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Autore: _stopthetape    11/02/2012    4 recensioni
“dai, ti aiuto.” disse il ragazzo incrociando gli occhi della ragazza che in quel momento era evidentemente in imbarazzo. “no, faccio da sola” rispose lei. Raccolse i libri e se ne andò lasciando il ragazzo immobile che riuscì solo a dire “comunque, mi chiamo Harry!” la ragazza si girò verso il ragazzo e ammiccò un sorriso, senza rispondere.
'Harry' pensava la ragazza mentre camminava non capendo cosa le stava succedendo. Era rimasta come ipnotizzata da quegli occhioni verdi che aveva incrociato poco prima e dai ricci indescrivibili di quel ragazzo di cui conosceva solo il nome.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“cazzo!” esclamò la ragazza che ormai non aveva pesi da portare. “guarda dove metti i piedi!” continuò, raccogliendo da terra quei libri che era stata costretta a portare in mano perché non le entravano nella borsa.
“scusa.” fu l'unica cosa che riuscì a dire il ragazzo apparentemente timido e impacciato. La ragazza alzò lo sguardo con l'intenzione di rispondere in modo acido a quel ragazzo ma rimase lì, ferma a fissarlo. Il ragazzo la vide immobile davanti a se che continuava a guardarlo.  “sapevo di essere bello, ma se continui così, finirai per consumarmi” disse con tono malizioso (ed ecco svanire la visione di ragazzo timido e impacciato). Le guance della ragazza diventarono incredibilmente rosse, lei ne era consapevole e così fece un piccolo sorriso per rendere quel momento meno imbarazzante.
“dai, ti aiuto.” disse il ragazzo incrociando gli occhi della ragazza che in quel momento era evidentemente in imbarazzo. “no, faccio da sola” rispose lei. Raccolse i libri e se ne andò lasciando il ragazzo immobile che riuscì solo a dire “comunque, mi chiamo Harry!” la ragazza si girò verso il ragazzo e ammiccò un sorriso, senza rispondere.
'Harry' pensava la ragazza mentre camminava non capendo cosa le stava succedendo. Era rimasta come ipnotizzata da quegli occhioni verdi che aveva incrociato poco prima e dai ricci indescrivibili di quel ragazzo di cui conosceva solo il nome.

“sono a casa!” urlò la ragazza appena oltre passata la porta ma non ricevette risposta. Entrò in cucina e vide un post-it attaccato a una mensola ‘Pheobe, vado a cena fuori non aspettarmi sveglia..mamma’ la ragazza staccò il foglietto e lo accartocciò per poi gettarlo a terra (l'ordine non faceva per lei).
 Pheobe era nata e cresciuta a Londra insieme a sua madre Sarah e suo fratello John. il padre aveva abbandonato la famiglia quando lei era ancora una bambina, ma ora aveva appena compiuto 17 anni ed era consapevole che suo padre non sarebbe mai tornato a casa. Era una di quelle ragazze apparentemente timide ma che non tardavano a rispondere quando venivano attaccate, una di quelle ragazze studiose. Non le piaceva studiare ma sapeva di doverlo fare per se stessa. Adorava dormire fino a tardi nel week-end e passare i pomeriggi liberi rilassandosi, magari ascoltando il suo iPod arancione coordinato alle cuffiette. Passò un pomeriggio tranquillo tra studio e sguardi fuori dalla finestra di camera sua dalla quale si poteva benissimo vedere London Eye.

Quella sera Harry e Louis stavano sistemando le ultime cose dopo il trasloco, quei due erano quasi come una coppia di fidanzati, il loro si potrebbe definire un amore platonico.
“allora? Primo giorno di scuola domani?” domandò Louis, il più grande fra i due. “già!” rispose il riccio con sguardo pensante. “si può sapere cosa hai? da quando sei tornato dal tuo 'giro turistico' per le stradine di Londra sei strano.”
“ho conosciuto una ragazza” farfugliò Harry con fare sognante. “quando?dove?come? Chi è?” Chiese l’amico “mentre camminavo per una stradina, ho girato l'angolo e ci siamo scontrati. Le ho fatto cadere i libri a terra ma non so chi sia, credo sia impossibile che io la riveda.” rispose il più piccolo quasi dispiaciuto dalle sue stesse parole.”niente è impossibile!” esclamò l'amico guardandolo fisso negli occhi.” prova a camminare sull'acqua!” rispose Harry ridendo come per voler sdrammatizzare quel momento che lo turbava moltissimo.

