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Autore: Leryn    12/02/2012    1 recensioni
La storia partecipa all'iniziativa "Latin Lover" indetta dal Collection of Starlight.
- E’ davvero necessario tutto questo? Capisco che la tua amica sia importante, ma ... - azzardò la ragazza con voce esitante.
- Ma non c’è misura nell’amore … Nell’amore e nel dolore … - aggiunse il Cercatore, interrompendo il collegamento.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Vicktor/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La storia partecipa al Latin Lover Challenge, iniziativa ideata dal Collection of Starlight, said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 ».

Tutto è lecito

Il Signor Weasley, rientrato a casa stanco e accaldato dal lavoro, si trovò inconsapevole spettatore della più avvincente partita di Quidditch mai giocata alla Tana.

Le giovani promesse dello sport più amato dei maghi erano tutte concentrate nell’angusto giardino della sua casa e a giudicare dalle loro espressioni concentrate, stavano facendo dannatamente sul serio.

Ronald in porta, non perdeva di vista Krum impegnato nell’inusuale ruolo di Cacciatore con Ginny e Bill mentre Harry scrutava il terreno alla ricerca del Boccino d’oro.

Il Cercatore della Nazionale Bulgara non era affatto a disagio nell’adempiere quel compito e stava dando il meglio di sé, esibendosi in alcune spettacolari azioni che lasciarono Arthur senza fiato.

Quando l’incontro terminò, apparvero sul tabellone i punti segnati da ogni giocatore e le eventuali penalità dovute a falli o scorrettezze.

I Gemelli non avevano, infatti, esitato a mettere alla prova Viktor spedendo nella sua direzione numerosi bolidi che furono tutti prontamente schivati.

Hermione e Molly applaudirono al termine della partita e invitarono tutti ad accomodarsi a tavola per consumare una robusta merenda.

La Signora Weasley, essendo stata informata della visita del noto Cercatore, aveva preparato tutto con grande cura e lo aveva accolto con la familiarità ed il calore che la contraddistinguevano.

Krum smontò dalla Firebolt e si diresse a grandi passi verso la Granger chiedendole di congratularsi con lui per la vittoria. La ragazza sorrise per la sua aria spavalda, gli fece i complimenti e lodò anche gli altri partecipanti, non volendo infierire anche lei sul povero Ron.

Il portiere aveva riposto la sua scopa con aria mesta, non essendogli sfuggiti gli sguardi d’intesa tra il bulgaro e l’amica, e si era seduto vicino a Bill in modo da poterli tenere d’occhio.

 << Stasera essere festa di mia squadra in locale a Londra, perché non venire anche voi? >> propose Viktor sorridendo in direzione di Hermione, mentre l’aiutava a sparecchiare.

<< Ci puoi scommettere, amico! E’ un’occasione unica per conoscere tutti i membri della Nazionale bulgara, non è vero George? >> rispose Fred con fervore.

<< Non avrei saputo dirlo meglio, Fred! >> replicò il gemello alzandosi e dando il cinque al fratello.

<< Posso andare anch’io mamma? Non faremo tardi, vero Hermione? >> domandò Ginny, sperando vivamente che la madre le concedesse il permesso di accompagnarli.

<< Certo che no. Ascolteremo un po’ di musica e torneremo a casa a un orario decente. Domani mattina dobbiamo alzarci presto per andare a Diagon Alley >> spiegò la ragazza, guadagnandosi un sorriso riconoscente dall’amica.

Molly diede il suo benestare e rientrò in casa, lasciando i ragazzi liberi di organizzarsi per la serata.

L’ultimogenita di casa Weasley attendeva con impazienza l’ora dell’appuntamento; le sue uscite serali erano terribilmente rare e solitamente afflitte dalla presenza di Percy quindi non esitò neppure un momento a trascinare la Granger nella sua stanza per scegliere il vestito da indossare.

