La
storia partecipa al Latin Lover
Challenge, iniziativa ideata
dal Collection
of Starlight, said Mr
Fanfiction Contest, « since
01.06.08 ».
Tutto
è lecito
Il Signor Weasley, rientrato a
casa stanco e accaldato dal lavoro, si trovò inconsapevole spettatore della più
avvincente partita di Quidditch mai giocata alla Tana.
Le giovani promesse dello sport
più amato dei maghi erano tutte concentrate nell’angusto giardino della sua
casa e a giudicare dalle loro espressioni concentrate, stavano facendo
dannatamente sul serio.
Ronald in porta, non perdeva di
vista Krum impegnato nell’inusuale ruolo di Cacciatore con Ginny e Bill mentre
Harry scrutava il terreno alla ricerca del Boccino d’oro.
Il Cercatore della Nazionale
Bulgara non era affatto a disagio nell’adempiere quel compito e stava dando il
meglio di sé, esibendosi in alcune spettacolari azioni che lasciarono Arthur senza
fiato.
Quando l’incontro terminò, apparvero
sul tabellone i punti segnati da ogni giocatore e le eventuali penalità dovute
a falli o scorrettezze.
I Gemelli non avevano, infatti,
esitato a mettere alla prova Viktor spedendo nella sua direzione numerosi
bolidi che furono tutti prontamente schivati.
Hermione e Molly applaudirono
al termine della partita e invitarono tutti ad accomodarsi a tavola per
consumare una robusta merenda.
La Signora Weasley, essendo
stata informata della visita del noto Cercatore, aveva preparato tutto con grande
cura e lo aveva accolto con la familiarità ed il calore che la
contraddistinguevano.
Krum smontò dalla Firebolt e si
diresse a grandi passi verso la Granger chiedendole di congratularsi con lui
per la vittoria. La ragazza sorrise per la sua aria spavalda, gli fece i
complimenti e lodò anche gli altri partecipanti, non volendo infierire anche
lei sul povero Ron.
Il portiere aveva riposto la
sua scopa con aria mesta, non essendogli sfuggiti gli sguardi d’intesa tra il
bulgaro e l’amica, e si era seduto vicino a Bill in modo da poterli tenere
d’occhio.
<< Stasera essere festa di mia squadra
in locale a Londra, perché non venire anche voi? >> propose Viktor
sorridendo in direzione di Hermione, mentre l’aiutava a sparecchiare.
<< Ci puoi scommettere,
amico! E’ un’occasione unica per conoscere tutti i membri della Nazionale
bulgara, non è vero George? >> rispose Fred con fervore.
<< Non avrei saputo dirlo
meglio, Fred! >> replicò il gemello alzandosi e dando il cinque al
fratello.
<< Posso andare anch’io
mamma? Non faremo tardi, vero Hermione? >> domandò Ginny, sperando
vivamente che la madre le concedesse il permesso di accompagnarli.
<< Certo che no. Ascolteremo
un po’ di musica e torneremo a casa a un orario decente. Domani mattina
dobbiamo alzarci presto per andare a Diagon Alley >> spiegò la ragazza,
guadagnandosi un sorriso riconoscente dall’amica.
Molly diede il suo benestare e
rientrò in casa, lasciando i ragazzi liberi di organizzarsi per la serata.
L’ultimogenita di casa Weasley
attendeva con impazienza l’ora dell’appuntamento; le sue uscite serali erano
terribilmente rare e solitamente afflitte dalla presenza di Percy quindi non
esitò neppure un momento a trascinare la Granger nella sua stanza per scegliere
il vestito da indossare.
La possibilità di trascorrere
l’intera serata in compagnia di Harry la elettrizzava: desiderava ardentemente
catturare la sua attenzione e un bell’abito poteva essere d’aiuto.
Hermione si comportò come una
perfetta sorella maggiore, aiutandola ad abbinare gli accessori e calmandola
quando i suoi capelli decisero di non mantenere la messa in piega.
