«… risalente al XVIII secolo. Ora, se
volete seguirmi…»
Stavi voltando l’angolo, quando lo vedesti davanti ad un quadro.
Ti paralizzasti.
Erano anni che avevate perso le tracce l’uno dell’altra;
per quale sciocco scherzo del destino, allora, lui era lì?
«Maledetto Karma!»
Non potevi crederci.
Era lui, anche se cresciuto: leggermente più alto, con i capelli corvini
poco più lunghi di quando vi eravate conosciuti.
Mancava solo la sua inimitabile chitarra («Beh certo, siamo in un museo!») e
poi… i suoi occhi.
Era di spalle, ma eri certa che, se si fosse voltato, avresti potuto
rincontrare per un attimo quelli stupendi smeraldi.
Però non potevi vederlo. Non volevi,
dopo tutto quello che era successo.
Ma come fare?
Stavi facendo da guida in quella visita al museo, non potevi cambiare
il percorso all’improvviso.
Ma in quel momento arrivò.
Un caschetto color della pece le incorniciava il viso, su cui
risaltavano due grandi e profondi occhi blu notte.
Un semplice vestito bianco le svolazzava intorno, mentre procedeva
tranquilla in direzione del ragazzo. «Tesoro dai, vieni! C’è un dipinto dai
colori meravigliosi da quella parte.»
Lui si girò e in quel momento avesti la certezza di non esserti sbagliata.
Perché non avresti mai potuto confondere quegli occhi.
Quei bellissimi occhi di cui ti eri innamorata durante quell’estate
passata in quello stupido reality. Quegli occhi sinceri che ti avevano
amata. Quegli occhi che avevi tradito.
Non facesti in tempo a tirar un sospiro di sollievo, che lui ti notò.
Vedesti velocemente passarli un velo di tristezza in viso, mentre
sussurrava: «Gwen…»
Tu non riuscisti a rispondere che con un mormorio: «Trent…» e ti portasti la mano
sinistra all’altezza del gomito destro, nel tuo tipico gesto di quando
sei imbarazzata.
Ma tutto finì lì, in quell’attimo.
Lui si voltò, la sua ragazza
lo stava chiamando.
E nel momento in cui si girò, capisti che ormai era finita.
«Ehm, signorina?»
Ti riscuotesti. «Ah, vi chiedo scusa. Come stavo
dicendo, se volete seguirmi, nella sala seguente potrete osservare…»
E mentre ti apprestavi a descrivere la tela successiva, sentisti che la
sua presenza si stava definitivamente allontanando.
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N/A
Nulla di particolare da dire, persino la mia "correggi bozze" mi ha
detto che in realtà questa storia non è un granché (giusto per
confortarmi...)
In realtà speravo di riuscir a fare un degno "ingresso" in questo
fandom! ^^"
Ma, a voi lettori, l'ardua sentenza!
Solo qualche nota per meglio capire la fanfiction:
1) Gwen lavora in un museo. Ho scelto questo lavoro poiché viene detto
più volte nel cartone che le piacciono le arti.
2) Nel caso non si sia capito (ma non credo proprio) la ragazza dai
capelli corvini è la nuova fidanzata di Trent. E’ un personaggio da me
inventato, ma mi serviva ai fini della storia; anche perché non sarei
mai riuscita a mettere Trent con qualcun’altra del reality. Per me con
lui ci sta bene solo Gwen! xD
3) In questa fan fiction Gwen e Duncan si sono lasciati. Credo sia
importante saperlo poiché qui sembra che Gwen provi di nuovo interesse
per Trent, quindi è abbastanza probabile che non stia più con Duncan.
Ma sinceramente non pensavo fosse necessario scriverlo in un punto
della storia, per questo ho usato l’N/A.
E... nulla da dire! Solo una cosa arrandom: mi fa strano scrivere come
prima fanfiction una TxG, non perché non mi piaccia, ma perché avevo
sempre pensato che avrei iniziato con una DxC! Ahaha
Beh l'ispirazione è quel che l'è... :3