Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: putoffia    12/02/2012    6 recensioni
Erano giorni che si sentiva quasi uno stalker. Lo tempestava di sms, messaggi in segreteria, tutto per cercare di parlargli e dirgli almeno “scusa”.
Scusa per la granita in faccia, scusa per il sale grosso che vi aveva messo, scusa per il suo comportamento tutt’altro che virile e coraggioso.
Insomma, scusa per tutto ciò che gli aveva fatto.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Erano giorni che si sentiva quasi uno stalker. Lo tempestava di sms, messaggi in segreteria, tutto per cercare di parlargli e dirgli almeno “scusa”.
Scusa per la granita in faccia, scusa per il sale grosso che vi aveva messo, scusa per il suo comportamento tutt’altro che virile e coraggioso.
Insomma, scusa per tutto ciò che gli aveva fatto.
Per portare Sebastian a chiedere scusa, ci voleva molto: e Blaine c’era riuscito senza fare niente, anzi, addirittura senza dargliene la possibilità.
Il Warbler non sapeva se essere arrabbiato o comprensivo.
Era arrabbiato perché nessuno si era mai apertamente opposto a lui, o aveva rifiutato un suo gesto umano.
Ma cercava di essere comprensivo perché in fondo l’aveva fatta grossa, e l’altro aveva tutte le ragioni per evitarlo. Dio, avrebbe dovuto affrontare un’operazione alla cornea per colpa sua.
Questo però non lo fermava dal provarci, ogni singolo istante della sua giornata. Non riusciva a pensare ad altro, non riusciva ad allontanarsi da quel cellulare e non mandargli un messaggio, o non lasciargli le solite scuse in segreteria.
Non ne poteva davvero fare a meno.
Che gli stava succedendo?
Blaine stava diventando un’ossessione. E più gli sfuggiva, più Sebastian si ostinava. Tipico.
 
09.31 - Blaine, ti prego, rispondi. Scusami.
09.50 - Scusa per tutto, non volevo…
12.15 - Ehi Blaine, ciao. Forse sono insistente, ma voglio precisare che non volevo farti COSI’ male.
12.37 - Sono stato uno stupido, scusa.
15.03 - Warbler una volta, Warbler per sempre. Ti prego, perdonami.
17.21 - Ehi… Come stai? Spero meglio, scusami per tutto.
18.00 - Non hai salvato il mio numero forse… Sono Sebastian, e ti chiedo ancora scusa.
19.53 - Blaine rispondimi, mi sto innervosendo… Ti chiedo scusa in tutte le lingue possibili. SCUSA.
20.40 - Senti, sono stato un idiota… E prometto che mi farò perdonare. Scusa.
 
Mandò l’ultimo messaggio della giornata, e cercò di dormire, pensando ad altro.
Anche se non era poi così facile.
Chiuse gli occhi e cercò di scavare dentro di sé e trovare qualcosa che gli avrebbe conciliato il sonno, invece di turbarglielo come nelle ultime settimane.
 
 
***
 
 
Dall’altra parte, la reazione ai messaggi di Sebastian era tutt’altro che positiva.
Afferrò il cellulare, sbuffò e lesse.
 
Sebastian
Senti, sono stato un idiota… E prometto che mi farò perdonare. Scusa.
 
“Ancora un altro sms… Non ne posso più.”
 
Cancellazione del messaggio…
Messaggio eliminato.
 
Spense il cellulare e si alzò dal letto di scatto, innervosito e disturbato da questa insistenza.
 
 
***
 
 
Sebastian, nonostante tutto, era deciso a non mollare. Non poteva arrendersi così, miserabilmente. Gli avrebbe dimostrato che poteva cambiare, che meritava il perdono.
Perché nonostante non riuscisse ad ammetterlo a se stesso, lui era interessato a Blaine. E Dio, se era interessato. Era preso, catturato, ammaliato da quello sguardo così tenero ma anche così sensuale.
Ma Sebastian Smythe non poteva. Non poteva ammettere di avere un debole per qualcuno che per giunta lo faceva penare e si faceva desiderare.
Non poteva accettare di aver perso la testa, per la prima volta nella sua vita, e la dignità.
Sì, perché si stava annullando. Stava annientando se stesso per un’altra persona.
Cosa gli stava succedendo?
Sprecava intere giornate e ricariche telefoniche invano: messaggi in segreteria, sms, squilli, tutto era vano.
Tutto perso nel nulla.
Ogni volta che gli vibrava il cellulare sperava di sbloccare la tastiera e di vedere quel nome. Sì, uno dei pochi nomi salvati nella sua rubrica.
Invece, sempre i soliti messaggi.
 
-Non ti sei fatto più sentire dopo quella notte… Magari vediamoci ogni tanto.
-E’ stato fantastico… Spero capiti nuovamente.
-Oggi possiamo vederci? Dio, ho bisogno di stare con te.
 
Aveva dimenticato tutto e tutti nelle ultime due lunghissime, estenuanti, interminabili settimane.
Non c’era sesso, non c’erano pomiciate, non c’erano sbronze che reggessero il confronto.
Ottenere Blaine era la sua unica priorità in quel momento.
E Sebastian Smythe poteva ottenere tutto, avrebbe ottenuto anche quello.
 
18.37 – Incontriamoci al Lima Bean domani, alle 17. Non mancare.
 