“ Styles, Harry Styles.” disse il nuovo arrivato alla signorina che gli chiese gentilmente il nome per poi scriverlo in un foglio che il ragazzo avrebbe dato al professore di spagnolo. Già spagnolo, la sua prima lezione in quel liceo sarebbe stata quella di spagnolo, materia che non gli andava molto a genio.

“ signorina Adams?” la ragazza si voltò verso l'insegnante di spagnolo.”oggi dovrà accompagnare il nuovo arrivato a fare un giro per la scuola.” continuò il professor Baez. “ va bene professore ma chi sarebbe?” rispose la ragazza turbata dal fatto che avrebbe dovuto passare la giornata con un emerito sconosciuto. “non sono a conoscenza del nome ma dovrebbe essere già qui, non ci resta che aspettare.”
Erano passati cinque minuti e si sentì bussare alla porta dell'aula che aveva un vetro opaco dal quale si poteva notare una sagoma. “buongiorno signor..” l'insegnante madrelingua prese il foglio dalle mani di Harry e continuò “Styles.” il ragazzo sorrise e rispose”buongiorno!” al suono di quella voce la ragazza alzò lo sguardo dal foglio che stava pasticciando e si accorse subito che quelli che stava guardando erano gli occhi che aveva incrociato il giorno prima. Si sentì strana, non capiva cosa le stesse accadendo. Era felice ma confusa. Abbassò lo sguardo verso il foglio con l’intenzione di pensare a come si sarebbe presentata al ragazzo con gli occhi verdi, ma la sua attenzione cadde su una parte di foglio dove senza accorgersene aveva scritto quel nome: Harry. era appoggiata con la testa sul banco per non farsi notare dal riccio con il quale avrebbe dovuto parlare comunque. “la signorina Adams la accompagnerà a fare un giro per l'istituto nelle prossime ore.” spiegò il professore al ragazzo che spaesato si guardava intorno per capire chi fosse la sua accompagnatrice. Phoebe alzò la mano con fare indifeso e disse ”sono io.” Harry rivolse lo sguardo in direzione della voce che aveva appena sentito e vide la ragazza che pensava non avrebbe mai più rivisto. Subito fece uno di quei sorrisi che facevano apparire le sue fossette irresistibili e disse “ci rincontriamo!” si avvicinò verso il banco della ragazza con i capelli lunghi, color cioccolato, lo stesso colore dei suoi occhi, gli stessi occhi che quel pomeriggio lo fissavano attentamente. Harry si sedette accanto alla signorina Adams che con un gesto (che lei credeva invisibile e scaltro) accartocciò il foglio ma Harry si accorse di quel movimento, prese il foglio e leggendo il suo nome spalancò le labbra in un sorriso incredibilmente bello quanto malizioso “già cominci a fantasticare su di me? Mi sento lusingato” disse commuovendosi ironicamente per poi piegare il foglio e metterlo nella tasca destra dei suoi pantaloni. Phoebe moriva dall’incredibile imbarazzo e non disse nulla.

Suonò la campanella che segnava la fine della tortura per Harry. Phoebe si alzò e fece cenno al ragazzo di seguirla.
 “allora, da dove vieni?” chiese la ragazza per spezzare quel silenzio imbarazzante. “Holmes Cheapel.” rispose il ragazzo per poi continuare “sono venuto a Londra con il mio migliore amico Louis.” la ragazza sorrise non sapendo più cosa dire. Il ragazzo dagli occhi come smeraldi si piazzò davanti alla ragazza, “signorina Adams, mi vuole dare l'onore di sapere qual è il suo nome?” chiese ridendo. “Phoebe.”rispose la ragazza senza allargarsi troppo. “ok, Effy.”  la ragazza guardò il riccio in modo confuso e rispose “solo gli amici mi chiamano Effy.”
 “vorresti dire che non siamo amici?” domandò ironicamente Harry “ ho capito! Vorresti che io sia più di un amico.” disse facendo uno strano movimento con le sopraciglia in modo malizioso, quel modo che Effy aveva imparato ad amare neanche nell'arco di un giorno.
 “si certo.” farfugliò la ragazza un po’ imbarazzata “sai, dovrei prendere ripetizioni di spagnolo e a me risulta che tu sia molto brava. quindi..”
“ quindi vuoi ripetizioni già dal primo giorno di scuola?” lo bloccò inaspettatamente la ragazza lasciando così Harry immobile a grattarsi la testa con fare impaccioso “beh..io..cioè” “d’accordo” disse la ragazza che in quel momento incrociò quei pozzi di color verde che l'ultima volta la avevano pietrificata. Il ragazzo rispose con un sorriso.
 
