaus e dai cambiamenti che lui gli aveva imposto… lo aveva aiutato a salvarsi anche da se stesso … c’era stata nei momenti bui  … in quelli più difficili, arrivando addirittura a non pretendere nulla in cambio … facendolo solo per lui …
 
Katherine osserva in silenzio le gocce di pioggia notturna che si muovono veloci sul finestrino dell’aereo… piove ovviamente … ma alla fine cosa importa? Aveva avuto cinque interi secoli per pensare a se stessa … ed è sempre riuscita a farlo senza soffermarsi a riflettere eccessivamente sulle scelte ormai fatte o sugli sbagli .. eppure in quelle nove ore d’aereo non aveva smesso un attimo di ripensare alle conseguenze delle sue scelte.
Ancora una volta era scappata. Ma questa volta aveva fatto le cose per bene … non poteva avere rimpianti per le sue scelte almeno questa volta …
Aveva chiarito con Damon … loro due non sarebbero mai stati amici … si erano fatti troppi dispetti in quei secoli per poterlo essere … ma un vago sorriso di compiacimento non poteva non nascere sulle sue labbra quando pensava a lui … quando lavoravano insieme, quando avevano un obbiettivo comune, niente poteva fermarli, erano qualcosa di incredibile … ma non erano fatti per stare insieme .. lo sapevano entrambi, erano due fuochi troppo potenti per poter convivere senza bruciarsi … e poi ora lui era felice con la sua Elena … già … Lei e Damon si somigliavano in effetti .. con la sola differenza che per quanti errori lui potesse aver commesso, aveva infine trovato qualcuna che lo amava esattamente per quello che era  … Katherine no.
Ebbene si … anche Elena esattamente come tutti gli alti, aveva fatto la sua scelta, ed aveva scelto Damon … anche lei e Stefan non erano fatti per stare insieme, troppo simili per poter stare bene … eppure lui l’amava e l’aveva dimostrato scegliendola nonostante tutto, scegliendola anche dopo Klaus … anche con lei Katherine aveva chiuso i suoi conti in sospeso. Strano ma vero la giovane Gilbert aveva finalmente capito le ragioni per cui Katherine si era comportata in quel modo … ora anche Elena sapeva cosa significava provare un amore grande … un Amore Così … aveva anche lei rischiato di perdere Damon, proprio quando aveva finalmente capito di amarlo … sapeva che una donna che ama in quel modo è pronta a tutto pur di non perderlo …
 
Anche Katherine era stata pronta a tutto… pronta a vederlo morire, con la certezza che sarebbe tornato da lei, pronta a lasciarlo vivere solo per un secolo e mezzo per proteggerlo dall’ira di Klaus che ancora pendeva sulla sua testa …  ma nonostante questo l’aveva perso.
L’annuncio che sono finalmente arrivati all’aeroporto di Parigi la distoglie per qualche secondo dalle sue riflessioni. Non ci mette molto a scendere dall’aereo … ha solo un piccolo bagaglio a mano, lo stretto necessario per una notte, il resto lo comprerà domani … ed il cappotto insolitamente chiaro.
È stanca Katherine, del nero, dell’ombra, del dolore e della solitudine che l’hanno accompagnata per più di 500 anni … per questo ha scelto Parigi .. la città delle luci, la città dell’amore …
“smettila di mentire almeno a te stessa” si rimprovera mentalmente mentre le mille luci della città sfrecciano davanti ai suoi occhi, mentre è seduta nel taxi che l’accompagna in hotel…. “hai scelto Parigi perché sareste voluti venire a visitarla insieme un giorno …” le ricorda maligna la voce della sua coscienza … già, avevano promesso di visitarla insieme quella città … una volta che avessero avuto l’intera eternità davanti a loro.
L’autista si ferma in Place Vendome davanti al suo hotel e l’aiuta a scaricare il bagaglio… Katherine non si da nemmeno pena di ammaliarlo con il suo potere … a che scopo? Paga il conto e entra nella Hall del grande Hotel a cinque stelle … in tutte le sue ultime visite in questa città, ha scelto il Vendome … l’arredamento, lo stile e la discrezione che lo contraddistinguono, le ricordano molto i bei tempi in cui credeva di poter essere felice …
-          Bonsoir Madame. – la saluta cordialmente l’addetto, con un falso sorriso di circostanza. Anche Katherine sorride. È stanca, arrabbiata e non ha certo voglia di perdere minimo mezz’ora a compilare stupidi moduli di registrazione. Appoggia con nonchalance la mano sul bancone sporgendosi verso l’uomo.
-          Buona sera anche a lei, Louis … - dice in perfetto francese, puntando i propri occhi in quelli dell’uomo. “Louis… tua madre aveva davvero parecchia fantasia sai?” pensa maligna, senza smettere di sorridere. -  non è affatto necessario perdere tempo con la registrazione, in questo momento, non è vero?  - per un istante gli occhi dell’uomo si dilatano fino a tornare poi delle dimensioni reali e sorriderle compiaciuto.
-          Madame la sua camera è la 801, ottavo piano. – con un gesto della mano chiama il valletto che prende la valigia di Katherine e le fa strada verso l’ascensore… c’era silenzio nell’hotel … comprensibile, era molto tardi … e il ragazzo che la stava accompagnando canticchiava, irritando Katherine a morte con quel suo inguaribile buonumore e con i tentativi di fare conversazione ….
-          Ora basta …. – dice lei all’improvviso, mentre le porte dell’ascensore stanno per aprirsi al 5 piano. – trovo da sola la mia camera. Vai a farti un giro e poi torna nella Hall. – Prende il ragazzo per un braccio e lo soggioga a fare esattamente come ha detto, e lui  con un sorriso ebete stampato sul volto esce ubbidiente dall’ascensore al 5 piano prima che le porte si chiudano, lasciandola completamente sola finalmente.
Per alcuni lunghi minuti, appoggiata alla parete a specchio della cabina, Katherine resta semplicemente immobile a guardare il suo riflesso … quanto era cambiata ormai? Solo 10 anni prima … no … solo un anno prima era semplicemente la donna cinica e fredda pronta ad usare tutti … a mettere la propria Vita, nemmeno la propria Felicità, semplicemente la sopravvivenza, al di sopra di qualsiasi altra cosa … ed ora? Era addirittura stata capace di fingere di non amare più Stefan … glielo aveva persino detto la mattina precedente, prima di partire da Mystic Falls…  
“Le cose cambiano Stefan … cambiano le persone … e sono cambiati anche i sentimenti, quindi goditi la tua vita.. sii felice qui con Elena e Damon …” Non era riuscita a dirgli altro, prima di dileguarsi fuori dalla grande casa silenziosa, senza nemmeno aspettare una risposta… senza nemmeno guardarlo … perché non sarebbe riuscita a reggere il suo sguardo impassibile alla notizia della sua partenza.
