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Autore: telesette    11/02/2012    1 recensioni
Non aveva neppure finito di dirlo che il giovane le lasciò andare le mani, in modo da accarezzarle le guance con dolcezza. Jessica era talmente confusa che si limitò a sbarrare gli occhi. Angelo ricambiò la sua espressione stralunàta con uno sguardo colmo di affetto; non intendeva farle del male, non ne sarebbe mai stato capace; l'unica cosa che voleva era che lei lo guardasse...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Guardami per come sono, non per quello che sembro

Un idiota...
Sì, Angelo era veramente idiota come pochi, Jessica non aveva alcun dubbio su questo. Da che si era unito al gruppo, il giovane templare non aveva fatto altro che confermarle quest'impressione: odioso, arrogante e sfacciato... Se non fosse che era costretta a tollerare la sua presenza, date le circostanze, non ci avrebbe pensato due volte nel mollare la compagnia e inseguire quella canaglia di Dhoulmagus per conto suo. Purtroppo invece il diabolico giullare era forte, troppo forte per lei, per questo non poteva pensare di affrontarlo da sola.
All'inizio si era sforzata di accettare quel bellimbusto, fingendo per quanto possibile di non considerarlo ma, di fronte ai suoi ripetuti tentativi di corteggiamento, ogni giorno sentiva la propria pazienza venirle meno. Ogni scusa per lui era buona per provarci, nonostante gli avesse fatto capire molto chiaramente quanto disprezzasse questo suo atteggiamento da "dongiovanni". Tuttavia Angelo non era uno stupido, a dispetto delle apparenze, ed era convinto che prima o poi anche lei avrebbe finito per accorgersene.

***

EROE e compagni avevano deciso di trascorrere la notte nella locanda della Sacra Isola di Neos, in attesa di riprendere la loro navigazione. L'indomani infatti avrebbero toccato la punta del Grande Continente, in cerca di informazioni più dettagliàte su colui che stavano cercando, e la loro caccia sarebbe continuata.
Jessica non riusciva assolutamente a prendere sonno quella notte.
Il ricordo di suo fratello Alistair, ucciso senza pietà da Dhoulmagus, continuava a tormentarla giorno e notte. Mai avrebbe potuto dimenticare il dolore e l'angoscia di averlo perso per sempre; niente poteva colmare questo vuoto nel suo cuore, per quanto fosse forte il suo desiderio di vendetta; tuttavia era decisa ad andare fino in fondo...

- Segui il tuo cuore - le aveva detto Alistair, attraverso la statua di Alexandra.

Jessica ripensava spesso alle parole di suo fratello, giorno e notte. Solo così riusciva a sentirlo vicino, e a confidare nella sua presenza, per affrontare i pericoli che la separavano dal suo obiettivo. Anche a costo di inseguirlo fino in capo al mondo, avrebbe trovato Dhoulmagus e lo avrebbe ucciso con le sue stesse mani.
Improvvisamente Jessica sentì bussare alla porta della sua stanza.

- Chi è? - domandò la maga perplessa.
- Il tuo ammiratore, mon-cherìe - rispose la voce di Angelo fuori della porta.
- Grrr, adesso sta veramente esagerando! Io... Io lo...

Stringendo forte il pugno, Jessica scattò in piedi e spalancò la porta con rabbia.

- Vuoi smetterla di seccarmi, almeno durante la notte - esclamò. - Sei più fastidioso di una zanzara!
- Accidenti, che allegria - fece Angelo, sollevando le mani e scrollàndo il capo con rassegnazione. - E dire che volevo solo darti la buonanotte...
- Figuriamoci - sottolineò lei, con voce tagliente. - Come minimo avrò gli incubi, se vedo la tua faccia prima di andare a letto!
- Io invece faccio sempre dei sogni dolcissimi, quando penso a te, è chiaro!

Lo schiaffo sonoro di Jessica giunse tanto veloce quanto inaspettato. Angelo si massaggiò la guancia senza fare una piega, nascondendo lo sguardo sotto i capelli che gli ricadevano sulla fronte.

