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Autore: Black Panther    11/02/2012    9 recensioni
"Potrei ucciderti in qualsiasi momento."
Sakura sobbalza nel sentire il sussurro di Sasuke vicino al suo orecchio destro; per un breve momento non sa neanche lei cosa rispondere. Forse quella sarebbe davvero la soluzione migliore per tutti: lui sarebbe libero di andare dovunque voglia e lei smetterebbe finalmente di soffrire.
"Non lo farai." risponde, improvvisamente sicura di se stessa. Naruto ha speso anni ad allenarsi per riportarlo indietro, a cercarlo per mantenere la sua promessa: non sarà lei a mandare in aria in pochi minuti tutti quegli sforzi. Lo riporterà a Konoha, volente o nolente, com'è giusto che sia. "Posso fermarti da un momento all'altro e lo sai anche tu, Sasuke."
"Davvero?" si limita a ribattere lui con tono educato e scettico, come se non credesse a una sola parola. Senza abbassare la guardia e continuando a tenere puntata la kusanagi contro la schiena della ragazza continua: "Io sono più forte di te."
"È vero, ma ormai cosa vuoi che importi? Tu sei cieco." risponde Sakura senza riuscire a trattenersi.
[La pioggia nel pineto: terza classificata a parimerito con Sisya al "SasuSaku Contest" indetto da Ainsel e Annaky sul forum di EFP.
E sanno per qualche motivo che basta vedere: Quarta Classificata al “Flash contest” indetto da Domi_chan sul forum di EFP.]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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E sanno per qualche motivo che basta vedere



1) Lascia che io sia i tuoi occhi - Vista


Alza gli occhi al cielo, notando che fra pochi istanti inizierà a piovere. Sorride, pensando a uno scherzo del destino; è curioso che il tempo sia lo stesso del giorno in cui tutto ha avuto inizio. Si guarda intorno, non riuscendo a scorgere da nessuna parte Sasuke. Strano, non è il tipo da arrivare in ritardo a un appuntamento, per quanto non si sia mostrato entusiasta di incontrarla proprio.
Sakura non può certo immaginare che lui sia appostato sopra i rami dell’albero che lei ha preso a pugni per la rabbia quel giorno. Sentendo l’eco di alcuni passi risuonare sopra il terreno, il ragazzo comprende perfettamente di chi debba trattarsi: chi altri, a parte lei, andrebbe lì proprio in un giorno di pioggia? Atterra alle sue spalle, rischiando di scivolare a causa dell’erba leggermente umida. Nel sentire il rumore prodotto da quel tonfo, Sakura si volta di scatto, lasciandosi sfuggire un sospiro di sollievo nel vedere Sasuke.
I due rimangono in silenzio per alcuni minuti, troppo impegnati a osservarsi reciprocamente per proferire parola. Per lo meno, lui la fisserebbe se solo ne fosse in grado; non avrebbe mai immaginato che, una volta diventato cieco, le cose che gli sarebbero mancate di più sarebbero state quelle che un tempo reputava stupide. Non ha mai guardato attentamente Sakura, lo riteneva assolutamente inutile. Era in grado di riconoscere le sue espressioni, i sorrisi veri da quelli falsi; non aveva bisogno di altro. Eppure, chissà perché, in quel momento non riesce a non pensare che non sarà mai più in grado di vedere i suoi occhi guardarlo come facevano anni prima.
“Cosa vuoi?” borbotta in tono sgarbato; non capisce perché lei abbia voluto incontrarlo proprio in quel posto. Non è più tornato là dopo l’ultima volta, ha ritenuto stupido farlo; dopotutto, esistono posti migliori di quello per allenarsi.
“Lascia che io sia i tuoi occhi.” risponde Sakura, avanzando di qualche passo nella sua direzione. Da quando è tornato a Konoha, non ha fatto altro che osservarlo, cercando di non lasciarsi sfuggire nessun dettaglio e capendo come lui stia soffrendo a causa della cecità. Si è adattato velocemente a quella condizione e resta comunque uno dei ninja migliori che conosca, tuttavia ha compreso perfettamente che ha bisogno di qualcuno che gli stia vicino.
Sasuke impallidisce nel sentire quelle parole, tuttavia riprende in pochi secondi il controllo di se stesso. Lei non ha la minima idea di quello che sta dicendo; non è solamente questione di non potere vedere le cose che lo circondando. È molto di più: è la consapevolezza che non riuscirà mai a più a compiere quel gesto che a molte persone sembra scontato e banale a ferirlo.
“Non ho bisogno della tua pietà.” risponde, voltandole le spalle e saltando nuovamente sopra i rami dell’albero. Sakura lo lascia andare via senza provare a fermarlo; aveva previsto una risposta del genere da parte sua. Sa che non sarà facile per lui accettare di avere bisogno di aiuto, eppure aspetterà tutto il tempo necessario.
In fondo, amare una persona vuol dire anche questo.