Eppure aveva esitato… mai nella sua vita l’aveva fatto eppure aveva aspettato un intero giorno prima di partire … seduta nella grande casa dove Stefan sapeva che abitava … sola con una bottiglia di vino rosso aveva atteso per 24 ore immersa nel silenzio … e lui non si era fatto vivo … ed era stato in quel momento che Katherine aveva capito di aver per la prima volta fatto la cosa giusta, compiuto un gesto altruista. Lei non sarebbe mai stata felice senza Stefan, ma sapeva che lui aveva imparato ad esserlo senza di lei .. e dopo averlo privato un secolo e mezzo prima, della sua stessa vita, non voleva privarlo anche di quella felicità ritrovata …
Le porte dell’ascensore si aprono finalmente all’ottavo piano e lei esce, camminando piano sulla moquette blu cercando la sua stanza … secondo corridoio a sinistra … non è certo la prima volta che prende la Suite Presidenziale in quell’hotel e ormai lo conosce a memoria. Ed eccola li, 801 …
Arrivata davanti alla porta di legno scuro però, la tessera magnetica per aprire la serratura le cade di mano … non fa nemmeno in tempo ad abbassare lo sguardo e chinarsi a raccoglierla, che si accorge che la chiave è sparita, non si trova ai suoi piedi dove qualche secondo prima era caduta con un morbido tonfo, attutita dalla moquette.
-          Ma che diavolo … - si volta indietro e per un attimo pensa di essere stata morsa da un lupo e non essersene accorta … possibile che avesse le allucinazioni? Che altra spiegazione poteva esserci altrimenti  … Stefan non poteva essere li davanti a lei, appoggiato al muro a giocherellare divertito con la chiave magnetica che le era appena caduta.
-          No … hai sbagliato persona, mi spiace … quello è Klaus. – sogghigna lui divertito, senza smettere di rigirarsi fra le dita la piccola tessera colorata.
-          Che diavolo ci fai qui tu? – non è ancora del tutto sicura che si tratti veramente di Stefan .. che motivo avrebbe per essere li dopotutto … molto più semplice che Klaus stia giocando con la sua mente … oppure Rebekah perché no … del resto ha sempre saputo che la odiava …
-          Non credo che sia questa la domanda corretta sai? – si fingeva sovrappensiero … sembrava voler giocare come il gatto con il topo … e lei non era più intenzionata a giocare, nemmeno con lui … con un gesto fulmineo si ferma davanti a lui … non può essere un’allucinazione, non riuscirebbe a giocherellare con la tessera altrimenti. Semplicemente resta un attimo davanti a lui guardandolo … il suo profumo, il suo aspetto, no, non può essersi sbagliata, è davvero lui, è Stefan … ma questo non significa che lui sia li per una buona ragione, o almeno per una ragione che lei considererebbe tale …  gli strappa la chiave dalle mani, per poi tornare sui suoi passi e aprire la serratura della camera. Non riesce nemmeno a fare un passo, che lo sente alle sue spalle.
-          Vattene Stefan, o chiamo la sicurezza. – perché ogni volta che cercava di essere migliore, qualche vampiro cazzone le doveva mettere i bastoni fra le ruote? Perché ora che aveva deciso di lasciarlo andare, lui decideva di seguirla? Per prendersi gioco di lei?
-          La sicurezza? – lui quasi ride a questa affermazione ma non sembra nemmeno intenzionato a muoversi di un millimetro da dov’è. Lei sente quasi il suo respiro sul collo prima di attraversare la soglia della stanza a grandi passi e posare la valigia ai piedi del letto. Non è casa sua quella, quindi non deve invitarlo ad entrare perché lui è bloccato fuori, e questo lo sanno entrambi… infatti Stefan non esita un attimo ad entrare chiudendosi la porta alle spalle.
-          Che cosa della frase “vattene Stefan” non ti è chiara? – lei nemmeno lo guarda … troppo presa a osservare la stanza come se la vedesse per la prima volta.
-          Non fare finta di essere interessata alla stanza Kath … so che sei stata qui diverse volte …
-          Che diavolo vuoi Stefan?  - si dirige verso il letto cominciando a aprire la valigia per svuotarla … non deve guardarlo, non deve cadere nel suo tranello o sarà la fine … eppure lui è li, seduto su una delle poltrone che guardano verso il terrazzo … la osserva in silenzio in attesa del momento in cui lei cederà.
-          Come mai Parigi? Cioè … sono cinque secoli che scappi da Klaus, non ti sei mai soffermata nello stesso posto per molto, e soprattutto non sei quasi mai tornata due volte nella stessa città … eppure Parigi … - Stefan lascia volutamente cadere il discorso … vuole una risposta … e la vuole adesso. Da lei.