- Apri bene le orecchie, stupido damerino che non sei altro - esclamò Jessica, guardandolo severamente. - Per il tuo bene, ti consiglio di starmi alla larga il più possibile: non voglio vederti, non voglio parlarti e non voglio soprattutto "sentirti"... Sono stata chiara ?!?

Prima che potesse sbattergli la porta in faccia però, Jessica si ritrovò afferrata per il polso dalla robusta mano guantata del templare. D'istinto provò a liberarsi ma, come sollevò l'altra mano per mollargli un secondo schiaffo, si ritrovò praticamente immobilizzata.

- Lasciami - ruggì la ragazza furibonda. - Lasciami, ho detto!

Per tutta risposta, Angelo la spinse dentro la stanza e si chiuse la porta alle spalle. La sua reazione fu così energica e improvvisa che Jessica ne ebbe persino paura. Le mani che la stringevano erano quelle di un uomo forte e deciso, il volto davanti a lei era freddo e inespressivo... Quello non era il solito Angelo! Che cosa aveva in mente di fare? Perché si stava comportando così? Per la prima volta in vita sua, Jessica sentì un brivido gelido scenderle lungo la schiena. Tutta la sua forza e la sua sicurezza erano svanite, non appena si era resa conto che Angelo non stava affatto scherzando, eppure non voleva fargli capire di essere spaventata.

- Per favore, lasciami - disse Jessica, con voce assai più calma. - Angelo smettila, mi stai facendo male...

Non aveva neppure finito di dirlo che il giovane le lasciò andare le mani, in modo da accarezzarle le guance con dolcezza. Jessica era talmente confusa che si limitò a sbarrare gli occhi. Angelo ricambiò la sua espressione stralunàta con uno sguardo colmo di affetto; non intendeva farle del male, non ne sarebbe mai stato capace; l'unica cosa che voleva era che lei lo guardasse...

- Sei bellissima, Jessica - sussurrò il giovane, passandole le dita sul volto. - I tuoi capelli, il fuoco dentro ai tuoi occhi... Nessuna donna al mondo potrebbe mai eguagliare questo tuo fascino, perché solo tu sei capace di splendere con tale bellezza!
- A... Angelo, ma cosa...
- Jessica, guardami - disse ancora l'altro, sempre più serio. - Guardami per come sono, non per quello che sembro!

L'attimo dopo le labbra di Angelo si chiusero su quelle di Jessica. Non era un bacio violento né passionale, ma un bacio dolce e romantico; in quel bacio c'erano tutto l'amore e l'affetto che il giovane templare nutriva verso la focosa maga dai capelli rossi; ed era in quel bacio che Angelo riuscì finalmente a mostrare alla fanciulla il lato più intimo e affascinante di sé... quello del giovane uomo innamorato che era!

- Ti amo - sussurrò, staccandosi da lei con un sorriso. - So che non mi credi, ma è proprio così e volevo che tu lo sapessi... Solo questo, nient'altro!

Jessica era impallidita, sia per l'audacia di Angelo che per il tono sincero della sua confessione. Alcune lacrime le scesero involontariamente dagli occhi, calde come cera bollente, al che Angelo sollevò il dito per asciugarle.

- Scusami, non volevo farti piangere - sussurrò. - Non succederà più, te lo prometto!
- No... Non sto piangendo - ribatté lei orgogliosa. - E comunque non certo per te!
- Allora perché i tuoi occhi non sono più freddi come prima?
- Io...

Angelo si voltò senza aggiungere altro.
Jessica si morse le labbra, maledicendolo e maledicendo sé stessa mentalmente, ma non poteva più tacere oltre. Non poteva più fingere indifferenza, non dopo quello che le aveva detto, e soprattutto non voleva ammettere alcuna debolezza proprio con lui.

- Aspetta - esclamò. - Cosa credi di dimostrare con questo... Mi stai forse dicendo che provo qualcosa per te? Beh, ti sbagli di grosso!

Il templare si fermò di scatto.

