Pioveva che era una bellezza, il vento soffiava facendo sbattere tutte le finestre.
Con uno sbuffo annoiato Larry Mullen chiuse le tapparelle.
“Stupido tempo atmosferico dei miei calzini. Conoscendo quei pollastri, con questa pioggia non verranno di sicuro. E io che ho chiesto pure la casa libera a mamma e papà. Grandioso…”

L’acquazzone aumentò di potenza, l’acqua allagava le strade, le case ai primi piani e rendeva impossibile il passaggio.
Il giovane irlandese si affacciò alla finestra, poggiò il naso sul vetro freddo e lasciò che si formasse un po’ di condensa. Sorrise, gli piaceva da matti far congelare il naso. Lo prendevano sempre in giro a casa per quello.
Con sommo rammarico notò che ormai era tutto allagato, perciò era improbabile che i suoi più cari amici venissero da lui per le prove.
Eppure ci teneva così tanto, aveva fatto fondo a tutto il suo coraggio, aveva lasciato da parte la timidezza e aveva attaccato quell’avviso sulla bacheca della scuola. Avevano risposto in tre. Paul Hewson, Adam Clayton e Dave Evans.

Il biondino staccò il naso dal vetro con un sonoro “pop”, andò in cucina e mise il bollitore sul fuoco.
Si sedette e rifugiò il capo sotto alle braccia, aspettando il the.

“LAAAAAARRY!!!!! APRI QUESTA DIAMINE DI PORTA CHE ANNEGOOOOOOOOOO!!!!!” L’urlo inconfondibile di Adam lo fece correre e con uno sbuffo aprì la porta all’amico.
Clayton entrò, gocciolante ma sorridente. “Yep, pensavi che non sarei venuto… ma eccomi qua. Scusa il ritardo, ma mi è volato via l’ombrello.”
“Ma figurati, e pensare che io ero convinto che nessuno sano di mente volesse uscire di casa.” “Lo hai detto. Sano di mente, e io non lo sono mai stato! Comunque, gli altri dove sono??” “Boh, saranno a casa al calduccio. Visto che questa sembra la versione moderna del diluvio universale” “Probabile. Ascolta amico mio, GRANDE amico che non sei altro, luce dei miei occhi…” “Adam?? Cosa vuoi?” “Ecco… vorrei degli abiti asciutti, non voglio diventare un budino tremolante per il raffreddore”

Asciutto e con una tazza di the bollente, il giovane bassista sorrise soddisfatto. Per una volta nessuno gli avrebbe detto che era un ritardatario cronico. Lo sguardo di Adam si spostò sulla batteria dell’amico, completamente tirata a lucido. Notò un fogliettino spiegazzato appoggiato sopra ai piatti, vinto dalla curiosità lo aprì e rimase deluso quando vide che era completamente bianco, immacolato. Scosse la testa, quel biondino era un tipo strano, ne era sempre più convinto.

“NEL CONSUNTO NOME DELLE MIE SCARPE, MI APRITE LA PORTA O DEVO ASPETTARE CHE CRESCA???”
Anche Bono era arrivato a casa Mullen.
“in effetti, potevi stare ancora qualche minuto sotto la pioggia, magari facevi come le piante, visto che con l’acqua crescono.” L’ironica affermazione del bassista fece arrossire di rabbia il giovane cantante, ma poi sorrise “Sei simpatico come un paio di mattoni. Piuttosto, Larry dove si è cacciato??” “Sono qua. Come vedi ti ho preso i vestiti asciutti.” “grazie mille!” Bono sorrise riconoscente e si cambiò.
Ora mancava all’appello solo Dave, che fine aveva fatto??

“AIUTOOOOOOOOO, SCIVOLOOO!! APRITEMI LA PORTA E FATEMI ENTRAREEEEE, O ALTRIMENTI VOLO VIAAAAA”
Edge entrò in casa, zuppo e gocciolante, sembrava appena uscito dalla lavatrice.
La scena si ripeté, il batterista da bravo padrone di casa, diede degli abiti asciutti e offrì agli amici del the caldo. Dato che sia Paul che Dave erano ghiacciati come due ghiacciolini alla menta.

Finalmente dopo una buona mezz’ora, Bono si stiracchiò e borbottò: “Bene, ora che siamo all’asciutto…. Facciamo qualche prova??” “Certo! Niente e nessuno mi impedirà di suonare il basso!” “Vai così, la chitarra mi aspetta.” “Okappa gente! Si suona! E volevo ringraziarvi…” Larry arrossì e scostò lo sguardo.
Edge sorrise “Cosa non si fa per un amico??”




Angolino dell'autrice:
Rieccomi qua, con una ff sugli U2 fresca fresca come un'ovetto! 
Questa storia, che tra l'altro non è finita, la dedico alla mia cara amica Rejoice96S *u*
Bacioni a tutti, Edge