-          È una città abbastanza grande da  non far notare la mia presenza … - è una banalità e lo sanno entrambi … lei a Parigi tornava ogni volta per un motivo preciso … per farsi male … 
-          Sapeva chi ero quando mi ha incontrato a Chicago. Sapeva che eri innamorata di me sai? – dice con tono neutro Stefan … - e quando mi ha cancellato i ricordi, è comunque restato sulle mie tracce…. Perché sapeva che c’eri anche tu. Giocava con te come tu hai giocato con me.  – a quelle parole lei si paralizza … immobile, nel centro della stanza e si volta per la prima volta verso di lui. Si guardano, come statue perfette, immobili, semplicemente  si guardano, mentre la verità di quelle parole rimbomba nelle orecchie di Kath … e la fa sentire debole, vulnerabile … insicura. Lei ODIA sentirsi così .. specie perché la causa non sono tanto le parole che ha sentito, ma Chi le ha dette … perché Lui la fa sentire così …
-          Non osare … nemmeno lontanamente, paragonarmi a lui! – sputa fuori con rabbia, attraversano a grandi passi la stanza diretta verso di lui …  e Stefan si alza in piedi, restando immobile, fermo davanti a lei, convinto che solo questo possa fermarla …. Ma lui non sa o forse finge di non sapere il turbinio di emozioni che quel che ha detto ha scatenato nella vampira. Gli piomba addosso, furiosa, arrabbiata, e comincia a colpirlo con forza con i pugni sul petto, e per un attimo lui resta fermo, e si lascia colpire … prima di bloccarle i polsi …
-          Tu non hai nemmeno idea … di quel che lui mi ha fatto … - gli dice lei, cercando inutilmente di liberarsi dalla stretta delle sue mani .. ma in realtà non ci sta nemmeno provando seriamente perché una parte di lei ..  quella non accecata dalla rabbia, si era accorta che la stretta delle mani sui suoi polsi non era ferrea tanto da far male … voleva soltanto farla smettere di colpirlo … - io ti ho amato … lui… mi ha …  - Katherine non riusciva nemmeno a dire a parole l’incubo che era stato per lei, avere a che fare con Klaus, sia da umana che da vampira …
-          Smettila. – le dice lui, quando lei imperterrita continua a cercare di liberare i propri polsi, ancora appoggiati al petto di Stefan, dove lui li tiene … li vuole …
-          Smettere di fare cosa? – a quelle parole lei si ferma, immobile ad un passo da lui … gli occhi ancora lucidi di quelle lacrime causate dai ricordi e che lei cercava disperatamente di trattenere… non poteva dargli anche questa soddisfazione …
-          Smettere di mentire Kath …. Di fingere …. Con te, con me, con tutti …
-          Di cosa stai parlando? –ed eccolo il potere di Stefan … spiazzarla, leggerle dentro fin nel profondo … fino a fare male …  - Lasciami Stefan. – questa volta glielo chiede … il tono fermo … deve rimettere distanza fra loro, consolidare quei muri che credeva di avere secoli davanti per costruire … prima che lui faccia crollare tutto … ed inaspettatamente lui la lascia andare, e lei non perde l’occasione di allontanarsi da lui, nonostante le costi fatica, una fatica immensa.
-          Per quanto ancora devo fare finta di credere a questa messa in scena? Tu che mi vieni a dire addio, e poi parti e vieni proprio a Parigi …  - la voce di Stefan si è fatta nuovamente tagliente … e questa volta non resterà buono ad osservarla camminare per la stanza, questa volta il gioco lo conduce lui … Le si avvicina, mentre lei cerca di rimettere la maschera di fredda indifferenza che solo lui riesce a farle togliere, e siede sul bordo del letto, proprio accanto alla valigia aperta.
-          Non è una messa in scena Stefan. Credo che tu conosca il significato della parola verità, me l’hai chiesto un numero imprecisato di volte di essere sincera con te … e ora che lo faccio, quel che dico non ti piace? Si chiama incoerenza questa lo sai si? – gli chiede lei, cercando con il sarcasmo di riprendere il controllo di se stessa. Chiude la valigia ormai vuota, con un gesto secco della mano, ma lui nuovamente afferra il suo polso e la costringe a voltarsi completamente verso di lui, a guardarlo negli occhi.
-          Incoerenza?  Che parola curiosa … ha un suono diverso pronunciata dalle tue labbra sai? – la sfida lui con lo sguardo. La sta provocando, mette a dura prova la sua pazienza e lo sa bene questo Stefan, ma vuole una reazione da lei …
-          Lascia la mia mano. – glielo chiede nuovamente, sperano che possa funzionare ancora, magari, se glielo chiede mantenendo la calma, lui se ne andrà anche … pensa Katherine, illudendosi da sola. – E vattene … è finita. – era crudelmente ironico che dovesse essere proprio lei a dire quelle due parole …
-          Mmm … credo che non lo farò. Non ti lascerò la mano … - le sorride Stefan beffardo osservando le dita avvolte attorno al polso sottile della donna – ne me ne andrò, spiacente. – ed ancora quel sorriso finto e provocatorio che sfoggia solo per lei … per le loro sfide quelle che li hanno sempre entusiasmati … ed è semplicemente troppo per Katherine, sa che sta velocemente perdendo il controllo  e Sa che non se lo può permettere con Lui. Alza la mano libera, e lo colpisce forte alla guancia … vuole fargli male, farlo arrabbiare, farsi odiare se serve, basta che poi se ne vada …
-          L’incoerenza Katherine … - Stefan si alza, completamente incurante dello schiaffo appena ricevuto, e ancora con il sorriso sul volto la spinge contro il muro alle sue spalle, bloccandola fra quello e il suo corpo… - l’incoerenza cos’è Kath? – chiede con voce comunque pacata. Lei non risponde, l’ha sorpresa, spiazzata con quel gesto e la sua vicinanza sta facendo crollare tutto ancora una volta.
-          L’ostinarsi a volere una risposta che non ti darò. – replica sprezzante lei allora, cercando ancora un modo per allontanarlo da se, per sempre.
-          No .. – lui le si avvicina, ancora, centimetro dopo centimetro, e per un secondo pensa che possa baciarla … invece la sua direzione è l’orecchio … al quale si avvicina piano, come un predatore che vuole giocare con la preda… - è aver detto … “I love you, Stefan. We will be together again. I promise.” Ed ora pensare che io creda a uno stupido “Le cose cambiano Stefan … cambiano le persone … e sono cambiati anche i sentimenti, quindi goditi la tua vita..” … non sono stupido Katherine … - e lo sussurra piano … compiaciuto dalle sue stesse parole … compiaciuto dall’avere ragione e dal saperlo perfettamente. E nuovamente lei si arrabbia. Questo presuntuoso vampiro troppo sicuro di se non è il suo Stefan … non è l’uomo che ama … le ricorda troppo Klaus e quel che le ha fatto … lo allontana da se con una spinta, veramente stavolta, con tutta la sua forza di vampira …
-          Oh si invece lo sei Stefan. Sei uno stupido presuntuoso ragazzino troppo cresciuto.  Hai idea di cosa si provi a vedere la persona che ami, da lontano per un secolo e mezzo? Non poterle stare accanto, anche soltanto per una carezza? E ritrovarla, fra le braccia di un’altra, uguale a te per giunta? No non ce l’hai … e vederti con Rebekah? Credi che non mi abbia fatto male? O vederti scegliere ancora Elena nonostante lei abbia scelto Damon … - ora è Katherine che avanza verso di lui … ha tanto da dire .. liberamente francamente … un secolo e mezzo di verità … ed ora è al limite, non può più trattenersi …  - hai la minima idea di cosa si provi a vedere che fra le braccia in cui dopo secoli di paura e solitudine mi sono finalmente sentita al sicuro, non semplicemente “altre donne” ma la sorella del mio peggior nemico? O vederti ridere e scherzare con l’uomo che mi ha violentato, psicologicamente e fisicamente per non so nemmeno più quanto tempo… vedervi essere Amici? – ora sta gridando … ed è un fiume in piena che non può essere fermato. Avanza ancora verso Stefan che non smette di osservarla impassibile. – ho provato a cambiare per amor tuo Stefan … e l’ho fatto … ora ne sono sicura altrimenti non sarei qui … se io fossi ancora la donna che ero un secolo e mezzo fa o anche meno … diciamo solo due anni fa, la tua preziosa Elena non sarebbe altro che carne putrida sotto terra … l’avrei uccisa senza nemmeno battere ciglio … e invece no … lei  è ancora viva … solo perché so quanto la ami … - ed è in quel preciso momento che lui commette l’errore fatale di mettersi a ridere. Ride di quel che lei sta dicendo ….