- Sei solo un presuntuoso e un arrogante - proseguì Jessica, recuperando il suo consueto fervore. - Io odio quelli come te, capaci di vedere le donne solo come trofei da collezione, sei solo un individuo squallido e un bugiardo!
- Lo pensi davvero? - domandò dunque Angelo, voltandosi a guardarla. - E' questo quello che pensi di me?

Di nuovo quella sensazione.
Perché tutt'a un tratto Angelo non si comportava più come suo solito? Perché non la guardava con quella sua espressione idiota, degna del "latin-lover" da strapazzo che era? Era bastato che l'afferrasse per i polsi e che la guardasse direttamente negli occhi, per fare crollare di colpo tutte le sue convinzioni su di lui. Diceva di amarla, ma chissà a quante altre lo aveva già detto prima di allora... Non poteva credere che fosse sincero, non lo riteneva capace di dire la verità.

- Se è questo quello che pensi, va bene - tagliò corto Angelo calmissimo. - Ma resta comunque il fatto che io non ti ho mai mentito, ho detto che ti amo perché... è la verità!
- E ti aspetti anche che io ti creda - gridò Jessica rabbiosamente. - Come se non sapessi che hai già recitato questa solfa a centinaia di sciacquette... Guarda che io non sono la solita oca da abbindolàre, con me non attacca, e non è certo con un bacio che puoi sperare di incantarmi, hai capito?
- Adesso sei tu a non essere sincera - sottolineò Angelo impassibile.
- Cosa ?!?
- Io ti ho aperto il mio cuore, ti ho detto chiaramente quello che provo; sono un uomo, non sono perfetto, ma non ho alcun motivo di mentire su ciò che sento... Quello non era un bacio qualsiasi, e so che anche tu lo hai sentito!
- Basta, sta zitto...
- No, invece!
- Sta zitto!

Accadde tutto in un attimo.
Prima che Jessica se ne rendesse conto, Angelo le cinse le braccia attorno alla vita e si chinò a guardarla serio. Fu in quel momento che Jessica comprese: Angelo non le stava mentendo, nei suoi occhi non c'era traccia di falsità né di inganno, quello era il suo vero volto!

***

Jessica aveva perso ogni cognizione del tempo.
Non sapeva neanche dire come e quando lei e Angelo si ritrovarono entrambi distesi sul letto. Il templare la vide arrossire, proprio come una bambina, e non poté fare a meno di sorridere al pensiero che la "grintosa" Jessica fosse anche capace di arrossire imbarazzata. Il cuore della ragazza batteva forte, così forte che l'altro poteva sentirlo fin troppo chiaramente, per questo provò a tranquillizzarla.

- Rilassati - disse. - Per amarsi bisogna essere in due, e se non siamo in due a desiderarlo non succederà proprio niente, te lo assicuro!
- Angelo, io...
- Ssst - fece lui, scostandole una ciocca di capelli dalla fronte. - Parliamo se vuoi, non c'è nulla di male in questo, no?

Jessica annuì.

- Intendevo dire che... Insomma, è la prima volta che...
- Lo so, l'ho capito quando ti ho baciata!
- Sei deluso?
- No, affatto - rispose lui, accarezzandola. - In questo momento non potrei essere più felice, davvero!
- Non prendermi in giro - mormorò lei, con una punta di amarezza. - Con tutte le storie che hai avuto, perché io dovrei essere speciale per te?
- Perché ti amo, sciocchina - puntualizzò lui ancora una volta. - Pensavo lo avessi capito!

Ora Jessica non aveva più alcun timore.
Angelo era una presenza calda e rassicurante, accanto a lui si sentiva protetta e al sicuro: più o meno era la stessa sensazione di quando era piccola, con Alistair che le teneva la mano per farla addormentare; la differenza era nei sentimenti che Angelo nutriva per lei... E anche lei sentiva di provare qualcosa nei suoi confronti.
Il giovane la baciò sulla fronte, chinandosi accanto a lei sul fianco, e la strinse a sé come un prezioso tesoro da proteggere. Jessica si abbandonò al piacere intenso e al dolce tepore che l'altro emanava dopodiché, quasi senza rendersene conto, si addormentò.

FINE

   
 
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