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Autore: Sekunden    11/02/2012    1 recensioni
[Elijah/Elena]
Elena si stupì, quando si rese conto che stava dando più spazio ai pensieri per Elijah, che per Stefan e Damon e la sua uscita di scena inappropriata con quest’ultimo.
Forse era meglio evitare di pensare a loro, come faceva ogni santo giorno ed ogni santa notte? O semplicemente, Elijah aveva una priorità ben maggiore?
Tutto ciò era una novità per Elena, la quale continuava a tormentarsi con quei pensieri.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elena Gilbert, Elijah
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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What I've Done
One Shot Elijah/Elena {Elejah}

 
Elena quella sera andò a letto con uno sguardo perso nel vuoto, un senso di colpa profondo come un oceano e lacrime che sembravano volerla tormentare fino alla mattina seguente.
Le sue azioni, quella sera, l’avevano resa incredibilmente instabile, ed era difficile riprendere il controllo delle proprie emozioni.
“Cos’ho fatto?” si ripeteva  a mente, senza accennare a fermarsi. La sua coscienza – probabilmente – la stava punendo in maniera atroce, per le sue meningi che stavano quasi scoppiando.
Il vestito si fece sempre più pesante, in dosso a lei. Non vide l’ora di sfilarselo delicatamente, ma con svogliatezza, per potersi infilare sotto la doccia con quel minimo di energia che le era rimasto.
Il getto d’acqua calda che la bagnò sembrò essere anch’esso una punizione, quando Elena chiuse gli occhi e gli strinse al tal punto da farsi del male.
Focalizzò il viso ingenuo e dolce di Elijah, mentre gli mentiva spudoratamente e senza provare a fargli capire cosa stesse accadendo.
Certo… Se l’avesse fatto il piano si sarebbe rovinato. Klaus doveva essere annientato, aveva distrutto la sua vita giorno per giorno da quando era arrivato in città.
L’unica soluzione, dopo tutti quei fallimenti, era seguire ciò che Esther aveva in mente senza fiatare.
Il prezzo da pagare, era sentirsi in colpa per il resto di quella famiglia tormentata, per ciò che poi l’avrebbe tormentata fino alla morte… Per aver mentito ad Elijah.
Invisibile, una lacrima rigò il volto di Elena, mentre tentava di non pensarci.
Ennesimo tentativo di salvare qualcuno, uccidendo qualcun altro; per non parlare di tutto quel casino con i Salvatore, la stava facendo impazzire, in qualche modo incomprensibile.
Si sciacquò i capelli pieni di shampoo, mentre la fronte corrugata indicava il suo riflettere e pensare continuo.
Quando quella lunga e interminabile doccia finì, Elena si sentiva ancor più confusa e devastata.
Tentò di trovar conforto sotto le coperte di quel letto morbido e confortevole, il quale l’aveva sopportata piangere una miriade di notti, in quel periodo così orrendo.
Chiuse gli occhi, sempre strizzandoli con forza. Non riusciva nemmeno a riposare rilassata, quella notte.
Elena era proprio persa, lo sapeva perfettamente. Aveva combinato un grosso guaio, il quale includeva sia la vittoria del bene, che la sconfitta del “finto” male.
Rimase stupita, poiché per parecchie ore in quella notte non faceva altro che ricordare i momenti in cui fissava Elijah negli occhi, rassicurandolo che andava tutto bene e che sua madre Esther era davvero intenzionata a riunire la sua famiglia, senza ricorrere ad incantesimi distruttivi.
La voce del vampiro originario la tormentava, la faceva sentire incredibilmente in colpa, più di quanto non si sentisse già.
E ritornò alla sera prima, quando Elijah l’aveva accuratamente salvata dall’ira giustificata di Rebekah.
Non negò di aver notato l’espressione della vampira, la quale reputava il fratello patetico. Perché mai? Perché l’aveva salvata o… Perché nei suoi occhi, si era come accesa una luce improvvisa che lo rendeva ancor più virtuoso?
