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Autore: Zomi    10/02/2012    5 recensioni
Sai Kuina… Non ho più paura. Non ho più quella paura che mi è nata dentro il giorno della tua morte, quella paura che fino a poco tempo fa era la mia unica compagna di viaggio, quel terrore che, a poco a poco, era riuscito a farmi chiudere in me stesso… non ho più paura di essere solo…
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL’AUTORE:
Se una sera di queste non avete nulla da fare, provate ad andare su Youtube e cercare il video di “One more time” dei Daft Punk (praticamente il primo anime che ho visto) e/o ascoltare “Read all about it” di Professor Green feat Dolcenera, meritano davvero…

Zomi
 

 

  NON HO PIU’ PAURA

   

 
Resto fermo, immobile, seduto a rilassarmi tra i fili d’erba della Sunny. Abbandono lo sguardo nel firmamento stellato e un insolito sorriso mi nasce sul viso.
Lascio correre i miei occhi da stella a stella, permettendo loro di farmi strada tra di esse. Le osservo, rapito, e cerco di liberare la mente di ogni più piccolo pensiero.
Gli allenamenti, per questa notte, possono aspettare.
Possono essere eclissati da questo mio nuovo sentimento che mi pompa nel torace.
Per questa sera, il mio sogno, può essere messo da parte.
Solo per questa notte, per qualche piccolo attimo, per pochi secondi soltanto.
Sorridendo, ricerco nel cielo buio la stella, la sua stella.
Quella più luminosa e sgargiante.
La più solare e bella.
Irraggiungibile e felice.
La stella di Kuina.
Sposto lo sguardo da una costellazione dai contorni bluastri, a una più chiara. Setaccio il firmamento in ricerca della lucente presenza della mia migliore amica d’infanzia.
Dove sei? Dove sei Kuina?
Inclino la testa verso sinistra, flettendo il mio corpo e indagando il cielo stellato. Tre stelle che formano un semi cerchio, altre che lo completano a mo di carro... Che costellazione sarà mai? Boh?!?
Ridacchio, rimproverandomi che riesco a perdermi nella volta celeste, perfino restando a bordo della mia nave. Abbasso il capo sulle mie gambe piegate tra loro, sul ponte erboso, grattandomi il capo e ghignando. Sembro un moccioso, ma devo parlarle. Lei deve sapere…
Voglio che da lassù, lei mi ascolti…
Alzo ancora il volto al cielo e, finalmente, una chiara e brillante stella bianca, mi sorride davanti agli occhi. Le sorrido di rimando.
-Ciao…- mormoro.
Lei, quasi fosse viva, mi pare rotei su se stella, in mia risposta.
-Come stai Kuina? Sono io, Zoro…-
La sua luce si intensifica e il chiarore che emana, se pur lontana chissà quanti anni luce da me, mi riscalda dentro.
-Lo so, sono cambiato: ora sono più alto e muscoloso, con tre pendagli su un orecchio e un occhio cieco… bel progresso eh?- sghignazzo, strofinando il palmo della mano sinistra sull’occhio non vedente. L’astro resta fermo, raggiante tra i fratelli, mentre di certo se la ride di me e del mio imbarazzo. Ridacchio, incapace di continuare.
E così strano parlarle in un modo così assurdo e stupido, però credo che sia l’unico modo di farlo. Fisso la stella bianca e le sorrido.
-Sai Kuina… Non ho più paura. Non ho più quella paura che mi è nata dentro il giorno della tua morte, quella paura che fino a poco tempo fa era la mia unica compagna di viaggio, quel terrore che, a poco a poco, era riuscito a farmi chiudere in me stesso… non ho più paura di essere solo…-
Respiro, sollevato da un peso invisibile che da tempo mi appesantiva.
-Non ho più paura di continuare il mio viaggio verso il mio destino da spadaccino in solitario… non ho più terrore di aprire il mio cuore ad altri per paura di soffrire… non ho più paura di amare…-