-          E tu hai idea Katherine, di cosa si provi a sapere che l’amore della propria vita è morto? – è Stefan a fare un passo avanti questa volta, fermandosi ancora di fronte a lei, quasi come se stessero danzando. La guarda dritta negli occhi .. – per un secolo e mezzo … - lo specifica perché lui Sa che lei avrà sicuramente pensato ad Elena a queste sue parole … ma non è così …  - e ritrovarla viva e vegeta 145 anni dopo… con la consapevolezza che lei è sempre stata li, e non ti ma mai cercato? E aver scoperto di essere stato Manipolato, Usato e Illuso per tutto il tempo in cui hai creduto di amarla? E distruggersi l’anima cercando di capire se quello che hai provato era vero oppure no … - Lo odia Katherine … in quel momento lo odia davvero … perché ha rovinato tutto … odia lui e gli errori che ha commesso, gli errori che Lei gli ha sempre perdonato, e odia anche se stessa, perché tornando indietro ci sarebbero tante cose che non rifarebbe, scelte che si sono rivelate un errore … tempo che sa di aver sprecato e che rimpiange ogni giorno della sua “vita” …
-          Come puoi dirmelo ora … Stefan?  - cerca di essere forte, ancora una volta … ma è tutto così assurdamente ridicolo …. Una piccola parte di lei ha capito dove vuole arrivare lui, ma è troppa la paura … non può credere che sia vero … perché se solo ci crede per un attimo … se solo si fida nuovamente di se stessa … beh allora sarà davvero impossibile sopravvivere alla delusione … no, semplicemente Non Può essere vero …  Lo allontana da se, lo spinge via … fino a farlo tornare a sedere sul letto, ma non si ferma, continua ad avanzare … fino ad arrivare di fronte a lui, a troneggiare quasi con la sua esile figura su Stefan che la guarda semplicemente … Lui non Capisce quanto è stato difficile rinunciare a lui … capire di amarlo talmente tanto da volere semplicemente la Sua felicità … indipendentemente dalla Propria … ed ora lui che fa? Le dice che ha sbagliato nuovamente? No … impossibile.
-          Ti sei arresa Katherine? – chiede a bassa voce Stefan … dov’era finito il fuoco con in quale Kath aveva sempre giocato da che si conoscevano … lei ardeva costantemente senza bruciarsi mai … dov’era ora quel fuoco? Era fredda … era diventata veramente fredda … aveva seriamente spendo ogni scintilla che in lei era rimasta nonostante tutto il dolore che aveva dovuto sopportare nei secoli? O peggio … Lei credeva davvero che lui non le ricordasse, le lacrime solitarie che aveva visto rigarle le guance nel sonno, quando lei dormiva fra le sue braccia, illuminata solo dal chiarore della luna, e lui passava le ore semplicemente ad osservarla … credeva che lui non ricordasse i segni del dolore che aveva visto sulla sua anima, mentre facevano l’Amore … mentre diventavano una cosa sola nonostante lui fosse soltanto un semplice umano …
-          Katerina Petrova non si arrende mai … - gli risponde immediatamente lei e nuovamente muove la mano per schiaffeggiarlo … ma lui ha visto quel che gli interessava vedere … la scintilla, quell’orgoglio indomito che nessuno avrebbe mai potuto spegnere, in lei c’era ancora … “no questa volta non andrà a modo tuo” pensa Stefan mentre blocca con facilità la mano della donna … e con una spinta  leggera, la attira maggiormente verso di se … facendola sedere sulle sue gambe, la schiena contro il suo petto, e lui immerge finalmente il viso fra i suoi capelli… ha sempre amato i suoi capelli … si perdeva fra quelle ciocche brune sempre profumate …
-          E ora dov’è Katerina ? – la stringe fra le braccia, senza tuttavia bloccarla … pronto a lasciarla andare nel momento stesso in cui lei lo vorrà … ma lei non lo fa, non lo vuole …
Lei respira semplicemente affannosamente … Lui non può conoscere la differenza … Katerina … Katherine … per Tutti sono sempre state la stessa persona … solo lei sapeva chi … chi era stata … e in un attimo il panico l’assale. Se lui la conosce così bene … così intimamente bene da sapere che con lui è Sempre stata Katerina … che con lui non riusciva a mantenere la maschera … come poteva lasciarlo, fingere perfino di non amarlo?
-          Lasciami andare … - è tutto quello che lei riesce a dire. Ma non vuole essere lasciata andare, Stefan questo lo sa bene, per questo non si muove di un millimetro …
-          Lasciala andare … - è tutto quello che lui le risponde, ed entrambi sanno a Chi si riferisce. Ma lei non può … non ce la fa …
-          Andare dove? A vagare SolA per l’eternità? – ed è quello l’inizio della fine per Katherine … perché lei lo sa che Katherine … la stronza manipolatrice che Fingeva di essere … non avrebbe Mai ammesso una cosa simile … ed è facile intuire che quella che parla ora è già Katerina … che la parte vulnerabile e Umana di lei, ha ormai preso il sopravvento …  La mano di Stefan, che ancora era stretta attorno al suo polso, ora lo lascia andare delicatamente … per poi risalire piano fino ad intrecciare le loro dita ….