Elena aveva sorriso sinceramente, quella sera; non solo per aver ringraziato Dio che Elijah fosse arrivato in tempo prima di finire con la giugulare fuori dal collo, ma perché finalmente egli era tornato. Sì, gli era mancato, anche se inconsciamente.
Elena si stupì, quando si rese conto che stava dando più spazio ai pensieri per Elijah, che per Stefan e Damon e la sua uscita di scena inappropriata con quest’ultimo.
Forse era meglio evitare di pensare a loro, come faceva ogni santo giorno ed ogni santa notte? O semplicemente, Elijah aveva una priorità ben maggiore?
Tutto ciò era una novità per Elena, la quale continuava a tormentarsi con quei pensieri.
Erano solo le quattro del mattino, quando aveva preso sonno per qualche ora e si era risvegliata nel bel mezzo della notte.
Sospirò rassegnata, girandosi dall’altro lato del letto e sbattendosi il viso sul cuscino freddo.
Una morsa allo stomaco la pervase, quando realizzò che presto avrebbe dovuto confessare ad Elijah ciò che aveva fatto.
Strinse i bordi del cuscino con una mano, mentre cercava la cosa giusta da dire o da fare.
Il vampiro credeva nell’onestà e nella nobiltà d’animo, per cui sarebbe stato immensamente difficile uscirne immuni.
Come avrebbe reagito? Soprattutto… Come avrebbe potuto fidarsi nuovamente di lei?
L’aveva già tradito due volte, infrangendo il loro patto e pugnalandolo senza scrupoli. Anche quella volta, un lieve senso di colpa si era spaziato in lei, ma non come in quel preciso istante.
Il loro rapporto era cambiato, Elena lo sapeva perfettamente. Aveva visto in lui un lato completamente diverso, il quale si era manifestato successivamente, senza mai oscurarsi da atteggiamenti inappropriati o doppie personalità. Elijah era sempre lo stesso, la sua genuinità non cambiava mai.
Elena rifletté un attimo, notando come il vampiro non aveva mai toccato il corpo di un essere umano da quando era arrivato in città. Aveva ucciso, è vero, ma sempre e solo vampiri – esseri che sarebbero dovuti morire a loro tempo.
Il viso sfigurato e spaventoso che contraddistingueva i vampiri, non l’aveva mai visto in lui. Era sempre calmo, placato… L’unico momento in cui aveva seriamente temuto di lui, si era ricreduta il momento dopo.
Riusciva a percepire la sua bontà a distanza, specie quando aveva compreso il suo amore per Katherine.
Quella – per Elena – fu davvero una sorpresa. Elijah provava qualcosa per Katherine, ma egli non voleva ammetterlo o voleva semplicemente dimenticarlo.
Il sorriso stupito quando le aveva confessato di aver trovato un modo per salvare la doppelgänger, Elena lo riesce ancora a percepire. Ad Elijah importava della vita umana, a differenza di tutti gli altri; esatto… era diverso.
Elena sorrise ad occhi chiusi, mentre quei ricordi e pensieri si mischiavano nella sua mente abbastanza impegnata.
Un tuono la riportò alla realtà, e si rese conto che un temporale stava per arrivare a Mystic Falls.
Tornò seria e combattuta, coprendosi fino al naso con il piumone morbido e caldo.
Fu difficile riprender sonno, ma alla fine ci riuscì e fu una sorpresa: quella notte, Elena sognò di non aver mentito ad Elijah, di avergli confessato di sua madre e delle sue vere intenzioni.
Quella notte, Elena sentì la voce calda e confortante di Elijah dirle grazie, per la sua onestà.
E allora Elena si svegliò di colpo, nuovamente, perché quel vocabolo - in tutto ciò che aveva fatto – suonava assurdamente errato.
   
 
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