11/02/2012
1 recensioniIl toporagno
Ispirato da una storia vera: spider-man. Nasce un nuovo supereroe: L’uomo-topo.
Chi sono? Siete sicuri di volerlo sapere? La storia della mia vita non è per i deboli di cuore. Se qualcuno pensa che sia una bella favoletta, se qualcuno vi ha raccontato che ero solo un tizio normale con tante preoccupazioni al mondo,quanto i miei capelli su questa testa calva che mi ritrovo, beh…quel qualcuno ha mentito. Ma ve l'assicuro: questa, come qualsiasi storia che valga il racconto, è a proposito di un incidente. Questo incidente. L’incidente che mi cambiò la vita.
Il mio nome è Ermy. Quando accadde quell’incidente che mi cambiò drasticamente l’esistenza ero alto più o meno come un bambino di sette anni… Ma io ne avevo 18. Eh si,avete capito bene. La forza di gravità con me era talmente forte che non mi permetteva una regolare crescita. Ero orfano di genitori dalla nascita. E vivevo in casa dei miei zii: Zio Benny e zia Manny. Mi crebbero come un figlio. Il figlio che nessuno all’età della pensione vorrebbe avere…
Era una normale mattina come le altre. Mi svegliai presto per andare a scuola. Feci colazione con del latte e cereali e corsi per prendere lo scuolabus. Dovevamo andare nella fattoria dell’uomo più ricco della città:Normanno Chiccodigrano. Stava facendo esperimenti con i raggi gamma e li stava testando sui suoi animali. Arrivammo nella sua fattoria. Ci stavano molti fattori che ci spiegarono i loro esperimenti. Vedemmo animali di tutti i tipi:il gattopardo(gatto+leopardo)l’ippocampo(ippopotamo+campo agricolo)il leoncavallo(leone+cavallo) e centinaia di altre specie. Mi trovavo a fotografare il sedere di una ragazza quando accadde l’impensabile. Un toporagno(topo+ragno) radioattivo si calò con la sua ragnatela dal soffitto e mi morse alla mano. D’un tratto caddi a terra.
Mi risvegliai nella mia stanza. Aprii gli occhi e vidi tutto offuscato. Così tolsi quei grossi tappi di bottiglia che i miei zii fanno passare per occhiali correttivi e scoprii l’impensabile: non sapevo di avere uno specchio in camera! Dopo diverso tempo usato per capire in che modo quello specchio si fosse materializzato nella mia stanza scoprii un’altra cosa. Potevo far uscire la ragnatela dai polsi. Mi sapevo arrampicare sui muri ed ultima cosa,non meno importante: avevo una voglia matta di formaggio. Come in una storia che si rispetti dovetti trovare un costume nuovo ed un nome al mio personaggio. Così presi il giornale per farmi un idea su come fare i soldi. C’èra un incontro di wrestling. Era un bel modo per guadagnare soldi,il vincitore poteva aggiudicarsi 1000 dollari. Più sotto però c’èra qualcosa di più importante: una vendita di stampanti per fabbricare soldi falsi. Così scesi da mio zio Benny e gli chiesi un passaggio in macchina.
Davanti al negozio di stampanti mi disse che ero cambiato. Mi vedeva più forte e sicuro di me. Non si sbagliava. Prima di salutarlo mi disse la solita frase che un personaggio in un film dice prima di morire: “da un grande podere(n.b. è scritto volontariamente podere) derivano grandi responsabilità” Senza dare troppa importanza a quello che diceva uscii dalla macchina ed entrai nel negozio di stampanti. Presi la stampante. Sul giornale costava 100 dollari mentre il negoziante me la fece pagare 102 dollari -che ladro-
Me ne andai senza salutare e sulla porta d’uscita vidi un uomo che scappava dal negozio di stampanti rubandosi dei goleador. La prima cosa che mi venne in mente fu: cosa ci fanno dei goleador in un negozio di stampanti?
-perché non lo hai fermato dandogli una botta in testa?-mi chiese il negoziante.
-perché il primo ladro sei tu che mi hai fatto pagare due dollari in più la stampante.
Me ne andai senza salutarlo. Non lo salutai due volte. Quando uscii dal negozio trovai una folla di gente intorno alla mia macchina. Ciò che avevo pensato si era avverato: mio zio Benny era morto.
Ora la cosa prima cosa che pensai fu: come tolgo il sangue dai sedili?
Ci fu il suo funerale ed in quel periodo stampavo diecimila dollari al giorno. Potei così comprarmi la mia prima tuta. Era marrone e gialla. Marrone come il mio pelo e gialla come il formaggio. Ero l’uomo-topo. Decisi di usare la mia vita per salvare gli altri.
Iniziai a catturare i primi criminali. Andavo dai ladri di lecca-lecca agli assassini di zanzare. Ci sono persone che bruciavano con il fuoco pure le formiche… erano dei mostri. Così usavo il mio potere di topo. Li legavo con le topo-tele e li facevo arrivare vivi davanti alla centrale della polizia. Poi,anche se non ho ancora capito in che modo funzioni la legge,loro venivano liberati subito dopo. Che ingiustizia questa città!
Quando in città si seppe della nascita dell’uomo-topo un'altra persona volle uccidermi. Non so per quale motivo lo volesse fare. Il suo nome era Joblin. Non combattemmo mai. Mi bastò spiegargli che non volevo ucciderlo,lui per prendermi in giro mi cantava sempre una canzone che faceva più o meno così:
[Canticchiando] "Un bel toporagnetto si voleva arrampicar, poi arrivò Joblin che lo fece stramazzar..."
Non preoccupatevi,non mi fece niente. Mi bastò semplicemente parlargli e mi disse che aveva un sacco di problemi nella vita e pensava che in questo modo la gente l’avrebbe amato di più. Gli dissi che era solamente una perdita di tempo seguire la mia strada e così iniziò a lavorare in una fabbrica di tappi per bottiglie. Invece io,da bravo topo-ragno furbo mi presi tutta la gloria. Ahahahah che genio che sono…
Le mie avventure non sono ancora finite, anzi sono appena iniziate…
Qualunque cosa la vita abbia in serbo per me, non dimenticherò mai queste parole: "Da un grande podere derivano grandi responsabilità". È il mio talento, e la mia maledizione. Chi sono io? Sono L’uomo-topo!
Il vostro toporagno di quartiere.