La possibilità di trascorrere l’intera serata in compagnia di Harry la elettrizzava: desiderava ardentemente catturare la sua attenzione e un bell’abito poteva essere d’aiuto.

Hermione si comportò come una perfetta sorella maggiore, aiutandola ad abbinare gli accessori e calmandola quando i suoi capelli decisero di non mantenere la messa in piega.

Soddisfatta del risultato finale, Ginny si passò lo smalto e studiò con aria critica l’amica, offrendosi di prestarle un abitino blu col quale la sua carnagione ed il castano dei capelli avrebbero avuto maggiore risalto.

La ragazza inizialmente declinò l’offerta, osservando perplessa il suo tubino nero che le conferiva un’aria semplice, ma elegante al tempo stesso.

<< Sono sicura che il blu piace molto a Krum, lo renderesti felice indossandolo … >> insinuò la rossa scoccandole un’occhiata maliziosa.

<< Non capisco cosa c’entri Viktor col mio abbigliamento, se mi curo, lo faccio solamente per me stessa >> disse la Granger, affacciandosi alla finestra per celare il rossore che le aveva imporporato le guance.

Il Cercatore bulgaro, rientrato nel suo appartamento, accese il camino per mettersi in contatto con una vecchia conoscenza.

Dopo pochi minuti il volto di una ragazza emerse dalle fiamme; Krum la salutò, ma lei rispose a malapena, osservandolo sospettosa.

<< Sonja, perché vivi ancora in tugurio nella periferia di Sofia? Pensavo che tu stessi in nuova casa … >> domandò il ragazzo, indugiando con lo sguardo sullo spoglio monolocale.

<< Non posso permettermelo, lo sai bene … >> rispose lei, scuotendo stancamente la testa.

<< Ho bisogno di tuo aiuto: se farai ciò che chiedo, ti darò mucchio di galeoni! >> promise Viktor, portando la mano sul cuore.

<< Di cosa si tratta? >> chiese prudentemente la giovane.

<< Devi usare l’Imperius stasera, e obbligare sciocco inglese a provarci con te. Voglio che un’amica veda questo … >> spiegò con voce tagliente.

<< Mi stai chiedendo di scagliare una Maledizione Senza Perdono, ti rendi conto? Se venissi scoperta, finirei tra le braccia dei Dissennatori nel giro di poche ore! >> replicò allarmata la donna.

<< A Durmstrang tu non avere esitato a impiegarla, o sbaglio? >> sottolineò il Cercatore corrugando la fronte.

 << Sono stata costretta: eravamo circondati da seguaci dell’Oscuro Signore e i nostri professori ci obbligavano ad allenarci con gli incantesimi proibiti >> si giustificò Sonja, tormentandosi il labbro inferiore.

<< Se Aleksej sentisse questo, penserebbe che tu sei diventata codarda! >> le rinfacciò il bulgaro.

<< Ti sbagli: il vero codardo se tu che non hai rispetto nemmeno per i morti! >> lo rimproverò lei, stringendo i pugni.

<< Non osare … Ho pagato mio debito uccidendo il Mangiamorte suo assassino, lui era come fratello per me >> insistette Krum.

<< Lo so, mi parlava spesso di te … Ti aiuterò Viktor, ma voglio i galeoni necessari per aiutare la mia famiglia e abbandonare questo posto … Sarà l’ultimo favore che ti farò! >> concesse Sonja, incrociando le braccia.

<< Grazie >> disse, emettendo un lungo sospiro, il giocatore di Quidditch.

<< E’ davvero necessario tutto questo? Capisco che la tua amica sia importante, ma … >> azzardò la ragazza con voce esitante.

<< Ma non c’è misura nell’amore … Nell’amore e nel dolore … >> aggiunse il Cercatore, interrompendo il collegamento.

Le ore passarono velocemente e ben presto giunse la sera: Viktor si presentò alla Tana in perfetto orario, ansioso di rivedere Hermione.