-          Perché dovresTi essere sola … Io non Ti basto forse? – le sussurra all’orecchio …. Ed era esattamente questo che lei temeva … la sua capacità di distruggerla con cinque semplici parole … “io non ti basto forse” … Lui era tutto quello che lei aveva sempre desiderato … come poteva non bastale? Per un istante, lei permette all’effetto devastante che quelle parole hanno avuto, di farle perdere il controllo, e si lascia andare contro il suo petto, appoggiando il capo alla sua spalla, gli occhi socchiusi …  ed è il lungo brivido che sentono, a quel contatto, a riportarli entrambi alla realtà … e a far girare lei all’improvviso, come scottata …
-          Perché sarò sola … nuovamente … - si volta verso di lui … ed è un vero tuffo al cuore … le sembra di essere tornata indietro negli anni,  “I will love you forever.” Le aveva detto … “Forever is a very long time, you know.” Lei non poteva in cuor suo veramente crederci … essere amata in un modo del genere era inconcepibile per una creatura come lei … “Not long enough.” Ma lui l’aveva stupita … non abbastanza aveva detto …  Lui sta per dire qualcosa… ma lei lo ferma … lo respinge in qualche modo … non può illudersi ancora. – avevi detto che mi avresti amata per sempre … che l’eternità non era ancora abbastanza … - e questa volta non riesce a contenere la lacrima solitaria che le solca la guancia – e mi hai dimenticata … anzi sostituita Stefan … - scioglie l’intreccio delle loro dita, perché quel contatto è diventato quasi doloroso per lei … e lo spinge via cercando di liberarsi della sua presa. Non può più stare li … deve andarsene e se non lo farà lui … allora sarà lei ad andarsene, ancora.
Ma Stefan non sembra essere della stessa opinione … non la lascia andare .. non la lascerà andare … si lascia spingere giù sul letto, portandola però con se, le sue braccia saldamente strette attorno all’esile vita della vampira.
-          Perché lo stai facendo? – Katherine non riesce davvero a capacitarsi del suo comportamento …
-          Quando smetterai di scappare e comincerai a fidarti degli altri … sarà sempre troppo tardi lo sai, si? …. – aveva ragione .. se lei si fosse fidata di Stefan non sarebbe scappata 145 anni fa .. e beh sarebbero stati felici insieme … già da tempo ormai …
-          La fiducia è qualcosa di troppo prezioso perché io possa concederla ancora con leggerezza … - gli risponde … ma era una bugia lo sapevano entrambi che se lei non si fosse fidata di lui, beh non si sarebbero nemmeno trovati in quella situazione.
-          Nemmeno tu hai la mia sai? – e con queste parole Stefan riesce finalmente a strapparle un sorriso divertito … la trasformazione l’ha anche fatto diventare ironico, o lo è sempre stato e lei non se lo ricordava più?  Stefan sente il corpo morbido di Kath, diventare meno rigido sopra il proprio, di secondo in secondo …   
-          La voglio … - Stefan si era perso nelle lunghe carezze che le stava facendo, muovendo le mani lungo la sua schiena, prima di quelle parole …
-          Cosa? – le chiede … mentre lei si perde ad osservare le sue labbra invitanti … ha troppa voglia di baciarlo ormai … è un bisogno … non riesce più a contenerlo … ed entrambi sorridono … gli basta guardarsi negli occhi ormai … ma vogliono giocare, stuzzicarsi, come in passato… perché alla fine sono ancora loro due … insieme …
-          La tua fiducia … - lei appoggia le mani sulle sue spalle, sistemandosi meglio sopra di lui … - voglio la tua fiducia … la tua mente … il tuo corpo … il tuo cuore … - e ad ogni parola, avvicina il suo viso a quello di Stefan, accarezzando lentamente  la sua guancia, tracciandone il contorno fino ad arrivare al collo… 
-          Non l’avrai … - Stefan ribalta le posizioni portandosi sopra di lei … le sposta con una carezza delicata una ciocca di capelli che si era posata sulla fronte, e non resiste alla tentazione di passare le mani fra quei boccoli bruni …  - non ti darò niente di quello che vorrai…- la sta stuzzicando … vuole giocare adesso …  giocare con Le … La rivuole.
-          Perché? – Kath ha capito il gioco … dalle spalle di Stefan le sue mani salgono sul collo…
-          Perché sarebbe troppo facile … - e le sorride lui ancora, mentre si china a baciarle il collo scoperto … Kath ha sempre avuto un profumo buonissimo, anche da umano gli era sempre piaciuto, ma da vampiro … riesce a sentirlo ancora meglio, ed è qualcosa di veramente indescrivibile …  
-          E le cose troppo facili non sono mai divertenti … - continua lei al suo posto … era una frase che lei stessa era solita ripetergli nel 1864, tutte le volte che lui le domandava quando l’avrebbe trasformato … “sarebbe troppo facile se lo facessi adesso … e le cose facili non sono mai divertenti”  … - cosa è divertente allora? – gli chiede facendogli alzare il viso dal suo collo … vuole un bacio … un bacio vero adesso …  Stefan finge per un lungo istante di pensarci, mentre prende le sue mani e le intreccia alle proprie, bloccandole poi sul letto, ai lati della testa di Kath …
-          Forse potrei farti aspettare per altri 145 anni … quello si sarebbe divertente … - soffia sulle sue labbra … troppo lontano perché lei possa baciarlo, o anche solo sfiorarlo, ma abbastanza vicino perché i loro respiri si scontrino, facendoli bruciare entrambi di desiderio … 
-          Non lo faresti mai…  - con un sorriso di vittoria lei ribalta le posizioni portandolo sotto di se … ha sentito il Desiderio che ha suscitato in lui … lo blocca con le spalle al letto, sedendo sul suo bacino, senza smettere di guardarlo …
-          Non esserne così sicura … - la carezza di Stefan sul suo viso scende piano, fino ad arrivare ai fianchi della vampira per attirarla maggiormente più vicina … 
-          Avremo Tempo … per riparlare di questa storia … non credi? – e sembra banale la domanda che lei gli pone, chinandosi, oramai vicinissima alle sue labbra, certa che questa volta niente la possa fermare dal baciarlo .. ma dentro quella richiesta c’è qualcosa di molto più profondo di una banale battuta … “tempo” …  sta tutto li, racchiuso in quelle cinque lettere … “resterai con me” è questo che lei avrebbe veramente voluto chiedergli … ma non ce l’ha fatta, non in modo così diretto … vulnerabile … perché lui è così che la fa sentire, anche in quel momento …
-          Ne riparleremo … - le risponde lui evasivo … - ma ora c’è un’altra cosa che voglio fare … - fa leggermente pressione sui fianchi di Katherine per farla alzare da se, e lei lo osserva spaesata per un istante, non riesce a capire. Di scatto, anche Stefan si mette seduto, lei è ancora seduta sopra di lui, intrappolata dalle sue braccia che non mollano la presa …
-          Non farai assolutamente niente … se non questo. – E lei ha capito … è riuscito a confonderla solo per un secondo, ma nel momento esatto in cui si è alzato, arrivando esattamente di fronte a lei, rafforzando la presa sulla sua vita … facendo poi salire un braccio lungo la sua schiena, lei ha capito.