2) Un tono di voce inconfondibile - Udito


“Sapete il vero motivo per cui il traditore Uchiha è stato riammesso a Konoha?”
“Certo, tutti ne sono a conoscenza. Ormai non può nuocere a nessuno, non vedete in che condizioni sono ridotti i suoi occhi?”
Per quanto Sasuke continui a ripetersi di essere indifferente a quelle parole, non può fingere di non sentirle. Ogni volta che esce di casa per un qualsiasi motivo, quelle discussioni raggiungono le sue orecchie. Si limita a passare oltre, come se tutto ciò non lo riguardasse, ma a volte vorrebbe cancellare il sorriso da quelle facce, dire loro che non hanno diritto di giudicarlo quando non sanno niente di lui. D’altra parte, Sakura l’aveva avvertito; gli aveva detto che l’unico motivo per cui era stato riammesso a Konoha era la perdita della vista, oltre che a un sentimento generale di pietà.
“Sasuke.”
Anche se non può più usare i suoi occhi, non ha dubbi sull’identità della persona che l’ha chiamato. Il tono di voce è inconfondibile: ha sempre quella dolcezza con cui si rivolgeva a lui prima che abbandonasse il villaggio. Senza rispondere, il ragazzo continua a camminare come se niente fosse, tanto sa che Sakura lo seguirà comunque.
Sasuke non si sente affatto imbarazzato, nonostante dopo quel giorno non si siano più parlati. Non l’ha fatto per una specie di ripicca o perché è arrabbiato, nonostante a volte possa sembrare il contrario, semplicemente la ritiene un’idea stupida.
“Non ti pare che Haruno trascorra troppo tempo in compagnia di Uchiha?”
“Mi dispiace solamente per i genitori della ragazza, sono brava gente.”
Per l’ennesima volta nell’arco della sua breve vita, Sasuke li sente: quelle voci, quei pettegolezzi che probabilmente continueranno a inseguirlo per il resto della sua vita. I ninja di Konoha parlano di lui, senza preoccuparsi del fatto che si trova a pochi passi da loro e che la sua capacità di udire è ancora perfettamente intatta. Lo giudicano come se fosse un essere privo di sentimenti, ma, d’altra parte, lui sa perfettamente di non avere mai fatto niente per dimostrare il contrario.
“Non prendertela, si comportano così solamente perché hanno paura di te. Si capisce perfettamente dal loro tono di voce.”
Lei l’ha capito grazie all’astio nascosto dietro quelle loro parole. Ormai è abituata a non prendere come oro colato tutto quello che sente da dire, ma piuttosto a interpretarlo a seconda delle diverse condizioni. Dopotutto, non è vale la stessa cosa anche per Sasuke? Sakura sa che dietro le loro frasi si nasconde la paura che il ragazzo possa ancora distruggere il loro villaggio, se solo volesse. In fondo, è sempre l’ex allievo di Orochimaru e l’ultimo discendente degli Uchiha e, si sa, quel nome è portatore di disgrazie imminenti.
“Per quello che mi importa.” risponde lui, continuando a camminare come se lei non avesse aperto bocca. Forse non sarà in grado di distinguere i toni di voci di quei ninja, tuttavia non può fare a meno di pensare che quello della ragazza sia inconfondibile e che lo riconoscerebbe ovunque. Non che questo significhi nulla per lui, sia chiaro.




