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Autore: LadyTargaryen    11/02/2012    9 recensioni
In una bella serata davanti al caminetto, mentre fuori nevica fitto, i piccoli Lupin chiedono al loro papà di raccontare loro una storia; ma non una storia qualsiasi. Una storia che riguarda Remus più di quanto loro non credano...
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La favola più bella
 
 
 
 
 

 
“ E il principe e la principessa vissero per sempre felici e contenti nel loro magnifico castello.“
 
 
Appena Remus termina di leggere, i quattro bambini davanti a lui scoppiano in un applauso rumoroso e pieno di spensierata contentezza. E’ “Biancaneve”, una favola che avranno ascoltato almeno un centinaio di volte, ma il loro papà aggiunge sempre nuovi particolari “nascosti” in realtà da lui stesso inventati, rendendo la lettura ogni volta più bella e divertente della precedente.
 
Remus sa quanto piaccia loro sentirlo leggere e, infatti, tutte le sere, dopo essersi accomodato in poltrona (fingendosi con loro grande divertimento “troppo stanco per leggere”), comincia con una storia diversa. Una sera è “Pollicino”, un’altra è “Hansel e Gretel”, un’altra ancora è “Il Grifo”…Sono le stesse che i suoi genitori leggevano a lui, da piccolo, ed è proprio da quei libri dotati di splendide illustrazioni magiche che le prende per raccontarle ai suoi figli.
 
“ Allora bambini ? Cosa leggiamo adesso? ” domanda loro con un sorriso, riattizzando un po’ il fuoco nel caminetto con un gesto della bacchetta.
 
“ ‘Cenerentola!’ ” grida quello più grande, un bimbo con buffi capelli turchini, circa sei anni.
 
“ No! Meglio ‘La leggenda della sfinge!’ “ insorge una bimbetta con gli occhi blu, accoccolata sul bracciolo della poltrona affianco al padre.
 
“ A me piacerebbe tanto ‘Simbad il marinaio’…” propone timidamente il terzo, facendo gli occhioni dolci nel tentativo di convincerlo. Il quarto, il più piccino, si limita a ridacchiare succhiandosi il pollice, comodamente seduto in braccio a Lupin. Per lui, una storia vale l’altra. E poi, è troppo occupato a cercare di staccare i bottoni dalla camicia del padre per prestare più d’un orecchio al resto.
 
Remus scuote la testa con un sospiro, calandosi nei panni del “genitore alla frutta” in quella sua buffa maniera che li fa rotolare dalle risate. E infatti è così anche stavolta.
 
“ L’avrai sentita almeno mille volte quella storia, Teddy…” sbuffa alzando per gioco gli occhi al cielo. “ La mia invece no! ” rincara la dose la bambina, che per farsi intendere meglio gli piomba addosso facendoli quasi ribaltare entrambi. “Ma se non sono mille sono novecentonovantanove, Leann…” ribatte Remus mentre la fa alzare a forza di solletico. “ E allora leggiamo ‘Simbad’! ” s’intromette David, il penultimo dei suoi figli. “E’ tantissimo che non la sentiamo!”
 
Lupin si massaggia la barba sul mento, con un’espressione pensosa.
 
“ Uhm…E se vi leggessi ‘I tre cani’ ? La conoscete? ”
“ No, mai sentita!” esclamano in coro i tre bambini. “ Di che cosa parla? ”
“ Beh, parla di tre cani molto speciali che si chiamavano Spezzaferro, Schiantacatene e Spaccamuro, e…”
“ E? Dai, papà, dai! Racconta!”
 
L’uomo si finge dubbioso, e lancia un’occhiata al proprio ultimogenito, che  nonostante l’impegno profuso non è ancora riuscito a portarsi via i bottoni della camicia…Aveva fatto bene Tonks a farci quell’Incantesimo Di Adesione Permanente. “ E tu che dici RJ ? Ti va se leggo ‘I tre cani?’ ”

RJ si stacca dal colletto del papà, si ciuccia il ditone con un’espressione concentrata identica a quella di sua madre Ninfadora quando riflette su qualcosa, poi si apre in un sorrisone ancora con pochi dentini tutto lucido di saliva ed esclama:
 
“ Tè cani! ”   
“ E ‘Tre cani’ sia! “ decide Remus, aprendo ancora una volta il librone di fiabe.
 
 
 
 
 
 
 
 
“ Papà guarda! E’ tutto bianco fuori! “
 
Lupin si alza e raggiunge Leann alla finestra del salotto, dove la piccola è corsa seguita dai fratelli.
 