Usciti dal cancello i due ragazzi si guardarono per salutarsi, “avvicinati” disse Harry alla ragazza che obbedì  un po' timorosa. Il ragazzo frugò nelle tasche dei suoi pantaloni e estrasse dalla tasca destra il foglietto sul quale Effy aveva scritto il suo nome, lo girò dalla parte opposta, lo diede alla ragazza e spiegò “scrivi il tuo numero.” Phoebe lo guardò incerta “per le ripetizioni!” esclamò il ragazzo. Effy prese il foglietto e scrisse il suo numero. Harry si avvicinò a lei e spostandole una ciocca di capelli le sussurrò all'orecchio
“grazie.” la ragazza rispose con un sorriso quando sentì le labbra di Harry avvicinarsi sempre più alle sue. Effy spostò leggermente la faccia e sulla sua guancia schioccò un bacio. Harry rimase pietrificato da quel rifiuto che in fondo era più che lecito.

“sei tornato! Come è andata?”  Louis si catapultò verso l'amico. “Harry? Rispondi.”
“oh, si certo hai ragione.” rispose il più piccolo all'amico rendendolo più confuso di quanto lo era già. “amico che ti è successo? Sei ancora più strano di ieri!”
“ricordi la ragazza di cui ti ho parlato?” Louis annuì “si chiama Effy, mi ha accompagnato a fare un giro per la scuola sta mattina.” il ragazzo dagli occhi azzurri-verdi fece un enorme sorriso per poi chiedere “e non sei contento?” ”si ma..” il ragazzo si fermò un secondo per pensare alle parole da dire “ho cercato di baciarla e lei si è rifiutata.” Sospirò deluso.
 “non ti scoraggiare, è una donna! Le donne sono sensibili e possiedono quelle cose a cui tengono tanto..i valori! Credono che baciare uno sconosciuto sia da poco di buono. Sono fatte così che ci vuoi fare!” spiegò Louis come se sapesse tutto sulle donne. “il parere di mr. 'amo le ragazze a cui piacciono le carote'.”  rispose Harry ridendo per poi tornare serio e dire “sai..mi piace davvero.”  in realtà provava di più per quella ragazza ma non lo voleva confessare all'amico, pensava sarebbe stato da idioti dire che si era innamorato della prima ragazza che aveva incontrato a Londra.
Innamorato? Neanche lui ci credeva.. Harry aveva avuto tantissime relazioni in passato, ma non si era mai innamorato e non aveva mai pronunciato quelle due paroline che molti dicono con tanta facilità, facilità che lui non trovava nel dire Ti Amo se non lo provava realmente.
 
I ragazzi pranzarono tranquillamente e come due donne di casa si diressero a lavare i piatti che avevano appena tolto da tavola.
“hai il suo numero?” chiese il coinquilino “si me l’ha scritto in foglietto perché le ho chiesto di darmi ripetizioni in spagnolo.” rispose l'altro dopo una breve pausa da quella domanda che si riferiva a un argomento che Harry credeva chiuso. “beh che aspetti? Mandale un messaggio e chiedile di uscire.” il riccio si rivolse all'amico “come faccio a chiederle un appuntamento se neanche sa chi sono?” Louis scosse la testa in modo da voler far intendere 'amico, sei un caso perso' “dammi il telefono faccio io.”  Harry gli diede il cellulare dove aveva già salvato il numero della ragazza e quando il coinquilino lo vide in rubrica chiese “come? Hai già il numero in rubrica, non l’avevi scritto su un foglio?” il più piccolo rispose “sapevo che avrei perso il foglio e l’ho salvato per prevenire” controllò le tasche e fece capire a Louis che, come aveva previsto, non aveva più il foglio. In realtà lo aveva, non in tasca ma in un cassetto di camera sua, dove teneva le cose a lui più care. Louis inviò un messaggio che subito cancellò per non far sapere all’amico il suo contenuto.