3) Il calore di una mano - Tatto


“Avanti, potrebbe anche essere divertente!”
Sasuke sbuffa, pensando che Sakura deve avere una percezione diversa da quella dei normali esseri umani per trovare divertente l’allenamento a cui il loro sensei li ha sottoposti. Ritiene stupido e anche inutile quel particolare esercizio, inoltre è sicuro di non averne alcun bisogno. Dopotutto, ha imparato perfettamente a fare utilizzo su gli altri sensi, oltre alla vista, per combattere, no? A quanto pare, per Kakashi non è abbastanza: deve lavorare di più sul tatto. Come se non bastasse, non lo aiuterà lui, ma Sakura: al peggio non c’è davvero mai fine.
“Sia chiaro che lo faccio solamente perché sono costretto.” specifica, incrociando le braccia all’altezza del petto in segno di disaccordo. Nel notare quella posizione e l’aria sdegnata di Sasuke, la ragazza non può fare a meno di scoppiare a ridere: sembra davvero un bambino a cui hanno tolto il suo giocattolo preferito. Cercando di spacciare le risate come un attacco di tosse, Sakura si affretta a cambiare discorso, prima di rischiare di offendere l’orgoglio e la suscettibilità di Sasuke.
“Dammi la mano, ricominciamo.” esclama, allungando la sua per potere afferrare quella del ragazzo. Subito dopo avere compiuto quel gesto, però, qualcosa la trattiene dal lasciarla andare per mettervi dentro un qualsiasi oggetto che lui dovrebbe riconoscere al tatto. Per quanto sia fredda, Sakura sente qualcosa di molto simile al calore diffondersi per tutto il suo corpo; è una delle sensazioni più piacevoli che abbia mai provato. Per la prima volta nell’arco della sua vita, si ritrova a benedire il fatto che Sasuke non possa in alcun modo vedere il rossore che ha dipinto le sue guance, a causa dell’imbarazzo.
“Scusa.” mormora, lasciando finalmente andare la mano di Sasuke. Quest’ultimo, contro ogni sua aspettativa, la riafferra nuovamente, stringendola anche con quella destra. Nel notare quel gesto, del tutto inaspettato, Sakura si sente andare a fuoco nuovamente; è completamente inutile, non riuscirà mai a convincere il suo cuore a non battere così furiosamente.
Prima che lei abbia tempo di chiedere a Sasuke il perché di quel gesto, il ragazzo anticipa le sue mosse, esclamando: “Non farti strane idee, è per l’allenamento.”
Sa di essere stato sgarbato nel rispondere in questa maniera alla ragazza, per di più considerando che lei non gli aveva ancora fatto alcuna domanda, ma non vuole farla illudere. Insomma, è solamente per quel motivo che lui le ha afferrato la mano, non ha alcun doppio fine o cose simili. Il fatto che la mano di Sakura sia la cosa più calda che tocchi dal giorno in cui le ha afferrato – per sbaglio, sia chiaro – nella foresta non vuol dire niente. Un sacco di altre cose hanno la stessa funzione, inoltre trova piacevole quel contatto solamente perché ormai è diventato familiare per lui. Nessun altro motivo.