Fuori di casa, infatti, infuria una bufera di neve gigantesca, ed ogni cosa è stata rapidamente ricoperta da uno spesso strato di candore bianco argento. I quattro bambini non hanno mai assistito ad uno spettacolo simile, e rimangono a bocca aperta a contemplarlo davanti al vetro. Anche il padre fissa la neve, e sorride, ripensando alle battaglie a palle di neve che faceva da ragazzo con i Malandrini, ad Hogwarts…A quella volta in cui Tonks l’aveva Trasfigurato in un pupazzo…
 
“ Ehi papà domani usciamo a giocare? ”
 
Remus accarezza i capelli verde acido di David, che come tutti e quattro i loro figli ha ereditato dalla mamma la capacità, in quanto Metamorfomaghi, di cambiare il proprio aspetto…A cominciare dalla capigliatura, i cui colori pazzi lo fanno sorridere tutte le volte che li guarda.
 
“ Ma certo. Solo dovrà nevicare un po’ meno forte, o ci buscheremo un malanno… “
“ E facciamo un pupazzo gigantesco, vero? “ chiede speranzoso Teddy, che come gli altri del discorso sul freddo e sul malanno non ha ascoltato una virgola.
 
“ Grande come una montagna! “ conferma il mago, sorridendo “ Con tanto di naso a carota e bottoni per occhi! “
 
I “quattro lupacchiotti”, come li chiama Dora, esultano battendo le mani.
 
“ E al collo ci mettiamo la sciarpa viola di mamma! “
“ Ehm, forse prima dovremo chiedercelo, alla mamma… “
“ La mamma dà l’ok “ disse Tonks, entrando proprio in quel momento nel salotto, dopo un lunghissimo bagno caldo. “ Quella sciarpa è orribile, uno schifo mai visto! Mi serviva giusto giusto un motivo per farla fuori! “
 
Figli e marito scoppiano a ridere, ricordando la faccia non proprio felice di Ninfadora quando nonna Andromeda gliel’aveva regalata, il Natale prima. Lupin va nuovamente a sedersi in poltrona, e la moglie gli si accoccola sulle ginocchia tutta contenta. Lui la fissa con un sorriso ironico:
 
“ Amore, ma non sei un po’ grande per farti leggere le favole? “
“ Se è lei a leggerle, Professor Lupin, non si è mai troppo grandi! “
 
Si scambiano un bacio ridendo, e i quattro bambini li guardano con l’espressione un po’ schifata di quando mamma e papà si baciano. Remus e Tonks si sorridono, poi la ragazza si rivolge alla “cucciolata”:
 
“ E adesso tutti a nanna, ragazzi! “
“ Noooo! Ancora dieci minuti! “
“ E dai mamma! Il tempo di un’ultima storia! “ 
 
La mamma finge di soppesare con assoluta serietà la proposta, poi sorride dolcemente e concede: “ D’accordo, ma che sia solo una! “ In un attimo, Teddy, Leann, David e RJ si siedono di nuovo sul tappeto davanti al caminetto nelle loro precedenti posizioni, e guardano Lupin, in attesa del consueto “C’era una volta”. Lui fa per aprire il volume che tiene sulle ginocchia, ma i figlioletti lo fermano.
 
“ Raccontacene una nuova! “ chiede Leann. “ Sì, sì! Una bella sui lupi! “ aggiunge David.
 
Remus resta un attimo interdetto, guarda Dora che, appollaiata sulle sue gambe, gli risponde con un sorriso d’incoraggiamento. Sorride a sua volta, quindi si rivolge ai bambini e comincia a raccontare.
 
“ C’era una volta un lupo, un lupo un po’ strano… “
“ Perché ‘un po’ strano’, papà? “
“ Perché aveva un branco, un branco con tanti altri lupi come lui…Aveva tanti amici che erano molto simpatici e buoni con lui, ma lui non riusciva a sentirsi per davvero uno di loro. “
“ E perché ? ”
 
Lupin fa una pausa, come a cercare le parole, poi riprende.
 
“ Perché tempo prima quel lupo aveva perso alcuni amici a cui aveva voluto molto bene, e da quel momento per lui era stato tutto diverso. E poi, il lupo aveva un segreto, un segreto terribile. “
“ Quale papà ?”
“ Ad ogni luna piena, mentre gli altri ululavano felici alla luna, lui…Lui si trasformava in un orribile mostro per colpa di una maledizione, e per questo gli altri lupi lo evitavano. Certo, ce n’erano tanti altri cui non importava…Ma al lupo dispiaceva molto essere escluso. “
 
Si ferma ancora una volta; china la testa, mentre i ricordi lo travolgono come un fiume in piena. E’ la sua storia, quella, la sua storia. Tonks, al suo fianco, gli stringe forte una mano. Lui sorride, rincuorato, e ricomincia.
 