 
***
 
 
Prese il cellulare per l’ennesima volta, strabuzzò gli occhi e si rese conto che era di nuovo lui. Sebastian.
Era fastidiosamente recidivo quel ragazzo. L’assenza di risposte, di considerazione, non erano segnali più che eloquenti?
Non sapeva davvero cosa fare.
Non era abituato a dare risposte secche, piuttosto ad evitare il confronto e lanciare messaggi inequivocabili, senza però perdere la calma.
Ma era veramente troppo.
Digitò velocemente una risposta e la inviò, per poi scaraventare il cellulare sul comodino.
 
 
***
 
 
Il cellulare vibrò, e Sebastian subito vi si fiondò, incespicando sui suoi stessi passi.
Lo afferrò e lesse il mittente: Blaine.
Quel nome. Quel fottuto nome. Su quel display. Tra i messaggi ricevuti.
Non riusciva a connettere, mentre premeva Visualizza e apriva quel messaggio.
Le mani gli tremavano, e chiuse gli occhi prima di riaprirli e leggere il contenuto.
 
Ti prego, non mi infastidire più con tutti questi sms. No, non ti scuso e no, non ci vediamo al Lima Bean. Se non la smetti giuro che ti denuncio.
 
Sebastian rimase senza fiato e lesse e rilesse quel breve messaggio.
Se non la smetti giuro che ti denuncio.
Sembrava davvero uno stalker?
Era così esagerato?
Beh, forse sì, ma voleva essere perdonato da Blaine a tutti i costi.
No, non ti scuso.
Dio, quella sì che era una coltellata.
Non lo aveva ucciso, gli aveva tirato una granita. Okay, c’era del sale grosso dentro, ma questo non significava che volesse fargli del male.
In fondo, quella granita era per il suo ragazzo, non per lui.
Era solo stato un caso che fosse finita addosso a lui.
Ecco, questo non cambiava assolutamente niente. I fatti erano questi: Blaine doveva farsi operare ad una cornea, Sebastian era diventato uno stalker a dir poco penoso e nonostante tutto non avrebbe mai ottenuto il perdono.
Vista da questa prospettiva, era ancor più deprimente di quanto già non fosse.
Inviò l’ultimo sms, le mani tremanti e gli occhi ridotti a fessure mentre digitava ogni singola lettera lentamente, come se dovesse partorire ognuna di esse.
Premette Invio e appoggiò il cellulare sul comodino, guardandolo per una buona mezz’ora.
Il sonno ebbe la meglio su di lui e chiuse gli occhi.
Quella sera gli pizzicavano fin troppo, e diede la colpa ad una qualche strana allergia per quella lacrima che inumidì il suo occhio destro e bagnò le sue ciglia.
 
 
***
 
 
Blaine uscì dal bagno e sentì un bip bip del cellulare. Accelerò il passo ed arrivò in camera.
“Kurt, chi mi ha scritto?”
Blaine sperava. Sperava di ricevere quel messaggio, un segno di vita da quel ragazzo. Almeno un sms di scuse, un semplice mi dispiace per quello che ti ho fatto, non chiedeva molto. Ogni volta che sentiva quel bip bip così familiare, sperava con tutto il cuore che fosse Sebastian. Cosa gli costava scrivere un misero sms?
Stranamente, come se non bastasse questo, nell’ultimo periodo Kurt era diventato così… Possessivo con il suo telefono.
Lo controllava ogni singolo istante, e a Blaine dava fastidio.
Ma in fondo, non aveva niente da nascondere, quindi poteva permetterglielo. Anche se non ne era molto compiaciuto.
Kurt afferrò immediatamente il cellulare, lesse velocemente il messaggio e lo guardò allarmato appena lo vide affacciarsi dalla porta della camera.
“Nessuno, al solito.”
“Strano, ultimamente mi arrivano molti sms… Chissà perché…”
“Solo messaggi promozionali, noiose pubblicità… Ogni singola volta...”
Kurt arrossì mentre scandiva quelle parole perché sì, stava mentendo e sì, si stava comportando da fidanzatina morbosamente gelosa del proprio ragazzo.
Blaine stampò un bacio sulle sue labbra e tornò in bagno ad asciugarsi i capelli.
Dopo avergli sorriso dolcemente, abbassò di nuovo lo sguardo a leggere quell’ennesimo messaggio. Non sopportava più tutto quell’interesse. Blaine era suo, e Sebastian era solo d’intralcio.
Nell’ultimo messaggio era stato fin troppo duro, ma quello era l’unico modo per porre fine a quella tempesta di sms e di messaggi in segreteria che non aveva pause in nessun momento della giornata.
 
Blaine, so che ti rompo e che non apprezzi il fatto che sia così insistente, ma ci tengo davvero a dirti che mi dispiace… Lo sento davvero, e troverò il modo per farmi perdonare… Ti stupirò, te lo assicuro. ;)
Ah, e ricorda: io sono testardo, e non so come mai di fronte alle difficoltà sono ancor più caparbio.
Sappi che non ti libererai facilmente di me.
 
Come per le centinaia di messaggi precedenti, Kurt premette Cancella e anche quella traccia delle buone intenzioni di Sebastian fu eliminata. Per sempre.



____________________________________________________________


Una one-shot un po' sentimentale. Perché sì, Sebastian non è solo una macchina del sesso u.u
Kurt forse è un po' OOC, però beh, non è così improbabile come situazione... Quando si mette a fare la primadonna, è capace anche di questi sotterfugi a parer mio. xD
Un grazie speciale a speranza19 che mi ha esposto la sua idea :3
Diciamo che alla fine io ho solo umilmente eseguito, senza nessuna pretesa :)
Lasciate recensioni, che sono sempre apprezzate <3
putoffia 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: putoffia