Si avvicina alle sue labbra lentamente, godendo di ogni centimetro che viene meno e assaporando il respiro di Stefan sulle proprie labbra … Lo vuole, lo desidera … in questo momento forse più che in passato … e sa che la vuole anche lui … con lo stesso identico desiderio o forse anche di più …
E nemmeno Stefan riesce più a contenersi … non più ormai … non quando comincia a sentire il respiro accelerato di Kath sulle labbra, o il suo cuore che batte più in fretta … la sua mano dalla schiena della vampira, sale su, sul collo, in uno scatto automatico, quasi animata da vita propria e la attirano verso di se … a scontrarsi con le proprie …

Ed è un bacio strano all’inizio … un bacio voluto, negato, aspettato per un secolo e mezzo … e c’è desiderio, tanto, in ognuno dei loro gesti, nelle mani che si cercano, nei respiri ormai uniti, nelle labbra che si muovono, sincronizzate…
Si lascia spingere sul letto da Stefan, Katherine .. perché in questo momento è l’unica cosa che vuole, poterlo stringere, toccare, avere la conferma che non si tratta dell’ennesimo sogno evanescente … e lo stringe a se, perché ha bisogno di sentirlo realmente, e graffia la sua schiena, le braccia … mentre le loro labbra non si danno pace…
E nemmeno lui riesce a smettere di baciare la sua pelle, di respirarla quasi a grandi sorsi… perchè ha tentato di combatterlo per tanto tempo, prima il ricordo, in quei lunghi 145 anni in cui l’ha creduta morta, semplicemente perché ricordare era troppo doloroso, e poi la consapevolezza … la consapevolezza è stata la cosa più difficile con cui convivere … ma alla fine anche lui si è dovuto arrendere all’evidenza. Aveva amato Elena davvero, per quella che era … ma quella piccola umana non era mai stata in grado di fargli provare Quelle sensazioni … quel bruciante bisogno … era Katherine … era Sempre stata lei, e Sempre lo sarebbe stata … ma ammetterlo, no questo gli era sembrato impossibile, non dopo tutto quello che aveva fatto, non dopo aver saputo che lei era viva in quel secolo e mezzo ma non era stata con lui.
E aveva bisogno di conferme, Stefan … di capire … ma lei era sempre così sfuggente, e la guardia non la si poteva mai abbassare in sua presenza …
Ma obbiettivamente, si era detto in quelle lunghe ore passate chiuso in casa Salvatore, solo, senza poter uscire per disintossicarsi dal sangue e da Klaus stesso, nemmeno lui era un santo ormai lo sapeva … perché ostinarsi a non accettare la felicità che la “vita” che aveva consapevolmente scelto, gli stava dando?
Ed era comparsa nuovamente lei … nelle deliranti ore dell’astinenza dalla sua droga, gli era stata accanto … nelle fasi peggiori, quelle della rabbia, della cattiveria, dove qualsiasi cosa, persino la sua stessa presenza gli faceva perdere il controllo, solo lei era rimasta al suo fianco … e sapeva che anche Damon sarebbe stato pronto a farlo, che anche Elena ci avrebbe provato … ma ci sarebbero davvero riusciti? E cosa ancora più importante, avrebbe dato loro retta, avrebbe accettato i loro “no Stefan” ?
Probabilmente no … solo Lei aveva avuto la forza di vederlo soffrire, contorcersi dal desiderio, e imperterrita continuare per la sua strada, perché sapeva che questo l’avrebbe aiutato … solo Lei era stata in grado di fargli capire che non doveva Cambiare, ma semplicemente trovare un Equilibrio, gestire la propria sete … e magari usarla in modo  … migliore …
E quante occasioni aveva avuto … lui era debole, delirante la maggior parte del tempo all’inizio… ma non ne ha mai approfittato … di questo era certo, anche nel delirio si sarebbe ricordato di una cosa del genere … non aveva dimenticato quello che Lei gli aveva fatto provare nemmeno quando Klaus l’aveva privato dei suoi sentimenti, figurarsi se avesse potuto dimenticare una cosa del genere…
No, lei aveva mantenuto la Promessa fatta … “sono qui Solo per aiutarti” gli aveva detto il primo giorno … e così era stato.
Solo una sera, l’ultima per l’esattezza, aveva ceduto alla tentazione … credeva che lui dormisse, ma lui sapeva bene che lo stava osservando appoggiata contro la porta, come tante altre volte .. ma quella sera lei non aveva resistito, e gli si era avvicinata piano, senza quasi fare rumore… voleva solo salutarlo un’ultima volta prima di partire … lui ormai stava bene, e non aveva più bisogno di lei, poteva vivere la sua vita ora… ma con quella consapevolezza nel cuore Katherine quella sera non era riuscita a resistere, e si era chinata sul suo viso, lasciandogli un leggero bacio sulle labbra … proprio come l’ultima volta.
Ed era sicura che lui non se ne fosse accorto, perché non si era mosso, nonostante una parte di lui avrebbe voluto fermarla, impedirle di andarsene, farle tutte quelle domande che gli bruciavano le labbra, era certa che lui stesse davvero dormendo e non si fosse accorto di niente perché era rimasto immobile … e lei era andata via, ancora.