“ Ma il lupo sfortunato aveva degli amici buoni e sinceri, i migliori che potesse desiderare. Per loro, lui non era un mostro, ma un semplice lupo. Era uno di loro, e basta. In particolare, c’era una lupa davvero molto bella…Anche se un po’ imbranata…”
 
Dora, dal bracciolo su cui si era sistemata, gli mollò una scherzosa gomitata.
 
“ Una lupa che quando si andava a caccia inciampava sempre dappertutto e faceva un gran rumore…Ma che a differenza di molte altre della sua razza aveva un grande, grande cuore. “
 
I bambini lo fissano in silenzio, presi dalla storia come mai Remus li ha visti. Se sapessero che quella che il loro papà sta raccontando non è altro che la sua stessa storia…
 
“ Un giorno, mentre erano a caccia tutti assieme, la lupa chiese al lupo, che cacciava in solitaria, di correre con lei. ”
“ E lui cosa fece? ”
Chiede Tonks, appoggiandosi alla spalla del marito, che la guarda con affettuosa complicità.
 
“ Beh, lui sulle prime ne fu un po’ sorpreso: a parte i suoi amici, nessun altro si era mai avvicinato senza paura a lui. Credeva che le avrebbe fatto del male senza volerlo, che una volta scoperto che cos’era scappasse come avevano fatto tutti gli altri…Ma non fu così. La lupa imparò a conoscerlo, scoprì tutti i suoi segreti peggiori…Ma non si spaventò mai neppure una volta. E lui, il lupo, era così felice che quasi non ci voleva credere… “
“ Lupo scemo. “  commenta ridendo Ninfadora.
“ In effetti un po’ scemo era…Ma un giorno capì che le sue paure erano del tutto inutili, perché lei voleva correre con lui…E nient’altro importava. “
 
Stringe più forte la mano di Tonks, sorridendole dolcemente. 
 
“  E come andò a finire, pà ? “ domanda David incuriosito, capendo che il finale della fiaba è dietro l’angolo. Remus si riscuote, e sorride ai suoi quattro bambini, con una felicità che gli illumina tutto il viso.
 
“ Come andò a finire ? Beh, andò a finire che i due lupi misero su famiglia…Ed ebbero quattro bellissimi cuccioli, uno più bello dell’altro…Quattro cuccioli che riempivano d’orgoglio e di gioia il loro papà e la loro mamma ogni volta che li guardavano…E vissero per sempre felici e contenti assieme al branco. “
 
Tace, e Teddy e gli altri tre applaudiscono con energia, andando ad abbracciare il loro papà.
 
“ E’ bellissima papà! La storia più bella che tu c’abbia mai raccontato! “
 
L’uomo li abbraccia dolcemente, sorridendo tra sé e sé del loro entusiasmo da bambini.
 
“ E vi prometto che quella di domani sera sarà ancora più bella…Ma ora a nanna, di corsa! ‘Notte! “
“ Ok! ‘Notte mamma! ‘Notte papà! “
 
I quattro bimbi danno un bacio ad entrambi, poi si allontanano andando verso le loro camerette, lasciando soli i genitori. Dora mette le braccia al collo di Lupin e gli mormora:
 
“ Era davvero una bella storia, Rem…Solo non capisco: perché quando ti hanno chiesto una favola con un lupo per protagonista hai raccontato la tua? Non potevi sceglierne un’altra? “
 
Remus le regala un sorriso tra il malizioso e l’affettuoso, e la attira a sé, tra le sue braccia. Lei ride, come sempre ha la capacità di sorprenderla improvvisando, anche sulle più piccole cose. Le dà un bacio sul collo, gioca col lobo dell’orecchio, e in un sussurro risponde:
 
“ Perché in quella storia c’eri tu. E tu sei la storia più bella che io conosca. “     
     

 
 
 
 
 
 
FINE
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’Autrice: Ehi belli/e :)! Come state ? Spero non vi venga voglia di strangolarmi perché anziché dedicarmi alle mie long (di cui una è con la mia inimitabile sorellona Dora ^^) mi sono messa a scrivere l’ennesima Shot ^^”…Che posso dire? M’andava XD. E poi fuori dalla mia finestra c’è realmente una gran bella nevicata (la Romagna è letteralmente sommersa o.o!) e quindi boh, deve avermi ispirato u_u! Ora vi lascio! A voi coi commenti :)!!!
 
 
PS: Il titolo è preso dall’ultima strofa di “Eccoti” del mitico Max Pezzali *-*. E Leann (Rimes, credo o.O) è quella che canta "Can't fight the moonlight", David ovviamente è David Thewlis (*ç*), RJ è Remus John XD. Le favole "I tre cani", "Il Grifo", "Simbad" e "La sfige" sono tra le tante che leggevano alla sottoscritta quand'era bambina :D.

 



 
Raky   
 
 
 
  
 
         
 
      
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
    
 
 
 
 
  
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