4) Galeotta fu la pioggia – Olfatto


“Sasuke!” urla spaventata, coprendosi la testa con le mani, e correndo spaventata verso il ragazzo. Ha sempre avuto paura dei tuoni, fin da quando era solamente una bambina viziata dai suoi genitori. Sa benissimo che la sua non è una fobia razionale, in fondo è una kunoichi, quindi dovrebbe essere spaventata da altre cose, eppure non riesce a non strillare.
Sasuke alza gli occhi al cielo, maledicendo quella stupida missione che Kakashi ha affidato a loro due: doveva mettersi a diluviare proprio in quel momento? Si lascia abbracciare da Sakura, senza scansarla: l’ultima cosa di cui ha bisogno in quel momento è un’altra crisi isterica della ragazza, che già sembra sull’orlo delle lacrime. Subito dopo avere visto che lei sta tremando, sicuramente per la paura e non per il freddo, cerca di consolarla accarezzandole la schiena. Non l’ha fatto appositamente, è stato più forte di lui; una specie di gesto istintivo fatto solamente per cercare di migliorare le cose, niente di più.
“C-credo sia lo stesso posto d-dove hai cercato di uccidermi.” mormora lei, stringendosi ancora di più a Sasuke. Ora che è vicina a lui, si sente decisamente meglio, nonostante la paura sia ancora tanta. È consapevole che con tutta probabilità sta facendo una figura orribile, da sciocca, eppure è più forte di lei. Quando l’ennesimo fulmine si abbatte vicino a loro, non riesce a trattenere l’ennesimo singhiozzo spaventato.
“Io non ho tentato di ucciderti, volevo solo spaventarti.” risponde Sasuke, con il solito tono annoiato. Ok, ammette di essersi lasciato andare leggermente andare nel volere dimostrare che, nonostante la cecità, può ancora essere un ninja, tuttavia il suo intento non era sicuramente macchiarsi di un altro omicidio.
“Mi hai puntato la kusanagi contro!” ribatte Sakura indignata, dimenticando per qualche istante la paura per quella situazione in cui si trovano. Per quanto sia quasi sicura che lui non farebbe mai una cosa simile, deve ammettere che per un attimo si è veramente spaventata, in quell’occasione.
“Credi ancora che l’odore della pioggia sia così bello?” domanda Sasuke, più per cambiare argomento che per reale curiosità. È curioso che ricordi ancora il momento in cui lei, in quello stesso posto, gli aveva fatto notare quanto il profumo della pioggia fosse bello.
“Assolutamente!” ribatte lei, per niente decisa a lasciargli l’ultima parola in quella discussione. “Come fai a non sentire l’odore della pioggia mischiato a quello della terra umida e delle foglie bagnate? È così buono.” continua, dimenticandosi di qualche istante della sua fobia per i tuoni.
“Io veramente sento solo la puzza dei resti degli animali morti, peggiorata da quest’acqua.” risponde Sasuke, lasciandosi sfuggire un leggero sorriso alla vista del volto indignato di Sakura. Non c’è nessun motivo in particolare, almeno così crede, eppure in quel momento si sente bene, anche se sta diluviando e loro sono sotto l’acqua, con il rischio di prendersi una polmonite. In effetti, quando sta con lei tutto sembra andare per il verso giusto, almeno negli ultimi mesi. Merda, si sta facendo fregare.




5) Sapore di ciliegia – Gusto


“È colpa tua.” esclama per l’ennesima volta, neanche stesse parlando con una ritardata mentale. Per il momento non può fare altro che restare lungo disteso su quel letto, ma appena ne sarà in grado si prenderà la sua vendetta. Insomma, è chiaro che l’abbia fatto apposta; le risate che ogni tanto sente echeggiare per la stanza non fanno altro che confermarlo. Non riesce a credere che lui, Sasuke Uchiha, sia bloccato su un letto d’ospedale con 39 di febbre per colpa delle stupide paure di una ragazza. Assurdo.
“Quante volte devo ripeterlo, Sasuke? Non ho chiesto io che ti ammalassi! Se proprio vuoi prendertela con qualcuno, fallo con il tuo sistema immunitario.” ribadisce Sakura, mostrandosi – o almeno cercando di farlo – indignata. Insomma, è ovvio che non sia merito suo se ora il ragazzo si trova in quel luogo, lo capirebbe anche un bambino. Certo, ammette che se non si fosse lasciata spaventare dai tuoni sarebbero tornati molto prima a Konoha, ma non gli ha chiesto lei di fermarsi per cercare di tirarla su di morale. E poi lei non si è di certo ammalata per così poco!
“Mangia.” esclama, come per dire che il discorso è chiuso, almeno per quanto la riguarda. Si siede accanto a lui sul letto, porgendogli un piatto colmo delle migliori specialità tipiche di Konoha. Rimane lì a osservarlo tastare tutti gli alimenti presenti, arrossendo quando lo vede prendere tra le mani una ciliegia. Sa che è stupido da parte sua, eppure non può fare a meno di pensare che prenderebbe volentieri il posto di quel frutto; in fondo hanno lo stesso nome, il ragazzo potrebbe mordere lei.
Sasuke la rigira con aria pensierosa tra le sue mani; non sa perché, fra i tanti cibi disponibili abbia scelto proprio questo. Anche il modo in cui sta esitando prima di mangiarla è assurdo; insomma, ha pur sempre una dignità da difendere, che diamine! Non che il fatto che impieghi tutto quel tempo per decidersi a divorarla abbia qualcosa a che fare con Sakura, sia chiaro. Alla fine, si decide a mangiarla; subito dopo averla messa in bocca, la mastica lentamente, per sentire bene il sapore. Gli sono sempre piaciute le ciliegie: la polpa è tenera e succosa e quel sapore dolce non fa altro che migliorare le cose.
Sakura sorride quando vede il succo del frutto scendere lungo le labbra di Sasuke, fino ad arrivare al mento. Senza pensarci, intenerita da quella visione, si abbassa per poterlo raccogliere con le sue dita; subito dopo avere compiuto quel gesto, si lecca le dita, soddisfatta. È assurdo, ma si sente come se avesse baciato il ragazzo; le sembra che quella ciliegia si porti dietro il sapore delle sue labbra.
Solamente dopo avere formulato questo pensiero, arrossisce di botto come se si rendesse improvvisamente conto di quello che ha fatto. Lancia un’occhiata esitante a Sasuke, come se temesse una sua eventuale reazione, ma rimane sorpresa nel notare che anche lui sembra essersi immobilizzato per lo stupore. Cazzo, Sakura l’ha proprio intrappolato.