Soddisfatta del risultato
finale, Ginny si passò lo smalto e studiò con aria critica l’amica, offrendosi
di prestarle un abitino blu col quale la sua carnagione ed il castano dei capelli
avrebbero avuto maggiore risalto.
La ragazza inizialmente declinò
l’offerta, osservando perplessa il suo tubino nero che le conferiva un’aria
semplice, ma elegante al tempo stesso.
<< Sono sicura che il blu
piace molto a Krum, lo renderesti felice indossandolo … >> insinuò la
rossa scoccandole un’occhiata maliziosa.
<< Non capisco cosa
c’entri Viktor col mio abbigliamento, se mi curo, lo faccio solamente per me
stessa >> disse la Granger, affacciandosi alla finestra per celare il
rossore che le aveva imporporato le guance.
Il Cercatore bulgaro, rientrato
nel suo appartamento, accese il camino per mettersi in contatto con una vecchia
conoscenza.
Dopo pochi minuti il volto di
una ragazza emerse dalle fiamme; Krum la salutò, ma lei rispose a malapena,
osservandolo sospettosa.
<< Sonja, perché vivi
ancora in tugurio nella periferia di Sofia? Pensavo che tu stessi in nuova casa
… >> domandò il ragazzo, indugiando con lo sguardo sullo spoglio
monolocale.
<< Non posso
permettermelo, lo sai bene … >> rispose lei, scuotendo stancamente la
testa.
<< Ho bisogno di tuo
aiuto: se farai ciò che chiedo, ti darò mucchio di galeoni! >> promise
Viktor, portando la mano sul cuore.
<< Di cosa si tratta?
>> chiese prudentemente la giovane.
<< Devi usare l’Imperius
stasera, e obbligare sciocco inglese a provarci con te. Voglio che un’amica
veda questo … >> spiegò con voce tagliente.
<< Mi stai chiedendo di
scagliare una Maledizione Senza Perdono, ti rendi conto? Se venissi scoperta,
finirei tra le braccia dei Dissennatori nel giro di poche ore! >> replicò
allarmata la donna.
<< A Durmstrang tu non
avere esitato a impiegarla, o sbaglio? >> sottolineò il Cercatore
corrugando la fronte.
<< Sono stata costretta: eravamo
circondati da seguaci dell’Oscuro Signore e i nostri professori ci obbligavano
ad allenarci con gli incantesimi proibiti >> si giustificò Sonja,
tormentandosi il labbro inferiore.
<< Se Aleksej sentisse
questo, penserebbe che tu sei diventata codarda! >> le rinfacciò il
bulgaro.
<< Ti sbagli: il vero
codardo se tu che non hai rispetto nemmeno per i morti! >> lo rimproverò
lei, stringendo i pugni.
<< Non osare … Ho pagato
mio debito uccidendo il Mangiamorte suo assassino, lui era come fratello per me
>> insistette Krum.
<< Lo so, mi parlava
spesso di te … Ti aiuterò Viktor, ma voglio i galeoni necessari per aiutare la
mia famiglia e abbandonare questo posto … Sarà l’ultimo favore che ti farò!
>> concesse Sonja, incrociando le braccia.
<< Grazie >> disse,
emettendo un lungo sospiro, il giocatore di Quidditch.
<< E’ davvero necessario
tutto questo? Capisco che la tua amica sia importante, ma … >> azzardò la
ragazza con voce esitante.
<< Ma non c’è misura
nell’amore … Nell’amore e nel dolore … >> aggiunse il Cercatore,
interrompendo il collegamento.
Le ore passarono velocemente e
ben presto giunse la sera: Viktor si presentò alla Tana in perfetto orario,
ansioso di rivedere Hermione.
I Gemelli si accorsero subito
del suo arrivo e gli andarono incontro invitandolo a entrare, sostenendo che le
donne sono delle creature deliziose, ma hanno una concezione del tempo del
tutto personale.