Ma Stefan quel bacio l’aveva sentito eccome, e non si era reso conto, se non dopo ore in cui era rimasto immobile nel letto esattamente come lei l’aveva lasciato, gli occhi sbarrati nel vuoto, incapace di pensare a nient’altro che non fosse la consapevolezza che le sue labbra non bruciavano di domande … ma a causa di quel bacio…
E per la prima volta, mentre da qualche parte lontano il suono delle campane scandisce la mezzanotte, entrambi si rendono conto che è vero … che alla fine è tutto vero e che Ora hanno tutto il tempo del mondo davanti a loro. Conoscono l’orrore della lontananza e del desiderio nascosto… e sanno quanto sarà bello non doversi più nascondere adesso … e la frenesia che aveva accompagnato i loro gesti fino a quel momento, svanisce… lasciando il posto solo all’ardente desiderio di cui entrambi ora si stanno nutrendo …
 
Stefan non sa con precisione dire dopo quanto tempo si sia svegliato, ma sa con esattezza che fra le sue braccia non c’è il corpo caldo di Kath, che i suoi capelli non gli stanno più solleticando il petto, come invece facevano quando molte ore dopo essersi finalmente ritrovati, lei si era addormentata con il viso nascosto nell’incavo del suo collo.
Lentamente riapre gli occhi, leggermente abbagliato dalla luce che filtra dalle finestre …
Per il resto del mondo quella dovrebbe essere una mattina come tutte le altre .. ma per lui cos’è? Al momento non sa dirlo con precisione nemmeno lui.
Frastornato si  porta a sedere notando solo in quel momento la figura di Katherine, in piedi davanti alla portafinestra del terrazzo, avvolta solo dal lenzuolo candido che fino a qualche ora prima era arrotolato ai piedi del letto a causa loro … è immobile, semplicemente assorta nei suoi pensieri, tanto da non accorgersi nemmeno di lui quando le si avvicina.
Sussulta Katherine, quando sente le braccia di Stefan cingerle nuovamente la vita, arrivando alle sue spalle, stava cercando di capire, di fare ordine … e farlo nuda nel letto accanto a lui non era certamente la cosa migliore.
-          Lo sai … è una brutta abitudine la tua …credevo l’avessi persa … - gli fa notare lui, come saluto, e lei sa benissimo a cosa si riferisce. Non si è mai fatta trovare nel letto di Stefan al suo risveglio nemmeno quando era umano, se la trovava ancora in camera sua, era solo perché lei si stava facendo aiutare a vestirsi da Emily.
-          Le abitudini sono due da far morire … - si limita a rispondergli… avrebbe voluto restare fra quelle lenzuola che sapevano di Loro, stringersi a lui e lasciarsi andare completamente, almeno per una volta? La risposta era si … ma Kath è pur sempre Kath …
-          Lo dici a me? – le chiede ironico, ed anche lei si concede una risata, appoggiandosi completamente contro il suo petto, e prende ad accarezzare le braccia che la stringono saldamente  a lui, ma Stefan sa che in quel momento non riesce comunque a lasciarsi andare a lui … - mi dici cosa ti spaventa una buona volta? – le accarezza una spalla scoperta, posandoci poi le labbra …
-          L’amore è la più grande debolezza per un vampiro Stefan … - riesce ad ammettere infine Katherine e in quelle poche semplici parole, c’è dentro tutto un mondo di significati .. lui non risponde immediatamente… sapeva che quel momento sarebbe arrivato … lei aveva lottato duramente per far riemergere il Vero Stefan e non le pallide versioni che era stato, o troppo umano, o troppo sregolato … e sapeva che anche lui avrebbe dovuto lottare per impedire che Katherine avesse il controllo di Katerina … lui che aveva avuto la fortuna di conoscere davvero la persona che Lei poteva essere …
-          Quindi suppongo che … l’essere venuta a dirmi addio … ed essere rimasta 24 ore in casa ad aspettare che io reagissi a questo, tu la consideri una debolezza no? – non aveva creduto nemmeno per un istante alle sue parole, non Poteva crederci, per questo l’aveva seguita, vista tornare a casa, ed aspettare, esattamente 24 ore che qualcosa succedesse, prima di prendere la piccola valigia già preparata, e andare all’aeroporto. In quel momento aveva avuto la conferma che cercava … che la donna che amava era ancora li … ma lei questo non lo sapeva, non lo poteva nemmeno lontanamente immaginare. Certo, si era chiesta come facesse lui a sapere che sarebbe stata in quell’hotel … ma … che avesse capito tutto fin da subito … Si volta di scatto verso di lui..
-          Perché l’hai fatto? – si limita a chiedere. È stanca di combattere contro il fatto che Stefan la disarmi, la faccia sentire quasi … umana … perché le piace questo, le piace sentirsi protetta in qualche modo, sapere che c’era qualcuno a vegliare su di lei … Ma anche questa volta lui non le risponde subito … si limita semplicemente ad attirarla con se sulla poltrona, la stessa sulla quale era seduto anche ieri…
-          Volevo vedere fino a che punto ti saresti spinta … se era l’ennesima finta ben architettata …  - e a queste parole lei distoglie lo sguardo e si alza da li… sapeva che riconquistare la sua fiducia non sarebbe stato facile, ma se lui non vedeva nemmeno i cambiamenti che c’erano stati in lei … proprio Per Lui … beh allora perché faticare? Prima che lei si allontani tuttavia lui la ferma.
-          Se è veramente questo che credi di me … nonostante tutto – aggiunge tagliente …
-          Se lo pensassi veramente non credi che non ti avrei seguita, che non sarei qui, completamente nudo a cercare te? – la guarda, un misto fra l’ironico e il serio … 
Torna indietro Katherine, e lo guarda indecisa. È il momento della verità, il momento di porre quella domanda che ormai credeva di non poter più fare.
-          Allora perché sei qui … - gli chiede, e a questa domanda lui non può fare a meno di sorridere. E questa volta non serve che sia lui ad attirarla a se,  è lei che semplicemente cede al bisogno di stare fra le sue braccia. Sale in ginocchio anche lei sulla poltrona, leggermente sollevata da lui, e semplicemente lo osserva …           
-          Hai bisogno che te lo dica? – le chiede accarezzandole la schiena, liberandola dal lenzuolo che non gli consente di vederla completamente …
-          Si. – e lo sanno entrambi questo, ma lui non ha intenzione di dirglielo… non adesso, non così … si alza improvvisamente, tenendola in braccio e portando le sue gambe a circondare il suo bacino, e la bacia, con forza questa volta, con desiderio, non come la sera prima. Ma non è questa la risposta di cui lei ha bisogno …
-          Dimmelo Stefan … - glielo chiede di nuovo, questa volta mentre lui la adagia sul letto, ma lui non lo fa nemmeno ora, e si limita a ghignare, baciandole il collo …
-          Non lo farò …  - ma questa non è una sfida che lui può vincere, perché lui Vuole dirlo, ma Vuole anche sentirselo dire, esattamente come lei …
-          Dimmelo! – e nonostante il piacere, lei si libera della sua presa, portandolo sotto di se, ed  i suoi capelli spettinati ora ricadono su entrambi, in quel modo che a lui tanto è sempre piaciuto, e lei lo sa, e blocca le sue mani quando stanno per accarezzarle il volto … lo guarda con un sorriso dispettoso sulle labbra, è pronta a portarlo fino al limite pur di farselo dire … ma spera che non sia necessario.