6) Una nuova vita - Sesto senso


Lo guarda, seduto là da solo su quel prato, e prova un’infinità tenerezza che le fa venire voglia di piangere. Questa mattina non si è presentato ai soliti allenamenti con lei e Naruto; inutile dire che quest’ultimo si è agitato da morire. Ha continuato a girare a destra e a manca, ripetendo che gli avrebbe spezzato personalmente tutte le ossa stavolta se avesse fatto un’altra cazzata delle sue. Anche Kakashi, a modo suo, si è preoccupato; solamente lei è rimasta tranquilla. Qualcosa le ha detto che Sasuke non se ne era andato nuovamente; era molto più probabile che si fosse di nuovo isolato. Non sa neanche lei per quale motivo sia andata lì: forse perché, dentro di sé, sentiva che quello era il posto giusto.
“Come hai fatto a trovarmi?” chiede Sasuke, facendo sobbalzare Sakura per la sorpresa; non pensava si fosse accorto della sua presenza. Il ragazzo non dà alcun segno di volersi muovere; a che servirebbe? Ormai neanche lui può negare il cambiamento che sta avvenendo dentro di lui. Inutile negare che la principale responsabile di questo fatto sia lei; è solamente colpa sua, dannazione. Come dimenticarsi di quando era disposta a ucciderlo per di salvarlo da una vita fatta solamente di odio? Di quando ha saputo la verità sulla storia del clan Uchiha e si è dichiarata disponibile ad aiutarlo a uccidere Danzo? Di quando l’ha riportato a Konoha e l’ha accompagnato in quello stesso posto, malgrado il tono sgarbato che ha usato? Di quando gli ha rivelato il vero motivo per cui l’hanno riammesso a Konoha e ha detto che a lei non interessava comunque? Di quando ha rischiato di ucciderla e malgrado tutto l’ha aiutato comunque con i suoi allenamenti?
È tutta colpa sua, dannazione; ha cercato di tirarlo fuori dalle tenebre e ci è anche riuscita, eppure non ha capito che lui non è pronto. Non può accogliere qualcuno nella sua vita, con il rischio di perderlonuovamente.
“Hai detto che vuoi essere i miei occhi. Avanti, fallo.” esclama, alzandosi improvvisamente in piedi e voltandosi nella direzione della ragazza. Vuole metterla alla prova, vedere quanto è disposta a sopportare e a rischiare per lui. Non è di certo disposto a cambiare per lei, vuole mettere subito in chiaro questo fatto. Resterà sempre il solito bastardo che è sempre stato, anche se lei dovesse mostrarsi all’altezza del compito che vuole svolgere.
Nel sentire quelle parole, Sakura non riesce a trattenere le lacrime che iniziano a scendere copiose lungo le sue guance. Senza dire una parola, corre nella direzione del ragazzo, per poi abbraccialo con tutta la forza di cui dispone. Ha sentito la voce con il quale le ha detto quella frase e, per quanto la sola idea sia ridicola, le sembrava addirittura che si stesse sforzando per non piangere.
“Andremo avanti insieme, Sasuke.” mormora, mentre lui inizia ad accarezzarle i capelli, incerto. Forse sarà merito del suo sesto senso, eppure ha come la certezza che ben presto i due inizieranno una nuova vita, insieme. Ma, per il momento, va bene così.