I Gemelli si accorsero subito del suo arrivo e gli andarono incontro invitandolo a entrare, sostenendo che le donne sono delle creature deliziose, ma hanno una concezione del tempo del tutto personale.

La prima a scendere fu Ginny, radiosa nel suo vestito marrone senza spalline, seguita poi dalla Granger, fasciata nel famoso abito blu tanto decantato dall’amica.

Il piccolo gruppetto salutò con calore la signora Weasley e utilizzando la Metropolvere si recò a Covent Garden, uno dei quartieri più belli della capitale inglese.

Krum porse il braccio a Hermione ed insieme varcarono la soglia del “Moony”, locale frequentatissimo dai giovani maghi ed invisibile ai Babbani.

Fred, George e Ron individuarono immediatamente i loro idoli e pregarono il Cercatore di fare le dovute presentazioni, mentre Harry, disorientato dalla musica assordante e dalla ressa, preferì sedersi nel tavolo a loro riservato.

Ginny colse l’occasione al volo e si accomodò vicino a lui, facendo segretamente cenno all’amica di lasciarli soli.

Hermione l’accontentò e accettò l’invito del bulgaro a ballare, sebbene non amasse quel genere di musica e in particolare le discoteche.

Viktor si muoveva in maniera più disinvolta e sicura dell’anno precedente, probabilmente il cerimoniale del Ballo del Ceppo e l’ambiente sconosciuto non gli erano congeniali.

Sonja incontrò i suoi occhi e, ricevuto il via libera, si diresse verso Ron, offrendogli da bere un cocktail ad alta gradazione alcolica.

Aveva stirato i lunghi capelli corvini per l’occasione e il suo abito verde smeraldo le donava moltissimo, al punto che Weasley accettò immediatamente, senza chiederle nemmeno il nome.

I gemelli spronarono il loro fratellino a chiederle di ballare e la mora accettò prontamente: si strinse a lui e, sfiorandolo con la bacchetta, mormorò l’incantesimo.

Il ragazzo s’irrigidì e assunse uno sguardo vacuo; Sonja gli ordinò quindi di abbracciarla e di comportarsi come se stessero insieme.

Il Grifondoro le accarezzò la schiena e, dopo aver consumato un altro drink, la spinse contro la parete e iniziò a baciarla.

Il suo comportamento non sfuggì all’occhio attento della Granger che, sbalordita per la mancanza di pudore dell’amico, pregò Viktor di accompagnarla fuori dal locale.

Nella sua testa una vocina maligna le ricordò che anche l’anno precedente Ronald l’aveva ignorata e si era ricordato della sua esistenza a poche ore di distanza dal Ballo.

Krum, invece, si comportò come un perfetto gentiluomo in quell’occasione e, nonostante lei non avesse voluto accompagnarlo in Bulgaria, avevano mantenuto ottimi rapporti.

Hermione si sedette su una panchina con lo schienale di ferro battuto e gli chiese, sinceramente curiosa, di cosa desiderasse occuparsi una volta lasciato il Quidditch.

Il Cercatore ammise di voler inviare il proprio curriculum all’Ufficio Regolamentazione e Controllo delle Creature Magiche del Ministero della Magia, desiderando contribuire alla distensione dei rapporti tra maghi e non umani.

La ragazza rimase molto colpita dai propositi del bulgaro e gli raccontò della fondazione del C.R.E.P.A. e delle numerose difficoltà che aveva affrontato, data l’indifferenza della comunità magica ai problemi degli elfi domestici.

<< E’ progetto fantastico, Hermione! Voglio iscrivere me a comitato >> commentò Viktor con calore.

 << Ne sarei felicissima! Se riuscissi a coinvolgere i tuoi amici in Bulgaria, il C.R.E.P.A. potrebbe diffondersi anche lì … >> considerò la Granger, rabbrividendo, per via del venticello fresco che aveva iniziato a spirare.