Ma questo, di provocarsi fino allo sfinimento è sempre stato un Loro gioco, che prima era solo lei a condurre, mentre ora … ora anche Lui è in grado di farle perdere la testa con pochi semplici gesti e lo sa bene …
Ed il piacere frustrato che si regalano in questo tira e molla, non fa altro che far desiderare ad entrambi con sempre maggiore intensità di dirselo e di sentirselo dire. 
Gli occhi di Katherine si cerchiano di venature nere ad un tratto,  mentre una scarica di desiderio invade entrambi… e ora anche Stefan, al limite, si libera dalla presa della vampira, portandosi a sedere sotto di lei …. Uno di fronte all’Altra …
-          Perché dovrei darti questo vantaggio Kath?  - le sussurra all’orecchio, mentre anche i suoi occhi diventano scuri di desiderio .. passione … sete, per Lei …
-          È forse una sfida questa? – gli chiede allora ironica … mentre con la mano stretta fra i suoi capelli corti sulla nuca, lo avvicina maggiormente a se … - perchè sai cosa penso delle sfide … - ma forse questa  è una sfida che potrebbe perdere … perché ormai non si tratta più solo di quelle due semplici parole che entrambi vogliono sentire … è altro quello di cui stanno parlando ora, quello che vogliono … entrambi adesso … - Ti Voglio … - si arrende alla fine lei, perché ormai è semplicemente troppa l’attesa per essere sostenuta.
-          E allora fallo … Prendimi, perché io lo farò … - le dice attirandola maggiormente a se … e dopo averla guardata negli occhi, dopo aver visto la testa reclinarsi di lato per favorire Quel contatto che entrambi desiderano, Stefan non indugia sul suo collo...prima di morderla..prima di bere la sua anima ..sentendosela scorrere dentro.. unendosi a lei ancora.. senza smettere.
E paradossalmente, nonostante i tanti secoli alle spalle, Katherine un piacere simile non ricorda di averlo mai provato … e quando sente le labbra di Stefan schiudersi sul suo collo e poi i canini incidere la pelle, non riesce a trattenere un sospiro di piacere, l’ennesimo, oscurato solo dal bacio silenzioso che gli lascia sul collo,  un attimo prima che anche i suoi denti lo feriscano ancora, come facevano quando era solo un umano … Ed in quell’attimo, capiscono che è tutto perdutamente finito, nel momento stesso in cui il sangue di Stefan entra nel corpo di Kath, e viceversa, in cui le loro menti, le coscienze, diventano un’unica entità … in quel preciso istante … tutto finisce fra loro.
Le bugie, gli errori,  i colpi al cuore inferti con millimetrica precisione per ferirsi, tutto, viene cancellato… cessa semplicemente di esistere … per lasciare il posto a qualcosa di nuovo, diverso e al tempo stesso uguale, più grande e intenso di qualsiasi cosa sia mai esistita fra loro.
E quasi stentano a riconoscersi ora… I due ragazzi, imprigionati nella loro eterna giovinezza, che si lasciano cadere sul letto, l’una sull’altro …
Non è la vampira sanguinaria ed egoista che tutti vedono, la ragazza che ora si accontenta di perdersi nel ritmico battere del cuore di Stefan … ma non è nemmeno l’umana idealista che credeva nell’amore cinque secoli prima …
Non è il giovane umano che permetteva al padre, al fratello o alle convenzioni sociali di manovrarlo, l’uomo tiene Katherine stretta a se, respirando il profumo della sua pelle … e nemmeno il vampiro senza regole che fingeva di essere …
Sono semplicemente Katherine e Stefan … come sono sempre stati … e come sempre saranno … persi nelle loro notti parigine …
-          Alla fine sei riuscita a portarmi a Parigi … - le sussurra all’orecchio, in un momento imprecisato mentre sono ancora persi nel loro oblio … glielo aveva detto un secolo e mezzo prima … “quando avremo l’eternità davanti a noi … voglio farti visitare l’Europa, Parigi è bellissima … e anche Roma” ripeteva spesso lei ..
-          Riesco sempre a ottenere quello che voglio dovresti saperlo … - gli risponde, senza nascondere un sorriso di vittoria, mentre gli lascia un bacio sul collo.
-          Ne sei sicura? – Kath sa a cosa si sta riferendo Stefan .. a quel discorso mai finito fra loro.
-          Ovvio … - lui si volta a queste parole e la intrappola fra le sue braccia, divertito …
-          Lo sai vero che non riuscirai a farmi dire che Ti Amo KatherinA? … - le chiede, mentre, notando i brividi sulla sua pelle, la copre con il lenzuolo di seta bianca … ma Sa che non sono certo dovuti al freddo ….
-          Oh lo so bene, Mr Salvatore … ma nemmeno io le dirò mai che sono follemente innamorata di lei … - gioca Katherine, gli occhi lucidi per l’emozione che le parole di Stefan hanno provocato, e anche lui sorride, o meglio cerca di nasconderlo sotto l’espressione imbronciata, che gli riesce male …
-          Io non ho detto questo …
-          A no? – gli passa le braccia intorno al collo … - ne riparleremo allora … che ne dice?
-          Si Pierce … ne riparleremo prima o poi … - e la bacia ancora …
Si .. avrebbero avuto modo di approfondire ogni discorso … avevano tutta l’eternità da quel momento in poi, a Loro unica disposizione … in fondo quella era solo Una delle Tante notti Parigine … 


Rieccomi dopo parecchio tempo, con una One Shot veramente molto ... Sentita direi ... 
spero mi ascerete la vostra opinione in merito :) 
IsaBelle91

   
 
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