La prima a scendere fu Ginny,
radiosa nel suo vestito marrone senza spalline, seguita poi dalla Granger,
fasciata nel famoso abito blu tanto decantato dall’amica.
Il piccolo gruppetto salutò con
calore la signora Weasley e utilizzando la Metropolvere si recò a Covent
Garden, uno dei quartieri più belli della capitale inglese.
Krum porse il braccio a
Hermione ed insieme varcarono la soglia del “Moony”, locale frequentatissimo
dai giovani maghi ed invisibile ai Babbani.
Fred, George e Ron
individuarono immediatamente i loro idoli e pregarono il Cercatore di fare le
dovute presentazioni, mentre Harry, disorientato dalla musica assordante e
dalla ressa, preferì sedersi nel tavolo a loro riservato.
Ginny colse l’occasione al volo
e si accomodò vicino a lui, facendo segretamente cenno all’amica di lasciarli
soli.
Hermione l’accontentò e accettò
l’invito del bulgaro a ballare, sebbene non amasse quel genere di musica e in
particolare le discoteche.
Viktor si muoveva in maniera
più disinvolta e sicura dell’anno precedente, probabilmente il cerimoniale del
Ballo del Ceppo e l’ambiente sconosciuto non gli erano congeniali.
Sonja incontrò i suoi occhi e,
ricevuto il via libera, si diresse verso Ron, offrendogli da bere un cocktail
ad alta gradazione alcolica.
Aveva stirato i lunghi capelli
corvini per l’occasione e il suo abito verde smeraldo le donava moltissimo, al
punto che Weasley accettò immediatamente, senza chiederle nemmeno il nome.
I gemelli spronarono il loro
fratellino a chiederle di ballare e la mora accettò prontamente: si strinse a
lui e, sfiorandolo con la bacchetta, mormorò l’incantesimo.
Il ragazzo s’irrigidì e assunse
uno sguardo vacuo; Sonja gli ordinò quindi di abbracciarla e di comportarsi come
se stessero insieme.
Il Grifondoro le accarezzò la
schiena e, dopo aver consumato un altro drink, la spinse contro la parete e
iniziò a baciarla.
Il suo comportamento non sfuggì
all’occhio attento della Granger che, sbalordita per la mancanza di pudore
dell’amico, pregò Viktor di accompagnarla fuori dal locale.
Nella sua testa una vocina
maligna le ricordò che anche l’anno precedente Ronald l’aveva ignorata e si era
ricordato della sua esistenza a poche ore di distanza dal Ballo.
Krum, invece, si comportò come
un perfetto gentiluomo in quell’occasione e, nonostante lei non avesse voluto
accompagnarlo in Bulgaria, avevano mantenuto ottimi rapporti.
Hermione si sedette su una
panchina con lo schienale di ferro battuto e gli chiese, sinceramente curiosa,
di cosa desiderasse occuparsi una volta lasciato il Quidditch.
Il Cercatore ammise di voler inviare
il proprio curriculum all’Ufficio Regolamentazione e Controllo delle Creature
Magiche del Ministero della Magia, desiderando contribuire alla distensione dei
rapporti tra maghi e non umani.
La ragazza rimase molto colpita dai propositi
del bulgaro e gli raccontò della fondazione del C.R.E.P.A. e delle numerose
difficoltà che aveva affrontato, data l’indifferenza della comunità magica ai
problemi degli elfi domestici.
<< E’ progetto fantastico, Hermione!
Voglio iscrivere me a comitato >> commentò Viktor con calore.
<<
Ne sarei felicissima! Se riuscissi a coinvolgere i tuoi amici in Bulgaria, il
C.R.E.P.A. potrebbe diffondersi anche lì … >> considerò la Granger,
rabbrividendo, per via del venticello fresco che aveva iniziato a spirare.
Il giovane se ne accorse e, toltosi la
giacca, l’appoggiò sulle spalle della Grifondoro che lo ringraziò con un
sorriso.