Il giovane se ne accorse e, toltosi la giacca, l’appoggiò sulle spalle della Grifondoro che lo ringraziò con un sorriso.

Rimasero qualche altro minuto a chiacchierare e poi rientrarono nel locale, trovando Ginny impegnata a discutere animatamente con Harry.

La Rossa era davvero in collera e il Prescelto la stava trattenendo per un braccio.

<< E’ solamente un ipocrita! Quando ho iniziato a frequentare Michael Corner, mi ha sottoposta ad un vero e proprio interrogatorio. Gli ha persino spedito un gufo invitandolo a girarmi a largo, e ora, lui si apparta con una sconosciuta! >> strillò l’ultimogenita dei Weasley.

Hermione guardò stupita Potter, in cerca di conferme, e lui annuì, indicando la rampa di scale che conduceva ai privè.

Disgustata dalla situazione, la Granger porse le sue scuse a Krum e si diresse a passo spedito verso il guardaroba.

Ginny e il bulgaro la seguirono senza indugio e quest’ultimo insistette per smaterializzare entrambe alla Tana, offerta che venne accolta di buon grado.

La Weasley li salutò sbrigativamente ed entrò in casa, lasciando libera Hermione di salutare l’amico senza interferenze.

<< Scusaci Viktor, ti abbiamo rovinato la festa: hai dovuto sottostare ai nostri capricci, invece di divertirti con i tuoi amici … Sono mortificata! >> disse la ragazza, abbassando la testa per l’imbarazzo.

<< Non è tua colpa, Hermione! A me basta stare con te per essere felice … >> confessò il Cercatore, sollevandole il mento con l’indice.

<< Ne abbiamo già parlato l’anno scorso … >> mormorò impacciata la Grifondoro.

<< Permettimi di corteggiare, di mandare regali e rose: io non pretendere niente, volere solo una possibilità! >> spiegò Krum, accarezzandole la guancia.

<< Va bene: mi fido di te, sono sicura che non me ne pentirò … >> acconsentì Hermione, sorridendogli e salutandolo con un bacio sulla guancia.

Il ragazzo attese qualche minuto e poi usò la Materializzazione per recarsi da Sonja: la sua complice lo aspettava seduta sulla poltrona di uno dei salottini del locale, sorvegliando un Ronald Weasley profondamente addormentato.

<< Finalmente, temevo che fossero sorte delle complicazioni … >> dichiarò la mora, sollevandosi in piedi e andandogli incontro.

<< No, tutto procedere bene … Tu essere attrice perfetta e meritare questi galeoni >> sostenne Viktor, consegnandole un sacchetto di pelle.

Sonja studiò perplessa il piccolo contenitore, per poi sbuffare e afferrarlo con entrambe le mani.

<< Incantesimo di Estensione Irriconoscibile … Sei sempre stato un vanesio, Krum! >> lo canzonò la giovane, puntando la bacchetta su Ron e sussurrando un Oblivion.

<< Essere mago presenta vantaggi, no? >> replicò il Cercatore, avvicinandosi all’amico di Harry Potter.

<< Vantaggi e svantaggi, la medaglia ha sempre due facce … Appena te ne andrai, mi sottoporrò a un Incantesimo di memoria, così non conserverò ricordi di tutta questa faccenda. Do svidanija[1] Viktor! >> lo congedò lei.

<< Spasibo[2] Sonja … >> disse il bulgaro, afferrando la mano di Weasley e riportandolo nella sua dimora.

Il bulgaro lo depose davanti all’ingresso della Tana, bussò con energia alla porta e si allontanò rapidamente.

Infilò la mano nella tasca destra della giacca e, estratto il taccuino, annotò minuziosamente il contenuto dell’ultima conversazione avuta con Hermione.

Rientrò a casa e usò su se stesso un Incantesimo di memoria, convinto che in guerra e in amore tutto fosse lecito.



[1] Arrivederci in russo.

[2] Grazie in russo.

  
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