Phoebe tolse il telefono che aveva appena sentito vibrare dalla tasca e lesse il messaggio che le era arrivato da un numero sconosciuto 'Effy, ci vediamo oggi pomeriggio alle 5 ai piedi del London Eye per parlare delle ripetizioni ok? Harry'. la ragazza fissò il telefono per un po' per poi rispondere al messaggio con un semplice 'ok :) http://static.ak.fbcdn.net/images/blank.gif'.

“metti questa!” disse Louis a Harry indicando la felpa viola della Jack Wills che il riccio aveva nell'armadio. “ok!” rispose l'altro strofinando delicatamente l'asciugamano sui suoi ricci bagnati. “ecco!” disse Louis porgendo all'amico la felpa che il ragazzo indossò subito.

Erano le quattro e dieci e di Effy neanche l'ombra. Harry camminava nervosamente, canticchiando 'isn't she lovely? isn't she wonderful?' quando un dito picchiettò sulla sua schiena. Si voltò e vide Effy, bella come se la ricordava. Sorrise mostrando le sue solite (spettacolari) fossette. La ragazza ricambiò il sorriso “allora, queste ripetizioni?” domandò.
 “facciamo un giro sul London Eye?” chiese Harry accompagnando la sua (non)risposta con un gesto che credo significasse ‘calma, quanta fretta’. Phoebe annuì e iniziarono a camminare insieme scambiandosi sguardi e sorrisi durante momenti di silenzio imbarazzante. Mentre si dirigevano alla loro cabina Effy, senza accorgersene, prese la mano di Harry che la guardò in modo sognante per poi sorridere stringendole ancora di più la mano. Il modo in cui Effy si sentiva quando era vicino a Harry le era sconosciuto.

“è la prima volta che salgo qua sopra.” disse Harry guardando il panorama. “posso confessarti una cosa?”  chiese la ragazza. ”certo.” Rispose l’altro.”Canti divinamente.” Disse Phoebe riferendosi all’ ‘esibizione’ del ragazzo. Harry rispose con un sorriso grattandosi un po’ la testa ricoperta da una chioma di ricci (come del resto faceva ogni volta che non sapeva  rispondere o quando si sentiva leggermente in imbarazzo).
“Effy..”  il riccio guardò la ragazza che ne approfittò per specchiarsi in quegli occhioni. “io.. ti amo!” dichiarò Harry ad Effy che rimase immobile pensando: pensando a cosa dire, a cosa fare e a quello che lei provava realmente per quel ragazzo che conosceva solo da un giorno. Quel silenzio stava torturando Harry, preoccupato che quella dichiarazione avesse rovinato tutto. La ragazza gli si avvicinò e lui tornò nel tentativo di baciarla, ma questa volta Phoebe lo lasciò fare ritrovandosi le labbra di Harry a stretto contatto con le sue. Non era semplice attrazione fisica, era molto più. Quel ragazzo l'aveva fatta innamorare, già amore. amore a prima vista si direbbe, l'amore in cui lei non credeva affatto ma che ormai si era ritrovata a provare. Effy guardò un ultima volta quegli occhi intensi che l'avevano colpita subito. “anch'io.. anch'io ti amo, Styles.” disse durante una piccola pausa da quell'intenso bacio, il bacio che segna l'inizio della loro storia d'amore.
 
 
 
 
 
SHE SAYS:
allora, è la prima volta che pubblico qualcosa che ho scritto e sinceramente non so come sia, non sono brava ad auto criticarmi quindi sta a voi scrivere cosa  pensate di questa one shot :3 su, su!! Magari se ho fatto la brava scrittrice (?) mi diletterò a scrivere una ff che ho già composto mentalmente. Se volete aggiungermi ai vostri following su twitter sono _stopthetape. Recensite xx
 
 
   
 
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