1) Lascia che io sia i tuoi occhi – Vista: Dunque, credo che questa sia l’unica flashfic che è uscita vagamente simile a come l’ho progettata. La pretesa di Sakura è abbastanza strana, in realtà, e credo che sembrerà così a molte persone. Sono d’accordo nel dire che è anche una frase priva di sensibilità, perché è come se rinfacciasse a Sasuke il suo essere cieco. A discolpa della ragazza, però, posso dire che non l’ha detta con intenti “cattivi”, ma credendo di fare del bene; il fatto che lei non sia Miss Sensibilità è tutta un’altra storia XD Voleva solo essere di’aiuto, diciamo così. D’altra parte, io che ho una vista piuttosto bassa, capisco perfettamente come debba essersi sentito Sasuke, dal momento che èleggermente più orgoglioso della media. È come se Sakura le offrisse il suo aiuto solamente per pietà, almeno dal suo punto di vista; sono d’accordo con quando dice, lui – e anche altre persone che si trovano nella sua condizione – non ha alcun bisogno di quella pietà.

2) Un tono di voce inconfondibile – Udito: Questa flashfic è uscita completamente diversa da come l’avevo inizialmente progettata XD Le frasi all’inizio – e anche quelle a metà, che parlano di Sakura e Sasuke, a dire il vero XD – sono dette da due abitanti qualsiasi di Konoha. Dal momento che la mia stima per gli abitanti del villaggio ha raggiunto i minimi storici, sono convinta che, anche qualora la vera storia del clan Uchiha risultasse di pubblico dominio, a Sasuke non sarebbero risparmiate frecciatine e roba varia. Ah, la frase finale in cui lui dice che il fatto che sa riconoscere comunque il tono di voce di Sakura non significhi nulla è stata scritta perché è convinto che quella sia la realtà. Non perché tenti di negare a se stesso la verità, ma perché è sicuro di non provare niente per Sakura. Povero ingenuo XD

3) Il calore di una mano – Tatto: Sebbene questa flashfic è un fuori programma, è senza dubbio la mia preferita. Insomma, è semplice e senza dubbio anche banale, ma la trovo veramente da loro *modestia: ON* Nelle storie si legge spesso di come i contatti con Sakura trasmettano calore, la sensazione di essere ancora vivo a Sasuke e così via – sia chiaro, uso anche io questo espediente, eh XD – ma mi sono chiesta: e se per una volta fosse il contrario? E così ecco che la mano del ragazzo sembra calda per lei. Ah, questa volta l’ultima frase è veramente un tentativo di Sasuke di credere che a lui non interessa Sakura dal punto di vista sentimentale. Inizia a cedere <3

4) Galeotta fu la pioggia – Olfatto: Si capisce da questa flashfic che io adoro la pioggia? No, vero? <3 Ah, tra parentesi anche io sono convinta che abbia un suo odore, sì u.u So che la paura di Sakura è assolutamente stupida, soprattutto visto che si ritrova ad avere a che fare con morti, missioni e roba varia, ma penso che anche nella vita reale sia capitato che una persona coraggiosa sia terrorizzata dalle cose più stupide XD Come al solito, precisazioni sull’ultima frase: Sasuke ha capito che si sta lasciando fregare dalla ragazza, tuttavia cerca ancora di resistere. È pur sempre un Uchiha, eh u.u

5) Sapore di ciliegia – Gusto: Qui sono stata colta da un dubbio amletico: ma a Sasuke piaceranno o no le ciliegie? So che nei data book c’è scritto che odia ogni topo di dolci; il succo delle ciliegie è dolce, tuttavia non credo che si possa considerare fuori dal canon. Insomma, avrà pure le sue debolezze, questo benedetto ragazzo XD Uhm, per questa flashfic non credo di dovere dare molto spiegazioni: che Sakura è cotta di Sasuke si sa, la vera sorpresa è che anche lui sta cadendo nella trappola dell’amore. L’ultima frase dovrebbe servire a dimostrare che ormai ha capito anche lui di essersi lasciato fregare. Ah, c’est l’amour <3