La stellina argentea sembra avvicinarsi, curiosa delle mie parole. Un vento leggero mi scompiglia la zazzera verde, che con una mano cerco di sistemare. Sebbene non sia affatto freddo, un brivido mi percorre la pelle delle braccia nude. Sorrido.
-Ora ho amici… Rufy, Usop, Sanji, Chopper, Franky, Brooke, Robin e Nami… la mia famiglia… ho persone a cui tengo davvero, per cui combatto e custodisco, per cui sacrificare la mia vita se necessario… e poi c’è lei… lei che da rompi scatole è divenuta la mia migliore amica, e che da amica è diventata la mia ragione di vita…-
Inspiro, pronto a confessare alla mia compagna d’infanzia quella struggente emozione che mi fa battere il cuore.
-Mi sono innamorato… di lei, figurati!!! Di una mocciosa, ladra, strega, arpia, ricattatrice, strozzina e lingua lunga… di una deliziosa ragazza ramata, dolce e sensibile, generosa e imprevedibile, saggia e infantile, solare e piena di vita… Amo Nami, Kuina, e lei ora mi rende felice, ricambiando il mio sentimento… si, lo so, non deve avere tutte le rotelle a posto per stare con uno come me, ma sinceramente spero che questa sua insanità mentale sia permanente… voglio averla sempre accanto, nei momenti difficili e in quelli gioiosi, nelle sconfitte e nelle vittorie, di giorno e di notte… la mia mocciosa ha curato le ferite del mio animo, quelle che avevi tracciato tu con la tua scomparsa, rimpiazzando i dolori con i suoi caldi sorrisi e le sue carezze… mi ha curato e mi ha dato nuovi motivi per vivere, non più unicamente per il mio sogno…-
Mi alzo dal prato erboso, stiracchiandomi le gambe intorpidite dalla posizione da seduto. Intreccio le braccia al torace e ghigno nel mio solito modo sghembo e sogghignante.
-Volevo lo sapessi: non sono più solo… non ho più paura…-
La piccola stella scintilla energica nel cielo blu, rotea e sembra saltare felice. Alcune nuvolette azzurrognole le si avvicinano, per farle da cornice e far risaltare ancor di più la sua chiara luce stellare. Un soffio di vento mi corre incontro, investendomi dolcemente, come una carezza. La sua carezza.
Sorrido.
-…Zoro…- un sussurro leggero, mischiato allo sciabordare del mare. Assomiglia tanto alla sua voce da maschiaccio che aveva da bambina. Ridacchio nel ricordarlo.
-Buzzurro… che fai? Hai già finito di allenarti?-
Un altro sussurro, più vitale e vivido. Una voce che riconoscerei tra mille e che ho imparato ad amare.
Mi volto verso il balconcino del castello di poppa. Addossata al corrimano, la mia navigatrice, mi fissa curiosa, incrociando le braccia sul legno del terrazzo e appoggiandovisi. La osservo sorridendole, vedendola con indosso una mia camicia come pigiama e i capelli sciolti e mossi dal vento.
-Non proprio…- ridacchio, mentre lei mi si avvicina.
Mi abbraccia per il collo e, alzata sulle punte dei piedi, mi bacia a fior di labbra. Mi accarezza delicata una guancia, per poi sorridermi.
-Vieni a letto?- domanda. Annuisco, abbracciandola per la vita. Mi perdo nel suo sguardo di cioccolato, chiedendomi come abbia fatto in passato a vivere senza di esso. Ci avviamo lenti sotto coperta, stretti nel nostro abbraccio. Prima di mettere piede oltre lo stipite della porta che conduce alle cabine, saluto con un ultimo ghigno Kuina. La sua stella brilla appena, ora, dissolvendosi pian piano, e salutandomi serena.
Sento Nami stringersi a me e baciarmi il viso. Di rimando l’abbraccio innamorato. Mi sento pieno di vita e speranza, coraggioso e invincibile.
Non ho più la solitudine ad accompagnarmi.
Non ho più la paura di amare a perseguitarmi.
Non ho più il terrore di restare solo.
Non ho più paura.  

   
 
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