Rimasero qualche altro minuto a
chiacchierare e poi rientrarono nel locale, trovando Ginny impegnata a discutere
animatamente con Harry.
La Rossa era davvero in collera
e il Prescelto la stava trattenendo per un braccio.
<< E’ solamente un
ipocrita! Quando ho iniziato a frequentare Michael Corner, mi ha sottoposta ad
un vero e proprio interrogatorio. Gli ha persino spedito un gufo invitandolo a
girarmi a largo, e ora, lui si apparta con una sconosciuta! >> strillò l’ultimogenita
dei Weasley.
Hermione guardò stupita Potter,
in cerca di conferme, e lui annuì, indicando la rampa di scale che conduceva ai
privè.
Disgustata dalla situazione, la
Granger porse le sue scuse a Krum e si diresse a passo spedito verso il
guardaroba.
Ginny e il bulgaro la seguirono
senza indugio e quest’ultimo insistette per smaterializzare entrambe alla Tana,
offerta che venne accolta di buon grado.
La Weasley li salutò sbrigativamente
ed entrò in casa, lasciando libera Hermione di salutare l’amico senza
interferenze.
<< Scusaci Viktor, ti
abbiamo rovinato la festa: hai dovuto sottostare ai nostri capricci, invece di
divertirti con i tuoi amici … Sono mortificata! >> disse la ragazza,
abbassando la testa per l’imbarazzo.
<< Non è tua colpa,
Hermione! A me basta stare con te per essere felice … >> confessò il
Cercatore, sollevandole il mento con l’indice.
<< Ne abbiamo già parlato
l’anno scorso … >> mormorò impacciata la Grifondoro.
<< Permettimi di
corteggiare, di mandare regali e rose: io non pretendere niente, volere solo
una possibilità! >> spiegò Krum, accarezzandole la guancia.
<< Va bene: mi fido di
te, sono sicura che non me ne pentirò … >> acconsentì Hermione, sorridendogli
e salutandolo con un bacio sulla guancia.
Il ragazzo attese qualche
minuto e poi usò la Materializzazione per recarsi da Sonja: la sua complice lo
aspettava seduta sulla poltrona di uno dei salottini del locale, sorvegliando un
Ronald Weasley profondamente addormentato.
<< Finalmente, temevo che
fossero sorte delle complicazioni … >> dichiarò la mora, sollevandosi in
piedi e andandogli incontro.
<< No, tutto procedere
bene … Tu essere attrice perfetta e meritare questi galeoni >> sostenne
Viktor, consegnandole un sacchetto di pelle.
Sonja studiò perplessa il
piccolo contenitore, per poi sbuffare e afferrarlo con entrambe le mani.
<< Incantesimo di
Estensione Irriconoscibile … Sei sempre stato un vanesio, Krum! >> lo
canzonò la giovane, puntando la bacchetta su Ron e sussurrando un Oblivion.
<< Essere mago presenta
vantaggi, no? >> replicò il Cercatore, avvicinandosi all’amico di Harry
Potter.
<< Vantaggi e svantaggi,
la medaglia ha sempre due facce … Appena te ne andrai, mi sottoporrò a un
Incantesimo di memoria, così non conserverò ricordi di tutta questa faccenda.
Do svidanija[1]
Viktor! >> lo congedò lei.
<< Spasibo[2] Sonja … >> disse il
bulgaro, afferrando la mano di Weasley e riportandolo nella sua dimora.
Il bulgaro lo depose davanti
all’ingresso della Tana, bussò con energia alla porta e si allontanò rapidamente.
Infilò la mano nella tasca
destra della giacca e, estratto il taccuino, annotò minuziosamente il contenuto
dell’ultima conversazione avuta con Hermione.
Rientrò a casa e usò su se
stesso un Incantesimo di memoria, convinto che in guerra e in amore tutto fosse
lecito.