6) Una nuova vita – Sesto senso: Ultima flashfic (finalmente, dirai te XD). Le donne hanno un sesto senso spaventoso, ormai Sasuke dovrebbe saperlo. Un po’ come quando Sakura ha capito le sue intenzioni quando ha abbandonato Konoha (per lo meno, il mio intento era questo). Lui le dice “Hai detto che vuoi essere i miei occhi. Avanti, fallo.” perché, nella sua mente contorta, è come una specie di prova. Se inizierà a descrivergli la foresta, vorrà dire che è solamente per pietà che lo aiuta (vedi prima flashfic), altrimenti… si può iniziare a pensare a una vita insieme, come dice Sakura <3 Spero di avere fatto Sasuke abbastanza IC, mi sembrava credibile che in una situazione del genere si dovesse sforzare per non piangere (alla fine non lo fa, ma comunque è per sempre un essere umano).





Quarta Classificata al “Flash contest” indetto da Domi_chan sul forum di EFP




Grammatica e lessico: 9 punti
Grammaticalmente parlando, ho riscontrato solo qualche errore che inserisco assolutamente nella categoria “di distrazione” e alcune ripetizioni. Niente di più. Tuttavia, come ho già detto, sarebbe opportuno prestare attenzione anche a queste sviste, trattandosi di storie con meno di 500 parole
Raccolta abbastanza buona anche sotto il profilo del lessico scelto: l’ho trovato appropriato con lo stile e l’argomento preso in esame.
Stile e forma: 9.2 punti
Solitamente sono abbastanza critica con le tue fanfiction, quando si viene a parlare di stile. Lo trovo in genere, infatti, troppo prolisso e dispersivo. Ma non è questo il caso.
La raccolta, a mio parere, si legge meravigliosamente, lasciando al lettore un’immagine vivida e cristallina degli argomenti trattati.
Proseguendo di flash in flash, mi sembrava quasi di essere lì con Sasuke e Sakura, osservarli battibeccare, chiarirsi e spiegarsi, fino ad arrivare ad un lieto fine abbastanza scontato, ma che comunque lascia sempre aperta la porta dell’immaginazione.
Al tuo posto, forse, avrei fatto più attenzione alla punteggiatura - spezzettando alcuni periodi con punti e virgola anziché i punti fermi -, ma si tratta comunque di dettagli irrilevanti, che non intaccano assolutamente il resto della storia.
Originalità: 4.1 punti
Abbastanza originale.
Considerando i recenti avvenimenti, è piuttosto facile - soprattutto per una SasuSaku come te XD - immaginare un futuro nemmeno troppo lontano in cui Sasuke non è più in grado di utilizzare la vista e Sakura tenta di stargli accanto in ogni modo, mettendosi anche contro il villaggio e contro l’Uchiha stesso. A rendere particolare e originale la raccolta, è il fatto che tu abbi deciso di accostare ad ogni flash un senso diverso, mostrandoci passo passo l’evoluzione del rapporto tra i due protagonisti.
Anche il finale, poi, ha un qualcosa di inaspettato ma comunque convincente: ho di gran lunga preferito, infatti, una conclusione aperta ma realista, che un bacio unito ad un’eterna promessa d’amore a suggellare il tutto.
Brava!
Caratterizzazione dei personaggi: 10 punti
Sakura è Sakura, e Sasuke è Sasuke.
Innamorata, testarda, sentimentale, disposta a tutto per l’amore della vita, ma sempre fedele ai propri ideali e al Villaggio, la prima, scorbutico, refrattario ad ogni tipo di contatto con il mondo, intimidito dal pensiero di poter rimanere di nuovo solo, il secondo.
Assolutamente perfetti.
Se poi ci aggiungiamo anche il fatto che sei riuscita rendere credibile un Sasuke privo della vista, puoi capire il perché del punteggio pieno.
Impressioni personali: 4.2 punti
La tua è una delle storie che più mi ha colpito in positivo. Ben scritta, grammaticalmente corretta, originale, introspettiva e con un’ottima trattazione del tema che hai deciso di affrontare. Tema per niente facile, tra parentesi.
Ottimo lavoro, davvero.


Per un totale di 36.1 punti. 
 
   
 
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